giovedì 25 febbraio 2010

zanonato marin e la partecipazione

beh... qualcuno doveva pur dirlo finalmente.
da gazzettino.it

Come si fa politica? In consiglio comunale, intervenendo nelle discussioni, ma anche fuori dall’Aula, incontrando la gente. È questo il senso dell’azione politica di "Per Padova con Marco Marin" l’associazione che porta il nome del candidato sindaco alle ultime elezioni e leader del Pdl in città. Fra pochi giorni partirà l’ultima campagna. Dopo quella dedicata alla Sicurezza con la richiesta di aprire sedi periferiche della Polizia municipale e la seconda sulla trasparenza nei bilanci dell’amministrazione, l’ultimo tema è dedicato alla "Partecipazione". «Fin dal 2004 questa parola è stata usata da Zanonato come sinomimo di coinvolgimento dei cittadini alle decisioni, ma non si è mai passati dalle parole ai fatti» dice Marco Marin. «L’esempio più eclatante è il caso della scuola media Petrarca. Nasce un Comitato apartitico che raccoglie migliaia di firme contro la chiusura e l’assessore alla Partecipazione, Silvia Clai, non ha mai voluto incontrare i cittadini che ne fanno parte. Così chiederemo ai padovani, in tutti i quartieri, di firmare perché questo assessorato diventi finalmente operativo e non sia come negli scorsi cinque anni, vuoto e inutile. E poi perchè laddove sorgono comitati spontanei l’amministrazione abbia il dovere di coinvolgerli. Saremo noi stessi poi a tenere i contatti con i cittadini che ci hanno chiesto aiuto perchè questa è per noi democrazia attiva. Vede, lo stesso potrei dire del caso auditorium. Possono sapere i padovani che si stanno dicendo sindaco e Fondazione?».
Insieme a Marin ci sono i consiglieri di quartiere Filippo Frattina, Silvia Lenzi, Elena Mosco, Andrea Bonomini, Ilaria Violn, Piero Ghirardelli, Paolo Todeschini, Marco Bonato, il segretario dell’associazione Roberto Lovison. Coinvolti anche Giovanni Carraro vicepresidente, Manuel Bianzale, Benedetta Nicolini. Insomma la squadra dei giovani, con il consigliere comunale Carlo Pasqualetto, 21 anni, in testa, il quale l’altra sera ha già affrontato il tema incalzando l’assessore Clai sul mancato ascolto dei cittadini sul caso Petrarca.

lunedì 22 febbraio 2010

non sara' una domenica ecologica

il blocco del traffico del 28 febbrajo prossimo non sara' una domenica ecologica, zan disse infatti che sono inutili, meglio blocchi del traffico sui singoli quartieri, per questo il blocco padano non e' una domenica ecologica.
cioe', solo per non rimangiarsi quello che s'era improvvidamente detto.

