mercoledì 31 dicembre 2008

padova sicura (?)

checche ne dicano ruffini zanonato carrai e altri ameni sinistri personaggi ci son delle cose che viste da una distanza maggiore, quindi leggermente piu' obiettive, son quelle che a volte pajono.
Solo qualcuno che ha piu' paraocchi dei cavalli che trainano i turisti puo' dissentire, e ce n'e', cari i miei due lettori.
ebbene a volte qualcuno dice delle cose, ma poi, il sindaco tanto non ci crede, ne' quando ne parlan bene, ne quando, pou' spesso, ne parlan male, cosi' almeno dice l'interessato sindaco, ebbene, dicevo, a volte capita che qualcuno osservi le cose con un punto di vista piu' oggettivo e dica cose che ruffini carrai e co neghino con forza, ma loro lo faran sempre, se la Ruffini per esempio fosse venuta la Pescarotto recentemente, dopo essersi fatta fotografare alla serenissima (ma solo dopo che e' stata bonificata), forse avrebbe visto gli spacciatori, il degrado che si denuncia da anni, se carrai tenesse un occhio veramente sui vigili osserverebbe che son completamente assenti in zona, che e' ZTL, da presidiar da parte dei vigili.
insomma, ce n'e' per tutti, marocchini bianchi che tiran su muri peggio di un muratore bergamasco, ex leghisti convertiti e che riescon facilmente a negare l'evidenza, ex comunisti, o ridicolmente attualmente comunisti, che si fregian del danno recato alla zona, ce n'e' proprio per tutti, per rimanere all'attualita' del Pescarotto mi piace farvi notare questo:

dal gazzettino di Padova

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

finalmente e' finito il 2008

alla faccia di ruffini carrai e soprattutto zanonato.
anche se la figura peggiore forse e' di carrai (e sodale terrin) e ruffini, pero' zanonato marocchino bianco che erge muri non e' male come ricordo per tirar le somme.
dal Gazzettino di Padova del 30 dicembre 2008

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova regredisce. Nettamente, perdendo ben 17 posizioni, rispetto allo scorso anno, nella speciale classifica stilata dal Sole 24 Ore della "Qualità della vita". Dal ventitreesimo posto conquistato dodici mesi fa, la nostra provincia chiude infatti il 2008 in quarantesima posizione preceduta, in Veneto, da Belluno (seconda assoluta), Treviso (trentatreesima) e Venezia (trentasettesima). Dietro Padova si piazzano invece Vicenza, che perde dieci posizioni rispetto al 2007 chiudendo quarantaduesima, Verona in discesa anche lei (dal trentaduesimo al quarantasettesimo posto), e Rovigo che pur risalendo di sei posizioni chiude in cinquantanovesima posizione ultima tra le province venete. Tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente salute, ordine pubblico, popolazione, e tempo libero, sono stati i sei parametri attraverso i quali il quotidiano ha giudicato la vivibilità nelle 103 province italiane. Il peggior risultato è stato ottenuto sotto l’aspetto della criminalità.
TENORE DI VITA

Padova chiude in 36esima posizione preceduta da Verona(14), Vicenza(18) e Rovigo (22). La "tappa" viene invece vinta da Milano. Il Pil pro capite (medio) per ogni padovano è di 30.165,16 euro; mentre i depositi bancari per abitante sono di 13.324,58 euro e posizionano la nostra provincia al 20esimo posto, prima tra le venete. l’importo medio mensile per le pensioni è di 723,12 euro.
AFFARI E LAVORO

Anche in questo settore le cose non vanno molto bene, almeno rispetto alle altre venete. La provincia di Padova si classifica 24esima, in regressione rispetto al 2007, e penultima tra le altre province della nostra Regione. Pesa soprattutto il dato dei fallimenti imprenditoriali: una media di 15,86 per ogni mille aziende. E siamo indietro anche rispetto alla percentuale dei giovani occupati. Che a Padova è del 71,3 per cento, contro il 79,5 per cento di Belluno e il 76,5 di Vicenza.
SERVIZI AMBIENTE E SALUTE

Bene rispetto alle altre province venete, eccetto Venezia che chiude quinta, ma ancora in “perdita” nei confronti del 2007, la nostra provincia chiude 28esima preceduta, tra le altre, anche da Napoli, Macerata, Livorno e Lodi. In negativo spicca soprattutto il 64esimo posto nella “classifica ecologica”.
ORDINE PUBBLICO

Ecco le note davvero dolenti. La nostra provincia è sempre nelle retrovie considerata una delle realtà più insicure d’Italia. Dall’84esimo posto generale, addirittura al 91esimo per quanto riguardo la microcriminalità, appena davanti, di una piazza, a Napoli, ma dietro Palermo e Catania. Il tasso di rapine per ogni 100mila abitanti è uno dei più elevati: il 56,5 per cento che ci fa raggiungere un non certo invidiabile ottantaduesimo posto nella "generale".
POPOLAZIONE

Facendo riferimento al 2007 nella nostra Provincia nascono 1,031 bambini ogni 1000 abitanti. Quasi il 9 per cento della popolazione è straniera, e per ogni mille giovani tra i 25 e i 30 anni ci sono 68,83 laureati, posizionando la nostra provincia al trentaquattresimo posto nella speciale "tappa".
TEMPO LIBERO

Padovani gran lettori. Chiudiamo infatti al sesto posto assoluto per quanto riguarda gli acquisti di libri. Meno bene invece per la musica dove ci ritroviamo in 54esima posizione con 55,95 concerti ogni 100 mila abitanti, quando il top di Piacenza è 184,29.
Matteo Bernardini

lunedì 29 dicembre 2008

nuovo volto del Pescarotto Stanga

chissa'... comunque qualcosa si muove, anche se di Hotel e centri congressi la zona e' piena, per tacer della caserma dei Carabinieri, ogni novita' che possa portare un po' di movimento e' potenzialmente una buona cosa, credo

dal gazzettino di Padova:
Domenica 28 Dicembre 2008,
Un intervento su 13.385 metri quadri, nell’area sul retro dell’hotel Accademia Palace, che porterà alla realizzazione di due edifici: un palazzo di dieci piani e un altro più piccolo in cui dovrebbero trovare posto essenzialmente uffici. Così, nei prossimi mesi, cambierà il volto del quartiere Pescarotto.
Verranno abbattuti i capannoni e i casolari dismessi che oggi sono diventati rifugio soprattutto per extracomunitari clandestini dediti allo spaccio di droga alla Stanga.
Il piano di riqualificazione, presentato dall’impresa Porta Padova s.r.l, all’interno di quello che tre anni fa è diventato famoso per essere il quartiere a luci rosse di Padova e successivamente per ospitare i transfughi irregolari delle palazzine sgomberate della vicina via Anelli, ha già ricevuto il via libera per la delimitazione dell’area da parte della commissione Urbanistica di palazzo Moroni a cui è seguito, due settimane fa, il voto favorevole del Consiglio comunale.
«La ditta richiedente – si legge nella delibera approvata – nel predisporre la domanda di delimitazione d’ambito, ha presentato una proposta che prevede la demolizione dei fabbricati esistenti, la realizzazione di una nuova viabilità da collocarsi a ridosso della ferrovia, razionalizzando la viabilità esistente, e la costruzione di nuovi edifici, con destinazioni e dimensionamento rispettosi della normativa della zona polifunzionale commerciale-aritgianale».
E infatti il “new look” del Pescarotto non riguarderà solo l’aspetto architettonico, ma anche quello relativo alla mobilità.
La strada che oggi conduce dal cavalcavia Grassi alla Fiera sarà completamente ridisegnata andando a mettere in collegamento diretto il cavalcavia con il futuro boulevard Italia costruito al lato della ferrovia.
«Il progetto – spiega il presidente della commissione Urbanistica, Sandro Faleschini, consigliere comunale dei Socialisti – è molto interessante perché da un lato eliminerà il degrado creato dai pusher e dagli extracomunitari clandestini che avevano eletto i capannoni abbandonati nell’area a loro dimora, e dall’altro risistemerà tutta la viabilità del quartiere. Miglioreranno così gli accessi alla Fiera e al teorico auto silos».
«Inizialmente nei terreni in cui sorgeranno i due nuovi edifici – continua il presidente della commissione Urbanistica comunale – era stato pensato di trasferire la sede dell’Arpav, poi però l’ipotesi è abortita, e quando è stata sostituita da quella presentata dalla “Porta Padova s.r.l.” abbiamo dato il nostro parere positivo perché ci è sembrata una soluzione valida anche in vista della futura realizzazione del Ponte Verde».
I lavori, dopo la definitiva approvazione del progetto, potrebbero partire entro i prossimi sei mesi.
«Se non ci saranno rallentamenti – aggiunge Sandro Faleschini - credo questo sia il tempo ipotizzabile per cominciare l’opera».
Che andrà ad affiancarsi al nuovo polo universitario firmato dall’architetto ticinese Mario Botta. Il suo edificio “a fiore” sorgerà all’inizio di via del Pescarotto, nel terreno ex Rizzato acquistato dall’ateneo, e ospiterà le strutture di Biomedicina.
«Se davvero dovesse avvenire quanto è nei piani – commenta il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo – per il nostro quartiere sarebbe una boccata d’ossigeno. L’operazione ci ridarebbe un po’ di vita e magari si porterebbe via tutto il degrado contro il quale abbiamo sempre combattuto».
Matteo Bernardini

incredibile ma vero

chissa' se lo fanno per tenerci di buonumore durante le feste?
certo buonumore che ti rovini se pero' ti trovi al semaforo rosso per far passare il tram fantasma.

