mercoledì 28 novembre 2007

Pescarotto 34 - commenti sul sondaggio

insomma escono sui giornali i commenti al sondaggio distribuito dai comitati della zona Pescarotto Stanga.
stupefacenti solo per chi non abita li.
il comitato Pescarotto che scrive qui sotto non e' quello originale che ha sempre osteggiato la ZTL, ma poco importa, alla fine anche loro si son resi conto della sciocchezza.
aggiungo solo che con l'Amministrazione e con i vigili urbani (comandante e assessore alla sicurezza in particolare) che ci ritroviamo abbiamo poco da sperare e abbassare le pretese per permettere loro di far una minima figura decente non e' una strategia che condivido, quindi non telecamere ma presidio del territorio.
per inciso sul sindaco zanonato non conterei neppure perche' ha gia' dimostarto di fregarsene della zona Pescarotto, ricevendoci con fastidio e solo dopo lungo pressing, senza degnarci di risposte, e non dimentichiamo oltretutto che definì la Stanga lo sgabuzziono di Padova.
a scendere nella catena politica alimentare, non c'e' molto da fidarsi, per l'identico atteggiamento e gli identici risultati, del presidente di quartiere, che solo pressato ha accettato le nostre rishcieste, non quelle del comitato pescarotto di cui soto, ma di quello vero, e che fosse stato per lui avrebbe fatto quello che voleva, tanto la gente tace e accetta tutto, poi in fondo si abitua, come in effetti purtroppo ci stiamo abituando alla stolta ztl.
quindi al sindaco e a tutti quelli che han cosi' ben gestito la situazione di via Anelli, della Stanga, di via Manara e del Pescarotto, auguri per la loro carriera ma che presto non si intrecci piu' con la nostra citta'.
detto questo ecco la lettera pubblicata dal Gazzettino il 27 novembre


La questione sicurezza al Pescarotto

Il Comitato Pescarotto ha promosso un sondaggio sulla sicurezza e la vivibilità della zona, al quale ha dato riscontro una larghissima fetta della popolazione, segno che la questione è molto sentita. È emerso che la stragrande maggioranza avverte un forte disagio per lo stato della sicurezza, si sente abbastanza, ma non sufficientemente protetta dalle forze di Polizia (Polizia e Carabinieri) pressochè abbandonata dalla Polizia Municipale, che trascura perfino di sorvegliare la Ztl, che pure l'amministrazione comunale aveva fortemente voluta.

I residenti del Pescarotto apprezzano la dichiarazione del Sindaco sulla necessità di garantire una maggiore sicurezza alla città, specie nelle zone più a rischio e la nostra da questo punto di vista vanta un triste primato; purtroppo è avvertita la sensazione che Zanonato marci con il freno a mano tirato, sicuramente perché condizionato da una parte della sua maggioranza.

La riqualificazione ambientale, poi, non può essere fatta con fondi ordinari dell'amministrazione, perché inevitabilmente si protrarrebbe per troppi anni, se non per lustri.Per l'immediato i residenti del Pescarotto si aspettano da parte dell'amministrazione comunale l'installazione di un impianto di video sorveglianza, potrebbero essere sufficienti un paio di telecamere e un controllo pregnante della Ztl da parte dei vigili urbani. Non crediamo che si pretenda troppo.

martedì 27 novembre 2007

Pescarotto 33 - illuminazione

dal Gazzettino di padova del 20 novembre

[...]
per illuminare a giorno via Pescarotto il Comune spenderà 230 mila euro.
[...]

grande comune!!!
Illuminati a giorno!
Come le cavie della casa del sonno.
beh l'aveva promesso... piu' di un anno fa.
ora basta spaccio per certo, usciremo tranquilli.
Visti gli esiti del sondaggio distribuito dai comitati tra i residenti, non solo del pescarotto, ma di tutta la zona intorno alla Stanga, e' facile prevedere che con la luce piu' forte non ci saranno piu' sputi ai cittadini, sottrazioni della spesa (che notoriamente si fa di notte) e urina sulla propria auto.

Ma non si potevan pagare per una anno 4 vigili di quartiere copn quesi soldi, fargli fare turni da 24 ore e coprire cosi' per 365 giorni 24 ore al giorno la zona?
evidentemente no.

sabato 3 novembre 2007

Pescarotto 32 bis - Risultati della ZTL

L'avevamo detto subito, che non serviva, che era la via sbagliata, che era una resa dell'Amministrazione.
Ora se ne accorgono anche i giornali.
Il gazzettino del 3 novembre pubblica un resoconto dei risultati ottenuti dal nostro sindaco sceriffo (?!?!?).
Per quanto riguarda il Pescarotto dimentica forse lo spaccio conseguenza della ZTL, della depressione ed isolamento in cui e' stato gettato il quartiere in seguito all'ordinanza del sindaco voltua fortemente dal presidente di quartiere che si e' prodigato all'epoca di farci sapere ina nticipo dell'istituzione di questa ztl prima che il quartiere l'approvasse.
Un breve cenno all'ordinanza che vieta di trattare prestazioni sessuali dall'auto, ma non il trattare il prezzo di una dose... dimenticanza?
E ora????
Altri muri forse, altre ammissioni di impotenza da parte dell'Amministrazione.

Pescarotto 32 - Risultati della ZTL

Dal Gazzettino di Padova del 3 novembre 2007

Gli interventi: il muro, la ztl, l'ordinanza anti-lucciole
Muri, telecamere, cancelli, ordinanze "ad hoc", e Ztl. A Padova il degrado urbano si combatte anche così.

Inverno 2005: quartierePescarotto, zona Stanga. Le lucciole, molte delle quali straniere ed extracomunitarie si affacciano dalle finestre dei loro appartamenti per richiamare i clienti. Luce rossa appartamento occupato, luce verde: via libera. La notte, lungo le strade del rione, per i residenti non c'è pace. È un andirivieni continuo di clienti, dal tramonto all'alba. Padova per la prima volta finisce sui rotocalchi televisivi di tutta Italia e il Pescarotto diventa il quartiere del sesso, l'Amburgo all'italiana, meglio, alla padovana. Si costituisce anche un comitato di cittadini per chiedere che l'amministrazione intervenga a loro tutela. Da palazzo Moroni viene istituita, nell'area, una Zona a traffico limitato, che un paio d'anni dopo, oggi, non sembra però avere sortito gli effetti desiderati perché l'attività delle "belle di notte" nel quartiere a due passi dalla Fiera, continua, intensa più o meno come e quanto prima.

