mercoledì 21 aprile 2010

attendendo l'autobus

prima che succeda come ogni estate il consigliere Russi solleva la questione, che dopo non si dica che e' troppo tardi per pensarci,
da gazzettino.it

AUTOBUS
ORARIO CORSE
RACCOLTA DI FIRME
I cittadini dei rioni di Mortise, Torre, San Lorenzo, parte di Ponte di Brenta e dalla parte Sud di Padova, Mandria e Paltana del Quartiere n. 5, stanno procedendo ad una nuova raccolta firme nel sentore che si ripeta lo scenario dello scorso anno in occasione della chiusura delle scuole allorquando entrerà in vigore il nuovo orario estivo ed il conseguente inevitabile taglio del numero delle corse. Il Quartiere Brenta Venezia, a differenza di altri Quartieri, è l’unico dove il servizio di trasporto pubblico termina alle ore 20.45, con l’ultima corsa addirittura limitata a Viale Codalunga. E’ come imporre il coprifuoco a rioni che messi insieme rappresentano circa la metà degli abitanti di Padova. I cittadini non chiedono la luna nel pozzo ma che almeno il servizio venga erogato fino alle ore 22.30 e che la frequenza delle corse, specie di domenica, mantenuta almeno ogni 15 minuti, anziché ogni 20’ e di domenica addirittura ad oltre un’ora. Succede che l’attuale amministrazione comunale incolpa la Regione perché non mette a disposizione risorse adeguate, ma viene risposto da quest’ultima che assegna i contributi in ragione dei chilometri percorsi dalle linee. Proprio con l’entrata in funzione del metrobus sono state fatte delle economie, per la soppressione di alcune linee urbane o riducendone il percorso senza il miglioramento del servizio. Mi auguro, e con me i gruppi consiliari in Quartiere, PDL, Lega Nord e Lista Marin, che il buon senso prevalga sulla ragione.
Michele Russi

Capogruppo PDL

CdQ 3 Est

grandi opere

la maledizione del sarpi-dalmazia colpisce ancora,
da gazzettino.it

GRANDI APPALTI
Trattato a pesci in faccia dal Comune il Consorzio Consta, società padovana con cantieri in tutto il mondo, non solo ha fatto causa al Comune ma ha annunciato che non parteciperà più a bandi di concorso per opere pubbliche. «Perché l’amministrazione non rispetta il nostro lavoro» ha spiegato il presidente Gioacchino Marabello.
LA CAUSA
Il motivo della lite milionaria sono i costi in più che il Consorzio ha dovuto sostenere per la costruzione del cavalcavia Sarpi-Dalmazia a causa di un progetto sbagliato. La tormentata vicenda vede oggi aperta una causa in tribunale nella quale Consta chiede 12 milioni di euro di risarcimento.

martedì 20 aprile 2010

dolce far niente

ci voleva un ragazzino, con tutto rispetto, per mettere in crisi l'amministrazione dello zano, ma che avra' chiesto mai? chissa che carte segrete ha tirato fuori.
Niente di tutto cio', solo una semplice domanda, ma perche' non fate nulla?
carrai ovviamente dormiva, lo zano ha represso l'istinto omicida e alla fine la domanda e' rimasta in sospeso, ma la questione resta.
E hai voglia ad aspettare il Quartiere 3, retto dal maestro jedi micalizzi, mica lazzi!