dal gazzettino di Padova:
Domenica 28 Dicembre 2008,
La riunione della Commissione Sicurezza è in calendario per la metà di gennaio. Solo allora si saprà quando il tram potrà correre all’Arcella con i passeggeri a bordo.
Nel frattempo, però, tutto è stato assestato come se il convoglio blu della Lohr fosse in servizio effettivo: per esempio i semafori che disciplinano la viabilità dell’Arcella funzionano come se ci fosse il metrobus. In questi giorni, quindi, si sono verificate situazioni al limite dell’assurdo con la gente furibonda perché doveva rimanere ferma davanti al semaforo rosso, in quanto era verde quello che dava via al libera al tram che però non era in funzione.
«Appena finite le vacanze - ha spiegato Ivo Rossi, assessore alla Mobilità - valuteremo la situazione e cercheremo di capire come intervenire. Ormai il sistema è completamente tarato e quindi penso che l’unica strada percorribile sia quella di mettere in funzione le luci lampeggianti, in maniera che la circolazione torni a essere normale».
«D’altro canto - ha aggiunto - ci serviva avere a disposizione per i test dei veicoli una situazione perfettamente uguale a quella che ci sarà quando il convoglio entrerà in funzione a tutti gli effetti, cioè con i semafori che si regolano a seconda del passaggio del mezzo della Translohr in modo che quest’ultimo abbia sempre il verde a disposizione. Comunque in questa fase ci troviamo ad affrontare problemi banali a cui sicuramente troveremo una soluzione adeguata».
Per quanto riguarda i ritardi sui giri di prova con i viaggiatori a bordo del veicolo, Rossi ha spiegato che il neo presidente della Commissione vuole valutare di persona e nei dettagli gli esiti delle prove fin qui effettuate. Non è detto, comunque, che a metà gennaio arrivi il via libera; potrebbe anche darsi che il responso sia quello di prescrivere degli ulteriori giri di prova.
«A questo punto - ha detto ancora l’assessore - non faccio più previsioni su quando il tram potrà girare con la gente. Aspettiamo il verdetto della Commissione e poi decideremo. Comunque sia, trattandosi di giri sperimentali, saranno limitati ai fine settimana, cioè nelle giornate in cui c’è meno traffico, perché la presenza del metrobus, almeno fino a quando non sarà pronto il ponte Sarpi-Dalmazia, indubbiamente crea delle situazioni critiche dal punto di vista viabilistico. Importante è che tutto il sistema sia stato completato e che risponda alle esigenze del mezzo».
Il cavalcavia alternativo al Borgomagno dovrebbe essere percorribile nella prossima primavera e servirà da secondo collegamento con l’Arcella. Solo in quel momento la metà del Borgomagno verrà dedicata al transito del tram, mentre sull’altra porzione correranno solamente gli altri autoveicoli, compresi i mezzi pubblici.
Intanto dal primo gennaio va in pensione Antonio Conte, direttore di esercizio del tram: lo sostituirà l’ingegner Alberto Cavallini.
Nicoletta Cozza

martedì 23 dicembre 2008

scivolone

devo constatare un bello scivolone del comitato stanga (il gazzettino di Padova 23/12/2008) che chiede muri e ancora muri.
a volte si dicono corbellerie anche in buona fede.
Possibile che anche qualche residente sia convinto dell'opportunita' di elevare nuovi muri?
ormai e' constatato che l'unico vero deterrente e' il riappropriarsi delle strade e un continuo presidio delle forze dell'ordine.
basta muri, s'e' visto quello di via anelli quanto e' servito, tanto che han dovuto chiudere tutto il complesso Serenissima.
vabbe', ogni tanto succede...

dal Gazzettino:
I residenti del quartiere Pescarotto, esasperati dalla massiccia presenza di malavitosi, cercano di allontanarli con tutti i mezzi possibili
"Guerra delle uova" contro lucciole e spacciatori
«Dopo i muri di via Anelli e di via Manara, vogliamo che il Comune edifichi una barriera anche in via Confalonieri»
Dalle arance di via Manara alle uova di via Confalonieri. Cambiano le strade della Stanga, ma la frustrazione dei residenti contro gli immigrati clandestini e spacciatori è la stessa. Un anno fa a salire agli onori della cronaca, accelerando la costruzione della recinzione in via Manara, furono le arance scagliate dai residenti; oggi, dai terrazzini di uno dei due palazzi, i civici 15/A e 15/B, di via Confalonieri a volare sono le uova.

«Qualche giorno fa, dopo avere terminato le operazioni di spaccio proprio sotto casa scrive un residente sul sito del comitato Stanga (www.comitatosatnga.it) il solito gruppetto di maghrebini, verso sera, è ritornato. A quel punto sono uscito dal balcone e ho cominciato a lanciare verso di loro delle uova. Che però non hanno sortito alcun effetto se non quello di far aumentare gli insulti e le minacce».«Così continua il racconto -, assieme a un altro residente e con l'aiuto di un immigrato, regolare, nigeriano, abbiamo seguito gli spacciatori che si stavano rifugiando all'interno del 15/B. Ma al nostro ingresso nell'androne, dal terzo piano, siamo stati accolti dal lancio di due bottiglie piene di vino che abbiamo schivato e che si sono frantumate sul pavimento. Nel frattempo, dalle scale, scendeva un maghrebino completamente sbronzo insultando il nigeriano e dandogli del negro di m.. A quel punto è volato un pugno e il nordafricano è stato ko. Ma prima dell'arrivo dell'ambulanza si è ripreso. E con il pronto intervento sono giunte anche due volanti della Polizia».

«I maghrebini, senza documenti riprende il residente -, hanno tentato di resistere agli agenti. Uno di loro, ubriaco fradicio, urlava di essere Dio. Tranne quello che è riuscito a dileguarsi, zigzagando in preda ai fumi dell'alcol, verso il Portello, tutti gli altri sono stati portati in questura». Sull'ennesima mezzanotte di fuoco al Pescarotto interviene il presidente del comitato Stanga, Paolo Manfrin: «Quanto accaduto è il segnale inequivocabile della presenza di un mondo sommerso che d'inverno lascia le strade per rifugiarsi in palazzine di ancora dubbia moralità, all'interno dei centri commerciali o sotto ai portici delle piazze».

«Adesso termina Manfrin dopo il muro in via Anelli e in via Manara speriamo arrivi, come per altro già annunciato dal Comune, anche quello al Pescarotto . Un intervento indispensabile».

Matteo Bernardini

giovedì 11 dicembre 2008

tutto ok?

eppure c'e' chi sostiene che qualcosa sia migliorato... senza parole, dal Gazzettino id Padova del 11/12/2008

Nel rione della miseria notti gelide e squallore
Menegazzo: «E’ il risultato della politica dell’accoglienza senza limiti voluta dall’amministrazione Zanonato»
«Ecco, questo è diventato il Pescarotto». Denis Menegazzo, presidente del comitato che ha preso il nome del quartiere, allarga le braccia sconsolato e commenta in una frase la fine di un vero e proprio tour del degrado nel rione che assieme a via Manara ha sostituito il ghetto di via Anelli.

Ore 13, via Friburgo 90. Una villetta abbandonata, finestre e porte d'ingresso murate, ma al primo piano è stato creato un varco per accedere all'edificio che diviene così rifugio per alcuni dei tanti immigrati clandestini che frequentano l'area. Di fronte alla villetta c'è quello che i residenti del Pescarotto hanno ribattezzato il castello, un enorme edificio che prima di essere dismesso ospitava una fabbrica. I punti dai quali vi si può entrare sono molti e quasi tutti chiusi, ma anche qui i clandestini hanno trovato l'apertura per introdursi nello stabile. «Ieri mattina racconta Denis Menegazzo ne sono stati trovati e portati via tre da una pattuglia mista Carabinieri-Esercito». Parte della ringhiera in ferro che circonda il castello è stata piegata e una porta demolita. La stessa sorte toccata al civico 70 di via Confalonieri. Un'altra casa singola disabitata. Sul retro una finestra, murata, è stata demolita. All'interno i segni dell'ennesima miseria umana: tre letti uno dei quali senza materasso sui cui sono state gettate delle coperte e vari indumenti, un vecchio armadio di legno, scarpe sparse sul pavimento e alcuni giornali.

«Gli immigrati si sistemano nella casa per trascorrere la notte spiega il presidente del comitato Pescarotto , poi, al mattino, se ne vanno in direzione della Stanga».

L'ultima stazione del degrado sono i condomini ai civici 15/A e 15/B di via Confalonieri. Poco prima delle due del pomeriggio l'andirivieni di giovani maghrebini verso i due palazzi è incessante, mentre un nigeriano scarica dalla propria auto generi alimentari e bevande in quantità tale da riempire un ristorante. Gli edifici, che solo un paio di settimane fa sono stati oggetto di un imponente blitz da parte dei Carabinieri, hanno molti dei garage sfondati. In alcuni si sono sistemati altri immigrati che bazzicano la zona. Dormono sopra a materassi ed escrementi, nella sporcizia più assoluta. «La scorsa settimana dice il proprietario di un alloggio al 15/A abbiamo fatto una riunione straordinaria in cui abbiamo deciso di sporgere denuncia, attraverso l'amministratore condominiale, il ragioniere De Nicola, nei confronti di quei proprietari che creano degrado. E proprio al nostro amministratore lanciamo un appello perché venga a vedere di persona lo stato in cui si trovano i due immobili».

A puntare diritto verso l'amministrazione comunale è invece Denis Menegazzo: «Il nostro quartiere è stato ridotto in questa maniera grazie alla politica dell'accogliamoli tutti voluta dalla giunta-Zanonato. A cui si aggiungono le bugie propagandistiche del presidente di Circoscrizione che ha promesso lavori di miglioria per il rione che non sono mai stati ultimati e le famose barriere per sigillare proprio il 15/A e B. Tante chiacchiere come quelle sul cancello di via Manara che è ancora aperto, come prima. Come sempre».

Matteo Bernardini

e via cosi'

Continua per fortuna la battaglia, anche mediatica, del Comitato Pescarotto-Pio X perche' rimanga accesa la luce su Nostro Quartiere.
Chissa' ce certe notizie arirvano anche sul blog censurato (non moderato, ma censurato, veramente) del PdQ3 (presidente i quartiere 3).
Cari miei, se volete farvi venire il fegato grosso dategli un'ochiata, altro che imbonitori e venditori porta a porta, li' si' che si vede un mondo che non esiste.
Cmq, lasciamo perdere queste questioni di piccoli politicanti e veniamo al nostro solito discorso.
Nonostante per l'Amministrazione sia stato fatto tutto e il meglio, tanto da risolvere qualsiasi problema, chi abita al pescarotto vede che non e' esattamente cosi', am neppure non e' lontanamente cosi'.
Se pensate poi che in 7 giorni uno spacciatore e' stato arrestato 2 volte capite anche il grado di frustrazione delle forze dell'ordine, che continuano indefessi nel fare il loro dovere, e sempre grazie a polizia carabinieri, finanza ed esercito per quello che fanno (i vigili non li ho dimenticati, ma non li cito, vedete voi perche') e la coseguente rassegnazione che cala sui residenti che si sentono dall'amministrazione presi per i fondelli.
Purtroppo perfino certi abitanti della zona si foderano gli occhi di prosciutto e sostengono l'insostenibile, ma come fanno?
Si, vabbe', magari non escono, non si muovono, non vedono, anzi, non VOGLIONO vedere, ma come fanno proprio non lo so.
Vi rimando alla lettura dell'articolo precedente se volete leggre le solite notizie.
Forse il PdQ3 dovrebbe venire a farsi una passeggiata una sera e con lui tutti quelli che parlano senza conoscere.

novita'

et voila', dal gazzettino di Padova del 11/12/2008

STANGA
Meno di un mese fa era stato arrestato alla fontana della Stanga in flagranza di spaccio. L'altro ieri, nello stesso identico posto, ad un centinaio di metri in linea d'aria dal Commissariato di piazza Zanellato, è finito per la seconda volta in manette, sempre per spaccio di eroina. È davvero recidivo Abdalfath Asese, venticinquenne tunisino, clandestino. Chissà che questa volta, visto che è fuori discussione che campa con la droga, il giudice sia meno tenero nel concedergli la libertà.