Trascorre la primavera che porta dritta dritta ad una delle estati più "calde", non certo climaticamente, della storia di Padova. E' il 26 luglio 2006: la data della grande rivolta divia Anelli che poi avrà un seguito l'indomani. Passa qualche giorno e ai confini del Serenissima spunta il muro. Padova è scaraventata sui quotidiani e le tv di tutto il pianeta, e "the wall" diventa persino un'attrazione turistica, quasi come i capolavori di Giotto e palazzo della Ragione. Il sindaco diessino Flavio Zanonato mediaticamente conquista la stella di sceriffo. Un appellativo che a lui non piace, ma che con il passare del tempo e dei provvedimenti che firma, si attacca alla pelle come un tatuaggio.

Aprile 2007, è il tempo dell'ordinanza anti-lucciole. I clienti delle prostitute che esercitano sul marciapiede se colti a contrattare la prestazione verranno multati. Si leva l'ennesima sollevazione mediatica. Tv e cronisti da tutto il mondo ripiombano a Padova: le "belle di notte" sfilano in corteo: dalla stazione ferroviaria a palazzo Moroni. Il sindaco però non si cura e prosegue per la sua strada.

Luglio 2007. Il clima vacanziero non sembra toccare la giunta comunale, che all'alba di un mattino d'estate sgombera il Centro popolare occupato Gramigna.

Dopo un agosto relativamente tranquillo che porta alla definitiva chiusura del ghetto di via Anelli, si propone il problema di quella che nel frattempo ne ha preso l'eredità:via Luciano Manara. Il nuovo centro del degrado risiede lì, ai civici 37 e 39 che per molti sono già la copia dei block del Serenissima. Comune e Consiglio di quartiere, dopo le continue richieste dei residenti, decidono di adottare uno speciale "pacchetto-sicurezza" che blindi la strada: cancelli, muretta, telecamere e recinzione. In via Manara si chiude così come si era deciso, con un altro cancello, di fare sul retro del Centro Giotto dove spaccio e consumo di stupefacenti avvenivano a cielo aperto.

Matteo Bernardini

venerdì 2 novembre 2007

Pescarotto 31 - lavori di riqualificazione

son passati 15 gg dalla grigliata che si e' fatta in via Confalonieri, allora si fecero vedere un po' tutti, tutti coinvolti e convinti della lotta all'insicurezza che si deve combattere in quartiere.
pochi giorni prima l'on. Ascierto, insieme con un nostro vicino aveva sistemato una buca in strada, un gesto simbolico, provocatorio, che voleva sottolineare come i lavori i milioni di euro stanziati dall'amministrazione e promessi dal presidente di quartiere (pdq) non si siano ancora visti.
La sera della grigliata il pdq disse che per un inghippo burocratico o di furbizie, non ha importanza, i lavori sarebbero paritti ormai in ritardo di mesi, ma di li' ad una settimana avremmo visto i cantieri, non abbiamo visto i tecnici del comune ma perche' son scesi in strada in incognito, mascherati da comuni cittadini, chissa' perche'...
Ebbene siamo in attesa di vedere gli effetti dell'indefesso lavoro della nostra amministrazione.
magari i cantieri ci sono ma sono in icognito pur'essi...

mercoledì 31 ottobre 2007

Pescarotto 30 - ex ghetto?

Dal Gazzettino del 29 ottobre

IN VIA ANELLI. Tentata aggressione ai rappresentanti del Comitati Stanga 6 e Pescarotto. I carabinieri evitano il peggio
Una lurida tenda rifugio di clandestini e spacciatori. Che minacciano i passanti
(M.B.)Il traffico di droga, le situazioni di clandestinità e il degrado in via Anelli resistono. Nonostante tutto. L'esasperazione dei residenti e dei pochi commercianti italiani che hanno mantenuto aperte le loro attività vicino al complesso Serenissima, anche dopo la sua blindatura, rimane un sentimento sempre molto forte. E chi credeva che una volta sigillati i block del ghetto la situazione nella zona tornasse alla normalità ora deve ricredersi. Non è così. Non ancora. L'ennesimo episodio che conferma che davanti alla parola ghetto, riferendosi alla strada del muro, non può essere posto il prefisso "ex" risale proprio a ieri mattina, quando un gruppo di rappresentanti dei comitati Stanga 6 e Pescarotto hanno scoperto una piccola tendopoli del degrado. Al suo interno, da qualche tempo, trovano rifugio alcuni extracomunitari clandestini che, immersi nella sporcizia e nell'immondizia, mangiano, dormono, e soprattutto fanno uso e spacciano sostanze stupefacenti.

«Ieri mattina - racconta Paolo Manfrin - avvisati dagli abitanti e dai commercianti della zona, che orami sono sempre più sconfortati dalle condizioni in cui sono costretti a vivere, abbiamo chiesto alle persone che "risiedono" nella rudimentale baraccopoli di allontanarsi. Come risposta hanno tentato di aggredirci. Uno di loro è uscito minacciandoci con una siringa. Sono scappati, salvo poi tornare di lì a poco, solo quando sono arrivate in nostro aiuto una guardia giurata dal vicino Centro Giotto e tre pattuglie dei Carabinieri».

«Così davvero non si può continuare - dice Paolo Manfrin -, perché queste persone non hanno mai cessato le loro attività illegali. Ora sono arrivati a nascondere la droga anche sotto alle "cornici" delle vetrine dei negozi. È pazzesco».

«Chi ha creduto alle promesse dei nostri amministratori comunali, soprattutto del nostro assessore Daniela Ruffini - aggiunge Denis Menegazzo, portavoce del comitato Pescarotto - è servito. La quiete in via Anelli è solo apparente, in realtà i traffici illegali degli extracomunitari clandestini non sono mai cessati, perché qui trovano, comunque, terreno fertile».

Pescarotto 29 - Controlli

Dal gazzettino del 28 ottobre

PESCAROTTO
«Chiediamo le dimissioni dell'assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai e del comandante dei vigili urbani, Lucio Terrin». L'affermazione è del presidente del comitato Pescarotto , Denis Menegazzo, in riferimento al massiccio traffico che si è creato in via Venezia e zone limitrofe per la Fiera delle auto e moto d'epoca.

