domenica 22 marzo 2009

passeggiare e' salutare

dal gazzettino di Padova
"Passeggiata" al Pescarotto,

con tre troupes televisive al seguito

Domenica 22 Marzo 2009,
Ci sarà anche chi vuole bloccarle, almeno temporaneamente, ma per i residenti del Comitato Pescarotto le ronde sono ormai diventate un’abitudine irrinunciabile. E così venerdì sera, alla faccia dell’intesa Maroni-Galan, a passeggiare tra via Confalonieri e via del Pescarotto sconfinando sino in via Manara e in via Grassi, gli abitanti del Pescarotto erano almeno una ventina. Pettorina catarifrangente, pila e cellulare. Ad accompagnare i rondisti c’erano anche tre troupe televisive: una della Rai e altre due straniere.
«Erano giornalisti danesi e olandesi – spiega il presidente del Comitato Pescarotto, Denis Menegazzo – che sono arrivati alla Stanga per un reportage sul quartiere e sulla nostra attività. Come abbiamo detto e ripetuto, le nostre passeggiate, nonostante il grande lavoro delle forze dell’ordine alle quali vanno i nostri ringraziamenti, restano importanti per monitorare il rione. Che sta subendo una violenta recrudescenza di spaccio e prostituzione».

lista? che lista?

dal Gazzettino di Padova
La civica dei Comitati
va in tilt dopo un mese
La lista varata per le amministrative 2009 "impallinata"
dall’uscita di Comres, che candida a sindaco Pellizzari

Domenica 22 Marzo 2009,
Giovedì 19 febbraio. Da una sala dell’hotel Grand’Italia Denis Menegazzo, presidente del Comitato Pescarotto, Maurizio Meridi, presidente di Sos Padova, e Massimiliano Pellizzari, leader dell’associazione Comres – Commercianti e residenti del centro storico – varano la loro lista civica in vista delle elezioni comunali del 6-7 giugno. “Lista comitati cittadini Padova sicura”, questo il suo nome: vuole rappresentare la concretizzazione politica dell’impegno civico di tre dei principali comitati per la sicurezza che in questi anni si sono formati in città. «Siamo il nuovo che avanza – ripetono i tre rappresentanti della civica appena nata – Basta con la vecchia politica. Padova ha bisogno di cambiare marcia».
Sabato 21 marzo. Dopo 30 giorni, l’unione dei comitati, appena cominciata, è già finita. Il de profundis all’intesa civica arriva con una nota-stampa firmata dal presidente di Comres, che può riassumersi in una riga: “Il consiglio direttivo comunica che alle prossime elezioni amministrative la nostra associazione correrà da sola al primo turno candidando a sindaco Massimiliano Pellizzari”. Lo stesso Pellizzari commenta: «La gente chiede cambiamento e rinnovamento, ma la politica cittadina non sembra voler ascoltare questo messaggio. Schiacciata su logiche “correntizie” degne della più misera e vecchia partitocrazia. Noi di Comres invece tutto questo non lo vogliamo». «Niente di personale con Meridi e Menegazzo – termina Pellizzari - che per noi restano degli amici. Politicamente però avevamo idee inconciliabili. Non abbiamo nulla contro “Padova sicura”, ma la nostra città ha bisogno d’altro. Non potevamo essere vincolati alle scelte romane. E poi una civica deve rimanere una civica». Amen.
Ma come in ogni legame se c’è chi lascia, c’è anche chi viene lasciato. E in questo caso il punto di vista di Denis Menegazzo è molto meno politicamente “poetico” di quello del neo-candidato sindaco di Comres. «Pellizzari – attacca il leader del Pescarotto – voleva l’assessorato al Commercio. Ma pensava di non poterlo ottenere credendo ci fossero già degli equilibri prestabiliti tra la nostra lista e il possibile candidato sindaco del centro destra. Invece niente era stato deciso. L’atteggiamento del presidente di Comres ha dell’incredibile. Sono allibito. Almeno certe cose poteva dirle in faccia. È triste capire che si continua a fare politica solo per arrivare ad avere una sedia sotto il sedere. Pellizzari è un voltagabbana».
Non è certo meno morbido il commento del presidente di Sos Padova, Maurizio Meridi: «Se una persona cambia come una banderuola a ogni soffiare di vento, non serve spendere molte altre parole su di lei». E ancora: «Il nostro programma, con o senza Pellizzari, che consideravo un amico, comunque non cambierà di un millimetro. Lo sottoporremo ad entrambi i candidati-sindaco e in base alle loro risposte decideremo come procedere. All’associazione Comres, che ha deciso di correre da sola, diciamo buona fortuna».
Matteo Bernardini