Il tunisino è stato sorpreso dagli investigatori della Squadra Mobile l'altro pomeriggio, in via Venezia. Stava contrattando con un giovane vicentino. Non si è accorto di essere tenuto d'occhio dagli agenti in borghese. E quando c'è stato lo scambio di mano i poliziotti sono usciti allo scoperto e hanno bloccato spacciatore e cliente che aveva appena acquistato mezzo grammo di eroina. La droga è stata sequestrata e il magrebino è finito in manette. In tasca aveva appena 20 euro, evidentemente era all'inizio del "giro". Il resto lo dirà il suo telefono cellulare. Sono in corso accertamenti per verificare se le chiamate ricevute siano di clienti. Nel qual caso saranno convocati in Questura per deporre sulle circostanze di acquisto della sostanza stupefacente. E questo per provare che l'episodio di cessione dell'altro pomeriggio non è un evento casuale o sporadico bensì appartiene ad una attività continuativa e quotidiana.

D'altronde è la seconda volta nel giro di tre settimane che Abdalfath Asese viene sorpreso a spacciare. Deve essere affezionato alla fontana in faccia all'hotel Biri. Quella è la sua postazione, e di lì non si scolla. Nel primo arresto era stato trovato con due grammi di eroina in tasca e aveva appena consegnato qualche dose ad un tossicodipendente arrivato appositamente dal Friuli per acquistare droga.

giovedì 4 dicembre 2008

sempre grati

per fortuna che le nostre Forza dell'Ordine non si deprimono, nonostante abbiano spesso contro, tra gli amministratori, anche chi dovrebbe tutelare gli onesti cittadini.

I POLIZIOTTI DEL COMMISSARIATO HANNO IDENTIFICATO 17 CLANDESTINI
Passato al setaccio il quartiere Stanga
(m.a.) Passato al setaccio il quartiere Stanga. I poliziotti del Commissariato comandati da Michela Bochicchio, hanno identificato nella giornata di martedì 52 persone la maggiore parte stranieri. Esattamente diciassette, 15 tunisini e due marocchini tra cui un minorenne, sono risultati essere clandestini. Due di questi sono stati tratti in arresto perchè raggiunti da un decreto di espulsione dal territorio nazionale. Gli agenti del Commissariato Stanga, sempre martedì, hanno effettuato un blitz sul parcheggio dietro il Centro Giotto e precisamente hanno controllato il bazar "Agadir" spesso frequentato da immigrati irregolari. Il locale da qualche giorno deve osservare il provvedimento di chiusura anticipata alle 19 e non può vendere bevande alcoliche. Fuori dall'esercizio i poliziotti hanno individuato due stranieri con precedenti penali. I controllo sono poi proseguiti in altri locali della zona: bar "Borgomagno" all'Arcella, bar "Centrale" di Viotti, market "Jft", il "Country pub" di via San Marco, il bar "Excelsior" di via Murano e il kebab di via Belzoni al Portello. Inoltre gli agenti sono dovuti intervenire al bar "Innocenti Tentazioni" di via Grassi 35 per sedare una lite scoppiata tra i due titolari e una donna brasiliana di 44 anni. La sudamericana completamente ubriaca voleva ancora da bere, ma i due gestori si sono rifiutati di servirla. Così la carioca ha cominciato a schiaffeggiarli, un'azione violenta che le è costata una denuncia a piede libero per aggressione. Gli uomini del Commissariato Stanga hanno fermato e identificato anche undici veicoli. Hanno organizzato infatti dei posti di blocco sulle strade maggiormente frequentate da tossicodipendenti e prostitute come le vie Fistomba, Venezia e Maroncelli. Il Commissariato Stanga pattuglia il quartiere in maniera massiccia almeno un paio di volte alla settimana.

il mondo e' bello...

... perche' e' vario.
E ognuno ha il suo punto di vista.
purtroppo, conoscendo certi personaggi, viene da pensare che certe cose non siano dette in buona fede, e sto parlando del futuro ex assessore ruffini, che manipola la realta' a proprio piacimento, che in Rashomon son dei dilettanti.
Riporto una mail del comitato Stanga che ha girato tra noi residenti della zona, la delusione verso certe eprsone pare grande, e secondo me, era prevedibile.

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Ieri sera insieme a Paolo ho visto al cinema Astra il film su Via Anelli.

Devo dire che ho lasciato la sala sconsolato poiché si è tratto di un film elettorale pro-Ruffini,( PAGATO CON I NOSTRI SOLDI) dove solo un residente, penso di via De Besi, è stato intervistato ne tantomeno sono passate ns interviste ne il lavoro che abbiamo compiuto in questi anni, ed inoltre non è stato fatto cenno al lavoro posto in essere dalla commissione di via anelli istituita dal quartiere.

Il filmato ha un taglio netto verso coloro che hanno abitato le palazzine mettendo in evidenza le loro sofferenze, senza citare in alcun modo le penalizzazioni ed i danni economici che hanno subito i residenti limitrofi.

Ancora mi aspettavo un ringraziamento pubblico dalla Ruffini la quale ha ringraziato tutti tranne noi, ma la cosa più assurda che ancora una volta hanno parlato tanti soloni che hanno operato per qualche mese in zona, dimenticando il lavoro di pressione che ha fatto il Comitato per chiudere il ghetto ed il lavoro che oggi svolgiamo per chiudere questa triste vicenda .

Buona giornata

Luigi



Caro Luigi che cosa ci potevamo aspettare da una persona del genere!?

Da un assessore che non ha altro in testa che i voti degli extra comunitari, che non dialoga con i residenti (per domandare ad esempio, se siamo a favore della moschea in via Anelli), ma con solo con i colorati, non ci potevamo aspettare nulla di diverso!

Tutto sommato mi ha fatto piacere non essere presente in quel "film"/spot

Hanno fatto un'analisi della pelle, degli elefanti (gli spacciatori), analizzando il microcosmo tra pieghe della pelle, (10 extra comunitari buoni) una storia che mai abbiamo visto, quasi fantascienza!

Noi siamo scomodi per tutti perche' rappresentiamo i cittadini che vogliono un quartiere pulito tranquillo e vivibile e questo stride alle orecchiedei politicanti.

Paolo Manfrin

venerdì 28 novembre 2008

qualcosa si muove

finalmente qualcosa si muove, e se l'Amministrazione e' assente la gente si organizza e da sempre piu' fiducia alle Forze dell'Ordine, finalmente.
dal Gazzettino del 28/11/2008:

Pescarotto dopo il blitz
I residenti denunciano chi affitta a spacciatori
(M.B.) Solo qualche giorno fa i condomini ai civici 15/A e 15/B di via Confalonieri, rione Pescarotto, pochi metri in linea d'aria da via Anelli, sono stati oggetto di un imponente blitz da parte di circa 200 Carabinieri. Un'azione come da tempo, alla Stanga, non se ne vedevano. Ma la situazione nei due palazzi, nonostante l'ennesimo intervento delle forze dell'ordine, non pare migliorare. E allora a scendere in campo sono gli stessi proprietari. Che ieri hanno avuto una riunione con il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo.

«Ci siamo rivolti al comitato perché sappiamo che in zona è un punto di riferimento importante sia per i residenti che per la polizia e i carabinieri», spiega il proprietario di quattro appartamenti nei due edifici emuli ormai dei block di via Anelli.

«A questo punto riprende abbiamo deciso di denunciare quei proprietari che continuano ad affittare i loro appartamenti a persone che poi li usano come base per lo spaccio oppure la vendita di alcolici o altri prodotti alimentari. Siamo esasperati. La situazione nei nostri condomini è allucinante. I pusher nascondono la droga ovunque. Rompono tutto. Tolgono lampadine e interruttori per rimanere al buio. Di notte poi è il caos più assoluto. La gente dorme negli androni, sulle scale, dappertutto. Riescono ad entrare perché chi abita clandestinamente gli appartamenti apre loro le porte e le lascia aperte. Ormai siamo come in via Anelli, né più né meno».

«Ho acquistato i miei appartamenti (30 metri quadri l'uno) continua il piccolo proprietario di via Confalonieri nel 2003 a circa 50 mila euro. Ora, ammesso trovassi qualcuno a cui rivenderli, farei fatica a prenderne 30-35 mila».

Ma al Pescarotto torna ad acuirsi anche il problema del castello, il grande edificio in via Friburgo divenuto rifugio per numerosi immigrati clandestini e più volte murato.

«Nei giorni scorsi dice Denis Menegazzo i varchi dello stabile sono stati nuovamente violati. Ci sono persone che lo abitano. Abbiamo richiesto l'intervento delle forze dell'ordine e quello del proprietario per chiuderlo».

giovedì 27 novembre 2008

aspra polemica

Ormai lo scontro e' aperto...

Continua la polemica, molto aspra, tra i comitati.

L'unione fa la forza, e queste divisioni sono un indebolimento dei comitati, pero' se qualcuno vuole andare per forza in una certa, malsana, direzione, e' inevitabile lo scorno.

Dichiarazione del Comitato pescarotto in risposta alle accuse di Manfrin

Leggo senza particolare sorpresa il delirante e squallido commento di Manfrin sulla distribuzione gratuita di generi alimentari fatta dal Comitato Comres, Sos Padova e Pescarotto e pubblicato su Il Mattino di martedì 17.

Appare evidente che l’esclusione dalle iniziative fatte da altri comitati, la scarsa considerazione che oramai gode e l’indifferenza che riscontra da parte di quest’ultimi lo stanno portando a farneticanti commenti sulle attività altrui, arrivando ad offendere le decine di persone che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione contro il caro vita ma soprattutto offendendo la dignità di centinaia di persone che da quella manifestazione hanno avuto anche un seppur piccolo vantaggio.

Ma che arrivasse a dire delle mere falsità pur di aver riscontro mediatico è il massimo ed entrando nello specifico ricordo e confermo con estrema precisione che durante l’incontro all’hotel Europa di cui lui parla, si è discusso della manifestazione che dovevamo fare davanti alla Prefettura e davanti a palazzo Moroni, come organizzarci, come posizionarci, agli striscioni, alle diciture da scrivere, all’uscita con i Vigilantes e commenti vari.

Come ridicolo è il suo tentativo di voler far credere di starsene fuori dalla politica, tutti noi (dei Comitati) sappiamo bene quali sono le sue ambizioni, come chi lo conosce sa altrettanto bene che ha indossato senza tanti scrupoli quasi tutte le casacche presenti nel panorama politico nel tentativo di avere un posto al sole.

E’ veramente strano che, pur essendo a capo di un Comitato, Manfrin non si sia accorto che occuparsi dello spaccio e delle prostitute è fare del Sociale, come occuparsi di chi sta peggio di noi è fare del Sociale, far arrestare un delinquente è fare del Sociale, far rivivere un quartiere è fare del Sociale, anche tutto questo è compito di un Comitato di Zona.

STRANO CHE L’UNICO CHE NON L’HABBIA ANCORA CAPITO SIA PROPRIO LUI !!

