mercoledì 31 dicembre 2008

padova sicura (?)

checche ne dicano ruffini zanonato carrai e altri ameni sinistri personaggi ci son delle cose che viste da una distanza maggiore, quindi leggermente piu' obiettive, son quelle che a volte pajono.
Solo qualcuno che ha piu' paraocchi dei cavalli che trainano i turisti puo' dissentire, e ce n'e', cari i miei due lettori.
ebbene a volte qualcuno dice delle cose, ma poi, il sindaco tanto non ci crede, ne' quando ne parlan bene, ne quando, pou' spesso, ne parlan male, cosi' almeno dice l'interessato sindaco, ebbene, dicevo, a volte capita che qualcuno osservi le cose con un punto di vista piu' oggettivo e dica cose che ruffini carrai e co neghino con forza, ma loro lo faran sempre, se la Ruffini per esempio fosse venuta la Pescarotto recentemente, dopo essersi fatta fotografare alla serenissima (ma solo dopo che e' stata bonificata), forse avrebbe visto gli spacciatori, il degrado che si denuncia da anni, se carrai tenesse un occhio veramente sui vigili osserverebbe che son completamente assenti in zona, che e' ZTL, da presidiar da parte dei vigili.
insomma, ce n'e' per tutti, marocchini bianchi che tiran su muri peggio di un muratore bergamasco, ex leghisti convertiti e che riescon facilmente a negare l'evidenza, ex comunisti, o ridicolmente attualmente comunisti, che si fregian del danno recato alla zona, ce n'e' proprio per tutti, per rimanere all'attualita' del Pescarotto mi piace farvi notare questo:

dal gazzettino di Padova

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

finalmente e' finito il 2008

alla faccia di ruffini carrai e soprattutto zanonato.
anche se la figura peggiore forse e' di carrai (e sodale terrin) e ruffini, pero' zanonato marocchino bianco che erge muri non e' male come ricordo per tirar le somme.
dal Gazzettino di Padova del 30 dicembre 2008

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova regredisce. Nettamente, perdendo ben 17 posizioni, rispetto allo scorso anno, nella speciale classifica stilata dal Sole 24 Ore della "Qualità della vita". Dal ventitreesimo posto conquistato dodici mesi fa, la nostra provincia chiude infatti il 2008 in quarantesima posizione preceduta, in Veneto, da Belluno (seconda assoluta), Treviso (trentatreesima) e Venezia (trentasettesima). Dietro Padova si piazzano invece Vicenza, che perde dieci posizioni rispetto al 2007 chiudendo quarantaduesima, Verona in discesa anche lei (dal trentaduesimo al quarantasettesimo posto), e Rovigo che pur risalendo di sei posizioni chiude in cinquantanovesima posizione ultima tra le province venete. Tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente salute, ordine pubblico, popolazione, e tempo libero, sono stati i sei parametri attraverso i quali il quotidiano ha giudicato la vivibilità nelle 103 province italiane. Il peggior risultato è stato ottenuto sotto l’aspetto della criminalità.
TENORE DI VITA

Padova chiude in 36esima posizione preceduta da Verona(14), Vicenza(18) e Rovigo (22). La "tappa" viene invece vinta da Milano. Il Pil pro capite (medio) per ogni padovano è di 30.165,16 euro; mentre i depositi bancari per abitante sono di 13.324,58 euro e posizionano la nostra provincia al 20esimo posto, prima tra le venete. l’importo medio mensile per le pensioni è di 723,12 euro.
AFFARI E LAVORO

Anche in questo settore le cose non vanno molto bene, almeno rispetto alle altre venete. La provincia di Padova si classifica 24esima, in regressione rispetto al 2007, e penultima tra le altre province della nostra Regione. Pesa soprattutto il dato dei fallimenti imprenditoriali: una media di 15,86 per ogni mille aziende. E siamo indietro anche rispetto alla percentuale dei giovani occupati. Che a Padova è del 71,3 per cento, contro il 79,5 per cento di Belluno e il 76,5 di Vicenza.
SERVIZI AMBIENTE E SALUTE