mercoledì 18 marzo 2009

come gia' detto non ronde ma passeggiate

per fortuna c'e' chi manitene la rotta e non si fa inghiottire dalle chiacchiere della politica, cosi' il Comitato del Pescarotto continua con le passeggiate

da tgpadova.it
17/03/2009 17:30 Il Comitato Pescarotto e la Lega Nord sono determinati a proseguire con i pattugliamenti dei privati cittadini. Nonostante il divieto del ministro alle ronde fai da te gli 'ausiliari della sicurezza' sono determinati ad andare avanti per la loro strada

Fatta la legge trovato l’inganno. O meglio, imposto il divieto trovato l’escamotage per aggirarlo. Il ministro Roberto Maroni a Venezia non ha avuto dubbi nel condannare le ronde fai da te dei privati cittadini. Ma per vietarle bisogna prima di tutto definirle, se poi viene sostituito il termine ronde con “passeggiate di normali cittadini”, pattugliamenti e sopraluoghi il gioco è fatto e il divieto è destinato a restare a lettera morta. E allora la Lega Nord e il Comitato Pescarotto di Denis Menegazzo, gli storici promotori delle ronde in salsa padovana sfidano il ministro e si dicono determinati a continuare imperterriti i loro controlli. "Le nostre sono passeggiate di privati cittadini - ha spiegato Maurizio Conte (Lega Nord) - quindi noi inviteremo a continuare in questo senso, senza fare pubblicità e senza indossare una casacca". Altre perplessità il segretario provinciale della Lega Nord le muove anche sulla proposta di una organizzazione comunale, a suo dire troppo manipolabile dal punto di vista politico. Ancora più indifferenti di fronte al divieto del ministro sono rimasti i componenti del comitato pescarotto, chi da tre anni porta avanti il progetto ronde in uno dei quartieri più problematici di tutta la città. Certo, se le linea del ministro Maroni dovesse diventare legge a tutti gli effetti anche i rondisti del comitato pescarotto sono pronti ad andare in massa in comune a registrarsi in questo ancora tutto da pianificare albo dedicato ai rondisti. Per il momento però il divieto del ministro Maroni sembra destinato a venire snobbato da molti. Dai suoi stessi compagni di partito in primis.

domenica 15 marzo 2009

la faccia come il muro

et voila', il sindaco muratore acquista dei lavoratori a basso prezzo?
tante se ne son dette, ma il mai prendere definitivamente le distanze ha tantoi e valso ed ecco il comitato stanga 6 dividersi (forse) per seguire temerario il condottiero vero (zanonato flavio di professione muratore).
che facce di tolla, speriamo sian bufale