Menegazzo Denis

Comitato Pescarotto

mercoledì 26 novembre 2008

ahi ahi ahi. la politica...

dopo una tregua armata, che onestamente m'ha stupito per la sua inconsueta durata, i Comitati si stanno dividendo per colpa della politica.
Dico tregua armata perche' piu' volte il Comitato Pescarotto PIO X ed il comitato Stanga son arrivati ai ferri corti.
Purtroppo e' difficile credere che il comitato Stanga sia completamente scevro da interessi politici, ma finche' si e' mosso nella direzione dell'interesse del Quartiere questo e' passato in secondo piano.
Ora, oggettivamente, e' difficile non pensare che con le elezioni in arrivo non sia improbabile un indirizzamento verso qualche aspirante sindaco.
In passato poi ho notato una certa mollezza nei confronti di zanonato.
Oggi non possiamo far altro che vedere come evolvera' la cosa, certo la faccia l'han messa tutti e solo tra un po' sara' chiaro chi l'ha persa.
Per quel che vale ritengo la cena organizzata da Manfrin un errore, le possibilita' di ricucire non mancano, vedremo...

lunedì 24 novembre 2008

Una folla per la distribuzione di pasta e latte

gesto simbolico, provocatorio, kitch... dite quello che volete, ma comunque meglio di niente.
Dal Gazzettino di Padova del 23/11

Una folla per la distribuzione di pasta e latte
In 30 minuti scorte esaurite. I comitati: «Ci siamo resi conto di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese»
(M.B.) Un successo letteralmente travolgente. È quello che ha contraddistinto l'iniziativa della distribuzione gratuita di latte, pasta e radicchio organizzata dall'associazione Comres e alla quale hanno partecipato anche il comitato Pescarotto e Sos Padova. In pochi minuti, dalle 9.30 alle 10, ieri mattina, sono stati "bruciati" 200 litri di latte, due quintali di pasta e oltre quattro di radicchio.

Con la consegna dei generi alimentari anticipata a causa della grande folla che già dalle otto del mattino si era radunata in piazza Insurrezione, davanti alla libreria Mondatori. Ad accorrere per ricevere gli oltre seicento sacchetti di alimenti distribuiti da Massimiliano Pellizzari (Comres), Denis Menegazzo (comitato Pescaorotto) e Maurizio Meridi (Sos Padova) sono stati soprattutto gli anziani e i pensionati; accanto a loro però anche tanti altri cittadini rappresentanti un po' tutte le estrazioni sociali.

«Sono in affitto, e ho una pensione di 800 euro al mese - raccontava la signora Nadia mentre teneva stretto il suo pacchetto di latte, pasta e radicchio -, arrivare alla quarta settimana è un'impresa. Penso che i prezzi debbano essere abbassati, perché vivere in questa maniera non si può più».

«Avevate detto che cominciavate la distribuzione alle 10.30 - fa, deluso, un anziano rivolgendosi a Massimiliano Pellizzari - adesso invece mi dite che non è rimasto più niente. Va bene, me ne vado. Ma quando tornate?». E la risposta del leader di Comres non si fa attendere: «Speriamo di poter ripetere l'iniziativa già il mese prossimo», quindi Pellizzari commenta: «È stato un successo enorme. Persino imprevedibile in queste dimensioni. Abbiamo dovuto anticipare la distribuzione perché c'erano anziani che erano arrivati alle otto del mattino. Incredibile».

«Ci siamo resti conto - aggiunge Denis Menegazzo - quante persone hanno difficoltà anche ad arrivare alla terza settimana. E la cosa triste è stato assistere ad un vero e proprio assalto non solo da parte degli anziani, ma anche di tante famiglie "normali". Qualcuno in questa città dovrebbe farsi un bel esame di coscienza».

«Abbiamo potuto vedere - conclude Maurizio Meridi - quello che la nostra amministrazione comunale forse finge non esista. Forse è poco e magari per qualcuno pure irrilevante, però noi siamo contenti di avere portato anche solo un po' di sollievo a chi è in difficoltà».

ma indovina chi si lamenta?

Alle solite i commercianti piangono il morto eppera' non sono disposti a venire incontro alla gente, secondo loro dovremmo spendere i nostri denari per mantenere il loro tenore di vita...
Insomma, nulla di nuovo sotto il fronte.

dal Gazzettino di PAdova del 23/11
Chi dice no Commercianti e Adiconsum uniti
«È come dare l'aspirina a un malato molto grave»
(E.F.) La distribuzione di latte e pasta gratis e del pane a un euro al chilo è stata accolta favorevolmente dalla cittadinanza come un'occasione per risparmiare un po' di denaro, ma non è stata, invece, ben vista dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni. In particolare, l'operazione di Rifondazione Comunista è stata bocciata da Ascom e Confesercenti. Il presidente Fernando Zilio non vede di buon occhio questa sorta di "svendita": «Non ritengo sia un'iniziativa da prendere d'esempio, oltre a non servire a nulla, la trovo antidemocratica e antisociale. Qualsiasi persona, anche la contessa di turno, ha potuto acquistare il pane a un prezzo stracciato. Sono convinto che il nostro impegno debba andare in un'altra direzione». Anche il direttore della Confesercenti Maurizio Francescon non condivide questa forma di aiuto: «Sono iniziative che non hanno nulla a che vedere con la lotta al caro-vita e la difesa dei commercianti. Creano invece tanta confusione nella gente, che si domanderà come sia possibile acquistare il pane a questo prezzo. È come dare un'aspirina a uno che è gravemente malato. Per essere utile Rifondazione Comunista dovrebbe invece impegnarsi per restituire potere d'acquisto agli stipendi delle famiglie».

Anche l'assessore al Commercio, Ruggero Pieruz, non condivide l'iniziativa della collega Daniela Ruffini: «Il mio giudizio non può essere asettico, sono un assessore al commercio, e pertanto difendo i commercianti. Con un'iniziativa di questo genere, invece, si fa loro del male. L'iniziativa della Ruffini ha solo un significato politico, è un modo per fare proseliti. Avrà anche venduto una tonnellata di pane, ma di che pane si tratta? Bisogna distinguere il prodotto artigianale da quello industriale. Riconosco alla Ruffini di aver dato spazio per una volta anche alle periferie, ma la inviterei piuttosto a collaborare con le associazioni di categoria e con le istituzioni per abbassare i prezzi».

In linea con queste posizioni anche l'opinione del segretario provinciale di Adiconsum Roberto Nardo: «Sono manifestazioni spot che non hanno nessun effetto concreto sulla realtà. Si usa un cerotto quando bisogna invece operare. In piazza ho visto scene poco edificanti, e tra chi ha bisogno veramente di mangiare si inserisce anche chi è li solo per arraffare. A mio avviso le strade da percorrere sono altre. È necessario trovare degli accordi tra le associazioni dei consumatori, commercianti e anche operatori economici, come gli artigiani, per bloccare i prezzi a lungo termine».

venerdì 21 novembre 2008

e' brutto da dire ma...

... ma l'avevamo detto.
Ghettizzare il Pescarotto non ci era parsa da subito una buona idea, poi tutti i sinistri amministratori han convinto qualcuno che ci fosse del senno in quest'idea, e incredibilmente anche qualcuno che ci abita al Pescarotto, e alla fine han dimostrato... che avevamo ragione.
Per fortuna il superlavoro delle Forze dell'Ordine porta un po' di tranquillita' e la sensazione di non essere abbandonati, ma certo, fosse stato per il sindaco, il presidente di Quartiere o la ruffini (che ora ha il degli islamici della moschea per cui non vuole che venga ancora spostata la moschea - vedi i gironali di oggi - , ed e' questo il vero problema della Stanga, sciocchi noi anon capirlo) noi saremmo degli squinternati mai contenti che vivono nell'isola felice di Padova.
C'e' stat una notevole escalation di spaccioe crimine nel quartiere, allora si diceva, ma no... e' solo che si vede di piu'... tranquilli.
invece ora anche i piu' sinistri si son deciis ad ammmettere che i ghetti son sempre una sciocchezza, ergere muri dividere bloccare starde non e' un sistema adatto a creare sicurezza.
speriamo che lo capiscano anche gli amministratori presto.

dal gazzettino di padova di oggi 21 novembre 2008

Duecento militari dell’Arma e quattro unità cinofile hanno circondato due condomini di via Confalonieri abitati da immigrati
All'alba blitz dei carabinieri nel nuovo bronx
Un centinaio gli stranieri identificati, nella rete una dozzina di clandestini. Impossibile espellere un palestinese
Il blitz è scattato all'alba. Due palazzine di via Confalonieri, al 15 A e 15 B, sono state circondate dai carabinieri. In campo duecento militari, con l'ausilio di quattro unità cinofile. Ed è iniziato un controllo a tappeto dei cinquantadue alloggi, in maggioranza occupati da immigrati extracomunitari. Anche i garage e i cortili sono stati passati al setaccio. I cani antidroga sembravano impazziti. Hanno fiutato numerose tracce di sostanze stupefacenti. Evidentemente lì, da qualche parte, doveva essere stata confezionata droga assai di recente. Non c'è da stupirsi. In quei due condomini vanno e vengono clandestini che campano di spaccio e che sono sospettati di avere monopolizzato il quartiere.

Quattro le etnie presenti: nigeriana, tunisina, albanese e romena. Molti sono regolari. Hanno un lavoro e una famiglia. Ne sono stati identificati oltre un centinaio. Dodici i clandestini - tutti sospettati di avere le mani in pasta nella droga - accompagnati al comando provinciale dell'Arma in via Rismondo per accertamenti più approfonditi ai fini dell'espulsione.

In un appartamento, al 15 A, all'interno 8, di proprietà di un albanese, sono stati trovati alcuni clandestini. Il proprietario è stato denunciato per favoreggiamento della permanenza di immigrati irregolari e l'alloggio potrebbe essere sottoposto a sequestro nei prossimi giorni. Va detto che è già oggetto di pignoramento da parte di un istituto di credito vicentino che ha proceduto all'espropriazione immobiliare perchè sono rimaste insolute le rate del mutuo.

Una nigeriana, che vanta sulle spalle precedenti specifici, è stata denunciata per detenzione a scopo di spaccio di hascisc, trovato occultato in un pacchetto di sigarette. In un appartamento, locato da un "pastore" nigeriano sono stati trovati madre e figlio. Lui regolare, con un lavoro, lei con il permesso di soggiorno scaduto da un paio d'anni e non più rinnovato. Nel condomino al 15 B, in un garage, è stato sorpreso a dormire su un lercio divano un altro immigrato.

E nell'appartamento di una prostituta romena - che dice tornerà presto a casa perchè di quattrini ne ha guadagnati abbastanza - è stato trovato un sedicente palestinese, che tutti nel quartiere conoscono con il soprannome di "ciccio bello". È un pusher. Dice di chiamarsi Mohamed Alì Hamed, di avere trentun anni, e di essere nato il 25 dicembre, come Gesù: ma non a Betlemme, bensì a Gaza. Sulle spalle ha otto pagine di precedenti di polizia. È approdato in Italia sbarcando l'11 settembre 2004 a Lampedusa. Due settimane dopo, come dimostra un controllo della Questura, era già a Padova. L'11 ottobre 2004, un mese dopo il suo arrivo, è finito in manette per spaccio di droga. Scarcerato, è stato controllato nel dicembre successivo a Piove di Sacco, nel febbraio 2005 altra denuncia per spaccio, in giugno e in settembre arrestato sempre per droga. Per un anno non ha fatto parlare di sè. Finchè nel luglio 2006 ha fatto capolino a Chieti. Due mesi più tardi rieccolo a Padova, dove in novembre è stato controllato due volte dalla polizia. In dicembre l'ennesima denuncia per droga da parte dei carabinieri. Controllato nel marzo e nell'aprile 2007, tra luglio e ottobre di quest'anno è stato ricontrollato cinque volte da polizia e carabinieri. Ultima identificazione quella di ieri mattina.