da
gazzettino.it

Sabato 20 Febbraio 2010, Tornano le domeniche ecologiche. Il 28 febbraio tutti a piedi, anche a Padova. Più dello smog poté Letizia Moratti. Alla fine dell’estate, Alessandro Zan era stato chiarissimo: «Gli stop domenicali alle circolazione gli anni scorsi hanno dato scarsi risultati, quindi non verranno ripetuti, al massimo si faranno delle domeniche ecologiche di quartiere». Una posizione su cui l’assessore all’Ambiente è stato irremovibile fino all’altro giorno quando il sindaco di Milano e il primo cittadino di Torino Sergio Chiamparino hanno annunciato l’intenzione di organizzare un blocco padano, uno stop generalizzato delle auto dal Piemonte al Friuli passando per l’Emilia Romagna. Un proposta che ha trovato forma e sostanza ieri a palazzo Marino dove la Moratti ha radunato un’ottantina di amministratori locali.
A rappresentare la città del Santo c’erano il vice sindaco Ivo Rossi e Zan appunto. «Credo sia sbagliato parlare di domenica ecologica – dice l’esponente di Sinistra e Libertà-. Con la riunione di oggi si è fatto un notevole passo in avanti. D’ora in poi i vecchi blocchi limitati alle singole città dovranno rimanere un ricordo. L’intenzione è quella di muoversi tutti assieme con dei piani che coinvolgano territori molto ampi». «Io non ho cambiato la mia posizione – continua l’assessore -, molto semplicemente ritengo che le limitazioni alla circolazione abbiano senso su larga scala e che bloccare il traffico solo in una città possa sortire risultati pari a zero». Lunedì intanto sarà convocata una riunione tecnica per mettere che dovrebbe coinvolgere anche il territorio provinciale. Il blocco alla circolazione dovrebbe scattare dalle 10 alle 18. Come di consueto le limitazioni al traffico non riguarderanno le tangenziali. «In centro e nei quartieri – dice ancora l’assessore all’Ambiente – verranno poi organizzate alcune manifestazioni per sensibilizzare la popolazione sulle tematiche ambientali». Soddisfatto dell’incontro milanese è anche Rossi che durante l’assemblea ha preso la parola a nome dell’amministrazione. «Assieme alla Moratti e Chiamparino ci siamo trovati concordi sulla necessità di puntare su misure strutturali che possano risolvere in maniera definitiva il problema delle polveri sottili» spiega l’assessore alla Mobilità che poi aggiunge: «Da questo punto di vista è assolutamente necessario un maggior impegno da parte del Governo nel finanziamento di opere pubbliche come le linee tramviarie». «Altra proposta che abbiamo messo sul tavolo –conclude l’esponente del Pd -, è quella di un rincaro del 2% delle tariffe autostradale. Rincaro che dovrebbe essere “girato” ai Comuni attraversati dal passaggio dell’autostrada che potrebbero poi investire questi soldi nella lotta all’inquinamento».

venerdì 19 febbraio 2010

mancanza di idee

in attesa che un'idea attraversi la mente di zan, prendiamo come buon auspicio, per quanto inutili, i segni di risveglio che ci arrivano dall'assessore zan.

dagazeettino.it

Giovedì 18 Febbraio 2010, Ci sarà anche l’assessore all’ambiente Alessandro Zan alla riunione degli amministratori convocata dal sindaco Moratti venerdì a Milano per una decisione congiunta sulla chiusura di gran parte del nord Italia domenica 28 febbraio. Un’azione su larga scala per combattere lo smog. «Andrò a Milano per discutere la proposta - dice Zan - Se il blocco sarà organizzato su larga scala, noi siamo pronti a fare la nostra parte».
Intanto parlano i numeri. Con la chiusura delle scuole si eliminano 39 mila auto dalle strade. «I dati parlano chiaro - dice l’assessore alla Mobilità -. Le telecamere piazzate ai margini delle tangenziali lunedì scorso, con le scuole chiuse, hanno registrato l’acceso alla città di 186 mila veicoli, l’8 febbraio invece le auto erano state 225 mila. Se si calcola che questa settimana sono moltissimi i pellegrini che arrivano in città per Sant’Antonio, appare evidente come le scuole aumentino in maniera esponenziale il traffico in città».
«Davanti a questi numeri una riflessione diventa obbligatoria - continua Rossi -. Troppe famiglie scelgono d’iscrivere i loro figli non nelle scuole di quartiere, raggiungibili a piedi o in bici, ma in quelle collocate in centro o in altri rioni. Una prassi che paghiamo tutti in termini di traffico e inquinamento». E contro l’inquinamento atmosferico si alza al cielo il grido d’allarme di Legambiente: «Ieri è stato registrato il trentacinquesimo superamento del limite di legge giornaliero del Pm10. Le micopolveri hanno già sfondato il limite di legge che per l’appunto non consente alle città di registrare più di 35 giorni di picchi delle micro polveri». «E siamo solo a metà febbraio - denuncia Lucio Passi, portavoce di Legambiente -. Anche se da alcuni anni i livelli di Pm10 si stanno un po’ abbassando, restano pericolosamente al di là dei limiti consentiti. Nel 2009 per esempio Padova ha registrato 102 superamenti del limite di legge giornaliero».