dal Gazzettino di Padova

Sabato 14 Marzo 2009, (M.A.) Il sindaco a caccia di voti. Flavio Zanonato in vista delle imminenti elezioni amministrative sta affilando le armi e per ottenere la vittoria è disposto a schierare tra le sue linee anche gli uomini di quei comitati che in più di una occasione non ha mancato di bistrattare. Così il primo cittadino giovedì alle 18 ha convocato a palazzo Moroni cinque componenti del comitato Stanga 6. Il presidente Paolo Manfrin (un passato da leghista e fino all’anno scorso a fianco di Carlo Covi), il vice presidente Luigi Tarzia, Silvio Falcone, Carlo Casson e Sandra Cannella. Un incontro che sarebbe dovuto rimanere top secret e che invece lo stesso Zanonato ha divulgato in Internet, pubblicandone alcune foto sul suo spazio personale di Facebook. Altro modo per accaparrare voti, considerando che il sindaco del PD ha sul social network oltre 600 amici. Un piccolo calcolo: Zanonato ha pensato che candidando (in una delle due liste civiche che lo sosterranno a giugno) uno o più elementi del comitato Stanga 6, potrebbe guadagnare tra gli 800 e i mille voti. Non poco. L’incontro tra il primo cittadino e i cinque rappresentanti del movimento è durato quasi un’ora e mezzo. Il tema principale affrontato è stata la sicurezza, cavallo di battaglia del Comitato che dalla fine del 1999 ha lottato in via Anelli per sconfiggere il degrado e la microcriminalità. Zanonato in caso di vittoria elettorale ha offerto, in particolare a Manfrin e Tarzia, un posto di comando. Se Tarzia avrebbe già detto di sì al sindaco, Manfrin ancora non si sarebbe espresso. Non tanto perchè contrario alla politica attuata da Zanonato, quanto perchè non favorevole ad accettare eventuali figure politiche di cui il primo cittadino in questi cinque anni di legislatura si è circondato. Una cosa però ha visto tutti e cinque i rappresentanti del Comitato d’accordo. Ossia, sarebbero in definitiva tutti e cinque disposti a sostenere Zanonato purché venga salvaguardato il loro movimento. Tradotto, non basta una poltrona per affondare il comitato Stanga 6, che con in testa Paolo Manfrin vuole continuare a esistere e combattere per la città.

lunedì 9 marzo 2009

passeggiate inutili?

opinioni, a volte frettolose e poco oggettive.

dal gazzettino di Padova

Arrivano le ronde, pusher in fuga
Controlli dei residenti e venerdì in strada anche gli immigrati

Lunedì 9 Marzo 2009,
«Il nostro non è ancora un quartiere normale». E allora i residenti del Comitato Pescarotto, sabato sera sono tornati “di ronda”. Dalle 21 all’una di notte hanno passeggiato lungo via Tonzig e via Confalonieri; hanno monitorato la situazione lungo via del Pescarotto e “sconfinato” oltre la chiesa del Pio X raggiungendo via Luciano Manara.
      «E purtroppo – dice Denis Menegazzo, presidente del Comitato Pescarotto – ci siamo resi conto che la situazione è tutt’altro che tranquilla. Lungo via Grassi, per esempio, le cabine telefoniche sono utilizzate per gli scambi di droga e i pusher sono ancora numerosi. Molti al nostro arrivo si sono dileguati verso i civici 37 e 39 di via Manara, altri invece per la fuga hanno utilizzato le scalette che dal cavalcavia Grassi conducono al Pescarotto».
      Insomma, che siano ufficiali o meno, per il presidente del Comitato Pescarotto le ronde non sono uno “capriccio politico”, ma una reale esigenza del quartiere.
      «Che non è assolutamente ancora “pulito” – ripete Menegazzo – nonostante il grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine in questi mesi, specialmente dopo l’arrivo del nuovo questore. Anche sabato sera infatti le auto dei carabinieri presidiavano i civici 15 A e B di via Confalonieri. Ma il punto è che appena se ne vanno il sottobosco della microcriminalità riprende a proliferare in maniera massiccia. E tra l’altro non solo all’interno del nostro rione».
      «Dal nostro punto di vista – riprende il presidente del Comitato Pescarotto – l’allarme non può dirsi cessato nemmeno in via Anelli o in via Manara. Dove il Comune per blindare i civici 37 e 39 ha solo buttato via del denaro considerato che il cancello non è mai stato chiuso e che certi “commerci” continuano indisturbati».
      Intanto a scendere lungo le strade della Stanga non saranno solo i residenti del Pescarotto, perché venerdì prossimo, partenza alle 21 da via Venezia, torneranno a passeggiare anche gli immigrati guidati dal conduttore televisivo egiziano dell’emittente "La9" Mohamed Ahmed.
      «Quella di venerdì – spiega Ahmed – sarà una ronda. L’esperienza delle fiaccolate si è chiusa. Ora scenderemo lungo le nostre vie per lanciare un messaggio chiaro alla città: anche gli immigrati vogliono più sicurezza e si impegneranno al massimo per contrastare il degrado».
      Matteo Bernardini

giovedì 5 marzo 2009

la vita in diretta (se hai pazienza)