E nei confronti di "ciccio bello" l'espulsione è impossibile. Non vi è alcuna certezza sulla sua vera identità. I palestinesi non lo riconoscono e così pure gli altri Paesi nordafricani. Quindi, ce lo teniamo così com'è, inespellibile. Ciò la dice lunga sulla inadeguatezza della normativa sull'immigrazione.

Via Confalonieri, via Tonzig, via Manara. Un triangolo dove quotidianamente si replica il déjà vu di via Anelli. Il rischio di un nuovo bronx è concreto.

e' brutto da dire ma...

mercoledì 19 novembre 2008

il Pescarotto al setaccio

un altro articolo del mattino sul Pescarotto.
E c'e' ancora chi sostiene che la situazione da noi sia migliorata...

GIOVEDÌ, 13 NOVEMBRE 2008
Pagina 23 - Cronaca
Stanga: palazzoni multietnici al setaccio
Nelle vie Curiel, Manara e Tonzig. E ora sarà linea dura contro i
proprietari
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STANGA. Il blitz è scattato all'alba. Gli agenti del commissariato
Stanga hanno fatto irruzione all'interno dei palazzoni delle vie Curiel,
Manara e Tonzig. In questura sono finiti 21 stranieri, 19 dei quali verranno
indagati per invasione di edificio e mancata esibizione dei documenti. Ma l'indagine
coinvolgerà anche alcuni dei proprietari degli appartamenti, che si
farebbero pagare 500 euro al mese per due posti letto. Per questo motivo all'operazione
di ieri mattina hanno partecipato anche i militari della guardia di finanza.
Nel giro di due giorni sono stati controllati un centinaio di stranieri.
I controlli di ieri mattina sono stati concentrati nei condomini di
via Curiel 10 e 19/a, in via Manara al civico 37 e 39 e in via Tonzig al 10,
all'11 e al 13. In due appartamenti di via Curiel sono stati trovati tre
clandestini, in tre appartamenti di via Tonzig ne sono stati trovati cinque
e in via Manara uno soltanto.
Tutto è nato dalle lamentele più volte espresse da un gruppo di
residenti della zona, che sabato scorso al commissariato Stanga hanno
raccontato disagi e soprusi, derivanti dalla difficile convivenza all'interno
dei condomini in questione. Gli uomini della guardia di finanza ora dovranno
incrociare i dati con le dichiarazioni rese dalle persone portate in
questura. Due clandestini hanno dichiarato infatti di pagare 500 euro al
mese per usufruire di due posti letto. In via Tonzig gli agenti hanno
trovato l'ormai noto «re della droga» del Pescarotto, soprannominato Tyson.
Era in compagnia del fratello, sul cui groppone ora pende un ordine di
espulsione.
In totale le identificazioni sono state una sessantina, 21 i
clandestini portati in questura per accertamenti. Tra gli indagati, due sono
stati accusati anche di furto di energia elettrica, schiamazzi notturni,
imbrattamento e molestie.
Ieri pomeriggio invece l'operazione è stata concentrata sul
cavalcavia Borgomagno. Sono stati controllati 5 locali pubblici e
identificati 49 stranieri, soprattutto nigeriani e tunisini, 21 dei quali
portati per accertamenti in questura. Due tra questi, che si trovavano in
stato di ebbrezza alcolica, sono indagati per resistenza a pubblico
ufficiale. Due immigrati sono stati arrestati inoltre per violazione della
legge Bossi Fini. Un altro nigeriano, che ha opposto resistenza a pubblico
ufficiale, è stato arrestato perché trovato in possesso di cocaina ed un
etto e mezzo di hashish. (e.fer.)
Tratto dal mattino di padova versione online

cena dei comitati

grazie ad un gentile Lettore che mi ha inviato alcuni articoli del Mattino ecco un altro aggiornamento sulla (nociva) cena tra i comitati e sulla situazione odierna al Pescarotto:

Dal mattino notizia

DOMENICA, 09 NOVEMBRE 2008
Pagina 23 - Cronaca

Via Tonzig. Fioccano le querele dall'assemblea dei residenti del
palazzo Green, assediati dall'illegalità e dal degrado

Pescarotto: denunciati i proprietari conniventi
E il boss del rione, il magrebino Tyson uscito dal Cpt, torna ad agire
indisturbato
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PESCAROTTO. Nel rione la misura è colma. Così i proprietari di via
Tonzig, al Pescarotto, trasformano l'assemblea di condominio in una riunione
sulla sicurezza da cui partono querele e denunce riguardanti il palazzo
Green. Lo spaccio di droga avviene negli appartamenti, a cominciare dall'interno
5 abitato dal presunto boss della droga al Pescarotto, un magrebino
soprannominato Tyson. Ma la proprietaria, Caterina Soppelsa (che vive a
Vicenza) non fa una piega.
Da un paio di giorni, Tyson è uscito dal Cpt di Milano e ha fatto
ritorno al Pescarotto. La sua fedina è costellata di reati e detenzioni.
Arrivato in Italia ha ottenuto il permesso di soggiorno sposando una
siciliana, poi il matrimonio è finito, da tunisino si è dichiarato
marocchino, di documenti neanche l'ombra. Tant'è.
«Al telefono la signora Soppelsa mi ha risposto di non disturbarla -
commenta Giuseppina Isabella Galioto, avvocato del condominio Green - E non
ha mai ritirato le raccomandate che le abbiamo inviato, necessarie come
pezze giustificative per agire nei suoi confronti». Anche il 23 è di sua
proprietà, mentre il 15 è dell'avvocato Marchetto. Entrambi sono occupati
abusivamente e rubano la corrente dai contatori. «Sono più fatti criminosi
da denunciare», sottolinea il legale «intanto chiediamo un procedimento d'urgenza
per interdire gli appartamenti occupati abusivamente». La querela è stata
presentata al commissariato Stanga e sottoscritta dai nove proprietari. Poi
ci sono i cani. Di proprietà di Tyson, taglia grossa e aggressività marcata.
«Sono pericolosi e questo comporta un aspetto penale, oltre alla violazione
del regolamento condominiale». Parte così un attacco ai proprietari
conniventi. All'assemblea interviene anche Denis Menegazzo, presidente del
comitato Pescarotto: «La colpa è di amministratori e proprietari, io non
voglio colpire nel mucchio ma chiedo a voi presenti di non affittare più a
stranieri, soprattutto se extracomunitari». Nemmeno se regolari e con
lavoro? «No, perché rischiano di diventare vittime dei connazionali
delinquenti». La sicurezza è il grande tema dei comitati. Eppure anche
Menegazzo dà forfait alla cena elettorale di Paolo Manfrin: «Nessuno detta
la nostra agenda», conclude «e non mi piace dover spiegare ai miei associati
le scelte di altri».
(Elvira Scigliano)

domenica 16 novembre 2008

dissidenti

primi, giustificati, dissapori tra comitati, non e' ancora ben comprensibile cosa accade ma intanto facciamo chiarezza su un punto, non vorrei che il mio quartiere fosse fatto passare come un esempio di buona amministrazione.
ma stiamo scherzando?

dal gazzettino di Padova del 16 novembre

I dissidenti La dichiarazione "inopportuna" ha già creato una spaccatura
Venerdì sera, al tavolo del ristorante Da Michele in via Perosi, era impossibile non notare la loro assenza. Maurizio Meridi, presidente di Sos Padova, Massimiliano Pellizzari, leader di Comres, e Denis Menegazzo, guida del Pescarotto, sono stati i grandi assenti alla cena dei comitati organizzata da Paolo Manfrin e alla quale ha invece partecipato l'altro futuro cavaliere: Gisella Scanferla. E appare ormai chiaro come l'incontro abbia tracciato un solco profondo tra i tre assenti e gli altri presenti. Il dado insomma è stato tratto. E tornare indietro, se non impossibile, appare comunque difficile. All'indomani dell'annuncio di Paolo Manfrin, dato proprio sul nostro giornale, dell'incontro tra i comitati, le reazioni dei suoi tre (ex?) colleghi di battaglia si sono mosse lungo lo stesso comune denominatore definendo l'uscita del presidente del comitato Stanga inopportuna. Insomma l'anticipo di Manfrin ai tre non è proprio piaciuto, tanto che hanno declinato l'appuntamento alla cena di venerdì sera definendolo troppo politicizzato. Nonostante almeno due di loro abbiano già nel cassetto altrettante liste civiche pronte da sfoderare nel momento in cui i giochi elettorali entreranno nel vivo. Senza escludere che Comres, comitato Pescarotto, ed Sos Padova potrebbero puntare ad un'intesa comune, magari allargandola anche ad altri comitati che venerdì hanno disertato il summit. Intanto le prime prove generali dell'intesa a tre sono pronte ad andare in scena sabato prossimo durante la distribuzione di pane e pasta in piazza della Frutta organizzata da Comres e alla quale Sos Padova e il Pescarotto hanno già annunciato la loro adesione.

elezioni in arrivo...

elezioni in arrivo...
...e come prevedibile qualcuno comincia a cercare di manipolare i comitati per portar voti a destra e manca.
Purtroppo devo dire al mio amico Manfrin che il problema del comitato Stanga 6 e' che e' fagocitante, nel senso che disoponendo di mezzi che altri comitati si sognano, vorrebbe fare un po' troppo da leader, e questo non va bene.
A volte decide in autonomia e pone gli altri di fronte al fatto compiuto.
soprattutto a volte prende decisioni troppo politiche, e questo non e' bene.
Il Comitato Pescarotto invece e' auotnomo e non vuole portar foraggio gratis e, penso di poter affermare, pur non essendo un portavoce o un attivista, che il comitato Pescarotto si pone innanzitutto l'obiettivo di portare sotto i riflettori al situazione di abbandono del quartiere, sicuramente questo vuol dire far notare la mancanza di rispetto di zanonato e della sua gente nei nostri confronti, in modo anche evidente di quello che dovrebbe essere il presidente di quartiere mentre invece e' il "bell'antonio" che si pavoneggia, o poco piu' (diciamolo, un sedicente modello non basta a guidare un quartiere cosi' grande e impegnativo, a meno che non si voglia lasciare la zona nella condizione di sgabuzzino della citta', come ha gia' detto, e non nascosto, il sindaco).
Quindi in questo periodo ogni mossa dovrebbe essere valutata con senno e al momento mi sento di condividere l'idea di "dissentire".

dal gazzettino di Padova del 16 novembre:

A Palazzo contro la politica degli schieramenti
Manfrin: «Disgustosa la corsa a cui assistiamo per la poltrona di sindaco. E la gente è stanca di questo»
La politica non muove ancora. A poco più di sei mesi dalle prossime elezioni comunali, la scacchiera sembra sempre ferma. Con gli strateghi impegnati non tanto a preparare le mosse programmatiche, quanto a decidere chi dovrà compierle. E allora a rompere gli indugi ci prova la società civile, con alcuni dei tanti comitati che in questi mesi si sono formati nei vari quartieri per combattere degrado e insicurezza, ma soprattutto per promuovere una partecipazione fai-da-te nell'amministrazione dei loro rioni dalla quale, nonostante le promesse della giunta-Zanonato, si sono sempre sentiti esclusi. E così venerdì sera, in un ristorante dell'Arcella, a discutere del futuro della città e delle loro prossime iniziative, si sono trovati i rappresentati di dodici comitati: Stanga6, Manara, Altichiero, via Carducci, Piovego, Associazione piazza De Gasperi, Borgomagno, via Avanzo, Guicciardini, Conciapelli, via Curiel, più l'adesione da parte del comitato Portello e del Pontecorvo. Gran cerimoniere dell'iniziativa, il presidente del comitato Stanga6, Paolo Manfrin.