facce di tolla

incredibile.
siamo al majale che da del porco al cinghiale.
(vedi anche il post precedente)

da gazzettino.it

Un’opposizione sgraziata e una presidente del Consiglio comunale inadeguata. Con due aggettivi il vice sindaco, Ivo Rossi, commenta quanto accaduto martedì sera nell’aula del parlamentino comunale.
«Ormai sono passati sei mesi dall’inizio delle sedute del Consiglio comunale e spesso continuiamo ad avere un’opposizione sgraziata che non permette al sindaco di parlare – comincia Ivo Rossi – E questo atteggiamento richiede che la Presidente Ruffini restituisca autorevolezza all’istituzione. Ma perché questo avvenga occorre che lei stessa sia autorevole».
«Mi auguro impari quanto prima a condurre l’aula – continua il vice sindaco riferendosi all’esponente di Rifondazione comunista – perché quanto avvenuto martedì sera manifesta inadegutezza nella gestione». Ma Ivo Rossi non risparmia nemmeno l’opposizione: «Dove ci sono alcuni esponenti, come Mariella Mazzetto, che imbarazzano le persone serie presenti nel Pdl». Infatti ad innescare la miccia che nel Consiglio di martedì ha fatto esplodere il sindaco Zanonato nei confronti dell’opposizione e della Presidente Ruffini era stato proprio il comportamento della capogruppo leghista. Il cui atteggiamento era stato stigmatizzato dal sindaco come “irritante e volgare”. Ma parole al vetriolo Zanonato le aveva riservate anche al suo ex assessore all’Immigrazione: «Lei è un presidente che non mi tutela. Io in questo Consiglio comunale non posso parlare. Non conta nulla».
Ma l’attacco più duro alla Ruffini arriva direttamente dalla civica del sindaco. «L’unica cosa certa è che così non si può andare avanti così per altri 5 anni» attacca il consigliere di Padova per Flavio Zanonato Andrea Busato che poi aggiunge: «L’altra sera la presidente ha dato l’impressione di guidare i lavori dell’assemblea in modo non adeguato». Busato rincara la poi la dose: «Non c’è dubbio che si senta la necessità di un cambio di passo. Se questo non dovesse esserci, sarà necessario valutare i modi in cui la normativa vigente prevede un atto di sfiducia». L’esponente della civica del sindaco conclude poi polemico: «Se Ruffini ritiene che il ruolo di Presidente del Consiglio limiti la sua azione politica, non ha dar far altro che dimettersi». Sulla stessa lunghezza d’onda, anche se con toni più sfumati, è anche Gianni Berno, capogruppo del Pd: «Per il momento non prevediamo iniziative che potrebbero risolvere alla radice il problema. Rimane però il fatto che se Daniela non cambia atteggiamento, dei provvedimenti vanno presi».
Sulla necessità di un chiarimento insiste anche il capogruppo dell’Idv Gianbattista Di Masi. Non se la sente invece di mettere sulla graticola la Ruffini Marina Mancin di Sinistra per Padova che, pur condannando certe “sbavature” del Presidente del Consiglio, ne riconosce la capacità di condurre con equilibrio i lavori dell’assemblea. Sulla necessità di dare autorevolezza al Consiglio contro le strumentalizzazioni insiste infine il vice sindaco Ivo Rossi.
Matteo Bernardini

Alberto Rodighiero

mercoledì 17 febbraio 2010

zano style

continua, nella pochezza altrui, ad imperversare la figura delicata del nostro sindaco muratore.
Leggo dal "Il Mattino" che zano avrebbe appellato Marin come "professorino" e "fastidiosetto".
Che eleganza, che precisione, che risposta arguta, sul punto, precisa ed esaustiva.
Ma va la'... zano, la tua forza e' la debolezza altrui.

solida (o solita?) maggioranza

mah...