Giovedì 5 Marzo 2009, Degrado-live, con le telecamere de “La Vita in diretta”, il programma di Rai1 condotto da Lamberto Sposini, che sono tornate in città per puntare i loro riflettori sulle strade del quartiere-stazione. Un collegamento flash in cui al breve filmato girato martedì sera lungo via Tommaseo, via Cairoli e piazza De Gasperi, per mostrare l’apertura del mercato al dettaglio della droga sulle strade del rione, sono seguite poche battute rilasciate dai rappresentanti dei principali comitati cittadini. Da Denis Menegazzo, del comitato Pescarotto a Maurizio Meridi di Sos Padova fino a Paolo Manfrin del comitato Stanga6 e Gisella Scanferla pasionaria di via Manara. Vicino a loro anche don Albino Bizzotto, dei "Beati i Costruttori di pace", e Mohamed Ahmed, il presentatore egiziano dell’emittente La9 promotore delle ronde degli immigrati. «Che ripartiranno venerdì 13 marzo», annuncia Ahmed, che poi tiene a precisare: «Questa volta sarà una vera ronda. Niente fiaccolata. Scenderemo sulle strade della Stanga per monitorare il quartiere e chiedere maggiore sicurezza».
«Secondo noi le ronde sono fondamentali per migliorare la vita del nostro quartiere – ripete Menegazzo», che sul collegamento Rai, a telecamere spente, commenta: «E’ stato vergognoso. Abbiamo atteso ore per parlare pochi secondi. I soldi della tv pubblica dovrebbero essere spesi meglio». A schierarsi sul fronte anti-ronda è invece Paolo Manfrin: «Per far rivivere i quartieri servono meno ronde e più grigliate». «Si parla di degrado e di insicurezza – interviene don Bizzotto – e si prendono di mira sempre e solo i più poveri». «Ci saranno i più poveri a cui prestare attenzione - replica Meridi - ma non ci si può dimenticare dei residenti che vivono e soffrono nel quartiere». E intanto questa sera il caso-Padova torna in tv, ad Annozero, dove si parlerà di ronde e ci sarà come ospite la giovane romena Raluca tra gli organizzatori della fiaccolata per la sicurezza di venerdì scorso.
Matteo Bernardini

domenica 1 marzo 2009

il sindaco strabico

sara' che il sindaco deve tener buoni tutti dalla sua parte, sara' che proprio non ci arriva, sara' quel che sara' ma se ne e' uscito con un'altra delle sue.
dice che siamo al ridicolo dei guardiani per le guardie, riferendosi alla polizia che ha dovuto scortare dei "rondisti" attaccati dagli imbecilli pedrini (che dicono erano fuoi a portar sostegno ai bisognosi, che ridicoli).
Ma mi chiedo, io passeggio per le strade nonm faccio nulla di male, poi arrivano degli esaltati violenti che insultanoe schiafeggiano e la colpa e' mia?
ma per favore sindaco, se non e' in grado di dir nulla di serio taccia.
segue l'articolo del Gazzettino
Dopo i tafferugli tra ronde leghista e no-global, il sindaco Flavio Zanonato non lesina critiche agli uni e agli altri, prendendo a prestito niente meno che una sezione della mostra dedicata a Galileo, per dare una definizione decisamente singolare della questione: «Guardate “Il Vuoto” – dice – c’è il vuoto inteso come vuoto d’aria, e il vuoto quantico che vede particelle e antiparticelle scontrarsi, e creare il vuoto. Il vuoto di proposte e di soluzioni». Per il primo cittadino lo scontro è stato una sorta di cronaca annunciata. «Pareva ce la sentissimo quando qualche giorno fa ne avevamo parlato. Cosa dire: è una situazione che non ha niente a che vedere con la sicurezza. Da un lato un numero, peraltro modesto, di politici maldestri; dall’altro i soliti noti che non vedono l’ora di avere l’occasione per dire “ci siamo anche noi”, per avere visibilità. Cosa c’entra questo con la sicurezza? Forse grazie a questo, si è evitato qualche fatto criminale l’altra sera? Qualche spacciatore non ha spacciato? L’unica cosa è che le forze dell’ordine sono dovute intervenire nel “teatrino” per assicurarsi che non succedesse qualcosa di più grave». Sulla possibilità che l’episodio diventi routine, Zanonato attribuisce seccamente la responsabilità ai media sostenendo che, anche davanti a un fatto di cronaca come questo, i giornalisti dovrebbero “ridicolizzare” la cosa per non fomentare il desiderio di ribalta. «La ronda – ha concluso – seppur inutile, era legittima perché è una manifestazione. Gli altri hanno cercato con metodi violenti di impedire una legittima manifestazione». Morale: il vuoto. Lapidario l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Carrai: «Non chiedete a me cosa ne penso: io ho delega alla Polizia municipale, non alla “Politica”. E qui ci troviamo davanti a una manifestazione politica e non per la sicurezza. Di quella ci occupiamo noi con un piano, insieme a Questore, Prefetto, Polizia. Rondisti e Pedro sono gli opposti che coincidono: agitano i problemi da un lato e dall’altro, non li risolvono. Anzi: distraggono forze dell’ordine che sono costrette a intervenire sul posto, invece di essere impegnate contro i problemi veri della nostra città».
M.D.