Manfrin, perché questo incontro?

«Ci siamo trovati per confrontarci e per fare il punto della situazione nei nostri quartieri e per quanto riguarda le nostre attività. Abbiamo capito che esiste la possibilità di intraprendere un percorso comune all'interno di uno stesso contenitore. Un unico grande comitato. E poi perché questa città ha bisogno di risposte immediate e forti».

Che la politica non sa dare?

«Il problema non è la politica, ma chi la fa. Prendiamo la cronaca delle ultime settimane. C'è una rincorsa continua al toto-candidature per la poltrona di sindaco. Si spara un nome al giorno, tra lotte intestine nei due schieramenti. È disgustoso. Eppure i politicanti sembrano ancora non aver capito che la gente è stanca delle loro beghe personali. Nessuno spende una parola per il bene di Padova. Tutti a guardare il loro tornaconto. A noi invece non interessa la spartizione delle sedie».

Però nel Palazzo volete entrarci anche voi...

«Non è detto. Quello che vogliamo è intanto formare un movimento che faccia tornare la passione per la nostra città. Un movimento per dialogare con la politica. Un movimento in grado di renderci partecipi delle scelte e non sempre e solo sudditi di chi decide per noi. E se stabilissimo di entrare nel Palazzo lo faremmo solo perché siamo stanchi di fare sala d'attesa alla corte del re di turno. Noi non abbiamo preclusioni: siamo pronti a dialogare con tutti. Ma soprattutto tutti debbono ascoltare le nostre richieste».

Che sono?

«La partecipazione in primis. Un concetto che questa amministrazione ha ben presto perso per strada. Poi la sicurezza. Chiediamo l'apertura di un laboratorio permanente sulla sicurezza in grado di permetterci un rapporto diretto con l'amministrazione comunale. Prefetto e Questore hanno capito le nostre esigenze. Il Sindaco invece ancora no».

Al tavolo di venerdì sera mancavano i rappresentanti di Comres, Sos Padova e del Pescarotto, ovvero tre dei cinque papabili cavalieri, insieme a Stanga 6 e Manara. Solo un caso?

«No. Non è solo un caso. Evidentemente c'è qualcuno tra di noi che parte già con schemi politici ben precisi e che a priori scarta l'idea di dialogare con chi non è schierato sullo stesso fronte. Però a noi la polemica non interessa. Per chi volesse tornare la porta è sempre aperta».

Matteo Bernardini

giovedì 13 novembre 2008

ridicoli?

in via Manara la solita soluzione alla zanonato, un palliativo, meglio di niente dicono molti, eppure spesso si tratta di un quasi niente.
E la distanza dalla presa in giro e' sempre piu' breve.
Ricordo che siamo ad ottobre 2007 quando zanonato decide del nuovo muro anticrimine (?!?!).
Ma che bella pensata, originale ed efficace soprattutto.
Dal Gazzettino del 13/11/2008:

Sempre aperto il cancello anti-spaccio
Qui, dicono i residenti, nulla è cambiato: i venditori di droga e le prostitute imperversano
Via Manara, dov'eravamo rimasti? Che l'amministrazione comunale, dopo le insistenze dei residenti e lo stato di degrado in cui versava la strada a causa delle attività che si svolgevano all'interno dei condomini ai civici 37 e 39, aveva stabilito uno speciale pacchetto-sicurezza che isolasse i due edifici al centro delle proteste e chiudesse parte della via con una muretta e una recinzione. Inoltre, gli accessi ai civici 37 e 39 sarebbero stati chiusi da un cancello elettrico con l'unico accesso da via Grassi. Quindi problemi risolti e situazione tornata alla normalità? No. Perché il cancello di fatto continua a rimanere aperto, l'andirivieni, soprattutto di extracomunitari, continua, le attività poco chiare rimangono come conferma anche il blitz effettuato ieri mattina dalla Polizia di Stato e le proteste dei residenti non cessano.

«Se la situazione al 37 e al 39 fosse tranquilla osserva Gisella Scanferla, la combattiva presidentessa del comitato Manara non credo ci sarebbe bisogno di operazioni di polizia in grande stile come quella avvenuta ieri».

«Il punto è continua la Gisa che in quei condomini certi giri non sono mai terminati. Vediamo ancora gente che arriva per andare a prendersi da mangiare e il via vai è incessante, specialmente durante il week end. Come ai bei tempi. E poi vorremmo sapere perché il cancello non viene mai chiuso, visto che l'hanno montato e ci hanno pure speso dei bei soldi». La spiegazione arriva da Emanuele Narutti, portavoce del condominio Alceo, ovvero dei residenti degli appartamenti ai civici 37 e 39 di via Manara: «Il cancello rimane aperto perché non tutti i condomini hanno ancora le chiavi. Il Comune comunque ha fatto gli interventi che erano stati richiesti, rispettando gli impegni».

Ma tra gli altri problemi, in via Luciano Manara, è tornato anche quello delle prostitute. «Che hanno come protettori non più italiani, ma extracomunitari nigeriani», precisa Gisella Scanferla. E sulla vicenda via-Manara interviene anche il presidente del comitato Stanga, Paolo Manfrin: «La situazione della strada è tornata a farsi critica perché i rappresentanti dei comitati, soprattutto dall'amministrazione comunale, sono stati ignorati quando hanno continuato a segnalare il ritorno dei problemi di sempre».

Matteo Bernardini

mercoledì 29 ottobre 2008

che novita'

il presidente del Quartiere 3 di Padova ha aperto un blog.
Ma che bella iniziativa, cosi' potra' raccogliere segnalazioni, suggerimenti, complimenti.... e critiche?
No, certo che no, le critiche non son gradite, io e lui lo sappiamo bene, ne soffre troppo.
Diciamo che il ragazzo non ha mai sopportato l'idea che si potesse non essere d'accordo con lui.
Non so se qualcuno si ricorda le riunioni presso la chiesa PioX, o le riunioni del "gruppo di monitoraggio" sul Pescarotto, per chi ha avuto occasione di parteciparvi, c'era un evidente fastidio nel dover ascoltare chi lo contraddiva.
Ci prova in tuti i modi a ignorare il dissenso, purtroppo per lui son tanti a disssentire, quindi anche se non pubblica nel suo blog le critiche sappiamo che queste gli arrivano, forse si sente incompreso.
Va ben qualsiasi cosa, ma le critiche no.
Insomma.
C'e' un limite a tutto.

domenica 19 ottobre 2008

un successo la grigliata in quartiere

ma che voleva fare il presidente del quartiere???

dal Gazzettino del 19 ottobre

E' stato un successo straordinario che per una sera ...
(M.B.) E' stato un successo straordinario che per una sera ha fatto scendere lungo le nostre strade oltre 400 persone. Il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo, commenta così la seconda grigliata per la sicurezza organizzata venerdì sera nel rione della Stanga. A raccogliere l'invito lanciato da Menegazzo, oltre ai residenti della zona ci sono stati anche gli altri presidenti dei comitati cittadini: Paolo Manfrin dello Stanga6, Maurizio Meridi di Sos Padova, Massimiliano Pellizzari di Comeres e Gisella Scanferla del comitato Manara, e numerosi politici tra i quali i consiglieri comunali Mariella Mazzetto (Lega Nord), Antonio Foresta e Domenico Menorello (Pdl), l'onorevole di An, Filippo Ascierto, il segretario cittadino della Lega Nord, Leandro Comacchio e il presidente del Quartiere Stanga, quota Partito democratico, Andrea Micalizzi. Ma a partecipare all'iniziativa, mostrando così la loro vicinanza ai residenti sono stati anche i rappresentati delle forze dell'ordine. Dal nuovo comandante della Guardia di Finanza agli esponenti dell'Arma dei Carabinieri sino al Questore, Luigi Savina, che ha sottolineato: Queste feste servono a far riprendere il quartiere ai cittadini. Sono quindi momenti di aggregazione e partecipazione importanti.

Durante la grigliata che è cominciata alle 19 per terminare dopo la mezzanotte, sono state consumate oltre 400 costicine e altrettante salsicce, innaffiate da 150 litri di vino e accompagnate da 10 chili di formaggio.

Speravamo arrivasse anche un rappresentante dell'amministrazione comunale ha osservato Denis Menegazzo perché il quartiere non è solo del nostro comitato e alla grigliata hanno partecipato anche tanti abitanti che non vi aderiscono. Credo che il sindaco Zanonato e l'assessore Carrai abbiano perso un'altra buona occasione per stare vicini ai loro concittadini.

blitz della polizia

dal Gazzettino del 19 ottobre

BLITZ DELLA POLIZIA
Passati al setaccio casolari e bazar, tra la zona della Stanga e via Trieste
(m.a.) Massicci controlli della polizia tra la Stanga e via Trieste. Gli uomini del Commissariato Stanga hanno effettuato diversi blitz in alcuni casolari abbandonati tra la zona del Pescarotto (dietro la Fiera) e via San Marco. Qui, in particolare, in un edificio diroccato gli agenti hanno trovato due clandestini nordafricani. Entrambi denunciati per occupazione abusiva di immobile, uno è stato tradotto in carcere. Sempre in via San Marco verso Ponte di Brenta è stato arrestato un tunisino spacciatore, trovato in possesso di oltre un grammo di eroina. I poliziotti del Commissariato Stanga sono andati anche a controllare i negozi etnici vicino a via Anelli. Sono infatti entrati nel bazar "Agadir" di via Colonello Galliano e nel mini market di via Venezia 59/2, in pratica dietro il Centro Giotto. In quest'ultimo hanno identificato quattro cittadini stranieri clandestini. Tre erano all'interno del locale e uno fuori. In questo particolare caso è intervenuto anche il Nas (nucleo anti sofisticazione) dei carabinieri, che ha riscontrato la presenza di prodotti non riportanti una regolare etichettatura e per questo l'esercizio è stato multato di 1.166 euro. Una serie di controlli è stata effettuata poi, sempre dalla polizia con l'appoggio della Guardia di Finanza, dei carabinieri e dei vigili urbani, su via Trieste. Sono state passate al setaccio diverse attività gestite da stranieri. Il phone center al civico 29/E, l'emporio al numero 22/C, una macelleria al civico 29/1 e un kebab al numero 14/A. Gli uomini della Guardia di Finanza in due negozi hanno riscontrato la mancata messa a punto del registratore di cassa, mentre il Nas ha prelevato dei campioni di carne dalla macelleria che verranno analizzati per constatare se il prodotto è conservato bene. In totale, su tutta via Trieste, sono state controllate 56 persone di 46 era cittadini stranieri. Inoltre sono state sequestrate 16 tessere telefoniche della Vodafone, trovate addosso a un extracomunitario. Si dovrà accertare se la provenienza delle tessere è regolare.