«Sia bene chiaro - ha proseguito Menegazzo - che non abbiamo nulla contro la Fiera. Anzi, siamo contenti che attiri un sacco di gente e faccia girare l'economia della città. Il problema è che il quartiere Pescarotto è stato completamente invaso dalle macchine e a controllare l'imponente afflusso di traffico non abbiamo visto un solo vigile urbano. Significa che Carrai e Terrin su 250 agenti municipali, non ne hanno trovati almeno quattro da mettere in area Fiera. I residenti del Pescarotto - ha sottolineato Menegazzo - hanno avuto grandi problemi a uscire dalle loro case con le auto, perchè molti passi carrai sono stati ostruiti. Abbiamo registrato veicoli parcheggiati sopra le aiuole e in alcuni punti era addirittura impossibile passare. Se per caso serviva un'ambulanza sarebbero stati guai. Una vergogna, senza contare tutto lo smog che abbiamo dovuto sorbirci». L'attacco di Menegazzo a Comune e vigili urbani non finisce qui. «Al Pescarotto c'è la zona a traffico limitato dalle 22 alle 5 del mattino - ha ricordato -, però non viene rispettata da nessuno. Il motivo è sempre lo stesso: in quartiere manca completamente la polizia municipale. A questo punto ci sentiamo presi in giro. La Ztl serviva per allontanare spacciatori e clienti, ma alla fine nulla è cambiato».

L'occasione è propizia per Menegazzo, poi, per rispondere all'assessore all'Immigrazione Daniela Ruffini, sempre in riferimento alla moschea di via Anelli.

«Non avevo dubbi - ha dichiarato Menegazzo - che l'assessore Ruffini non avrebbe mai pagato di tasca propria la bolletta della luce della moschea: infatti ho detto che avrebbe trovato il modo di far pagare a qualcuno la bolletta della corrente al luogo di culto islamico. Il suo buon cuore per gli extracomunitari è cosa ben nota a tutta la città, ma stranamente la mia frase ha offeso e scandalizzato solo lei. Comunque se mi vuol citare in giudizio per le mie idee o per le mie supposizioni si accomodi».

Marco Aldighieri

venerdì 26 ottobre 2007

Pescarotto 28 bis - passeggiata serale

E' stata organizzata da un comitato del Quartiere una passeggiata serale per le vie del pescarotto (una di quelle passeggiate che ai difensori dell'illegalita' piace sprezzantemente chiamare "ronde").
La cosa e' stata organizzata cosi' bene, pur con discrezione, che arrivati all'angolo tra via Tonzig e via Confalonieri, apprezzati i segni della quotidiana rissa tra spacciatori, sono arrivate un pajo di volanti della Polizia, seguite dai giornalisti rai, seguiti da altre volanti, compresa la signora Bochicchio, viavai cui e' a sua volta seguita una perquisizione, la verifica di alloggi abusivi nei garage (affittati da italiani senza scrupoli), il fermo di 3 personaggi loschi anche d'aspetto, un po' di stratte di mano, un momento di tensione quando un locale ed un foresto si son guardati in cagnesco per via di un permesso di soggiorno mancante (non al locale of course) il tutto sedato dal pronto (???) intervento di un pubblico ufficiale che con pragmatismo e sprezzo del pericolo ha detto piu' o meno "che ci posso fare?", sprezzo del pericolo o incoscienza, perche' di fronte ad una frase del genere e' ovvio che poi qualcuno pensa "se tu non ci puoi fare niente che sei preposto invece a far qualcosa, allora devo arrangiarmi io." con tutte le conseguenze del caso.
una storia allucinante anche perche' andati via i giornalisti e le, alla fine 7, volanti son tornati come scarafaggi quando si spegne la luce in cantina, per le strade i soliti noti, a tutti, impossibile che non lo siano alla chi dovrebbe invece conoscerli, gli spacciatori instancabili propinatori di morte.
Ci siamo quindi fermati per trarre le conclusioni della serata sempre li' all'angolo noto, e nel mentre che siam li' passan auto con passeggeri di dubbia moralita' (alla faccia della ZTL), il privilegiato nostro vicino che ha casa proprio la' ci fa notare quelle macchine che lui ha piu' volte segnalato essere di spacciatori, una in particolare che ogni 10 minuti entra nei garage di via tonzig, ne esce dopo un minuto e si allontana per tornare solo per il prossimo rifornimento.
passata mezz'ora e' come se tutto il can can visto prima con sirene e manette non ci sia mai stato, la strada e' di nuovo proprieta' dei mercanti di illecito, la nostra presenza e' poco piu' che un fatto da annotare nel diario, ma non crea alcun disagio, i traffici proseguono come se noi fossimo nulla, e forse han ragione loro.

domenica 14 ottobre 2007

Pescarotto 28 - grigliata...

Dal Gazzettino di Padova di domenica 14 ottobre:

ANCHE ALCUNI POLITICI, MA NON L’ASSESSORE RUFFINI
Via Pescarotto in strada per la grigliata della sicurezza
Le chiamano "grigliate per la sicurezza", in realtà sono i tentativi, posti in atto dai residenti, di creare "nuova socialità" all'interno dei quartieri cittadini a rischio degrado. Due settimane fa salsicce e costicine erano state cucinate, dall'associazione Sos Padova, in via Donghi, a pochi metri da via Bixio e via Cairoli, nel cuore del quartiere stazione. E fu un inaspettato successo di partecipanti. Venerdì sera l'iniziativa è stata replicata, stavolta a firma del comitato del Pescarotto, in via Confalonieri altra zona tristemente segnata da problemi di spaccio, prostituzione e clandestinità. E il successo è stato replicato e moltiplicato. In un paio d'ore sono state consumate 180 costicine, 150 salsicce e 80 litri di vino. «Un evento straordinario - hanno ripetuto in coro Denis Menegazzo e Paolo Manfrin, presidenti del comitato Pescarotto e di quello Stanga 6 -. Finalmente vediamo un quartiere in cui la gente non ha paura, per una volta, a scendere in strada e a stare insieme. La prossima volta andremo in via Manara dove si continua a soffrire un degrado terribile». Manifestazioni, le grigliate, che sembrano avere anche la capacità di unire le diverse forze politiche. Al Pescarotto infatti erano presenti i parlamentari di An Maurizio Saia e Filippo Ascierto, il consigliere regionale dello Sdi, Carlo Covi; il presidente del quartiere 3, Andrea Micalizzi, che ha sottolineato: «I cittadini hanno fatto una cosa meravigliosa, che unisce. Stando insieme hanno cambiato, per una sera, la socialità del quartiere. Tra qualche giorno comunque partirà anche una serie di interventi precisi».