da gazzettino.it

Ha fatto la domanda più semplice, quella che viene dal mestiere di consigliere comunale: ovvero di una persona che, eletta dai cittadini, verifica i problemi insieme a loro. Carlo Pasqualetto, 21 anni, studente di Economia, il più giovane dei consiglieri comunali con una sola domanda ieri sera ha messo in crisi l’amministrazione comunale. «Sono andato in via Mortise a parlare con gli abitanti ed ho con me gli esposti invitati al Comune e alla Questura dal 2006 ad oggi. Ma in quattro anni perché non avete fatto niente?».
In via Mortise come ha evidenziato il Gazzettino questa estate la prostituzione dilaga. Il "commercio" avviene a pochi passi dalle abitazioni e addirittura i "papponi" hanno organizzato un ristorante notturno in un palazzo per rifocillare le prostitute. Le quali inveiscono contro gli abitanti che non possono nemmeno più uscire di casa. Ebbene l’assessore alla Sicurezza, Carrai, ha dovuto ammettere che dopo decine di sopralluoghi la situazione non è ancora risolta. Sia per il campo adiacente alle case, rifugio delle lucciole («abbiamo smosso la terra per renderlo impraticabile») sia per la sempre promessa zona a traffico limitato, che ha l’approvazione sua e della Mobilità: «Ma stiamo aspettando il Quartiere 3». E Pasqualetto ha replicato secco: «Ve la dò io una soluzione che potevate fare subito: mettere una rete metallica».
La prima parte del Consiglio si è concentrata poi sulla sentenza del Tar sulla Petrarca, oggetto delle interrogazioni di Giampiero Avruscio (Pdl) che si è chiesto che fine faranno i bambini, e Beatrice Dalla Barba del Pd. L’assessore Piron ha risposto che l’amministrazione «rispetterà la sentenza». Ma ha aggiunto: «Valuteremo cosa fare ma non possiamo permetterci di avere una scuola in queste condizioni. Corridoi strette, aule piccole, niente ascensore, secondo piano quasi inagibile. Siamo fuorilegge e per metterla a posto ci vorrebbe quasi tutto il budget previsto per tutte le scuole quest’anno». Pare di capire che un po’ alla volta i bambini se ne andranno da lì.
Infine l’assemblea si è trovata d’accordo su un documento proposto dal capogruppo del Pdl, Alberto Salmaso, che proponeva un "passaggio" annuale nelle commissioni competenti che verifichi la bontà della fusione tra Interporto e Magazzini Generali. Dunque ci sarà da parte dei rappresentanti del Comune nel nuovo ente una relazione periodica sullo stato economico-produttivo.(Martedì 20 Aprile 2010)

sarpi dalmazia in manutenzione

ebbene si', a pochi mesi dall'apertura, il cavalcavia Sarpi-Dalmazia e' in manutenzione.
Se devo dir la verita' e' da un pezzo che sostengo che soprattutto la discesa in Arcella fosse pericolosa per le giunte scivolose proprio a meta' curva, col bagnato perfino in macchina si sente il mezzo spostarsi mentre ci si passa sopra.
Quindi la vera questione non e' se sia presto per manuntenere il cavalcavia, ma come sia stato posibile farlo cosi', con tutto quel che e' costato oltretutto.

dal gazzettino.it

Chiuso per manutenzioni. È accaduto dalle 8 di domenica alle 6.30 di ieri. E non a un palazzo pericolante oppure a una strada dissestata da tempo in disuso e abbandonata, ma all’opera pubblica fiore all’occhiello dell’amministrazione Zanonato ter: il cavalcaferrovia Sarpi-Dalmazia. Inaugurato lo scorso novembre e costato la bellezza di oltre 23milioni di euro. E per cui l’impresa costruttrice aveva persino ricevuto il premio di accelerazione per i lavori consegnati prima della scadenza contrattuale pattuita. Il blocco della circolazione sul cavalcavia è stato reso necessario per “irruvidire” i giunti di collegamento delle rampe del viadotto. Che erano scivolose e portavano le ruote posteriori dei mezzi a slittare sull’asfalto soprattutto in caso di pioggia o neve. Un “lifting” che non ha mancato di sollevare l’attenzione dei consiglieri comunali della Lega Nord Luca Littamè e Mario Venuleo e dell’auditore della V commissione Urbanistica l’ingegner Luigi Zeno.
«Il Sarpi Dalmazia – attaccano i leghisti – non smette mai di sorprendere. Già era destinato a passare agli annali per la spropositata lievitazione del suo prezzo di costruzione rispetto a quello d’appalto. A questo si era poi aggiunta la spesa di circa 100mila euro di una commissione per un “accordo bonario” mai raggiunto, visto che abbiamo saputo si aprirà un contenzioso giudiziario, con l’impresa riguardo al prezzo di nuove riserve iscritte in corso d’opera. Non bastasse questo ora c’è l’ulteriore sorpresa rappresentata dalla sistemazione dei giunti».
«Dobbiamo, per questo, aspettarci una nuova perizia suppletiva? – concludono i tre esponenti del Carroccio – O siamo invece ancora in “garanzia”? Speriamo bene, e di non dover sborsare altri soldi pubblici oltre a quelli già spesi per un’opera che tra l’altro non è ancora stata completamente terminata».
(Martedì 20 Aprile 2010)

