giovedì 5 marzo 2009

la vita in diretta (se hai pazienza)

Giovedì 5 Marzo 2009, Degrado-live, con le telecamere de “La Vita in diretta”, il programma di Rai1 condotto da Lamberto Sposini, che sono tornate in città per puntare i loro riflettori sulle strade del quartiere-stazione. Un collegamento flash in cui al breve filmato girato martedì sera lungo via Tommaseo, via Cairoli e piazza De Gasperi, per mostrare l’apertura del mercato al dettaglio della droga sulle strade del rione, sono seguite poche battute rilasciate dai rappresentanti dei principali comitati cittadini. Da Denis Menegazzo, del comitato Pescarotto a Maurizio Meridi di Sos Padova fino a Paolo Manfrin del comitato Stanga6 e Gisella Scanferla pasionaria di via Manara. Vicino a loro anche don Albino Bizzotto, dei "Beati i Costruttori di pace", e Mohamed Ahmed, il presentatore egiziano dell’emittente La9 promotore delle ronde degli immigrati. «Che ripartiranno venerdì 13 marzo», annuncia Ahmed, che poi tiene a precisare: «Questa volta sarà una vera ronda. Niente fiaccolata. Scenderemo sulle strade della Stanga per monitorare il quartiere e chiedere maggiore sicurezza».
«Secondo noi le ronde sono fondamentali per migliorare la vita del nostro quartiere – ripete Menegazzo», che sul collegamento Rai, a telecamere spente, commenta: «E’ stato vergognoso. Abbiamo atteso ore per parlare pochi secondi. I soldi della tv pubblica dovrebbero essere spesi meglio». A schierarsi sul fronte anti-ronda è invece Paolo Manfrin: «Per far rivivere i quartieri servono meno ronde e più grigliate». «Si parla di degrado e di insicurezza – interviene don Bizzotto – e si prendono di mira sempre e solo i più poveri». «Ci saranno i più poveri a cui prestare attenzione - replica Meridi - ma non ci si può dimenticare dei residenti che vivono e soffrono nel quartiere». E intanto questa sera il caso-Padova torna in tv, ad Annozero, dove si parlerà di ronde e ci sarà come ospite la giovane romena Raluca tra gli organizzatori della fiaccolata per la sicurezza di venerdì scorso.
Matteo Bernardini

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