per fare chiarezza

interviene anche il questore sulal questione "ronde" o "passeggiate" a sostenere che non si tratti di ronde, quindi, aggiungo io, che i pagliacci dell'amministrazione che ne paventano il diffondersi e gli imbecilli del pedro imparino l'italiano prima di esporsi al dire fandonie.

dal gazzettino di Padova:
Domenica 1 Marzo 2009, «Non si è mai trattato di ronde, ma solo di manifestazioni autorizzate». Il questore Luigi Savina chiarisce una volta per tutte che politici e cittadini non hanno mai organizzato delle vere e proprie pattuglie, ma solo degli appuntamenti di piazza che di volta in volta la questura ha autorizzato. «Le ronde - ha sottolineato Savina - implicano un impegno giornaliero e costante. Non solo, chi li effettua attraverso l’uso del telefono cellulare deve segnalare alle forze dell’ordine la presenza di persone sospette o di situazioni potenzialmente pericolose. Questo fino ad ora non è mai avvenuto. Adesso si dovrà attendere l’eventuale via libera prima del Parlamento e poi del Ministero dell’Interno del nuovo pacchetto sicurezza. Se il decreto passerà - ha proseguito il questore - allora si potrà realmente parlare di ronde, che come vuole il Governo saranno formate da ex appartenenti alle forze di polizia e incensurati». Sulla scaramuccia politica avvenuta venerdì sera in via D’Avanzo tra un gruppo di leghisti in "ronda" e i no global in strada per l’"Operazione Siberia" (durante l’inverno portano coperte e bevande calde ai senza tetto), non vuole rilasciare commenti. «Siamo in uno stato democratico - ha terminato Savina - per cui, a parte gravi e appurati problemi di ordine pubblico, la questura continuerà ad autorizzare le così dette "ronde" come le manifestazioni di piazza degli autonomi. Per noi non c’è alcuna differenza».
Intanto gli agenti della Digos nelle prossime ore guarderanno i filmati dell’acceso contatto, sarebbero volate offese, spintoni e qualche schiaffo, tra alcuni rappresentanti del Carroccio e i Disobbedienti. Forse per qualche no global si prospetta una denuncia per violenza privata.
«La sicurezza di una città - ha dichiarato il leader del Cso Pedro, Max Gallob - non si raggiunge e si difende con le ronde, ma proteggendo i diritti dei più deboli. Noi venerdì sera eravamo in strada per portare conforto ai senza fissa dimora. La verità è che siamo in piena campagna elettorale e le ronde non sono altro che una pagliacciata. La sicurezza - ha sentenziato Gallob - è anti proibizionista e mercoledì sera saremo in piazza delle Erbe proprio per portare avanti questo concetto».
A prendere posizione in negativo contro le "ronde" è anche il Sap, sindacato autonomo di polizia. In un documento il segretario provinciale Mirco Pesavento, afferma che: «nonostante ai poliziotti non vengano sempre fornite le auto con i dispositivi di sicurezza e che lo Stato ha tagliato agli agenti il 50 per cento dello straordinario del 2007 e il restante non è stato ancora pagato, si costringe i poliziotti a fare da balia ai "rondisti" e alle pattuglie dei militari. Ricordo che per mettere in sicurezza la "ronda" di venerdì è stato fornito un servizio di tre agenti e tre carabinieri».
Marco Aldighieri