da gazzettino.it

Al termine dell’appello per l’inizio della seduta del Consiglio comunale il numero legale c’è. In aula servirebbe la presenza di 21 consiglieri. Rispondo “presente” in 27, ma nove sono i rappresentanti del centro destra, quindi dell’opposizione. Che appena si accorgono dell’impossibilità della maggioranza di mantenere in piedi il Consiglio, decidono di estrarre la loro tessera magnetica, di alzarsi e andarsene.
«Il comportamento del centro sinistra è semplicemente vergognoso – attaccano il capogruppo del Pdl, Alberto Salmaso e Giampiero Avruscio – E’ la maggioranza che deve avere l’obbligo morale di garantire il numero di consiglieri necessario allo svolgimento del Consiglio». Ancora più dura la presa di posizione di Stefano Grigoletto, altro esponente pidiellino: «Il primo punto all’ordine del giorno era il conferimento della cittadinanza onoraria al presidente del Padova Cestaro. Beh, in aula non c’era né il sindaco e nemmeno l’assessore allo Sport Sinigaglia. In aula c’erano solo tre rappresentanti della giunta. Una cosa semplicemente scandalosa. Un comportamento incivile. Anche perché un assessore percepisce 4.700 euro al mese lordi. Venire in Consiglio comunale dovrebbe essere il minimo». E dopo avere annunciato che il loro gettone di presenza lo daranno in beneficenza, i consiglieri del centro destra puntano il dito sull’altro tema forte all’ordine del giorno: la modifica dello statuto comunale. Ovvero la decisione della maggioranza di inserire la norma che prevede la possibilità di avere 12 assessori in giunta.
«Su questo punto la maggioranza ha più di qualche mal di pancia – dice la leghista Mariella Mazzetto – Vogliono la modifica solo per contrastare il nostro ricorso al Tar».
«La frittata ormai l’hanno fatta – riprende Luca Littamè, altro consigliere del Carroccio – Il bello è che ci hanno pure trattato con sufficienza, salvo ora presentare una mozione che di fatto dà ragione al nostro ricorso». A replicare per la maggioranza è Gianni Berno, capogruppo del Pd: «La cosa vergognosa è che questi signori prima hanno risposto all’appello e poi se ne sono andati. Il loro comportamento è riconducibile allo spettacolo che devono dare per la campagna elettorale per le regionali. Vogliono fare le barricate sulla modifica dello statuto? Si accomodino, li aspetto. Il punto è che stiamo ratificando quello che loro stessi hanno chiesto. Perché allora non vogliono votare con noi? E’ evidente come quel ricorso al Tar fosse solo un attacco strumentale». E stasera si replica con il ritorno in aula, alle 18.

continua la polemica con la ruffini

tipico atteggiamento alla zano, che impera nella sua truppa, finche' mi servi bene, quando mi intralci sei uno scandalo.
e cosi' anche la ruffini (che pero' e' piu' furba del clai in questione oggi e lo sapeva gia' che sarebbe andata cosi') si trova sul banco dei cattivi.
Sia chiaro che delle battaglie della ruffini non ne condivido neppure una, e che per me e' sempre stata sul banco dei cattivi, ma almeno non ho fatto finta che mi piacesse.
Chiarisco e confermo che comunque in questa polemica mi pare abbai ragione lei.

da gazzettino.it

Martedì 16 Febbraio 2010, (M.G.) «Nessuno può impedire al rappresentante di un gruppo politico eletto dai cittadini di produrre la sua azione politica in Consiglio. Dunque non so su che base nasca la polemica dell’assessore Pipitone nei miei confronti. Io credo di agire nella piena legittimità del mio ruolo, sia in veste di presidente del Consiglio che di capogruppo del mio partito. Abbandono il mio posto di presidente e mi siedo tra i miei colleghi in Consiglio solo quando devo parlare a nome del mio partito e lo faccio come gesto di rispetto per l’assemblea».
Parole della presidente del Consiglio comunale, Daniela Ruffini, capogruppo di Rifondazione, sulla quale si sono concentrate le critiche (dopo quelle di Berno del Pd relative a certe votazioni anomale rispetto alle posizioni della maggioranza) dell’assessore Pipitone, leader dell’Idv, che l’ha accusata di remare contro la chiusura delle sedi delle Anagrafi improduttive, decretata dall’assessore Clai, dell’Idv. «La mia raccolta firme a difesa delle Anagrafi è solo uno spunto di riflessione. Vorrei che si verificasse attentamente se devono andare chiuse e semmai tenerle aperte a rotazione. Mi pare che rientri nel mio mandato, ovvero contribuire a migliorare le decisioni della Giunta. Ma non si può chiudere la bocca ad un consigliere, credo che Pipitone dovrà farsene una ragione, né sfiduciare chi esprime le proprie opinioni. Anche il sindaco ha sempre detto che non siamo in caserma qui».