Bene rispetto alle altre province venete, eccetto Venezia che chiude quinta, ma ancora in “perdita” nei confronti del 2007, la nostra provincia chiude 28esima preceduta, tra le altre, anche da Napoli, Macerata, Livorno e Lodi. In negativo spicca soprattutto il 64esimo posto nella “classifica ecologica”.
ORDINE PUBBLICO

Ecco le note davvero dolenti. La nostra provincia è sempre nelle retrovie considerata una delle realtà più insicure d’Italia. Dall’84esimo posto generale, addirittura al 91esimo per quanto riguardo la microcriminalità, appena davanti, di una piazza, a Napoli, ma dietro Palermo e Catania. Il tasso di rapine per ogni 100mila abitanti è uno dei più elevati: il 56,5 per cento che ci fa raggiungere un non certo invidiabile ottantaduesimo posto nella "generale".
POPOLAZIONE

Facendo riferimento al 2007 nella nostra Provincia nascono 1,031 bambini ogni 1000 abitanti. Quasi il 9 per cento della popolazione è straniera, e per ogni mille giovani tra i 25 e i 30 anni ci sono 68,83 laureati, posizionando la nostra provincia al trentaquattresimo posto nella speciale "tappa".
TEMPO LIBERO

Padovani gran lettori. Chiudiamo infatti al sesto posto assoluto per quanto riguarda gli acquisti di libri. Meno bene invece per la musica dove ci ritroviamo in 54esima posizione con 55,95 concerti ogni 100 mila abitanti, quando il top di Piacenza è 184,29.
Matteo Bernardini

lunedì 29 dicembre 2008

nuovo volto del Pescarotto Stanga

chissa'... comunque qualcosa si muove, anche se di Hotel e centri congressi la zona e' piena, per tacer della caserma dei Carabinieri, ogni novita' che possa portare un po' di movimento e' potenzialmente una buona cosa, credo

dal gazzettino di Padova:
Domenica 28 Dicembre 2008,
Un intervento su 13.385 metri quadri, nell’area sul retro dell’hotel Accademia Palace, che porterà alla realizzazione di due edifici: un palazzo di dieci piani e un altro più piccolo in cui dovrebbero trovare posto essenzialmente uffici. Così, nei prossimi mesi, cambierà il volto del quartiere Pescarotto.
Verranno abbattuti i capannoni e i casolari dismessi che oggi sono diventati rifugio soprattutto per extracomunitari clandestini dediti allo spaccio di droga alla Stanga.
Il piano di riqualificazione, presentato dall’impresa Porta Padova s.r.l, all’interno di quello che tre anni fa è diventato famoso per essere il quartiere a luci rosse di Padova e successivamente per ospitare i transfughi irregolari delle palazzine sgomberate della vicina via Anelli, ha già ricevuto il via libera per la delimitazione dell’area da parte della commissione Urbanistica di palazzo Moroni a cui è seguito, due settimane fa, il voto favorevole del Consiglio comunale.
«La ditta richiedente – si legge nella delibera approvata – nel predisporre la domanda di delimitazione d’ambito, ha presentato una proposta che prevede la demolizione dei fabbricati esistenti, la realizzazione di una nuova viabilità da collocarsi a ridosso della ferrovia, razionalizzando la viabilità esistente, e la costruzione di nuovi edifici, con destinazioni e dimensionamento rispettosi della normativa della zona polifunzionale commerciale-aritgianale».
E infatti il “new look” del Pescarotto non riguarderà solo l’aspetto architettonico, ma anche quello relativo alla mobilità.
La strada che oggi conduce dal cavalcavia Grassi alla Fiera sarà completamente ridisegnata andando a mettere in collegamento diretto il cavalcavia con il futuro boulevard Italia costruito al lato della ferrovia.
«Il progetto – spiega il presidente della commissione Urbanistica, Sandro Faleschini, consigliere comunale dei Socialisti – è molto interessante perché da un lato eliminerà il degrado creato dai pusher e dagli extracomunitari clandestini che avevano eletto i capannoni abbandonati nell’area a loro dimora, e dall’altro risistemerà tutta la viabilità del quartiere. Miglioreranno così gli accessi alla Fiera e al teorico auto silos».
«Inizialmente nei terreni in cui sorgeranno i due nuovi edifici – continua il presidente della commissione Urbanistica comunale – era stato pensato di trasferire la sede dell’Arpav, poi però l’ipotesi è abortita, e quando è stata sostituita da quella presentata dalla “Porta Padova s.r.l.” abbiamo dato il nostro parere positivo perché ci è sembrata una soluzione valida anche in vista della futura realizzazione del Ponte Verde».
I lavori, dopo la definitiva approvazione del progetto, potrebbero partire entro i prossimi sei mesi.
«Se non ci saranno rallentamenti – aggiunge Sandro Faleschini - credo questo sia il tempo ipotizzabile per cominciare l’opera».
Che andrà ad affiancarsi al nuovo polo universitario firmato dall’architetto ticinese Mario Botta. Il suo edificio “a fiore” sorgerà all’inizio di via del Pescarotto, nel terreno ex Rizzato acquistato dall’ateneo, e ospiterà le strutture di Biomedicina.
«Se davvero dovesse avvenire quanto è nei piani – commenta il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo – per il nostro quartiere sarebbe una boccata d’ossigeno. L’operazione ci ridarebbe un po’ di vita e magari si porterebbe via tutto il degrado contro il quale abbiamo sempre combattuto».
Matteo Bernardini

