martedì 27 ottobre 2009

formazione (???) dei vigili

mah... leggo che in questo PREZIOSO corso i vigili dovrebbero anche imparare a farsi rispettare.
Mi chiedo come sia possibile se quando li chiami non vengono mai.
Se aspettano un evento in fiera per elevare un monte di contravvenzioni mentre tollerano il parcheggio selvaggio gli altri giorni dell'anno.
Se quando per un caso fortuito, perche' costretti non certo per volonta', ti fermano non vogliono ascoltare nulla e continuano a ripetere "io ho scritto qua che devo fare cosi'" cosicche' pare di cercare di farsi sentire daun sordo.
Se poi si legge che loro non vglgiono entrare in certe zone perche', che paura, "troppo pericolose", si', certo, ma chi ci abita lo deve fare e non ha neppure fatto il corso di autostima.
Insomma era prorpio necessario un corso simile?
E non sarebbe ora che carrai e terrin cedessero il testimone?

da gazzettino.it
(M.G.) Sorpresa. La società di formazione che ha curato il corso per i dirigenti della Polizia Municipale non è di Milano - anche se il Corso lo hanno fatto lì - ma di Venezia. Ed ha una sede a Padova in via Altinate 86. La "Salef srl" risulta costituita da due sole persone. Alessandro Morabito nato a Monteporzio Catone in provincia di Roma che ne è il presidente e Fabio Milani, veneziano che è il consigliere di amministrazione.
La seconda sorpresa è che l’ormai famoso Corso nel quale - come ha rivelato Il Gazzettino - i vigili si sono trovati in una situazione di "spaesamento" indotta da un gioco-finzione nel quale dovevano superare alcune prove come quella di mettersi le infradito, e portare a casa determinati articoli come la pasta senza pagarli, non è finito. La compagnia si è data appuntamento a Padova, stavolta in aula. Anzi, gli appuntamenti dovrebbero essere almeno altri quattro. Abbiamo cercato di contattare la società ma per il momento ci dobbiamo accontentare del sito internet nel quale si legge che «la polizia locale spesso si trova nella necessità di riconfigurare i propri comportamenti sia operativi che organizzativi al fine di favorire una maggiore capacità relazionale (...) Per questo c’è la necessità di mettersi continuamente in gioco da parte del management e degli operatori della Polizia locale, per assumere una capacità sempre maggiore di "conflict resolution". Il fine dell’addestramento è allora di motivare il proprio personale e organizzarlo all’interno di un "gioco di squadra"».
In teoria non fa una grinza, e per un Corpo che non ha mai fatto fino ad oggi formazione è una benedizione. Ma molte questioni restano aperte. Prima di tutto un Corso simile evidentemente poco si addice a pensionandi, e presuppone un cambio di mentalità che non si può effettuare in un giorno. In secondo luogo si dovrebbero fare i conti con le casse comunali.
Ieri, intanto, sul tavolo dell’assessore Marco Carrai è arrivata una lettera di Milani; sul fatto che a seguire il Corso ci fossero alcuni ufficiali in età pensionabile, l’amministratore delegato ha chiarito che la necessità è quella di «mettere a confronto i giovani con gli anziani, perchè questi ultimi trasmettono esperienza». Milani ha ribadito che ci sono stati altri Comuni che si sono avvalsi di tale opportunità. Per la voce "formazione", Carrai ha poi detto che l’amministrazione spende complessivamente 170 mila euro l’anno, esclusi il settore scolastico, sociale e la Polizia Municipale.

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