venerdì 16 aprile 2010

scimmiottamenti

ricevo, leggo, condivido, inoltro.
Lettera di Rocco Bordin*:
Credo che ognuno di noi preferisca l'originale alla fotocopia, oggi però succede che gli atteggiamenti dei politici di sinistra che oggi amministrano la città copino o meglio scimmiottino le idee ed il modo di agire degli amministratori di destra. Risultato: il bilancio 2010 di Padova è pieno di una serie di incoerenze, diciamo pure "balle", tutte appartenenti ad un mondo di sinistra che continua a predicare bene ma a razzolare male a scapito della città. Questa sinistra è assolutamente incoerente rispetto alle sue posizioni iniziali che cambiano in continuazione. Nessuno vieta a Zanonato di cambiare idea, ma per piacere, non di continuo. Per la gente è pressocchè impossibile capire le differenze tra il modo di amministrare della destra e quello della sinistra se quest’ultima continua a copiare le idee della destra, magari criticandole aspramente prima e ricalcandole in toto quando sale al governo. Cominciamo da un dato: spesso il sindaco Zanonato è stato definito sceriffo, per alcuni atteggiamenti giornalistici apparentemente "rigidi" nei confronti dei no-global o di extracomunitari che delinquono. A questo suo atteggiamento solo di immagine non è mai corrisposto un reale interesse amministrativo riguardo ad esempio all'indispensabile riorganizzazione delle mansioni e della distribuzione del corpo di polizia municipale nel territorio cittadino, uno dei pochi strumenti a disposizione di una amministrazione comunale per risolvere il problema dell’ordine pubblico, come è invece successo in altre città vicine, come Treviso e Verona. Questo è solo un esempio ma non è l’unico che si può riscontrare nel recente bilancio comunale approvato dal consiglio comunale. Parliamo del piano delle alienazioni che, se viene fatto da Zanonato, è definito da lui stesso «la trasformazione utile del patrimonio immobiliare», ma se viene inventata alcuni anni prima dall’amministrazione di centro destra è solo lo spreco barbaro dei gioielli di famiglia. Strano modo di pensare e di agire quello della sinistra padovana! Non parliamo poi dell’uso che viene fatto del Consiglio da questa arrogante maggioranza, nel quale si dovrebbero mediare le posizioni e dare una rappresentanza a tutta la città. Oggi invece il Consiglio Comunale risulta essere un mero organo di imposizione e ratifica della volontà di una maggioranza bulgara appartenente alla sinistra, che si avvale in continuazione del premio del 60% che le attribuisce la legge, non ponendosi minimamente il problema di un 50% effettivo di città che viene tacitata nei fatti, dalla mancata condivisione di un minimale dialogo istituzionale tra maggioranza ed opposizione. Concludiamo con il piano delle grandi opere anch’esse in buona parte previste allora dal centro destra al governo di Padova. Qui, a dire la verità, noto che l’unica grande opera progettata dalla sinistra, il famoso Auditorium, continua ad essere un oggetto misterioso. Zanonato ce lo aveva promesso sei anni fa, non è stato nemmeno cominciato ed oggi nel bilancio non è nemmeno finanziato, mancano infatti 15 milioni. Io ho francamente la sensazione che l’unica opera progettata da questa sinistra non sarà mai effettuata! Il resto, compreso il comparto sociale, vera nota dolente di questa amministrazione, mi sembra uno scimmiottare la destra senza possederne l’anima,cioè la "capacità del fare".
*Consigliere comunale Pdl Padova

giovedì 15 aprile 2010

linea dura?

il comune intraprende la linea dura contro chi piscia sui portoni di casa altrui.... e questa e' la linea dura di cui e' capace carrai? o solo un ritardo mostruoso?
ma non finisce qui, e' solo l'inizio promette carrai, svegliatosi improvvisamente dopo 6 anni di letargo...
vabbe'... accontentiamoci:

da gazzettino.it

Linea dura di palazzo Moroni contro la “minzione selvaggia” nelle piazze e in Ghetto. A dare il la al giro di vite nei confronti degli “incontinenti dello spritz” sono state due multe comminate la notte del 31 marzo a due studenti pizzicati dai Vigili all’una e 05 in via Delle Piazze mentre urinavano sulla grata di un portoncino. I due giovani, di 20 e 22 anni, sono stati immediatamente identificati e a breve riceveranno a casa una contravvenzione da 50 euro. «E questo è solo l’inizio – annuncia Marco Carrai -, è ora di dire basta ad una pratica diffusissima e inaccettabile». «D’ora in poi ci saranno controlli severi anche nei confronti di questa cattiva abitudine – rincara la dose l’assessore alla Polizia municipale -. Non è pensabile che la mattina del giovedì, del sabato e della domenica i residenti del Ghetto debbano passare il loro tempo a disinfettare portoncini e marciapiedi perché qualche maleducato, dopo aver bevuto troppo, trova comodo fare pipì all’aperto e in pieno centro storico». La mano pesante dell’amministrazione comunale si abbatte anche sui bar che non intendono rispettare la chiusura anticipata allo scoccare della mezzanotte.
Sempre il 31 marzo la Polizia municipale a mezzanotte e venti ha pizzicato all’interno del bar ex Zanellato in via Dei Fabbri due avventori mentre attendevano che gli venisse servito uno spritz. Cinque minuti dopo, all’interno del Kolar (all’angolo tra via Dell’Arco e via Marsala), nonostante le serrande abbassate, erano presenti ancora una ventina di persone. «Ai due locali verrà recapitata una contravvenzione da 1.032 euro» annuncia la vice Comandante della Polizia municipale Maria Luisa Ferretti. Non solo lotta all’aperitivo selvaggio. I vigili lunedì hanno infatti elevato un paio di multe anti prostituzione (in via Lisbona e all’Arcella) e una contravvenzione anti droga sotto il ponte Milani, a ridosso di piazzale Boschetti.