incredibile ma vero

chissa' se lo fanno per tenerci di buonumore durante le feste?
certo buonumore che ti rovini se pero' ti trovi al semaforo rosso per far passare il tram fantasma.

dal gazzettino di Padova:
Domenica 28 Dicembre 2008,
La riunione della Commissione Sicurezza è in calendario per la metà di gennaio. Solo allora si saprà quando il tram potrà correre all’Arcella con i passeggeri a bordo.
Nel frattempo, però, tutto è stato assestato come se il convoglio blu della Lohr fosse in servizio effettivo: per esempio i semafori che disciplinano la viabilità dell’Arcella funzionano come se ci fosse il metrobus. In questi giorni, quindi, si sono verificate situazioni al limite dell’assurdo con la gente furibonda perché doveva rimanere ferma davanti al semaforo rosso, in quanto era verde quello che dava via al libera al tram che però non era in funzione.
«Appena finite le vacanze - ha spiegato Ivo Rossi, assessore alla Mobilità - valuteremo la situazione e cercheremo di capire come intervenire. Ormai il sistema è completamente tarato e quindi penso che l’unica strada percorribile sia quella di mettere in funzione le luci lampeggianti, in maniera che la circolazione torni a essere normale».
«D’altro canto - ha aggiunto - ci serviva avere a disposizione per i test dei veicoli una situazione perfettamente uguale a quella che ci sarà quando il convoglio entrerà in funzione a tutti gli effetti, cioè con i semafori che si regolano a seconda del passaggio del mezzo della Translohr in modo che quest’ultimo abbia sempre il verde a disposizione. Comunque in questa fase ci troviamo ad affrontare problemi banali a cui sicuramente troveremo una soluzione adeguata».
Per quanto riguarda i ritardi sui giri di prova con i viaggiatori a bordo del veicolo, Rossi ha spiegato che il neo presidente della Commissione vuole valutare di persona e nei dettagli gli esiti delle prove fin qui effettuate. Non è detto, comunque, che a metà gennaio arrivi il via libera; potrebbe anche darsi che il responso sia quello di prescrivere degli ulteriori giri di prova.
«A questo punto - ha detto ancora l’assessore - non faccio più previsioni su quando il tram potrà girare con la gente. Aspettiamo il verdetto della Commissione e poi decideremo. Comunque sia, trattandosi di giri sperimentali, saranno limitati ai fine settimana, cioè nelle giornate in cui c’è meno traffico, perché la presenza del metrobus, almeno fino a quando non sarà pronto il ponte Sarpi-Dalmazia, indubbiamente crea delle situazioni critiche dal punto di vista viabilistico. Importante è che tutto il sistema sia stato completato e che risponda alle esigenze del mezzo».
Il cavalcavia alternativo al Borgomagno dovrebbe essere percorribile nella prossima primavera e servirà da secondo collegamento con l’Arcella. Solo in quel momento la metà del Borgomagno verrà dedicata al transito del tram, mentre sull’altra porzione correranno solamente gli altri autoveicoli, compresi i mezzi pubblici.
Intanto dal primo gennaio va in pensione Antonio Conte, direttore di esercizio del tram: lo sostituirà l’ingegner Alberto Cavallini.
Nicoletta Cozza