venerdì 17 ottobre 2008

parlar coi muri

Ho saputo che la nostra geniale e fantasiosa amministrazione ha trovato un modo originale per affrontare (ma non risolvere credo) la situazione di disagio che si protrae ormai da anni in via
Confalonieri.
Un bel giro di rete (antidegrado la chiamano, non so chi abbia potuto coniare un simile nome) e un pajo di cancelli, et voila', il gioco e' fatto, pensano loro.
C'e' un termine specifico mi pare per chi continua a sbagliare e non riesce ad imparare dai prorpi errori.
Fu Zanonato a far circondare il complesso Serenissima da una bella ringhiera, antidegrado s'intende, cosi' da controllare chi entrava e chi usciva piu' facilmente, fu creato cosi' il ghetto, ed e' finita che anni dopo Zanonato ha innalzato il muro, e poi, fiero del successo e dell'aver fatto di colpo sparire la delinquenza da via Anelli, ha fatto chiudere tutto il complesso, e finalmente
oggi in zona e' tornata la pace.
Poi in via Manara, un bel recinto, anche quello antidegrado, che fantasia.
Ma ora la vera novita'.
La rete... antidegrado.
Un successo annunciato.

dal gazzettino del 17 ottobre
Nelle prossime settimane verranno installate nuove barriere metalliche che serviranno a isolare i venditori di sostanze stupefacenti
Cancelli anti spaccio in via Confalonieri
La richiesta è arrivata dalle famiglie dei condomini 15A e 15B, i quali si sono rivolti all’amministratore
Ancora una volta per cercare di complicare la vita agli spacciatori il Comune deve ricorrere all'installazione di cancelli. Nei prossimi giorni, infatti, verranno collocate delle nuove barriere metalliche per delimitare lo spazio esterno annesso ai condomini situati ai civici 15A e 15B di via Confalonieri.

Tutto è nato da un'istanza presentata dai residenti a Claudio De Nicola, amministratore delle palazzine, il quale a sua volta l'ha girata all'assessore Marco Carrai.

«Abbiamo accolto la richiesta - ha spiegato quest'ultimo - e quindi ora precederemo con il montaggio delle barriere in metallo che speriamo servano a ostacolare i traffici degli spacciatori di sostanze stupefacenti, che stazionano a tutte le ore del giorno e della notte davanti a questi edifici. Avevamo anche installato una telecamera, che filma continuamente quanto avviene nell'area in questione, ma è servita a ben poco. Pertanto non ci resta altro che provare a mettere le inferriate».

Il cortile della palazzina B sarà chiuso con un cancello carrabile riservato agli automezzi e con uno pedonale; un'ulteriore protezione sarà costituita da una rete metallica. A isolare il condominio A, ci saranno altre tre strutture analoghe.

Gli edifici in questione sono quelli di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi in seguito alle proteste di coloro che abitano nella zona, i quali avevano denunciato la presenza, oltre che di pusher, anche di lucciole che si prostituivano all'interno degli appartamenti. Alcune di queste abitazioni sono oggi libere, ma i proprietari piuttosto che affittarli a inquilini che avrebbero creato problemi, hanno preferito lasciarle sfitte in attesa che l'area venga riqualificata e quindi torni a essere abitata da famiglie normali.

Per far montare le inferriate il Comune spenderà complessivamente 15 mila euro. All'interno delle palazzine abitano in questo momento una quarantina di famiglie.

giovedì 16 ottobre 2008

sempre vigili

beh... insomma, alla fine ce l'han fatta.
ci han impiegato un bel po', ma alla fine c el'han fatta.
Per chi non si ricordasse l'origine della balzana zona a traffico limitato del Pescarotto in breve posso ricordare che senza dir nulla, da un giorno all'altro, prima che i residenti venissero chiamati a decidere, vennero piantati i pali dei sensi unici e della ZTL.
Poi dopo lunghe, e a volte surreali, discussioni, ma il buon senso pare non abitare nel presidente del quartiere 3, siamo riusciti ad inserire tra gli autorizzati ad entrare nella ZTL anche i domiciliati (incredibile che fossero stati esclusi, sembra ovvio, ma non lo e' stato) e a far si che chi si recasse da parenti e amici non dovesse incorrere in vigili ottusi e solerti nell'elevare contravvenzioni sciocche.
Ebbene, pare che, pur avendo resistito tutto questo tempo, siano riusciti a multare qualcuno che per sua sfortuna deve lavorare ad ore in cui i vigili preferiscono dormire, e probabilmente stavano dormendo quando hanno preso in mano il blocchetto delle multe.
A me e' capitato di dover spiegare che abito in via Campioni, ebbene, non e' cosi' semplice, non basta autocertificare, avere il contratto di locazione a se intestato, farsi venire a rpendere dai compagni di apaprtamento o avere le chiavi di casa, non son prove sufficienti per i signori (?) vigili.
Altri miei amici son stati costretti a parchegiare fuori dalla ZTL, vicino ai travestiti , sempre per il fatto di essere domiciliati, un altro che si recava dalla madre pure e' stato costretto a lasciar la macchina fuori dalla ZTL, vicino alle signorine pero' questa volta.
A parte il fatto che i signori vigili sono sempre i benvenuti quando si presentano agli accessi del Pescarotto, che comunque, nonostante la scarsa autorevolezza, sono sempre un buon deterrente nei confronti di sbandati e tossici, a parte il fatto che son stati latitanti per un anno dalla zona, ora, che si avvicinano le elezioni, son piu' presenti, a parte tutto insomma era solo questione di tempo che la cosa saltasse fuori, certo e' stupefacente come possono essere prevedibili le sciocchezze di certi.

venerdi grigliata, sabato fiaccolata

venerdi sera (domani 17/10) nel Nostro Quartiere grigliata per riappropiarci delle strade.
piu' gente c'e' meglio e'.


per sabato, meno importante, invece (dal Gazzettino di oggi, 16/10)
Dopo i comitati cittadini per la sicurezza è la volta della politica. Che si mobilita organizzando una fiaccolata, sabato alle 18 davanti all'autosilos di via Annibale da Bassano, in solidarietà alle forze dell'ordine dopo che nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana hanno subito il tentativo di un linciaggio da parte di un folto gruppo di extracomunitari nigeriani nel rione Borgomagno, all'Arcella.

A promuovere la manifestazione saranno Azione Giovani e Alleanza nazionale.

«Ma il nostro invito dice Federico Bruson, presidente provinciale di Azione Giovani e consigliere del Quartiere2 è esteso anche ai rappresentati dei comitati dell'Arcella: dal Borgomagno al Quartiere2 una città, e a tutti i cittadini che vorranno esprimere la loro vicinanza ai Carabinieri aggrediti qualche giorno fa».

«Le misure che sta adottando il sindaco Zanonato per cercare di aumentare la sicurezza nella zona riprende Bruson nascono tutte dalla nostra commissione-sicurezza di Quartiere. Che le aveva lanciate già alcuni mesi fa. Quindi il sindaco oltre a non proporre nulla di nuovo arriva anche in colpevole ritardo».

venerdì 10 ottobre 2008

meno male che ci son loro (altro che vigili)

dal Gazzettino del 10 ottobre

(m.a.) Trovati tre cani Pitbull, all'interno di un garage della palazzina al civico 10 di via Tonzig in zona Pescarotto. La scoperta è stata fatta durante un controllo del territorio da parte degli agenti del Commissariato Stanga coordinato da Michela Bochicchio. I poliziotti dopo aver effettuato un sopralluogo in alcuni appartamenti dell'edificio, in un'autorimessa hanno scovato i temibili Pitbull. Solo uno dei tre cani aveva il microchip di riconoscimento, grazia al quale gli agenti sono risaliti al proprietario dei tre animali. Si tratta di un tunisino che al momento dei controlli non era in casa. I tre cani, tutti in buone condizioni igienico-sanitarie, sono stati per ora affidati al servizio veterinario. Il blitz degli uomini del Commissariato Stanga è iniziato mercoledì pomeriggio e le zone più battute sono state le vie limitrofe al Centro Giotto e il Pescarotto. Gli agenti hanno fermato e individuato 95 persone di cui 26 sono risultati essere pregiudicati. Inoltre sono stati bloccati diciotto veicoli, in particolare quelli guidati da tossicodipendenti. I poliziotti, poi, hanno passato al setaccio tre esercizi: uno situato sotto la galleria Galliano e due sul piazzale del centro Giotto che dà su via Anelli. Negozi che spesso attirano decine di cittadini extracomunitari, che a volte si macchiano di azioni violente come sabato scorso. Nell'occasione sono state lanciate bottigliette di birra contro gli uomini della sicurezza del Centro Giotto, mentre altri due stranieri si sono picchiati dentro il Brico Center. Successivamente i poliziotti del Commissariato Stanga hanno controllato una serie di alloggi nei condomini di via Curiel ai civici 10 e 19/A, e di via Confalonieri. In tutto sono stati individuati quattro cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno. Alcuni stranieri non erano neppure in possesso di un contratto di locazione. Nelle prossime ore la polizia cercherà di capire se questi extracomunitari sono stati sfruttati dai rispettivi locatari o se stavano occupando abusivamente gli appartamenti.

lunedì 6 ottobre 2008

vi(gi)li

anche se non e' vero e' comunque verosimile, soprattutto se consideriamo che sul giornale una volta han giustificato di non poter intervenire in via Cairoli perche' non hanno l'addestramento....

dal Gazzettino del 5 ottobre
-rissa al centro Giotto-
Alcuni responsabili del Centro Giotto, intanto, accusano la polizia municipale di non essere intervenuta e di avere lasciato isolati gli uomini della sicurezza del mega store. «Sinceramente - ha terminato Francesco - non ho visto gli agenti comunali. Ma non posso dire dove siano andati. Comunque noi svolgiamo il nostro lavoro al meglio». Lo stesso afferma Maurizio, un'altra guardia privata della "Oscar" security.

domenica 5 ottobre 2008

ore 20, scoppia la rissa

dal Gazzettino del 5 ottobre

Panico alla Stanga. Sono le 20 di un tranquillo pomeriggio di sabato dedicato allo shopping, quando dietro al Centro Giotto si scatena l'inferno. Una pattuglia della polizia municipale arriva da via Galliano per controllare il parcheggio del Brico Center e del Centro Giotto. Le decine di nordafricani quasi tutti spacciatori e clandestini, che stazionano quotidianamente sul piazzale bevendo birra, si impauriscono e iniziano a scappare. Intanto alcuni clienti arrivano alle proprie auto con la spesa. Gli uomini della sicurezza del Centro Giotto per evitare che i magrebini entrino nel grande magazzino, chiudono le porte d'ingresso. A questo punto sul parcheggio esplode un fitto lancio di bottigliette di birra, indirizzate verso le guardie private. Attimi di tensione che aumentano quando dal Brico Center, gli uomini della sicurezza sentono delle urla. «Abbiamo sentito gridare - ha raccontato Francesco dipendente della "Oscar" security - io e altri tre miei colleghi, sempre schivando le bottigliette di birra, siamo intervenuti. Un tunisino e un nigeriano si stavano picchiando selvaggiamente». I nordafricani spesso combattono contro i nigeriani per la conquista del territorio e quindi dello spaccio. «Abbiamo cercato di dividerli - ha proseguito Francesco - anche perchè alle 20 è pieno di clienti. Invece in un attimo siamo stati circondati da nigeriani che volevano difendere il loro connazionale. Ho visto spuntare delle catene. Qualcuno deve avere chiamato la polizia. Gli agenti sono riusciti a immobilizzare i due contendenti e a portarli via. Noi avevamo tutte le divise sporche di sangue. I due litiganti si sono feriti in più punti. Per fortuna nessuno di noi si è fatto male».