domenica 11 aprile 2010

via trieste

in effetti, qui si parla principalemtne del Pescarotto-Stanga, del vilipeso quartiere 3, governato malamente e impalpabilmente, ma c'e' posto per tutti, grazie del commento al post in link che ci permette di ricordare quella che in effetti e' uan zona disastrata e dimenticata troppo spesso quando si parla di sicurezza.

"post originale e commento"

spiegato l'arcano del comitato stanga

ancora, ingenuamente, mi chiedevo del perche' il comitato stanga avesse voltato la gabbana poco prima delle scorse elezioni comunali.
insomma, dopo aver avversato la immobile amministrazione, ovvero pericolosamente mobile in altre circostanze, dopo aver sottolineato l'inutilita' di alcuni dei rappresentanti dell'ordine e della sicureza pubblici, dopo averne contestato la capacita', dopo aver trovato faticosamen te accordi con gli altri comitati cittadini, ebbene, dopo tutto questo, poco prima del voto il comitato stanga cambio' casacca, e s'alleo' col sindaco, ed oggi saltan fuori alcuni scenari che se provati darebbero ampia spiegazione.
Quanto vale esser un cavaliere senza macchia, meno di un posto in giunta per certo, almeno secondo alcuni.

dal gazzettino.it

(Al.Rod.) Nel toto assessori ora spunta l’outsider. Ad ambire ad un posto in giunta potrebbe essere Paolo Manfrin. Nella coalizione che l’anno scorso ha sostenuto Zanonato nella sua corsa a palazzo Moroni girerebbe insistente una voce. Un voce che spiega come quella di Manfrin potrebbe essere qualcosa più di una suggestione. L’ipotesi partirebbe da un ragionamento abbastanza semplice: l’unica lista della coalizione che fino ad ora non ha avuto nessun riconoscimento di rilievo è stata Padova nel cuore – Comitati città sicura (458 voti 0,4%). Lista che, pur non avendo eletto nessuno in consiglio comunale, ha contribuito alla vittoria del centrosinistra. Un ragionamento che verrebbe avvalorato da un’altra circostanza: le altre due formazioni che non sono state in grado di entrare nel parlamentino di palazzo Moroni hanno avuto immediatamente “soddisfazione”. La lista InNovAzione (638 voti, 0,56%) è riuscita infatti a far sedere in giunta la sua capolista Luisa Boldrin. Il Partito socialista (859 voti, 0,76%) ha espresso invece il presidente di Aps Finanziaria, ovvero l’ex assessore al Bilancio Gaetano Sirone. In virtù di questo, il raggruppamento dei comitati guidati da Manfrin potrebbe ambire ad un assessorato (Sociale? Sport?) «I risultati delle Regionali qualcosa ci devono insegnare – dice il diretto interessato - Il successo della Lega lancia un segnale chiaro: l’elettorato premia chi sta sul territorio e tra la gente». (Sabato 10 Aprile 2010)

gli altri muri

riporta il Gazzettino altri interventi murari del nostro caro sindaco

Il degrado in città inseguito
a "colpi" di muri e barriere
(Al.Rod.) Il "muro" di via Bassette è solo l’ultima di una lunga serie di "barriere anti-degrado" che sono spuntate in città negli ultimi 5 anni. Il primo, il più celebre, è senza dubbio il muro fatto erigere dal sindaco Flavio Zanonato in via Anelli nel 2006 per rendere la vita difficile agli spacciatori che operavano all’interno del complesso Serenissima. Più recente è invece la cancellata che l’assessore alla polizia municipale Marco Carrai (su richiesta dei residenti) ha fatto installare in via Manara (civico 39) per scoraggiare il via vai di pusher stranieri. Sempre rimanendo in zona, ancora Carrai, un paio di anni fa ha fatto chiudere con due pesanti cancelli il parcheggio posteriore del centro Giotto. Altro muro che ha fatto molto discutere nel 2008 è stato invece quello che stato predisposto (per volere del consiglio interclassi) nell’atrio della scuola elementare Diego Valeri (quartiere Palestro) per impedire che venissero in contatto gli scolari con gli studenti stranieri che, nello stesso edificio, frequentavano dei corsi di lingua italiana.
(Sabato 10 Aprile 2010)

