mercoledì 14 ottobre 2009

Marin - Padrin

salmaso avruscio foresta, ora son lì che battono i piedi, delusi dall'inaspettato successo di Marin, speravano loro di poter fare del consiglio comunale il loro personale cimitero di elefanti?
ebbene, io non ho "l'onore" di conoscerli personalmente, mi baso su quello che leggo, e leggo che gia' nella precedente sventurata gestione di zano hanno fatto il gioco del sindaco muratore, e ora ci riprovano.
Ma possiamo gettar la croce su di loro? no, perche' chi li ha scelti, messi in lista e poi la gente che li ha "preferiti" son tutti colpevoli alla stessa stregua.
certo se le preferenze avessero un senso Marin sarebbe il leader, appoggiato da Bordin, invece eccoli la', la nostra triade in miniatura, a far favori a zano, a mettere in discussione tutto, Marin, Acsierto e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Io mi chiedo a che gioco giochino, se si credano dei furboni? cosa vogliono dimostrare? per ora sono il segno che ha ragione chi dice di essere stanco della politica.

da gazzettino.it

Si può tentare una lettura sui "tarantolati" del Pdl in consiglio comunale. Ci sono due momenti che creano la situazione di attuale disordine: il primo turno delle elezioni comunali, quando Marco Marin ottiene un risultato che nessuno si attendeva. Su oltre 110mila voti meno di mille lo dividono da Zanonato. Come abbia fatto in un mese di campagna elettorale nessuno lo sa, ma questo dato è destinato a cambiare gli equilibri del partito in città. Sembra che finalmente il Pdl abbia una leadership.
Poi succede che il 13 luglio nel primo consiglio comunale cinque consiglieri firmino per nominare Alberto Salmaso capogruppo. Il partito non ne sa nulla ma loro si difendono dicendo che prima non si era mosso nessuno anche se Marin dice che aveva suggerito i nomi di due giovani. Dietro Salmaso c’è il consigliere regionale Leonardo Padrin, già in corsa per diventare presidente della Provincia. Ecco, il problema sta tutto qui, nel confronto tra due uomini politici che sono i soli ad essersi dati finora una struttura, con gruppi organizzati sul territorio e uomini piazzati, dai quartieri ai comuni. Che cosa impedisce infatti al gruppo consiliare di ammettere Carlo Pasqualetto della lista "Per Padova con Marco Marin" nel Pdl dopo che un documento firmato dai coordinatori Ascierto e Destro ne dà il via libera? Il fatto che ci si ritroverebbe in cinque contro cinque. Ovvero da una parte Marin, Bordin, Cavatton, Giorgetti e Pasqualetto e dall’altra Foresta, Grigoletto, Salmaso, Avruscio e Cruciato.
E in questo modo il capogruppo potrebbe cambiare. Importa molto questa figura? Ai padriniani sembra che nell’ottica della presentazione della lista alle prossime regionali conti averla per farne un biglietto da visita. Così bloccano l’operazione Pasqualetto e nei quartieri i mariniani rendono la pariglia. I due coordinatori nel frattempo possono agitarsi ma la partita non si chiuderà tanto presto.
E in mezzo a loro ci sono anche personaggi come Rocco Bordin, il consigliere comunale eletto col maggior numero di voti (1.100) e capogruppo per cinque anni, che soffrono di questa paralisi. E allora che cosa fare? Nella testa di Bordin sta frullando un’idea. Un’associazione ispirata al Pdl per riprendere lo slancio politico, per parlare alla gente di temi veri, dalla sicurezza alla riqualificazione urbana. Un’altra "PadoVà?" la prima associazione fondata da Marco Marin che poi ha fondato anche l’associazione "Per Padova con Marco Marin"? Forse, ma di certo è una strada che ha già dato i suoi frutti.

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