martedì 23 dicembre 2008

scivolone

devo constatare un bello scivolone del comitato stanga (il gazzettino di Padova 23/12/2008) che chiede muri e ancora muri.
a volte si dicono corbellerie anche in buona fede.
Possibile che anche qualche residente sia convinto dell'opportunita' di elevare nuovi muri?
ormai e' constatato che l'unico vero deterrente e' il riappropriarsi delle strade e un continuo presidio delle forze dell'ordine.
basta muri, s'e' visto quello di via anelli quanto e' servito, tanto che han dovuto chiudere tutto il complesso Serenissima.
vabbe', ogni tanto succede...

dal Gazzettino:
I residenti del quartiere Pescarotto, esasperati dalla massiccia presenza di malavitosi, cercano di allontanarli con tutti i mezzi possibili
"Guerra delle uova" contro lucciole e spacciatori
«Dopo i muri di via Anelli e di via Manara, vogliamo che il Comune edifichi una barriera anche in via Confalonieri»
Dalle arance di via Manara alle uova di via Confalonieri. Cambiano le strade della Stanga, ma la frustrazione dei residenti contro gli immigrati clandestini e spacciatori è la stessa. Un anno fa a salire agli onori della cronaca, accelerando la costruzione della recinzione in via Manara, furono le arance scagliate dai residenti; oggi, dai terrazzini di uno dei due palazzi, i civici 15/A e 15/B, di via Confalonieri a volare sono le uova.

«Qualche giorno fa, dopo avere terminato le operazioni di spaccio proprio sotto casa scrive un residente sul sito del comitato Stanga (www.comitatosatnga.it) il solito gruppetto di maghrebini, verso sera, è ritornato. A quel punto sono uscito dal balcone e ho cominciato a lanciare verso di loro delle uova. Che però non hanno sortito alcun effetto se non quello di far aumentare gli insulti e le minacce».«Così continua il racconto -, assieme a un altro residente e con l'aiuto di un immigrato, regolare, nigeriano, abbiamo seguito gli spacciatori che si stavano rifugiando all'interno del 15/B. Ma al nostro ingresso nell'androne, dal terzo piano, siamo stati accolti dal lancio di due bottiglie piene di vino che abbiamo schivato e che si sono frantumate sul pavimento. Nel frattempo, dalle scale, scendeva un maghrebino completamente sbronzo insultando il nigeriano e dandogli del negro di m.. A quel punto è volato un pugno e il nordafricano è stato ko. Ma prima dell'arrivo dell'ambulanza si è ripreso. E con il pronto intervento sono giunte anche due volanti della Polizia».

«I maghrebini, senza documenti riprende il residente -, hanno tentato di resistere agli agenti. Uno di loro, ubriaco fradicio, urlava di essere Dio. Tranne quello che è riuscito a dileguarsi, zigzagando in preda ai fumi dell'alcol, verso il Portello, tutti gli altri sono stati portati in questura». Sull'ennesima mezzanotte di fuoco al Pescarotto interviene il presidente del comitato Stanga, Paolo Manfrin: «Quanto accaduto è il segnale inequivocabile della presenza di un mondo sommerso che d'inverno lascia le strade per rifugiarsi in palazzine di ancora dubbia moralità, all'interno dei centri commerciali o sotto ai portici delle piazze».

«Adesso termina Manfrin dopo il muro in via Anelli e in via Manara speriamo arrivi, come per altro già annunciato dal Comune, anche quello al Pescarotto . Un intervento indispensabile».