i costi dell'integrazione (?) a Padova

legog e riporto dal Gazzettino

Quanti e quali sono le spese che ogni anno deve affrontare palazzo Moroni per sinti e rom? Scorrendo la messe di delibere e determinme che produce con una certa frequaenza l’ammnistrazione Zanonato, si scopre che per l’integrazione dei nomadi s’investono decine e decine di magliaia di euro, probabilmente centiania. Solo per fare qualche esempio, per il nuovo Villaggio della Speranza, costato 700mila euro, che ha trovato posto in corso Australia, grazie anche ad uno stanziamento statale, il Comune ha messo sul piatto 300mila euro.
Per "accompagnare" gli ex residenti del campo di via Tassinari nelle loro nuove case sono stati poi stanziati (in favore dell’Opera nomadi) 9.260 euro, soldi che sono serviti a finanziare un progetto che prevede, tra le altre cose "Azioni preliminari all’ingresso delle famiglie sinte negli alloggi, supporto all’acquisizione di competenze per la gestione degli stessi" e "Accompagnamento alla fruizione autonoma dei servizi del territorio (servizi sanitari, sociali e con le istituzioni) ricerca lavoro" e "Accompagnamento dei minori in attività educative e post-scolastiche pomeridiane a domicilio e/o nel quartiere".
È invece rivolto a tutta la popolazione nomade in età scolare il progetto per l’osservanza dell’obbligo scolastico (incarico aggiudicato sempre dall’Opera nomadi assieme con l’associazione Aizo) per il quale lo scorso ottobre sono stati stanziati 108 mila euro.
Della partita farebbero poi parte anche i 130 mila euro che l’anno scorso l’amministrazione comunale ha speso per la ripulitura delle aree degradate e i circa 9.000 euro impiegati da AcegasAps per l’asporto dei rifiuti dalle aree di sosta per i nomadi.
Nel computo finale bisognerebbe mettere anchge i 12.91 euro al mese di affitto che il Comune a stabilito ai nomadi del campo ufficiale di via Longhin. Soldi che a detta dello stesso sindaco, non hanno mai pagato. (Sabato 10 Aprile 2010)

l'opposizione al muro sinistro (2)

altre voci raccolte dal Gazzettino

Matteo Bernardini

Molti non parlano. Altri lo fanno, però mettendo ben in chiaro che non vogliono il loro nome, l’indirizzo di casa, o della loro attività commerciale compaia sul giornale. Perché i residenti di via Ippodromo, la strada in cui si immette via Bassette, dei rom che vivono nel campo nomadi poco lontano hanno paura.
«Qui si sentono padroni loro - attacca una signora che risponde sporgendosi dalle finestre di casa - Non hanno alcun rispetto. Si muovono sempre in gruppetti e già la loro presenza intimidisce. E poi si comportano come se le regole, per loro, non esistessero. Fanno così dappertutto: al bar, per strada, al supermercato».
Via Ippodromo è una strada costeggiata da abitazioni singole e da piccoli complessi immobiliari. Attorno alle case, quasi tutte con le inferriate alle finestre, tanto verde: fiori, giardini, alberi da frutto.
«Fino a qualche tempo fa in questa zona si viveva bene, eravamo tranquilli - spiega un altro residente - poi invece sono arrivati loro (indicando la direzione del campo di via Bassette) e tutto è cambiato. Quanto è accaduto qui è una vergogna. E adesso il Comune ha pure speso soldi per fare dei lavori su un terreno privato, tra l’altro. Mi sembra tutto così assurdo».
I primi rom sono arrivati a Mortise nel 2006. All’inizio una famiglia e una carovana, poi le altre tanto da trasformare un terreno incolto, in mezzo ai campi e ai piedi della tangenziale, nel campo nomadi abusivo più grande della provincia e forse anche della Regione.
«È inutile andarci tanto attorno - ripete la proprietaria di una villetta di via Ippodromo - non viviamo più in pace. Non è più la stessa zona di qualche tempo fa. Troppi problemi. Troppo degrado. E alla fine a rimetterci siamo noi che ci comportiamo sempre bene. Se adesso pensiamo che vogliono piazzarci qui anche la moschea, beh, non vedo che altro possa ancora capitarci».
(Sabato 10 Aprile 2010)

l'opposizione al muro sinistro

l'opposizione viene da destra, ma non solo, intanto alcune v oci raccolte dal Gazzettino