«Ci spiace - ha terminato Denis Menegazzo - che l'assessore Daniela Ruffini, venerdì, oltre che ai fedeli musulmani, sapendo della nostra manifestazione, non sia venuta a portare il suo saluto anche ai cittadini padovani».

sabato 13 ottobre 2007

Pescarotto 27 - un successo la grigliata al pescarotto

un successo la grigliata svoltasi jersera al Pescarotto, all'incrocio tra via Confalonieri e via Tonzig.
tutto e' proceduto in armonia, c'eran un po' tutti, il PdQ Micalizzi, l'on. Ascierto, poi Saia, Covi, ma soprattutto c'eran i residenti di quelle vie.
Tutti gentili, tutti han parlato con tutti, la carne era eccezionale, il vino abbondante, solo le patatine erano un po' scarse, in compenso c'eran molti bagigi.
La cosa bella e' che tutto e' stato organizzato dalla gente che li' abita, dalla rete dei comitati per la sicurezza, non da politici e non per motivi di partito.
Per questo tutti ci han tenuto a fare un salto.
Ora appuntamento per venerdi prossimo per la fiaccolata, cerchiamo di non perdere l'abbrivio e neppure di riposare sugli allori, ora che abbiamo l'attenzione, noi come gli altri padovani che vivono in zone a "rischio", cerchiamo di dare una scossa all'amministrazione.

venerdì 12 ottobre 2007

Tales of ordinary lives Andrea Colonello Pescarotto Padova: venerdi carne!

Tales of ordinary lives Andrea Colonello Pescarotto Padova: venerdi carne!

venerdi carne

stasera al Pescarotto una grigliata per la sicurezza, o una grigliata per riappropiarci delle nostre strade, come si preferisce, o solo una grigliata per stare insieme tra vicini che quasi non si conoscono.
m'han detto di portare un po' di snacks, ho preso vino, una torta e dei bagigi, ma spero che la carne ci sia.
e' un'occasione per togliere per qualche ora dalla strada la feccia spacciatrice che staziona di solito all'incrocio tra via Tonzig e Confalonieri.

giovedì 11 ottobre 2007

grigliata

buongiorno,
scrivo a Voi per sapere come e' organizzata la grigliata di venerdi, dove si terra' e se c'e' bisogno di una mano.
Approfitto pero' per aggiungere una considerazione su tutte queste manifestazioni di consenso che ha ricevuto la chiusura temporanea del phone center di via Grassi, per dire che non sono molto d'accordo su questi entusiastici toni, non c'eran gli spacciatori perche' c'era il phone center, semmai il contrario, tant'e' che ora non e' cambiato nulla, chi passasse di la' la sera non troverebbe la zona ripulita dalla feccia, ma tanta gente che apparentemente ozia stazionando sui gradini del negozio o della cittadella, e che si sposta ai bordi della strada tanto piu' numerosa quanto piu' la sera s'inoltra.
E' mia intenzione, per quanto possa interessare, scrivere le stesse cose in una lettera da mandare ai quotidiani.
cordiali saluti,
Andrea Colonello

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mercoledì 10 ottobre 2007

Residenti operai

Da "Il Gazzettino di Padova" del 10/10/2007

Malta e cazzuola, i residenti del Pescarotto , ieri mattina, si sono improvvisati manutentori stradali e hanno sistemato il marciapiede di via Tonzig, nel tratto davanti alla scuola musicale Gershwin.

«È da oltre un anno - denuncia Carmelo Delia vice presidente del comitato Pescarotto - che abbiamo ripetutamente chiesto al Comune di mettere a posto questo tratto di strada. Ma nulla è stato fatto. Nel frattempo diverse persone sono cadute, una signora, a giugno, si è anche rotta i legamenti del ginocchio».

«Il Consiglio di quartiere - riprende Carmelo Delia - ci aveva assicurato che nelle sue casse sarebbero entrati 400 mila euro proprio per la sistemazione degli spazi verdi, dell'illuminazione, e dei marciapiedi sconnessi che ci sono nelle vie del nostro quartiere. Nessuno di questi interventi è avvenuto. Inoltre perché qui, in via Tonzig, fosse cambiato un palo della luce, pericolante, abbiamo dovuto chiamare i pompieri».

E accanto ai residenti, l'onorevole di Alleanza nazionale, Filippo Ascierto, che togliendosi la giacca e prendendo la cazzuola per coprire il buco sul marciapiede esclama sorridendo: «Beh, alla faccia della casta!...oggi faccio il muratore, ieri, in via Anelli, lo spazzino. È incredibile pensare che in questa strada il problema del marciapiede c'è da almeno due anni e nonostante le segnalazioni dei residenti mai nessuno è intervenuto. L'amministrazione latita, totalmente».

«Ma li capisco - continua ironico il parlamentare di Alleanza nazionale -, perché stanno realizzando tante cose importanti per la città: la nascita del Partito democratico, la legittimazione delle coppie di fatto, trovare una casa a tutti gli immigrati. Intanto ai padovani promettono stanziamenti straordinari per i quartieri, ma nessuno vede dove vengono investiti».

«Nonostante tutti i disagi che continuiamo a sopportare - ripete un residente del Pescarotto - l'amministrazione sappia che noi non cederemo, e che continueremo a combattere per il rispetto della legalità e perché il nostro quartiere sia davvero tutelato, cosa che purtroppo invece non sta accadendo. È triste dover prendere atto che dobbiamo essere noi abitanti ad arrangiarci se vogliamo "rattoppare" un marciapiede. Dove sono i nostri amministratori?».Matteo Bernardini

giovedì 27 settembre 2007

l'immigrato dell'immigrato

Da "Il Gazzettino di Padova" del 27/09/2007

Giovani rom, romeni, assoldati da spacciatori nordafricani per vendere la droga. Ad accorgersi dell'avvento di nuove leve nel mercato degli stupefacenti è stato il comitato Pescarotto , impegnato martedì sera in una ronda in bicicletta.

La massiccia ondata di rom romeni che si è abbattuta nella nostra città ha procurato, la scorsa settimana, una aspra disputa tra il vice sindaco con delega al Sociale, Claudio Sinigaglia, e l'assessore all'Immigrazione, Daniela Ruffini. Sembra, infatti, che nessuno dei due voglia occuparsi del problema dei rom romeni, cittadini stranieri senza fissa dimora e senza lavoro che oramai hanno invaso Padova.

"Siamo partiti con le bici intorno alle 21 da via Tonzig - ha raccontato Denis Menegazzo, presidente del Comitato - e già qui abbiamo incontrato i primi ostacoli. Da quanti spacciatori c'erano non riuscivamo nemmeno a passare. Abbiamo dovuto chiedere permesso. Quindi in via Curiel abbiamo chiaramente visto dei pusher maghrebini, dare delle istruzioni a dei ragazzi rom romeni. E' da qualche settimana che via Curiel è popolata da rom della Romania che spacciano. Del resto sono dei disperati senza lavoro e per guadagnarsi da vivere non possono fare altro che delinquere".

