sabato 7 novembre 2009

il modo di fare le cose

alcune cose van fatte, ma c'e' modo e modo, com'e' che l'0amministrazione sceglie sempre il piu' discutibile?

da gazzettino.it
Mauro Giacon

Sabato 7 Novembre 2009,
Secondo lei potrebbe essere che quando torna a casa dal lavoro le viene la nausea oppure deve andare in bagno? Le è mai capitato di avere sudorazione improvvisa, svenimenti, difficoltà di addormentarsi a causa del lavoro? Le risposte andavano da: "mai" a "alcune volte in sei mesi", "alcune volte al mese", "una volta alla settimana", "quasi quotidianamente", "quotidianamente", "non posso valutare".
Era una delle 350 domande che sono state sottoposte in quattro turni di test nella sala Anziani del municipio a 1800 dipendenti comunali per sapere se il lavoro li stressa. La domanda vera era questa: "le chiediamo di indicare quale o quali malesseri negli ultimi sei mesi siano comparsi o si sono accentuati per cause secondo lei imputabili a situazioni o condizioni verificatesi in ambito lavorativo". Dentro c’era anche l’opzione: crisi di pianto e arrossamenti cutanei improvvisi.
Siamo di fronte al "QBO", ovvero il questionario sul benessere organizzativo che tutte le imprese devono fare per legge. Dunque non si scappa. Lo Stato ha dato ampia facoltà alle amministrazioni pubbliche di scegliersi il tipo di test. Il Comune, non individuando nell’agenzia statale specifica (la Consip) alcun modello adeguato ha deciso di prendersi il test QBO della Franco Angeli che poi si è offerta anche di fornire 2mila questionari. Il tutto per la cifra di 15mila euro. Ma è emblematico il modo in cui è avvenuto il test. Ogni dipendente ha dovuto lasciare il suo posto di lavoro e perdere minimo due ore per la compilazione. A venti euro di media siamo approssimativamente sui 75mila euro. Il che significa che è costato alla collettività almeno 90mila euro.
Si chiedeva ancora se i superiori si rapportano ai dipendenti rispettandone la dignità, come sono le condizioni igieniche, se al dipendente vengono oassegnati obiettivi motivanti. Ma anche se c’è troppo rumore o se si percepisce il valore degli anziani. E si finiva per chiedere quanti caffé partono al giorno e com’è la propria alimentazione. Fino alla domanda delle domande: quanto si sente soddisfatto della sua attività lavorativa? E della sua vita in generale?

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