domenica 11 aprile 2010

l'opposizione al muro sinistro

l'opposizione viene da destra, ma non solo, intanto alcune v oci raccolte dal Gazzettino

Venuleo e Littamé: «La proprietaria ci ha guadagnato
e adesso paghiamo noi». Ascierto: «Vanno sgomberati»

«Ci mancava solo questo. Dopo aver speso 600mila euro in tre anni per le problematiche legate ai nomadi, tra villaggi per i sinti, sistemazioni di campi e accompagnamenti da parte delle associazioni, sia al lavoro per gli adulti che a scuola per i bambini, adesso è come se avessimo aperto la strada a nuovi insediamenti. Sistemeremo anche questi, daremo loro una casa come vuole Daniela Ruffini e così ne arriveranno degli altri. Intanto il Comune toglie il vino ai pasti a domicilio agli anziani perché non ha soldi».
Sono scatenati i consiglieri comunali della Lega, Mario Venuleo e Luca Littamè che stroncano l’iniziativa: «Vorremmo sapere perchè il sindaco non ha fatto l’ordinanza sei mesi fa. I motivi di igiene e sicurezza c’erano da subito e alla fine il sindaco ha dovuto dare ragione a Micalizzi e Naccarato che avevano fatto raccogliere firme per dare voce al disagio dei residenti. Non solo: vorremmo capire perché non è stata denunciata la signora che ha affittato a cento euro il terreno. Ora abbiamo pagato noi tutti per un problema che ha creato lei, speculando».
Il candidato sindaco del centrodestra Marco Marin guarda al lungo e medio termine: «Vorrei capire perché non sono stati trasferiti nel campo nomadi ufficiale, di via Longhin, Così non abbiamo fatto altro che aprirne un altro di campo. È bene che si affronti il problema ma senza aprire altre aree di sosta». L’onorevole Filippo Ascierto Pdl, va oltre. «Per me i nomadi sono itineranti per definizione dunque bisogna evitare qualsiasi insediamento stanziale. E poi se di integrazione si tratta, come dice il sindaco, va fatta con una vera integrazione. Non basta limitare la superficie di un campo. In ogni caso per me solo i figli di nomadi che ormai sono diventati italiani posso restare, gli altri vanno sgomberati».
Conclude Alberto Salmaso, capogruppo Pdl in Comune: «È dal 2004 che il Comune spende soldi per cercare di bloccare sacche di illegalità, da via Anelli al campo nomadi ufficiale di via Longhin. Ma chiediamoci perché arrivano continuamente nomadi in città. Se questi sono partiti da Torino vuol dire che qui pensavano di stare meglio, di avere dei vantaggi. Ecco, facendo questo tipo di azioni, autorizzando queste soluzioni, in breve tempo Padova diventerà il rifugio di tutti i nomadi d’Italia. Ma noi siamo stanchi di vedere soldi pubblici regalati per sanare situazioni di questo genere».

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