martedì 1 settembre 2009

ponti d'oro

leggo e riporto dal gazzettino.it

Martedì 1 Settembre 2009, Leggo sui quotidiani locali di aumenti milionari per la costruzione dei tre ponti di attraversamento della città: Cavalcavia Sarpi-Dalmazia, più 10.000.000 euro; Ponte Europa, più 4.000.000 euro; Ponte Verde, più 3.000.000 euro.
Sempre sulla stampa, una dichiarazione: non ci sono i 200.000 euro per asfaltare via dei Colli e altre strade di periferia.
A questo punto è lecito porre alcune domande.
Innanzi tutto, chi pagherà questi aumenti? Ha ancora validità il ribasso d’asta su tutti i progetti? E qui mi rivolgo al Governo: non sarebbe meglio fare la media fra il preventivo più alto e quello più basso? Forse in questo modo le imprese smetterebbero di proporre quei ribassi artificiali che arrivano anche al 30% e che sono impossibili da mantenere se non a scapito del prodotto finale, o con lievitazioni dei costi in corso d’opera per poter rientrare nei guadagni.
Ne abbiamo dimostrazione attuale con il Ponte Verde, appalto aggiudicato a 9.000.000 euro, che richiede già un’aggiunta di 900.000 euro non previsti nel progetto per i 67.000 metri cubi di terra necessari a realizzare le rampe del viadotto, una trascurabile dimenticanza.
Questo piccolo particolare, unito al prezzo del trasporto, fa aumentare il costo dell’opera di 3.000.000 euro, e guarda caso il 30% di 9.000.000 è proprio 3.000.000.
E qual è la funzione dei tanto decantati superesperti del Comune? Penso che questi progetti abbiano tutti un capitolato di spesa che chi è profumatamente pagato per l’incarico dovrebbe saper leggere, valutare, verificare. Come mai non si sono accorti che il Ponte Verde poggiava sul nulla? Chi, sia tecnico che politico, firma e avvalla un progetto, di norma se ne dovrebbe assumere la responsabilità, ma in Italia pare non ci siano mai conseguenze.
Un’ultima considerazione: il risparmio di 3.000.000 euro consentirebbe di realizzare cose importanti senza ulteriori aggravi per l’amministrazione e i cittadini. Per questo io e un gruppo di amici abbiamo intenzione di regalare ai firmatari del progetto numerose pale non meccaniche, i vecchi badili per intenderci, con i quali trasportare la terra necessaria a inquinamento e costo zero, fatti salvi i diritti sindacali. Ci vorrà un po’ di tempo, ma ne ricaveremo un risparmio in denaro e un grande insegnamento: chi sbaglia deve porre rimedio di tasca sua, e chi non sa fare il suo lavoro deve cambiare professione.
Cordiali saluti

Renzo Sartori

1 commento:

Anonimo ha detto...

I modi per escludere le offerte anomale esistono sia che si usi il criterio dell' offerta più economicamente vantaggiosa (si basa sulla esclusione delle offerte che superino i 4/5 del punteggio max sia lato prezzo che lato altri parametri) sia che si usi ancora il vecchio criterio di basare l' asta solo sui prezzi (il calcolo qua è più complesso si basa su media e media degli scarti ma esiste).Il problema sono i controlli che evidentemente non fanno il loro dovere.Inoltre riguardo alle varianti in caso ci sia il superamento del quinto d' obbligo bisogna rifare il progetto ed in sostanza rifare la gara d' appalto e nel caso tali varianti fossero prevedibili ne risponde il progettista per incompleta o errata progettazione.Ripeto il D.Lgs. 163/2006 è chiarissimo ma se la magistratura non controlla che si fà???