La ronda in bicicletta è proseguita alla Stanga e lungo il Piovego. Due zone frequentate assiduamente da pusher e tossicodipendenti. "Sia alla Stanga che al Piovego - ha proseguito Menegazzo - abbiamo registrato l'imponente presenza di spacciatori e drogati. Non abbiamo avuto paura, ma abbiamo sicuramente provato un certo disagio. Ho chiamato i carabinieri perchè intervenissero, almeno, nelle aree dove addirittura era impossibile passare a causa dell'assembramento di malavitosi. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno. Le istituzioni si sono dimenticate di noi. E' una vergogna. Le forze dell'ordine, compresi i vigili urbani, dovrebbero passeggiare per i quartieri Pescarotto e Stanga, e non effettuare dei veloci sopralluoghi in auto. Tutte le volte che usciamo di casa, comprese le nostri mogli e i nostri figli, veniamo insultati e minacciati dagli spacciatori nordafricani. Siamo così abituati alla loro presenza, che conosciamo a memoria le offese in lingua araba».

Il presidente del comitato Pescarotto spera, poi, che per un paio di palazzine di via Confalonieri occupate da extracomunitari clandestini e venditori di droga, succeda la medesima cosa avvenuta a Verona. Ossia, che un magistrato decida per il sequestro degli immobili e per punire con una forte ammenda i proprietari degli alloggi che hanno affittato a delinquenti. «Non vediamo l'ora - ha terminato Menegazzo - che un giudice padovano segua l'esempio del magistrato veronese. In via Confalonieri per risolvere il problema degli spacciatori basterebbe sequestrare un paio di stabili, chiudere tutto e cacciare per sempre chi delinque sotto le finestre di casa nostra».

Marco Aldighieri

lunedì 24 settembre 2007

grigliata per la sicurezza 01

dal Gazzettino di Padova di sabato 22 settembre 2007

C'erano tutti i rappresentanti dei comitati cittadini che in questi mesi continuano a lottare contro il degrado in città, ieri sera, alla "grigliata per la sicurezza" organizzata dall'associazione Sos Padova di Maurizio Meridi. Sono scesi in strada anche Paolo Manfrin, leader del comitato Stanga 6, Denis Menegazzo del Pescarotto, la combattiva Gisella di via Manara. Ma la presenza forse più significativa è stata quella di suor Lia, la religiosa che da anni con tenacia, coraggio e passione gestisce le cucine popolari di via Tommaseo. Un arrivo, quello della suora accompagnata da altre due consorelle, avvenuto un po' di sorpresa poco prima delle 22.

«Sono venuta perché ho letto dell'invito rivoltomi - ha detto sorridendo suor Lia - dai giornali. Sono qui come cittadina, perché anch'io sono contro il degrado e lo spaccio della droga. Il disagio lo viviamo anche noi, però rimango convinta che le cucine siano un importante ammortizzatore per quella parte di società diseredata e disperata».

E a quanti vorrebbero il trasloco della mensa popolare lontana dalla zona-stazione, suor Lia replica pronta: «Il degrado è un problema in tutta la città, e non è certo provocato dalle cucine».

«La presenza di suor Lia - ha sottolineato Maurizio Meridi, l'organizzatore della manifestazione che tra salsicce, costicine e ottimo vino ha portato in via Donghi, solitamente frequentata da pusher e tossicodipendenti molte famiglie e residenti - ci onora e ci fa piacere, come ci fa piacere che siano arrivate tantissime persone. L'iniziativa è stata un successo, anche oltre le nostre aspettative. Peccato che il sindaco Zanonato e l'assessore Carrai non abbiano dimostrato lo stesso coraggio avuto dalle religiose. Ci sarebbe infatti piaciuto avere come ospiti anche loro».

«Non è vero - ha aggiunto Paolo Manfrin - che i nostri comitati vogliono essere forti con i deboli. Il punto è che in questa città abbiamo tollerato troppo, e ora per colpa di chi è stato lassista e troppo permessivista in passato è necessario attuare provvedimenti restrittivi e repressivi».

«Noi - ha concluso la signora Gisella, del comitato di via Manara - stiamo ancora aspettando il mini rondò e la chiusura della strada promessaci prima dal consiglio di quartiere e poi dall'assessore Carrai. Lo stiamo ripetendo in tutte le salse: devono chiudere la strada, altrimenti il lavoro delle forze di polizia continuerà ad essere sempre vanificato».

Matteo Bernardini

martedì 11 settembre 2007

Pescarotto 22 - sempre peggio

una storia incredibile dal Gazzettino di Padova

Sabato, 8 Settembre 2007

Un tunisino di 32 anni ammanettato dalla polizia in via Pescarotto. Gli agenti insospettiti da una Seat Ibiza ferma a lato della strada con tre persone a bordo
Vende eroina a una quattordicenne: arrestato
Il maghrebino, sceso dalla macchina, dove era con la ragazzina e un vicentino, è stato bloccato dopo un breve inseguimento
Arrestato perchè ha venduto eroina a una quattordicenne padovana. Lo spacciatore è il tunisino di 32 anni, Tarek Saad Ouled, che giovedì intorno alle 17 in via del Pescarotto è stato ammanettato dalla polizia. Gli agenti avevano notato una Seat modello Ibiza blu scuro, ferma a lato della strada con a bordo tre persone. Al volante un vicentino, a fianco il nordafricano Tarek e dietro la ragazzina. A un certo momento dall'auto sono scesi il maghrebino e la teenager. Il tunisino l'ha baciata in bocca e con una pacchetto di sigarette in mano se ne è andato, mentre la minorenne è rientrata in macchina. A questo punto, i poliziotti sono intervenuti e hanno rincorso Tarek che si è dato alla fuga attraverso i campi, ma dopo poche decine di metri gli uomini in divisa lo hanno arrestato. Addosso gli hanno trovato due involucri di nylon con dentro, in totale, circa mezzo grammo di eroina. All'interno del pacchetto di sigarette c'era un biglietto da 50 euro, denaro che con molta probabilità la quattordicenne ha dato al pusher nordafricano per acquistare la droga. Infatti la ragazzina, nascosto nel reggiseno, aveva un sacchettino di nylon di colore uguale a quelli ritrovati addosso a Tarek. La giovane deteneva oltre mezzo grammo di eroina. Gli agenti, per avere una maggiore sicurezza di quanto era avvenuto, hanno controllato i cellulari del tunisino e della minorenne padovana. Su entrambe le rubriche erano stati memorizzati i rispettivi numeri. Prova schiacciante che i due si conoscono. Tarek è stato tradotto immediatamente in carcere, mentre la ragazzina è stata consegnata alla madre. È stato lasciato andare, invece, il vicentino al volante della Seat. Lo spaccio non è certo un avvenimento eccezionale nel quartiere Pescarotto , ma sicuramente colpisce che ad acquistare la droga sia stata una quattordicenne. Cosa ancora più sconcertante è che non si è trattato di una dose di hashish, ma di eroina. Una tipologia di stupefacente che ultimamente va molto di moda tra i giovanissimi. Invece di essere iniettata direttamente in vena, viene fumata come se fosse una normalissima canna soltanto che gli effetti sull'organismo sono devastanti. Stanga, Pescarotto e Mortise: il triangolo dello spaccio e della morte, dove si vende eroina ai ragazzini, e dove nel parco delle Farfalle è stato ucciso a coltellate il ventenne padovano Giuseppe Cusin, giovane di buona famiglia, legato al mercato della droga e in affari con pericolosi spacciatori slavi.