Matteo Bernardini

giovedì 11 dicembre 2008

tutto ok?

eppure c'e' chi sostiene che qualcosa sia migliorato... senza parole, dal Gazzettino id Padova del 11/12/2008

Nel rione della miseria notti gelide e squallore
Menegazzo: «E’ il risultato della politica dell’accoglienza senza limiti voluta dall’amministrazione Zanonato»
«Ecco, questo è diventato il Pescarotto». Denis Menegazzo, presidente del comitato che ha preso il nome del quartiere, allarga le braccia sconsolato e commenta in una frase la fine di un vero e proprio tour del degrado nel rione che assieme a via Manara ha sostituito il ghetto di via Anelli.

Ore 13, via Friburgo 90. Una villetta abbandonata, finestre e porte d'ingresso murate, ma al primo piano è stato creato un varco per accedere all'edificio che diviene così rifugio per alcuni dei tanti immigrati clandestini che frequentano l'area. Di fronte alla villetta c'è quello che i residenti del Pescarotto hanno ribattezzato il castello, un enorme edificio che prima di essere dismesso ospitava una fabbrica. I punti dai quali vi si può entrare sono molti e quasi tutti chiusi, ma anche qui i clandestini hanno trovato l'apertura per introdursi nello stabile. «Ieri mattina racconta Denis Menegazzo ne sono stati trovati e portati via tre da una pattuglia mista Carabinieri-Esercito». Parte della ringhiera in ferro che circonda il castello è stata piegata e una porta demolita. La stessa sorte toccata al civico 70 di via Confalonieri. Un'altra casa singola disabitata. Sul retro una finestra, murata, è stata demolita. All'interno i segni dell'ennesima miseria umana: tre letti uno dei quali senza materasso sui cui sono state gettate delle coperte e vari indumenti, un vecchio armadio di legno, scarpe sparse sul pavimento e alcuni giornali.

«Gli immigrati si sistemano nella casa per trascorrere la notte spiega il presidente del comitato Pescarotto , poi, al mattino, se ne vanno in direzione della Stanga».

L'ultima stazione del degrado sono i condomini ai civici 15/A e 15/B di via Confalonieri. Poco prima delle due del pomeriggio l'andirivieni di giovani maghrebini verso i due palazzi è incessante, mentre un nigeriano scarica dalla propria auto generi alimentari e bevande in quantità tale da riempire un ristorante. Gli edifici, che solo un paio di settimane fa sono stati oggetto di un imponente blitz da parte dei Carabinieri, hanno molti dei garage sfondati. In alcuni si sono sistemati altri immigrati che bazzicano la zona. Dormono sopra a materassi ed escrementi, nella sporcizia più assoluta. «La scorsa settimana dice il proprietario di un alloggio al 15/A abbiamo fatto una riunione straordinaria in cui abbiamo deciso di sporgere denuncia, attraverso l'amministratore condominiale, il ragioniere De Nicola, nei confronti di quei proprietari che creano degrado. E proprio al nostro amministratore lanciamo un appello perché venga a vedere di persona lo stato in cui si trovano i due immobili».

A puntare diritto verso l'amministrazione comunale è invece Denis Menegazzo: «Il nostro quartiere è stato ridotto in questa maniera grazie alla politica dell'accogliamoli tutti voluta dalla giunta-Zanonato. A cui si aggiungono le bugie propagandistiche del presidente di Circoscrizione che ha promesso lavori di miglioria per il rione che non sono mai stati ultimati e le famose barriere per sigillare proprio il 15/A e B. Tante chiacchiere come quelle sul cancello di via Manara che è ancora aperto, come prima. Come sempre».