Alcuni responsabili del Centro Giotto, intanto, accusano la polizia municipale di non essere intervenuta e di avere lasciato isolati gli uomini della sicurezza del mega store. «Sinceramente - ha terminato Francesco - non ho visto gli agenti comunali. Ma non posso dire dove siano andati. Comunque noi svolgiamo il nostro lavoro al meglio». Lo stesso afferma Maurizio, un'altra guardia privata della "Oscar" security.

La calma sul parcheggio del centro commerciale è tornata solo verso le 21. Altri addetti del Centro Giotto hanno raccontato che ogni volta che termina il Ramadan, i nordafricani cominciano a bere birra e di conseguenza a ubriacarsi e a diventare rissosi e violenti.

La soluzione, secondo anche il comitato Stanga, sarebbe quella di chiudere il mini market gestito da un nigeriano sito sul piazzale del Centro Giotto. «Dato che il locale è frequentato da clandestini, nullafacenti e malavitosi - ha detto Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga - il questore potrebbe intervenire e chiuderlo». Lo stessa direzione del centro commerciale nei prossimi giorni chiederà alla polizia maggiori controlli e una maggiore tutela per i clienti e per gli uomini della sicurezza. Il Centro Giotto consegneranno alla questura i filmati, dove viene ripreso il fitto lancio di bottigliette di birra contro le guardie private.

Marco Aldighieri

venerdì 3 ottobre 2008

2008 fuga dalla Stanga

dal gazzettino del 2 ottobre 2008
(checche' ne pensi il pdq3 Micalizzi)

Funerale per la Stanga: i negozi se ne vanno e "salta" il nuovo park
A breve traslocheranno la farmacia e altre attività E c’è chi ha chiuso per sicurezza le vetrine su via Venezia
Sono passati quattordici mesi dalla chiusura definitiva del residence "Serenissima" di via Anelli, con la blindatura dell'ultima palazzina, la 29. Ma la tanto promessa riqualificazione dell'area ancora non è altro che un miraggio. I sei blocchi sono ancora in piedi e la zona resta terra di spacciatori nordafricani e tossicodipendenti italiani. Qualche imprenditore, al rilancio del quartiere promosso dalla giunta, ci aveva creduto. Non solo: aveva anche pensato di ridare vitalità alla propria attività. Ad esempio, in un ben noto complesso di piazzale Stanga, si sarebbe dovuto costruire un parcheggio per 250 posti auto. Il proprietario sembra avesse già pagato al Comune gli oneri di urbanizzazione (una cifra intorno ai 40 mila euro) e l'amministrazione, sicura che l'ex complesso-ghetto sarebbe stato ristrutturato, se non raso al suolo e ricostruito, gli avrebbe rilasciato la concessione edilizia. Il tempo però è passato e l'imprenditore, che non ha più voluto-potuto costruire il parcheggio, dato che la riqualificazione non c'è mai stata, avrebbe chiesto indietro al Comune il denaro versato. Cosa non facile, visti gli ostacoli burocratici e le casse comunali praticamente a secco. Probabilmente, per evitare di finire in tribunale, l'amministrazione comunale concederà all'imprenditore di costruire in un'altra zona di Padova, quasi sicuramente in pieno centro storico, evitando di fargli pagare altri oneri.

Che la Stanga, comunque, sia attanagliata dal degrado urbano e sociale è sotto gli occhi di tutti. Una situazione che ha portato molti negozianti di via Venezia a trasferirsi in altre zone.

Hanno già chiuso i battenti la "Croce Azzurra" e un supermercato di prodotti per la casa, accanto agli studi della emittente televisiva "La9". A breve la farmacia, ora situata sotto il complesso Biri, si trasferirà all'interno del Centro Giotto. La "Estel" armadi ha rinunciato ad avere le sue vetrine su via Venezia: nessuno si fermava più a guardarle e anzi diventavano punto di incontro per spacciatori e drogati. Infine, hanno tutta l'intenzione di continuare la loro attività altrove la concessionaria di auto "Opel" e "Divani Idea". «Appena troviamo un posto valido dove trasferirci - ha dichiarato Gabriella, responsabile del negozio - andiamo via immediatamente. Qui è impossibile sia lavorare sia vivere». Insomma, altro che riqualificazione. La Stanga sta lentamente morendo, mentre gli unici provvedimenti adottati sono stati, come dire, "passivi": le telecamere per la videosorveglianza.

martedì 23 settembre 2008

Cavalieri della Repubblica

Dal Gazzettino di Padova del 23 settembre 2008

Avviata dalla Prefettura la procedura per il riconoscimento a cinque presidenti dei comitati cittadini
«Sarete cavalieri della Repubblica»
La richiesta è stata avanzata dall’on. Ascierto per il loro impegno sulla sicurezza
(M.B.) Gisella Scanferla, presidentessa del comitato Manara, Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga6, Denis Menegazzo, presidente del comitato Pescarotto, Maurizio Meridi, presidente dell'associazione Sos Padova, Massimiliano Pellizzari, presidente dell'associazione Comres. Sono i magnifici cinque ai quali ieri, nel corso della serata che Villaggio Italia ha dedicato alla sicurezza, è stato ufficialmente comunicato dall'onorevole Filippo Ascierto l'avvio della procedura per il loro cavalierato.

Cavalieri della Repubblica si legge nella lettera del Prefetto in risposta alla pratica iniziata per lo speciale riconoscimento per aver collaborato con le istituzioni e aver contribuito a rendere la città più sicura.

«Questa proposta l'ho fortemente voluta e sostenuta spiega l'onorevole Ascierto perché i rappresentanti dei comitati cittadini hanno svolto in questi anni una funzione importante per la sicurezza. E il loro impegno non può e non deve essere banalizzato. Meritano grande rispetto, stima e attenzione. Credo quindi fosse doveroso un ringraziamento ufficiale da parte delle istituzioni».

E loro, i cinque futuri cavalieri della Repubblica hanno risposto alla nomina con gratitudine ed emozione, la stessa che si legge tra le parole diGisella Scanferla, la pasionaria di via Manara: «Ringrazio l'onorevole Ascierto per averci dato questa magnifica opportunità. E' un onore a cui nessun altro aveva mai pensato».

«Ogni giorno cerchiamo di contrastare i galoppini dello spaccio facendo le vedette di quartiere termina la Gisa Ecco, noi ci sentiamo i galoppini della legalità. E questa onorificenza che viene annunciata la dedico ai miei fratelli che dal cielo mi stanno seguendo».

«Un riconoscimento del genere ce lo saremmo aspettato dall'amministrazione comunale osserva con una punta polemicaPaolo Manfrin -, comunque il fatto che l'onorevole Ascierto abbia riconosciuto che abbiamo speso parte del nostro tempo per il bene dei quartieri in cui viviamo o lavoriamo ci dà molta soddisfazione. È uno stimolo importante a continuare la nostra opera».

E non risparmiano le loro stoccate all'amministrazione comunale nemmenoMaurizio Meridi eDenis Menegazzo. «Avrei preferito che Padova avesse cinque cavalieri in meno, ma fosse una città più sicura e vivibile, soprattutto in certi quartieri come la stazione», attacca Meridi.

«Essere proposti per diventare cavaliere della Repubblica gli fa eco Menegazzo è qualcosa che gratifica e inorgoglisce. Ma è anche una piccola rivincita nei confronti di chi, fino a qualche tempo fa, dall'alto di palazzo Moroni ci tacciava di essere dei visionari in considerazione degli episodi di degrado che denunciavamo».

La chiusura è diMassimiliano Pellizzari: «Credo la nostra più grande vittoria sia stata l'arrivo dell'esercito a Padova. Lo abbiamo invocato tutti noi a più riprese, e la nostra associazione, in particolare, aveva mandato una lettera ai parlamentari padovani, di ogni schieramento politico, durante la scorsa legislatura chiedendo l'intervento dei militari per monitorare le strade della città. Tutti ci hanno praticamente riso in faccia tranne l'onorevole Ascierto. Lui è stato l'unico che ci ha ascoltato e al quale oggi dobbiamo dire un doppio grazie».


ben insomma, bella l'iniziativa del premiare gli agenti di polizia, carabinieri, finanza che si son distinti per aver vegliato integerrimi su di noi, anzi bisognerebbe che succedesse piu' spesso, ma l'organizzazione...
oh.... premetto che io son stato li' meno di un'ora, sapete, io lavoro, cosi' son arrivato tardi, dopo i discorsi dei politici, e,a quanto ne so, mi son solo perso l'occasione di farmi una risata, in particolare sul nostro, ormai mitico, assessore alla sicurezza, ...porello.
allora arrivo e ci son 3 cantanti reduci degli anni 60 , per carita', bravi, e hanno imporvvisato per riempir eunbuco, ma c'era il cantante che s'era un filino esaltatoe gorgheggiava e si muoveva sinuoso e sexy (?!?!?) con quell'aria "lo so son bravo ma non ci posso far nulla", poi arriva l'ospite ritardatario, il quale deve presentare le premiazioni, ma non s'era neppure letto quello che avrebbe dovuto dire, beh... alla fine s'e' impappinato.
Poi si son esibitti dei ballerini, bravi gli ometti, brave e tope (veramente) le donnine, poi le premiazioni, e li' e' stato imbarazzante lo speaker, dico io, conta almeno le persone sul palco, no, lui avrebbe letto tutti i nomi subito, c'eran solo finanzieri sul palco, una volta finiti i finanzieri da premiare almeno fermati, no, anche i vigili voleva, eppoi non lasciava alla bellona gambalunga il tempo di consegnare la targhetta che gia' stava leggendo il nome successivo, insomma, imbarazzante.
La cosa migliore secondo me comunque e' stato, tornando a casa, vedere i militari che controllavano documenti, trovare i carabinieri che giravano per il quartiere, uno avrebbe potuto pensare, son tutti dentro il tendone e per starda non c'e' rimasto nessuno, invece no, bravi, alla fine se lo meritano un ringraziamento, e pazienza se c'eran dei dilettanti allo sbaraglio a far gli onori di casa, il messaggio e' buono.