lunedì 15 febbraio 2010

chi e' causa il suo mal....

pianga se' stesso!
in un tempo piu' lungo del previsto, ma alla fine ecco i soliti battibecchi all'interno della maggioranza, sara' per le elezioni, sara' per la piu' classica lotta per il potere, sara' che dopo le elezioni han dovuto rifiatare tanta era la paura di perdere, sara' quel che sara' ma alla fine lo spettacolo sa di gia' visto.

da gazzettino.it

«La Ruffini
ci ha stufato»
Le polemiche tra Italia dei Valori e Rifondazione
accendono le polveri all’interno della maggioranza
Domenica 14 Febbraio 2010,
(Al.Rod.) «In dieci anni di consiglio comunale non ho mai visto un presidente comportasi in questa maniera». E’ durissimo l’assessore Antonio Pipitone. Tra l’Italia dei Valori e Daniela Ruffini la ferita rimane ancora apertissima. L’ultima polemica tra la presidente del parlamentino di palazzo Moroni e l’assessore dipietrista Silvia Clai, con la prima che aveva accusato la seconda per la chiusura di alcune delle anagrafi di quartiere giudicate inefficienti, dà il motivo a Pipitone per un attacco senza precedenti nei confronti della capogruppo di Rifondazione comunista. «Sono rimasto sconcertato davanti all’attacco nei confronti della Clai – tuona il leader padovano dell’Idv - mi sono reso conto che certa gente, pur di avere due righe sui giornali, non si fa troppi scrupoli ad assumere i toni della bassa politica». Per Pipitone però il problema non sono le polemiche giornalistiche. «Nella mia esperienza ormai decennale in Consiglio non ho mai visto un presidente che prima conduce il lavori dell’aula e poi si precipita tra i banchi dei consiglieri per fare opposizione alla propria maggioranza. Cosa che, tra l’altro, Rifondazione comunista ha fatto anche durante tutta la scorsa legislatura» rincara la dose l’assessore in un crescendo d’indignazione: «Agendo in questa maniera, Daniela Ruffini viene meno al suo mandato che la vorrebbe, almeno formalmente, super partes». L’Italia dei valori si spinge anche oltre. Pur non dicendolo esplicitamente, Pipitone fa capire che il suo partito è pronto a chiedere le dimissioni del capogruppo di Rc. «Se la musica non cambia – conclude - certamente assieme alla maggioranza cercheremo di dare un segnale forte. Così non si può certo andare avanti per molto tempo, ci ha stufato. Il rischio è quello di venir meno al mandato degli elettori e di non essere più credibili agli occhi della città».

giovedì 11 febbraio 2010

sui cancelli

leggo e, condividendo, riporto

da gazzettino.it

QUARTIERI Dura presa di posizione di Sos Padova sull’intenzione del Comune di recintare l’area
«Piazzetta Gasparotto non sarà blindata»
Giovedì 11 Febbraio 2010,
(M. B.) «Piazzetta Gasparotto non si chiude». Parola dei residenti, dei professionisti e dei commercianti che lavorano nell’area, e anche dell’Associazione Sos Padova, da sempre in lotta contro il degrado del quartiere stazione. Insomma la decisione presa dall’amministrazione comunale di chiudere la piazza, con dei cancelli, dalle 20 alle 7 del mattino proprio non piace. «Perché – attacca Maurizio Meridi, leader di Sos Padova – piazza De Gasperi deve essere abbellita e riqualificata e piazzetta Gasparotto, che le è di fronte invece no. E anzi si prende la decisione di blindarla?».
«Questa è l’ennesima dimostrazione che Zanonato è il sindaco dei muri e dei cancelli – termina Maurizio Meridi, a cui si affianca anche Andrea Rebora, titolare del bar Metropolis di piazzetta Gasparotto – Noi avevamo chiesto di rivitalizzare questo spazio, non di farlo morire definitivamente».

