giovedì 29 ottobre 2009

la discriminazione del comune

da gazzettino.it

Giovedì 29 Ottobre 2009, Se per trovare una sede ai fedeli islamici dell’associazione Rahma al comune bastò solo un giorno (la richiesta di concessione del terreno e dell’immobile di via Longhin fu presentata il 26 novembre e la risposta affermativa arrivò da Palazzo Moroni il giorno seguente), per i fedeli ortodossi invece non sono stati sufficienti cinque anni. Tanto infatti è passato da quando la precedente amministrazione comunale, sempre guidata da Flavio Zanonato, aveva promesso a Padre Vasile Sestovschi, leader spirituale degli ortodossi di Padova, un terreno sul quale realizzare, interamente a spese della comunità religiosa, la propria chiesa. Rimasta nel frattempo, grazie alla concessione di uno spazio da parte della Curia, in via Santi Fabiano e Sebastiano a Brusegana.
«La nostra comunità si sta sempre più espandendo – spiega Padre Vasile – e il luogo in cui ci troviamo diventa sempre più piccolo. Non c’è lo spazio per il catechismo dei bambini e nemmeno quello per ospitare tutti i fedeli che arrivano ogni domenica». In media almeno 200, che spesso si rivolgono al sacerdote ortodosso, presidente dell’Associazione Moldavi nel Veneto, riconoscendo in lui anche un punto di riferimento sociale.
«In chiesa teniamo anche l’elenco delle persone che chiedono lavoro – sottolinea Padre Sestovschi – oltre che ricevere chi viene da noi per qualsiasi tipo di aiuto». Domenica al Palasport dell’Arcella i moldavi di Padova, circa 6mila, dalle 14.30 celebreranno la seconda edizione della festa dell’associazione presieduta dal sacerdote della chiesa di via Santi Fabiano e Sebastiano. Ci saranno danze e canti popolari, giochi, gare sportive e di cucina.
«Sarà un modo per tenere unita la nostra comunità – ribadisce Padre Sestovschi – sperando che il sindaco ci conceda quanto promesso, ovvero il terreno sul quale edificare la nostra nuova chiesa. Con l’assessore Mariani ci aveva già indicato uno spazio sempre qui a Brusegana, però pare la proprietà sia condivisa con la Provincia e quindi l’iter si è bloccato. Il nostro auspicio è che invece riprenda al più presto anche perché in Moldavia le chiese cattoliche sono sempre benvenute».

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