Matteo Bernardini

e via cosi'

Continua per fortuna la battaglia, anche mediatica, del Comitato Pescarotto-Pio X perche' rimanga accesa la luce su Nostro Quartiere.
Chissa' ce certe notizie arirvano anche sul blog censurato (non moderato, ma censurato, veramente) del PdQ3 (presidente i quartiere 3).
Cari miei, se volete farvi venire il fegato grosso dategli un'ochiata, altro che imbonitori e venditori porta a porta, li' si' che si vede un mondo che non esiste.
Cmq, lasciamo perdere queste questioni di piccoli politicanti e veniamo al nostro solito discorso.
Nonostante per l'Amministrazione sia stato fatto tutto e il meglio, tanto da risolvere qualsiasi problema, chi abita al pescarotto vede che non e' esattamente cosi', am neppure non e' lontanamente cosi'.
Se pensate poi che in 7 giorni uno spacciatore e' stato arrestato 2 volte capite anche il grado di frustrazione delle forze dell'ordine, che continuano indefessi nel fare il loro dovere, e sempre grazie a polizia carabinieri, finanza ed esercito per quello che fanno (i vigili non li ho dimenticati, ma non li cito, vedete voi perche') e la coseguente rassegnazione che cala sui residenti che si sentono dall'amministrazione presi per i fondelli.
Purtroppo perfino certi abitanti della zona si foderano gli occhi di prosciutto e sostengono l'insostenibile, ma come fanno?
Si, vabbe', magari non escono, non si muovono, non vedono, anzi, non VOGLIONO vedere, ma come fanno proprio non lo so.
Vi rimando alla lettura dell'articolo precedente se volete leggre le solite notizie.
Forse il PdQ3 dovrebbe venire a farsi una passeggiata una sera e con lui tutti quelli che parlano senza conoscere.

novita'

et voila', dal gazzettino di Padova del 11/12/2008

STANGA
Meno di un mese fa era stato arrestato alla fontana della Stanga in flagranza di spaccio. L'altro ieri, nello stesso identico posto, ad un centinaio di metri in linea d'aria dal Commissariato di piazza Zanellato, è finito per la seconda volta in manette, sempre per spaccio di eroina. È davvero recidivo Abdalfath Asese, venticinquenne tunisino, clandestino. Chissà che questa volta, visto che è fuori discussione che campa con la droga, il giudice sia meno tenero nel concedergli la libertà.

Il tunisino è stato sorpreso dagli investigatori della Squadra Mobile l'altro pomeriggio, in via Venezia. Stava contrattando con un giovane vicentino. Non si è accorto di essere tenuto d'occhio dagli agenti in borghese. E quando c'è stato lo scambio di mano i poliziotti sono usciti allo scoperto e hanno bloccato spacciatore e cliente che aveva appena acquistato mezzo grammo di eroina. La droga è stata sequestrata e il magrebino è finito in manette. In tasca aveva appena 20 euro, evidentemente era all'inizio del "giro". Il resto lo dirà il suo telefono cellulare. Sono in corso accertamenti per verificare se le chiamate ricevute siano di clienti. Nel qual caso saranno convocati in Questura per deporre sulle circostanze di acquisto della sostanza stupefacente. E questo per provare che l'episodio di cessione dell'altro pomeriggio non è un evento casuale o sporadico bensì appartiene ad una attività continuativa e quotidiana.

D'altronde è la seconda volta nel giro di tre settimane che Abdalfath Asese viene sorpreso a spacciare. Deve essere affezionato alla fontana in faccia all'hotel Biri. Quella è la sua postazione, e di lì non si scolla. Nel primo arresto era stato trovato con due grammi di eroina in tasca e aveva appena consegnato qualche dose ad un tossicodipendente arrivato appositamente dal Friuli per acquistare droga.

giovedì 4 dicembre 2008

sempre grati

per fortuna che le nostre Forza dell'Ordine non si deprimono, nonostante abbiano spesso contro, tra gli amministratori, anche chi dovrebbe tutelare gli onesti cittadini.