come si fa a stupirsi?

ma il titolista del Gazzettino sa che via Confalonieri e' accanto a via del Pescarotto, a 500 m da via Anelli? sa che c'e' la ZTL notturna "antidegrado"?
E lo sanno quelli che ora si accorgono della situazione? rilegete gli articoli del passato, via Confalonieri e' sempre stata un ghetto, soprattutto nei palazzoni 14 e 15 (dove ho passato un anno della mia vita ben 14 anni fa e vi assicuro che tra prositute e travestiti era motlo meglio di ora, nonostante le cancellate "antidegrado del fiero pdq3 - presidente del quartiere 3).
Questo articolo potrebbe essere quello di 5 anni fa della stessa via, di via anelli o di via manara, nonostante lo strombazzare dell'amministrazione muratora, e le elezioni che han fatto turare il naso a molti residenti, ora, in vista delle regionali forse, ci si interessa di nuovo dello "sgabuzzino" di Padova.

da gazzettino.it
Gli abitanti di un condominio esasperati dal comportamento degli extracomunitari
Via Confalonieri, nuovo bronx
Chiesto aiuto all’assessore Pipitone: «Contrasteremo ogni illegalità»
Mercoledì 10 Febbraio 2010,
«No ad una nuova via Anelli». A chiederlo a gran voce è un gruppo di residenti di un condominio di via Confalonieri. Nello stabile (30 appartamenti quasi tutti mini) si starebbero riproponendo le stesse dinamiche viste per troppi anni nel vicino Complesso Serenissima.
Via vai di gente dal tramonto all’alba, prostituzione e addirittura un vero e proprio ristorante abusivo. Insomma una piccola “polveriera sociale” che rischia di esplodere alla prima scintilla. Ad entrare nel mirino degli abitanti del condominio (molti non i italiani) sono quattro appartamenti e naturalmente chi vi abita. Due di questi alloggi sono di proprietà di stranieri, mentre altri due sono intestati ad italiani che probabilmente però li affittano ad immigrati. A quanto denunciano i condòmini uno dei mini sarebbe occupato da una prostituta che riceve in casa, con il risultato che, dalle 10 della sera fino alle prime ore del mattino per le scale è un via vai continuo di clienti più o meno chiassosi. Un via vai a cui contribuirebbero anche gli avventori di in ristorante abusivo che sarebbe stato allestito all’interno di uno degli appartamenti.
Una “tavola calda”, uguale identica alle tante che avevano trovato posto nel Complesso Serenissima, dove alcuni stranieri servono cibo preparato in casa senza naturalmente alcuna autorizzazione e in condizioni igienico sanitarie facilmente immaginabili.
Una situazione ai limiti del degrado che ha convinto Antonio Pipipitone ad incontrare lunedì pomeriggio una delegazione di residenti. «La nostra disponibilità è massima – dice l’assessore alla Casa – inizieremmo a monitorare la situazione e c’impegniamo a contrastare ogni forma di illegalità. Il degrado va stroncato sul nascere altrimenti rischiamo di rivivere scene già viste». Nonostante le palazzine di via Anelli siano state sigillate da quasi tre anni, l’allarme insicurezza alla Stanga non sembra conoscere tregua. È della settimana scorsa per esempio la rivolta in via Manara che ha visto protagonisti i residenti del condominio al civico 39 che sono scesi in strada per protestare contro i pusher che spacciano in zona. Insomma il termometro del degrado segna febbre alta e l’ultima protesta di via Manara è solo il sintomo di un malessere che non passa.

mercoledì 10 febbraio 2010

un altro muro

le chiamano cancellate antidegrado, alal fien e' il soltio modo di rinchiudere i "buoni" perche' non vengano molestati dai "cattivi".
Al danno si aggiunge la beffa di doverlo fare a apsese proprie.

