giovedì 29 ottobre 2009

autorevolezza dei vigili

mah...
a me pajono solo chiacchiere, scuse e insopportabili giustificazioni

da gazzettino.it

Giovedì 29 Ottobre 2009, Fabio Milani, 50 anni, è consigliere della Salef srl, la società che sta curando la formazione dei dirigenti della Polizia Municipale a Milano. Prima domanda: ma perché formare anche i pensionandi?
«Se mi parlasse di un’impresa privata le direi che è inutile. Ma per i Vigili invece è importante perché mettere insieme la cultura dei giovani e degli anziani in questo caso produce cultura organizzativa. I Vigili sono molto gerarchizzati, invece fondere le varie culture è fondamentale. Così si provoca il cambiamento che poi si traduce sul campo. Anche per stare vicino al cittadino bisogna integrare la sua cultura con la propria».
Ma era necessario indossare le infradito e andare a chiedere l’elemosina? E perché Milano?
«La ragione c’è. Dovevamo creare un paradosso. Nella città del business dove nessuno regala niente, chiedere di avere prodotti gratis. Una sfida. Non è questa la sfida che hanno ogni giorno i Vigili? Sono meno protetti delle altre forze dell’ordine ma sono continuamente a cavallo tra la norma, la normalità e la devianza. Devono punire la persona normale che va in bici in controsenso ma anche il drogato».
Dunque?
«Chi li governa deve essere in grado di sostenere questa mission molto sfidante e facilitare nei loro uomini il cambiamento. Perché i quadri sanno benissimo le norme, hanno autorità ma devono imparare l’autorevolezza. E per far questo bisogna entrare in un processo, partire prima di tutto da un proprio cambiamento personale che poi si rifletterà in quello organizzativo».
E come avverrebbe tutto questo?
«Attraverso un nuovo modo di relazionarsi tra di loro. Erano a Milano, una città che non conoscevano. Hanno dovuto innescare nuove relazioni nel gruppo per uscirne e mettere in gioco se stessi imparando un nuovo modo di fare».
Ma tutta questa bella pratica è costata 70mila euro. Che risultati prevede?
«Beh in un corso in aula solo un 30 per cento avrebbe seguito. Almeno qui lavoravano tutti. Insomma il dato esperienziale è importante. Ora ci sarà quello teorico e poi l’applicazione. Faremo coaching, cioè li accompagneremo in questa nuova forma di comando. E poi se pensiamo a tutti i professionisti che hanno lavorato, al fatto che adesso faremo nuove lezioni e che pagheremo il 20 per cento di Iva sulla cifra, non è tanto».

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