Marco Aldighieri

venerdì 7 settembre 2007

Pescarotto 21 - resoconto manifestazione

con poche righe il Gazzettino di oggi rende conto della manifestazione di AN di jeri.
purtroppo, in effetti, non c'e' molto da aggiungere...

Venerdì, 7 Settembre 2007


MANIFESTAZIONE DI AN PER PROTESTARE CONTRO LO SPACCIO NELLA ZONA
«Alla Stanga non è cambiato proprio nulla»

Gli esponenti politici e i simpatizzanti di Alleanza nazionale ieri mattina sono nuovamente scesi sulle strade della Stanga, questa volta in via Venezia, per bloccare l'accesso nel piccolo parcheggio sul retro del centro commerciale Giotto agli spacciatori. Un'iniziativa-provocazione nei confronti non solo dell'amministrazione comunale, ma anche delle stesse forze dell'ordine, di cui i rappresentanti di An hanno denunciato la mancanza.

«E' la prima manifestazione politica - attacca l'onorevole Filippo Ascierto - in cui non si vede un poliziotto in divisa. Evidentemente in questa città c'è qualcosa che non funziona. Oltre al comportamento del sindaco Zanonato e dei suoi assessori infatti vorremmo proprio capire quello del Questore e del Prefetto, a cui per altro ho più volte scritto per segnalare la situazione di grave disagio in cui si trovano ad operare e a vivere i commercianti e i residenti della zona».

«Non ci vuole molto a capire - continua il parlamentare di An - che qui infatti non è cambiato nulla». Un pensiero condiviso anche dal consigliere comunale, Gabriele Zanon: «Pare chiaro che non esiste una reale volontà di combattere il fenomeno dello spaccio. Questa amministrazione, e l'ha palesemente dimostrato martedì sera in consiglio comunale bocciando la mozione che avevo proposto, continua a tollerare l'illegalità e chi è colluso con i violenti».

Pescarotto 20 - il parco Fistomba 2

io ho abitato nel labirinto di viuzze fronte il parco fistomba 5 anni fa, in via Vannozzo, ho fatto un anno la', era una zona tranquilla, certo, vicina a via anelli, ma tranquillissima, il parco gia' all'epoca era un luogo non proprio raccomandabile ma solo la sera, dopo la chiusura, la mattina ci si andava correre e poi una volta all'anno arrivavano i nullafacenti dei no-global a fare le loro feste a base di marjuana, slogan violenti e confusa ideologia ipocrita.
Un mio collega di lavoro ci ha abitato fino a marzo di quest'anno, poi anche lui se n'e' andato.
ma come mai?
Da quando il Sindaco ha deciso e dichiarato pubblicamente (per esempio dalla tribuna di Telenuovo, ma anche sul Mattino) di voler diluire i fenomeni della prostituzione e dello spaccio per tutta Padova (si badi ben, non di eliminarli, velleitario ma condivisibile obiettivo, ma di diluire, come dire: mal comune mezzo gaudio, mal "Comune" a mezzo del Sindaco) ebbene, da quando e' iniziata l'opera di diluizione questa concentrazione di zavorra che opprimeva via Anelli s'e' riversata in primis nelle zone gia' a rischio per la loro vicinanza al centro di spaccio, dalla Stanga al cavalcavia di via Grassi, di fronte al parco Fistomba, davanti al centro Giotto, al Brico, non piu' dietro, ma allo scoperto, con arrogante impudicizia.
Ora, tra la Cittadella e via Anelli, passando a qualsiasi ora, si notano assembramenti di persone barcollanti, pericolose per il traffico oltretutto, che all'occorrenza s'approssimano al ciglio della strada, si vede una macchina arrivare, rallentare, ne esce un braccio con una banconota in mano, il figuro del venditore di morte allunga il suo braccio, con evidentemente una quantita' di morte gia' concordata al telefono, e lo scambio si fa di giorno, di sera, davanti a tutti, senza neppure fermare l'auto.
questo accade in via Grassi, se invece si entrasse al Pescarotto, in via Tonzig, una via che ha cambiato, in peggio ovviamente, il suo volto, allora lo scambio si vedrebbe avvenire con maggiore calma, con tranquillita', tanto li' non passa nessuno e chi passa non ha certo voglia di litigare con questi personaggi che non han nulla da perdere.
Ogni tanto arriva una pattuglia, per fortuna le Forze dell'Ordine il loro lavoro lo sanno fare e lo fanno, e portano via qualcuno, ma il sostituto dello "sventurato" e' gia' in zona e la supplenza e' cosi' rapida che nessuno s'accorge del cambio.
La sera se si cerca un po' di "svago" si passi per via Manara, ci vuole un po'' di fegato perche' la zona sta velocemente trasformandosi, sporcizia e traffici illeciti la fanno sempre piu' assomigliare a un piccolo complesso "Serenisima", ma la zona e' dotata di ampio parcheggio cosi' da non dover incorrere nelle sciocche multe antiprostituzione e si puo' contrattare e valutare la "merce" con tranqullita' di fronte ad un'ampia scelta di "modelli" e prezzi.
Ecco come e' cambiata la zona della Stanga con la chiusura di via Anelli.
E non parliamo delle altre zone della citta' che, via Anelli o non via Anelli, han una situazione
a volte forse perfino peggiore di quanto io possa vedere nel mio rione.

Pescarotto 19 - il parco Fistomba 1

e' brutto dire "l'avevo detto".
ma... l'avevo detto.

da:
http://mattinopadova.repubblica.it/dettaglio/Via-Fistomba-nuovo-angolo-della-morte/1361111/1

riporto alcuni stralci dell'articolo, chi lo volesse leggere per intero lo torva al link di cui sopra

Via Fistomba nuovo angolo della morte

Spacciatori, galoppini, acquirenti di cocaina: il mercato si anima all’imbrunire
di Paolo Baron
Il sabato è il giorno dedicato alla cocaina. Solo così Abdul riesce a tenere d’occhio lo scorrere del tempo. E a non farsi inghiottire da settimane tutte uguali: fatte di lunghe attese, appostamenti, scambi di stupefacenti, soldi da mettere in tasca, angoli di strada da controllare, risposte criptate al cellulare, litigi con tossici e colleghi, droga, polizia. Dalla domenica al venerdì, invece, la richiesta è soprattutto di hashish. L’eroina è incredibilmente diventata una droga di nicchia. Droga: il nuovo fronte. Siamo in via Fistomba. Non è vero che via Anelli non c’è più. Via Anelli si è solo spostata di qualche centinaio di metri. [...]. Quelli di via Anelli hanno portato con loro una buona dose di violenza.