Venuleo e Littamé: «La proprietaria ci ha guadagnato
e adesso paghiamo noi». Ascierto: «Vanno sgomberati»

«Ci mancava solo questo. Dopo aver speso 600mila euro in tre anni per le problematiche legate ai nomadi, tra villaggi per i sinti, sistemazioni di campi e accompagnamenti da parte delle associazioni, sia al lavoro per gli adulti che a scuola per i bambini, adesso è come se avessimo aperto la strada a nuovi insediamenti. Sistemeremo anche questi, daremo loro una casa come vuole Daniela Ruffini e così ne arriveranno degli altri. Intanto il Comune toglie il vino ai pasti a domicilio agli anziani perché non ha soldi».
Sono scatenati i consiglieri comunali della Lega, Mario Venuleo e Luca Littamè che stroncano l’iniziativa: «Vorremmo sapere perchè il sindaco non ha fatto l’ordinanza sei mesi fa. I motivi di igiene e sicurezza c’erano da subito e alla fine il sindaco ha dovuto dare ragione a Micalizzi e Naccarato che avevano fatto raccogliere firme per dare voce al disagio dei residenti. Non solo: vorremmo capire perché non è stata denunciata la signora che ha affittato a cento euro il terreno. Ora abbiamo pagato noi tutti per un problema che ha creato lei, speculando».
Il candidato sindaco del centrodestra Marco Marin guarda al lungo e medio termine: «Vorrei capire perché non sono stati trasferiti nel campo nomadi ufficiale, di via Longhin, Così non abbiamo fatto altro che aprirne un altro di campo. È bene che si affronti il problema ma senza aprire altre aree di sosta». L’onorevole Filippo Ascierto Pdl, va oltre. «Per me i nomadi sono itineranti per definizione dunque bisogna evitare qualsiasi insediamento stanziale. E poi se di integrazione si tratta, come dice il sindaco, va fatta con una vera integrazione. Non basta limitare la superficie di un campo. In ogni caso per me solo i figli di nomadi che ormai sono diventati italiani posso restare, gli altri vanno sgomberati».
Conclude Alberto Salmaso, capogruppo Pdl in Comune: «È dal 2004 che il Comune spende soldi per cercare di bloccare sacche di illegalità, da via Anelli al campo nomadi ufficiale di via Longhin. Ma chiediamoci perché arrivano continuamente nomadi in città. Se questi sono partiti da Torino vuol dire che qui pensavano di stare meglio, di avere dei vantaggi. Ecco, facendo questo tipo di azioni, autorizzando queste soluzioni, in breve tempo Padova diventerà il rifugio di tutti i nomadi d’Italia. Ma noi siamo stanchi di vedere soldi pubblici regalati per sanare situazioni di questo genere».

venerdì 9 aprile 2010

oggi che fo? ma si... tiro su un muro


l'ennesima risposta sbagliata del sindaco zano.
Un altro muro!!!
Sicuramente ora le condizioni igienico sanitarie del campo saranno migliorate...

da gazzettino.it

LA RETE
L’operazione di ridimensionamento del campo nomadi di via Bassette a Mortise, partita mercoledì con l’ordinanza del sindaco Zanonato per motivi igienico-sanitari e di sicurezza, è scattata ieri mattina quando assieme a operai e tecnici comunali sono arrivati vigili, poliziotti e carabinieri. L’area è stata ristretta e delimitata da una recinzione.

FAMIGLIE ROM
Nel campo sono rimaste 40 persone: 13 adulti e 27 minori. Sono stati invece allontanati i rom che non hanno figli che frequentano le scuole. Sono state demolite alcune costruzioni abusive e allontanate due roulotte e un furgone.

ricomincio da tre

daopo via Anelli, via De Besi (senza contare le cancellate atnidegrado di via Confalionieri e via Manara) ecco il terzo gioiello del sindaco muratore.

