domenica 11 aprile 2010

l'opposizione al muro sinistro (2)

altre voci raccolte dal Gazzettino

Matteo Bernardini

Molti non parlano. Altri lo fanno, però mettendo ben in chiaro che non vogliono il loro nome, l’indirizzo di casa, o della loro attività commerciale compaia sul giornale. Perché i residenti di via Ippodromo, la strada in cui si immette via Bassette, dei rom che vivono nel campo nomadi poco lontano hanno paura.
«Qui si sentono padroni loro - attacca una signora che risponde sporgendosi dalle finestre di casa - Non hanno alcun rispetto. Si muovono sempre in gruppetti e già la loro presenza intimidisce. E poi si comportano come se le regole, per loro, non esistessero. Fanno così dappertutto: al bar, per strada, al supermercato».
Via Ippodromo è una strada costeggiata da abitazioni singole e da piccoli complessi immobiliari. Attorno alle case, quasi tutte con le inferriate alle finestre, tanto verde: fiori, giardini, alberi da frutto.
«Fino a qualche tempo fa in questa zona si viveva bene, eravamo tranquilli - spiega un altro residente - poi invece sono arrivati loro (indicando la direzione del campo di via Bassette) e tutto è cambiato. Quanto è accaduto qui è una vergogna. E adesso il Comune ha pure speso soldi per fare dei lavori su un terreno privato, tra l’altro. Mi sembra tutto così assurdo».
I primi rom sono arrivati a Mortise nel 2006. All’inizio una famiglia e una carovana, poi le altre tanto da trasformare un terreno incolto, in mezzo ai campi e ai piedi della tangenziale, nel campo nomadi abusivo più grande della provincia e forse anche della Regione.
«È inutile andarci tanto attorno - ripete la proprietaria di una villetta di via Ippodromo - non viviamo più in pace. Non è più la stessa zona di qualche tempo fa. Troppi problemi. Troppo degrado. E alla fine a rimetterci siamo noi che ci comportiamo sempre bene. Se adesso pensiamo che vogliono piazzarci qui anche la moschea, beh, non vedo che altro possa ancora capitarci».
(Sabato 10 Aprile 2010)

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