Guerra fra pusher. Giocasse a calcio Abdul potrebbe essere un centravanti, una prima punta: brevilineo e scattante. Invece, è l’a nello debole di un gruppo di sconosciuti composto da mercanti di morte. Un pesce piccolo. Il più vulnerabile. Facilmente sostituibile. [...]L’eroina «tira» poco e solo alla mattina. Solitamente sono i pendolari del buco a chiederla. Arrivano in treno la mattina presto da fuori provincia. Comprano, vanno sull’argine, si iniettano la dose nelle caviglie e molti poi vanno a lavorare. Zombi in salsa moderna. Niente di nuovo.

Le clienti speciali La maggior parte degli acquirenti di Abdul, tuttavia, è «normale». Mattina, pomeriggio, sera. Il via vai è continuo. C’è la studentessa che arriva da sola in scooter per acquistare «fumo». Il giovane che ha appuntamento con gli amici in piazza e va a fare rifornimento. Il sabato però è un giorno speciale. Al pomeriggio via Fistomba si popola. Le ragazze non arrivano più da sole. Ma in gruppo. Due, tre, quattro per auto. Insieme hanno meno paura. Si fermano in via Da Tempo. Chiedono cocaina. Pagano in contanti. Qui tutti smentiscono che paghino i loro debiti concedendosi agli spacciatori. [...]

La polizia rovina gli affari. Con la chiusura del complesso Serenissima non si sono spostati solo gli spacciatori. Anche la polizia ha avuto la possibilità di dirottare gli equipaggi in zona. Il continuo passaggio delle Volanti allontana i clienti. E rovina gli affari. [...]. Le vedette in bici. L’esperienza di Via Anelli non è servita soltanto agli amministratori. Anche gli spacciatori hanno imparato che tenersi le dosi in tasca è il peggio affare che possano fare. Nonostante il carcere sia una parola che dura soltanto qualche giorno all’inizio.

mercoledì 5 settembre 2007

Pescarotto 18 - manifestazione

L'ultimo articolo di oggi del Gazzettino di Padova che parla della situazione padovana, partendo sempre dalle zone vicine al mio quartiere, e' l'annuncio di una manifestazione di AN organizzata dal vulcanico Ascierto.
Ricordo che AN prima dell'estate ha aperto la sua sede proprio in via Anelli, con ingresso dal parcheggio dal Centro Giotto e non vorrei deludere l'onorevole Ascierto, ma la presenza inquietante di persone apparentemente sfaccendate presso quella piazzetta e' di molto precedente all'insediamento nello stabile del suo partito.
Cero vedere le cose dal vivo e' diverso che sentirsele raccontare, ma per questo quello che ha avuto il peggior risveglio e' stato il nostro sindaco.

Mercoledì, 5 Settembre 2007
IN VIA ANELLI
"Non passa lo spacciatore": la nuova manifestazione di An
"Alla Stanga non passa lo spacciatore". Con questo slogan domani mattina, a partire dalle 11, l'onorevole di Alleanza nazionale, Filippo Ascierto, scenderà nuovamente tra le strade del quartiere dell'ex-ghetto di via Anelli. «L'obiettivo è chiaro e noi siamo determinati a raggiungerlo - spiega il parlamentare di An -: gli spacciatori alla Stanga non avranno più diritto di cittadinanza. Partiremo da questo quartiere perché continua a rappresentare l'emblema del degrado nonostante la nostra amministrazione comunale, attraverso le parole del sindaco Zanoanto diventato ormai il "guru" della sicurezza, persista nel volersi fare bella dicendo che ha chiuso via Anelli e risolto ogni problema».
«Invece - riprende Filippo Ascierto - i nostri quartieri sono invasi da spacciatori, prostitute e criminali di vario genere. E al nostro "sceriffo" Zanonato vorrei ricordare che non siamo stati noi di An a scriverci sul petto: "siamo tutti marocchini bianchi", o ad allearci con i centri sociali per prendere ogni voto possibile e immaginabile». Infine l'affondo conclusivo: «E' davvero anomala - termina l'onorevole - la presenza di centinaia di nigeriani sotto alla nostra federazione, in via Anelli. Sembra quasi ci sia un tacito accordo con "qualcuno" per far posizionare tutti gli extracomunitari sotto alle nostre finestre e nel piccolo parcheggio del centro Giotto. Se è andata veramente così è meglio si sappia che per noi la misura è colma, e tutti se ne accorgeranno a partire da domani».

Pescarotto 17 - Bronx

Il secondo articolo di oggi che prende spunto dalle vicende del Pescarotto e' una lettera pubblicata da un residente che ha il privilegio di vedere e di aver visto (e continuera' a vedere) certe cose da vicinissimo.

Scusate:
sapete dirmi dov'è il Bronx?

Dovè il Bronx? Domanda rivolta a Prefetto, Questore, Procura della Repubblica, Sindaco. Aver chiuso le palazzine di via Anelli non significa aver risolto il problema criminalità, l'area succitata, definita il Bronx di Padova faceva comodo a tanti, dava la sensazione illusoria che il marcio fosse limitato a quell'area. Ognuno pensava: degrado? Che mi importa, tanto non è vicino a casa mia. Ora che la cosiddetta bonifica è terminata possiamo dire che è stata inefficace. E' come pestare un formicaio, lo distruggi ma le formiche corrono in tutte le direzioni. Domenica sera ho contato tra la fontana della Stanga, l'area verde del complesso la Cittadella e le scale che conducono alla piazzetta interna, 100 metri dal commissariato... ben 50 dico cinquanta spacciatori (di quelli visibili a distanza) che esercitavano l'attività nella completa impunità. Di fronte allo sfacelo, dei cittadini pensano di ricorrere alle ronde, fenomeno non connesso al desiderio di erigersi sceriffi da strada magari nelle fredde notti invernali con il lavoro che ti aspetta il mattino successivo, ma alla volontà di resistere,resistere,resistere all'ondata di criminali e di difendere quello che con il lavoro ed il risparmio è stato creato da generazioni di lavoratori, non da ricchi latifondisti. Chi non ha la scorta sotto casa o subisce sempre più o si difende come può!