I POLIZIOTTI DEL COMMISSARIATO HANNO IDENTIFICATO 17 CLANDESTINI
Passato al setaccio il quartiere Stanga
(m.a.) Passato al setaccio il quartiere Stanga. I poliziotti del Commissariato comandati da Michela Bochicchio, hanno identificato nella giornata di martedì 52 persone la maggiore parte stranieri. Esattamente diciassette, 15 tunisini e due marocchini tra cui un minorenne, sono risultati essere clandestini. Due di questi sono stati tratti in arresto perchè raggiunti da un decreto di espulsione dal territorio nazionale. Gli agenti del Commissariato Stanga, sempre martedì, hanno effettuato un blitz sul parcheggio dietro il Centro Giotto e precisamente hanno controllato il bazar "Agadir" spesso frequentato da immigrati irregolari. Il locale da qualche giorno deve osservare il provvedimento di chiusura anticipata alle 19 e non può vendere bevande alcoliche. Fuori dall'esercizio i poliziotti hanno individuato due stranieri con precedenti penali. I controllo sono poi proseguiti in altri locali della zona: bar "Borgomagno" all'Arcella, bar "Centrale" di Viotti, market "Jft", il "Country pub" di via San Marco, il bar "Excelsior" di via Murano e il kebab di via Belzoni al Portello. Inoltre gli agenti sono dovuti intervenire al bar "Innocenti Tentazioni" di via Grassi 35 per sedare una lite scoppiata tra i due titolari e una donna brasiliana di 44 anni. La sudamericana completamente ubriaca voleva ancora da bere, ma i due gestori si sono rifiutati di servirla. Così la carioca ha cominciato a schiaffeggiarli, un'azione violenta che le è costata una denuncia a piede libero per aggressione. Gli uomini del Commissariato Stanga hanno fermato e identificato anche undici veicoli. Hanno organizzato infatti dei posti di blocco sulle strade maggiormente frequentate da tossicodipendenti e prostitute come le vie Fistomba, Venezia e Maroncelli. Il Commissariato Stanga pattuglia il quartiere in maniera massiccia almeno un paio di volte alla settimana.

il mondo e' bello...

... perche' e' vario.
E ognuno ha il suo punto di vista.
purtroppo, conoscendo certi personaggi, viene da pensare che certe cose non siano dette in buona fede, e sto parlando del futuro ex assessore ruffini, che manipola la realta' a proprio piacimento, che in Rashomon son dei dilettanti.
Riporto una mail del comitato Stanga che ha girato tra noi residenti della zona, la delusione verso certe eprsone pare grande, e secondo me, era prevedibile.

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Ieri sera insieme a Paolo ho visto al cinema Astra il film su Via Anelli.

Devo dire che ho lasciato la sala sconsolato poiché si è tratto di un film elettorale pro-Ruffini,( PAGATO CON I NOSTRI SOLDI) dove solo un residente, penso di via De Besi, è stato intervistato ne tantomeno sono passate ns interviste ne il lavoro che abbiamo compiuto in questi anni, ed inoltre non è stato fatto cenno al lavoro posto in essere dalla commissione di via anelli istituita dal quartiere.

Il filmato ha un taglio netto verso coloro che hanno abitato le palazzine mettendo in evidenza le loro sofferenze, senza citare in alcun modo le penalizzazioni ed i danni economici che hanno subito i residenti limitrofi.

Ancora mi aspettavo un ringraziamento pubblico dalla Ruffini la quale ha ringraziato tutti tranne noi, ma la cosa più assurda che ancora una volta hanno parlato tanti soloni che hanno operato per qualche mese in zona, dimenticando il lavoro di pressione che ha fatto il Comitato per chiudere il ghetto ed il lavoro che oggi svolgiamo per chiudere questa triste vicenda .

Buona giornata

Luigi



Caro Luigi che cosa ci potevamo aspettare da una persona del genere!?

Da un assessore che non ha altro in testa che i voti degli extra comunitari, che non dialoga con i residenti (per domandare ad esempio, se siamo a favore della moschea in via Anelli), ma con solo con i colorati, non ci potevamo aspettare nulla di diverso!

Tutto sommato mi ha fatto piacere non essere presente in quel "film"/spot

Hanno fatto un'analisi della pelle, degli elefanti (gli spacciatori), analizzando il microcosmo tra pieghe della pelle, (10 extra comunitari buoni) una storia che mai abbiamo visto, quasi fantascienza!

Noi siamo scomodi per tutti perche' rappresentiamo i cittadini che vogliono un quartiere pulito tranquillo e vivibile e questo stride alle orecchiedei politicanti.

Paolo Manfrin