da gazzettino.it

Otto blocchi di cemento alti circa mezzo metro, gli stessi new jersey usati nell’estate del 2006 per chiudere via Anelli, sistemati uno accanto all’altro e ridipinti di verde. Dopo essere rimasti per quasi quattro anni nei magazzini comunali, ieri mattina sono stati rispolverati e caricati sui camion in forza al Settore manutenzioni di Palazzo Moroni questa volta per dividere a metà il terreno che ospita il campo nomadi abusivo di via Bassette. Ora completamente recintato. Sopra i blocchi è stata poi sistemata una recinzione alta circa un metro e mezzo. Le roulotte dei rom potranno quindi occupare solo una parte, circa 3mila metri quadri, di una superficie complessiva di almeno 10mila. L’operazione di ridimensionamento del campo di via Bassette, partita mercoledì con la firma del sindaco Zanonato sull’ordinanza contingibile urgente di intervento per motivi igienico sanitari e di sicurezza, è scattata ieri mattina poco dopo le 7 quando assieme agli operai e ai tecnici comunali sono entrati in azione anche 14 agenti della polizia municipale, 10 uomini del reparto Mobile della polizia, 5 del Commissariato Stanga, e un’unità dei carabinieri. Uno spiegamento di forze dell’ordine che a turno ha sorvegliato lo svolgimento dei lavori per tutto il giorno. Al termine dell’operazione il nuovo censimento effettuato all’interno del campo rom da parte della Polizia municipale, e dagli operatori dei Servizi sociali del Comune, ha documentato la presenza di 40 persone: 13 adulti e 27 minori. E, infatti, sono rimaste solo le famiglie che hanno figli che vanno a scuola. Prima dello sgombero invece i numeri parlavano di almeno 70 presenze. Ieri in 30 hanno quindi lasciato via Bassette dove all’interno della superficie, chiusa, sono state demolite alcune costruzioni abusive e allontanate due roulotte e un furgone. Mentre osserva il lavoro degli operai comunali e i movimenti degli oltre dieci mezzi pubblici e privati entrati in azione per sgomberare una parte del campo rom, l’assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai, spiega: «Avevamo programmato questa operazione da tempo. Stavamo aspettando che le condizioni meteo migliorassero. L’obiettivo è quello di restringere la superficie del campo e di impedire nuovi arrivi da parte di altri nomadi».

ma quanto ci costa? e... ne vale la pena?

ma quanto costa questa straordinaria (?) azione antidegrado del sindaco?
Parecchio stando a quanto riporta il Gazzettino.
Vale la pena gettare soldi pubblici in questo modo?
Forse conviene pensare un po' di piu' e intervenire con metodo?
mah...

Quanto costa ripulire le aree degradate? Parecchio stando almeno al "conto" presentato da AcegasAps. Nel "computo economico dei servizi” (inserito nel Pef) presentato dalla multiutility giuliano-padovana, alla voce "bonifica aree degradate pubbliche o private ad uso pubblico" per il 2010 si prevede infatti una spesa di 108.080 euro. Di più. L’anno scorso per lo stesso servizio sono stati spesi oltre 130 mila euro. Per l’asporto rifiuti da aree di sosta per i nomadi si spenderanno poi, da qui alla fine dell’anno, 9185 euro. Effettivamente gli interventi degli operai di Acegas per ripulire baraccopoli, giacigli di fortuna, insediamenti abusivi che nascono a ritmo incessante sotto i nostri ponti, in questi mesi si sono ripetuti con una certa frequenza. È del mese scorso per esempio lo smantellamento da parte dei vigili di 5 baracche proprio a ridosso del cavalcavia Dalmazia Sarpi. Sempre sotto il manufatto sono stati individuati i giacigli di una decina di presone. All’operazione è seguita poi la ripulitura di tutta l’area. La settimana precedente al blitz ai piedi del Sarpi invece assessore alla Polizia municipale Marco Carrai ha presentato i risultati degli ultimi 5 mesi di attività della Polizia fluviale. I controlli dei "vigili in barca" hanno portato all’individuazione di sette baraccopoli lungo le rive dei fiumi cittadini e all’identificazione di 20 persone. Insediamenti abusivi che sono stati immediatamente smantellati e successivamente ripuliti. Operazioni che naturalmente non sono a costo zero e vanno a gravare sulle casse di palazzo Moroni.