Ah, dimenticavo, la risposta alla domanda è: in tutta Padova!

Pescarotto 16 - La ZTL: un bluff

ogni tanto qualcuno si ricorda che ci siamo anche noi del Pescarotto, e non solo quando si tratta di fare una foto finta per dimostrare che "stiamo lavorando per voi".
oggi sul Gazzettino di Padova si parla in 3 articoli della nostra situazione, come esempio di quello che sta capitando nel quartiere.
Nell'articolo che segue si possono notare i soliti atteggiamenti della nostra amministrazione, si trova una scusa per non far nulla e poi si dice che si coinvolgono tutti nelle decisioni prese.
che ipocrisia!
Durante la seduta del Consiglio comunale tra le altre cose e' successo che :

Mercoledì, 5 Settembre 2007

SICUREZZA
La maggioranza boccia la mozione proposta da An sulle violenze politiche.
Ancora il tema della sicurezza ha tenuto banco ieri sera nella seconda seduta del consiglio comunale di palazzo Moroni. Ad aprire la discussione è stata una mozione del consigliere di Alleanza nazionale, Gabriele Zanon, nella quale si chiedeva al sindaco Flavio Zanonato e a tutta la maggioranza di prendere nettamente e con chiarezza le distanze da ogni gruppo o associazione che possa avere atteggiamenti violenti nel confronto politico. Al termine della lunga discussione, però, il documento proposto dall'opposizione è stato bocciato: su 28 presenti, 18 hanno votato contro e 10 a favore.
«Vogliamo che il coraggio dimostrato dal sindaco nel prendere le distanze da certi gruppi e posizioni - ha incalzato Gabriele Zanon - sia anche quello della sua maggioranza».
«Non si possono mettere sullo stesso piano - ha replicato il capogruppo dei Ds, Umberto Zampieri - i presunti brigatisti arrestati e i centri sociali. Sono due cose completamente differenti. E poi non mi sembra che durante i cinque anni di governo cittadino della precedente amministrazione il centro sociale Pedro sia mai stato sgomberato, o sbaglio?»
E infatti dalla violenza politica la discussione si è allargata ai problemi della criminalità che quotidianamente si vivono a Padova.«Via Anelli - si è domandato il capogruppo di Forza Italia, Rocco Bordin? - Niente è stato risolto, solo spostato. La Ztl al Pescarotto ? Un bluff. La condanna degli atti violenti da parte di questa amministrazione? Solo verbale, mai concreta. E il Gramigna quando è stato sgomberato era vuoto».
«L'unico vero terreno di confronto - ha chiuso il sindaco Flavio Zanonato - anche quando le posizioni espresse sono radicali è quello democratico e credo che questa amministrazione si sia sempre mossa lungo questo versante».

venerdì 31 agosto 2007

Pescarotto 15 - una possibile soluzione

ancora due anni fa queste cose le dicemmo al gentile (?) signor Sindaco Z(anonato), ma sembrava fosse impossibile, ci venne risposto dal P(residente)d(i)Q(uartiere), il gentile (?) M(icalizzi) che la sinistra alla guida della citta' aveva altre soluzioni, come chiudere il quartiere in una ZTL (zona a traffico limitato) ingiusta e stupida, inutile e dannosa per la sicurezza nel rione.

Alla fine nulla, han voluto dimostrare di saper sbagliare a tuti i costi, e tanto hanno fatto che alla fine lo han visto tutti che si e' trattato di un errore.
Ci siam ritrovati pieni di spacciatori, invece delle signorine un bel passo avanti, che tra l'altro han ricevuto un altro regalo dal nostro (?) sindaco Z: l'ordinanza antiprostituzione!
cosi' se prima si' c'eran le lucciole ma gli spacciatori eran tenuti lontani dal traffico e dalle luci, ora lo spazio sembra proprio dedicato a loro, non entran auto (i tossici tanto si muovono a piedi o in bicicletta), se proprio qualcuno entra e si ferma un automobilista accanto ad una prostituta a contrattare, quindi a disturbare lo spacciatore, viene multato, se si ferma a contrattare una dose no.
pace bujo e isolamento, che altro potevano chiedere gli spacciatori e i tossici?
e a noi chi ha pensato, non l'arrogante sindaco, non il PdQ.
La partecipazione truffaldina e inutile si e' rivelata una scusa per far accettare alla gente decisioni prese da altri su cui non si voleva che noi potessimo intervenire.
Per fortuna a forza di ripetere errori su errori qualcuno si e' dovuto ricredere e pur non ammettendo di aver sbagliato, e pur passando per proprie idee d'altri qualche accorgimento migliorativo s'e' preso, poca roba, ma meglio di nulla, se non altro un gesto come per dire: "si', qualche sciocchezza l'abbian fatta".
ebbene, al ritorno dalle vacanze leggo gli arretrati del Gazzettino e ti trovo un suggerimento vecchio di anni:

Ci sarebbe un modo efficace per togliere terreno sotto i piedi all'immigrazione clandestina che campa di illeciti penali. Monitorare i contratti d'affitto. Perchè è dietro la contrattazione della locazione - frutto di lauti guadagni - che si nasconde l'agevolazione dolosa della permanenza di extracomunitari senza permesso di soggiorno. I Carabinieri avevano cominciato all'inizio dell'estate il monitoraggio dell'area del Pescarotto , prendendo contatti con gli amministratori condominiali e invitandoli a fornire uno screening completo della proprietà e della locazione. Un lavoro proseguito a singhiozzo, nonostante le buone intenzioni, a causa di oneri contingenti. Analoga iniziativa, in passato, ciascuno nell'ambito di competenza, era stata avviata dalla Finanza e dalla Polizia. Ma anche in questo caso il monitoraggio era stato sporadico. Ma esiste uno strumento di pianificazione. È il Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Che è presieduto dal Prefetto. È in questa sede che dovrebbe trovare spazio l'analisi del tessuto urbano a rischio di metastasi clandestina. La legge sull'immigrazione, nonostante le evidenti pecche, prevede pesanti sanzioni penali a carico degli "agevolatori" della clandestinità. Si tratta di applicarle. Perchè non è credibile che il proprietario non sappia chi abita nel suo alloggio. O l'appartamento è occupato abusivamente, e allora ci sono gli strumenti per procedere allo sgombero coatto, oppure tra inquilini e locatore c'è un remunerativo patto. Intanto ieri notte i carabinieri hanno effettuato un controllo di prevenzione ad ampio raggio tra la Stanga e la Stazione.: 90 identificazioni, 20 denunce, 5 arresti.