giovedì 29 ottobre 2009

l'auditorium di zanonato

un po' di lettere al gazzettino

A CHI SERVE
L’AUDITORIUM
Il Sindaco di Padova sospenda il progetto dell’auditorium, per rispetto della società civile, specie dei popolani. Come ogni altra amministrazione, il Comune di Padova impiega mezzi scarsi, destinabili a usi alternativi. Deve scegliere, secondo razionali priorità. Non è prioritaria la costruzione dell’auditorium e del conservatorio nell’unica area verde rimasta lungo il Piovego, col rischio di danneggiare la Cappella degli Scrovegni. Queste opere non sono richieste da operai, lavoratori in genere, popolani, proletari, poveri, periferici: tutte persone che la giunta di sinistra-centro sostiene di difendere. Il cittadino può udire musica a casa propria, evitando ingorghi stradali.
Tali opere aggiungono nuova cementificazione al centro cittadino. Accrescono il divario fra centro e frazioni. Possono servire a ristrette minoranze di privilegiati: oligarchie, corporazioni, soliti noti, radical chic, salottieri, aristocratici, jet set, élite e crema della città. Il popolo ha votato il Sindaco, ma non per queste realizzazioni che vanno cancellate o sospese. Un Sindaco forte rispetta e considera l’opinione della società civile e, in particolare, della maggioranza che non ha voce.
Gianfranco Nìbale


UNA COSTRUZIONE
LOGICA
L'opinione espressa nella lettera al Gazzettino del 27 Ottobre dall'avvocatessa Maria Luisa Boldrin non ha nessun fondamento razionale e logico sulla necessità di costruire l'auditorium sul Piazzale Boschetti, solo perché lo ha detto Zanonato nel suo programma elettorale. Ben altri argomenti bisogna portare per giudicare l'opportunità di una scelta così scellerata, da rischiare di distruggere uno dei monumenti più importanti di Padova e del Mondo. Il numero degli architetti che hanno presentato progetti per l'auditorium non giustifica la costruzione di quel mostro sulle rive del Piovego di fronte alle mura cinquecentesche, quando molti certamente non avevano almeno prima fatto un esame idrogeologico del luogo. Non dubito e mi auguro che la commissione urbanistica che è stata convocata sull'argomento non sia influenzata da argomenti e valutazioni elettorali, ma si basi su fondamentali considerazioni di chi può dare un giudizio tecnico e scientifico sul luogo dove l'avvocatessa auspica sia costruito.
Giovanni Aliprandi


L’IDRAULICA
FLUVIALE
Leggo, stupito e meravigliato, a proposito dell’Auditorium Kada, quanto afferma il sindaco Flavio Zanonato – immagino correttamente riportato dalla vostra giornalista: «La Cappella Giottesca non c’entra nulla con l’auditorium. Si tratta di due oggetti diversi, distanti tra loro. Inoltre vorrei ricordare che tra l’auditorium e gli Scrovegni c’è un fiume, largo venti metri: basta vedere una sezione del terreno per avere la conferma di quanto sto dicendo. Il problema è che le tesi vanno sostenute se hanno una logica, ma non se sono campate in aria».
Ogni tanto, troppo frequentemente a mio avviso, il sindaco Zanonato scivola sulla buccia di banana delle competenze credendosi un tuttologo, in dialetto "so tuto mi!". Gli suggerirei di consultare un docente dell’istituto di idraulica padovana per ricevere i primi rudimenti a proposito di come funziona l’idraulica fluviale nei territori di pianura a base alluvionale. Forse riuscirà a comprende il perché si sono sollevate molte fondate opposizioni all’idea zanonatesca di collocare l’auditorium nel piazzale Boschetti. O forse i motivi sono altri?
Giampietro Tonon

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