martedì 6 aprile 2010

riprendiamo il filo

dopo le vacanze pasquali leggiamo il Gazzettino di oggi.
Un pajo di articoli parlano di via Manara e della Stanga come zone di degrado.
Ma guardiamo dove sono queste zone e... ooppsss, sono adiacenti.
Aggiungiamo via tonzig, via confalonieri e cosa abbiamo? abbiamo tutto un quartiere immerso nello spaccio.
Certo ci abbiamo guadagnato in prostitute, ovvero la prostituzione si e' molto ridotta, ma possiamo per questo dirci contenti?
Secondo me proprio no.
Eppure il comitato Stanga ha appoggiato il sindaco dei muri, il sindaco sceriffo (senza pistole), neanche un anno fa.
Andiamo a vedere cos'e' cambiato.
Ci son nuovi cancelli, inferriate, per tener chiusi dentro i cittadini onesti (soluzione a dir poco paradossale!!!).
A parte questo?
Nulla.
Bene, verrebbe da dire, niente nuove, buone nuove.
Non funziona, invece, cosi'.
No, perche' niente nuove vuol dire che nulla cambia, che passate le elezioni di un anno fa, nulla e' stato fatto, l'unico risultato del sindaco, complice il comitato Stanga, e' la spaccatura dei comitati cittadini che volevano, che pretenziosi, un po' di tranquillita' nel quartiere Pescarotto-Pio X.
ora siam qua a constatare che al di fuori della ZTL notturna le lucciole esercitano, e che per gli spacciatori, trovarsi dentro o fuori la ZTL e' solo una questione di spartizione delle zone, che riguarda solo loro, non certo il comune.
Per fortuna l'esercito e le forze dell'ordine presiedono, ma non possiamo chiedere loro di fermarsi tutte le sante notti, Padova e' grande, l'amministrazione fa poco e i problemi crescono.
E quindi? e quindi niente, cerchiamo di ricordare, ogni volta che sia possibile, all'amministrazione le promesse, cerchiamo di capire come mai anche col cambio del comandante die vigili non cambi nulla, cerchiamo di capire perche' carrai ha mantenuto il posto, cerchiamo di fare in modo che non si dimentichino proprio del tutto di quello che il sindaco muratore ha chiamato lo "sgabuzzino" di Padova.

l'immutabilita' delle cose

da gazzettino.it

(m.b.) La sera, lungo il marciapiede che dalla rotatoria della chiesa del Pio X conduce sino a via Luciano Manara, si arriva a contarne anche dieci. Sono i pusher nigeriani che prendono il posto di quelli maghrebini, al “lavoro” invece durante le ore pomeridiane. A lanciare l’allarme di una nuova emergenza-droga in via Manara e lungo le strade del quartiere è il presidente del Comitato Stanga, Paolo Manfrin: «Vorremmo capire dov’è la base operativa dei pusher. Per un certo periodo di tempo la loro presenza era diminuita; nelle ultime settimane invece il fenomeno legato allo spaccio è ripreso in maniera importante». «Di notte – continua Paolo Manfrin – a presidiare il territorio, dalla rotatoria del Pio X a via Manara, lungo via Grassi, sono i nigeriani. Al pomeriggio la zona è controllata dai maghrebini. C’è un sincronismo quasi perfetto che non lascia spazi vuoti». Con la preoccupazione che la recrudescenza dello spaccio si faccia ancora più intensa in vista del periodo primaverile. «Il nostro timore è proprio questo – termina Paolo Manfrin – ovvero che all’arrivo del caldo il quartiere torni a precipitare nelle condizioni, disastrose, di qualche anno fa. Credevamo di avere trovato una soluzione a certi problemi, invece purtroppo c’è ancora molto da lavorare».

Pasqua in via Manara

da gazzettino.it

(m.a.) Non c’è pace per via Manara e i suoi residenti sempre attanagliati dal degrado provocato dallo spaccio di droga. Nemmeno a Pasqua questi cittadini della Stanga possono godere di un po’ di tranquillità. Sono le 21 di domenica quando nella piccola stradina, all’altezza delle palazzine 37 e 39, la polizia insieme ai militari dell’esercito arresta un pusher tunisino. Dietro le sbarre è finito Nabil Abbassi di 24 anni, che prima di essere catturato ha gettato tre involucri per un totale di tre grammi di cocaina. Lo straniero, che ha reagito al fermo sferrando un calcio sugli stinchi a un militare, è stato ammanettato alla ringhiera di un condominio. La scena, molto movimentata e rumorosa, è stata vista da una abitante della zona. Gisella Scanferla da anni, a fianco del Comitato Stanga, ha cercato e ancora ora sta provando a combattere il mercato della droga che si sviluppa in via Manara proprio sotto le sue finestre. «Ormai dopo anni - afferma la donna - siamo abituati a scene di arresto, di spaccio e di prostituzione. É triste doverlo ammettere, ma siamo quasi abituati al degrado. Domenica, proprio a Pasqua, il nostro dopo cena è stato rovinato dall’incursione di uno spacciatore nel quartiere e il suo conseguente fermo. Un parapiglia che ha disturbato tutti. Io stavo riposando sul divano e mio marito era già a letto. In via Manara - prosegue Scanferla - nulla è cambiato. Il giornalaio vicino alla chiesa di San Pio X, ogni mattina si trova l’ingresso e la saracinesca dell’edicola imbrattate di urina e feci umane. Ogni giorno lo vedo che pulisce con l’ammoniaca. Non è giusto, meritiamo rispetto come qualsiasi altro cittadino di Padova».