da gazzettino.it

PIAZZETTA GASPAROTTO
Sbarre antidegrado per aiutare i residenti
Mercoledì 10 Febbraio 2010,
(Al.Rod.) In arrivo la chiusura notturna di piazzetta Gasparotto. Da anni l’area compresa tra via Valeri e corso del Popolo è sinonimo di spaccio e consumo di stupefacenti. Ora però la musica potrebbe cambiare: di notte si chiude. «A chiederlo sono stati i residenti – dice l’assessore alla Polizia municipale Marco Carrai - che sono intenzionati a piazzare due cancelli per chiudere la piazza. Uno darà su corso del Popolo e l’altro su via Valeri». Una volta installate le due cancellate, la piazzetta rimarrà chiusa dalle 20 alle 7 del mattino d’estate e dalle 19 alle 7 nella stagione invernale. Le spese saranno a carico dei privati.

per una volta la ruffini...

... ha ragione.
la premessa e' che degli uffici sparsi in giro per il comune alcuni sono aperti un giorno su due, e chiudere quelli di proprieta' per rimanere aperti in affitto (se non ci sono altri pani per i primi) e' proprio sciocco.

da gazzettino.it

(Al.Rod) «La trasparenza deve essere prerogativa di tutta la politica, non solo di Berlusconi». Daniela Ruffini è sferzante. La contropolemica scatenata sulla chiusura di 5 uffici anagrafici periferici dall’assessore alla Partecipazione Silvia Clai fa salire sulle barricate l’esponente di Rc. «Si tratta di un attacco scomposto – tuona il presidente del Consiglio comunale -. La mia era solo una critica politica, nulla di personale». «A parlare sono i documenti – rincara la dose -, nell’argomento di giunta dello scorso 22 dicembre si dice che gli sportelli da chiudere sono 5. Se poi in corso d’opera si cambia idea e si decide di dismetterne solo due, tanto meglio». «Logica vorrebbe però- conclude – che si chiudessero le sedi in affitto non quella di Pontevigodarzere che è di proprietà comunale».

martedì 2 febbraio 2010

ritorno all'antico

chi l'avrebbe detto? con tutto l'impegno dell'amministrazione, eh? incredibile vi pare?
eppure pare di essere tornati indietro nel tempo!

da gazzettino.it

Degrado, spaccio e problemi tra residenti ed extracomunitari in via Manara sembravano orami solo un ricordo. E invece ieri notte la situazione è nuovamente precipitata, con gli abitanti del civico 39 in strada fino all’alba per contrastare l’ingresso di alcuni nigeriani che trovano rifugio in due appartamenti, l’interno 26 e l’interno 38, del civico 37. “Siamo rimasti in cortile fino alle quattro del mattino per impedire che i pusher nigeriani che spacciano tra via Grassi e la rotonda di fronte alla chiesa del PioX entrassero nei nostri palazzi – spiega Emanuele Naruti, rappresentante del Comitato Solidale di via Manara e residente al civico 39 della strada – Abbiamo dovuto chiamare due volte le Volanti perché intervenissero. I pusher hanno anche sfondato la porta d’ingresso dell’edificio 37 e scavalcato il piccolo cancello condominiale”. Mentre quello più grande, sistemato dal Comune per impedire appunto l’andirivieni “sospetto”, è rotto dai primi di dicembre e la telecamere sistemata a pochi metri di distanza secondo i residenti non sarebbe nemmeno in funzione. “Sono stati gli stessi che fanno tappa negli interni 26 e 38 – riprende Emanuele Naruti – dove tra l’altro trovano continuamente da mangiare visto che fungono da ristoranti abusivi. Ed anche per segnalare questa attività che abbiamo deciso di presentare un esposto alla Guardia di Finanza, e alle altre forze dell’ordine. Siamo stanchi di dover sopportare certi comportamenti”.
E a denunciare il ritorno di una situazione critica in via Manara e nelle strade adiacenti è anche il presidente del Comitato Stanga, Paolo Manfrin: “E’ da qualche tempo che stiamo registrando l’incremento di pusher tra via Grassi e il PioX. E questo ci preoccupa seriamente soprattutto in vista del ritorno della stagione primaverile dove queste persone, come tutti gli anni, si moltiplicheranno rendendo ancora più difficile la situazione del quartiere”.