lunedì 20 dicembre 2010

neve e polemiche

non perde occasione l'assessore alla manutenzione di elargire preziosi consigli alla comunita'.
Molto meglio che lavorare verrebbe da dire.

ebbene, sabato mattina sono stato in centro, via Sarpi, completamente innevata, i portici di corso Milano ghiacciati, i marciapiedi di tutte le strade colmi di neve, qualche privato che armato di pala e buona volonta' provvedeva a liberarne una parte, ma mezzi del comune completamente assenti.
in 3 ore ho contato un mezzo della portezione civile con 2 operai, pale e sale, per il resto il nulla.
certo, avremo 800 km di strade, ma qualcuna passera' pur per il centro citta'?

Le uniche vie libere erano quelle con intenso traffico per cui si formavano le rotaie con le macchine che passando sciglievano agni volta un po' di piu' la neve, ma in molte zone le strade erano lastre di ghiacccio.

in via Orlandini (taccio del Pescarotto o della mia via, vie troppo piccole per interessare il comune) un cm di ghiaccio era il compagno per gli sventurati atuomobilisti ed autobus che dovevano passar di la'.

pensate che domenica fosse sparito? certo che no.

Per fortuna si sono alzate le temperature e la neve ed il ghiaccio si stanno sciogliendo, mi dicono sia un intervento coordinato di micalizzi e zanonato, grazie, ragazzi.

da gazzettino.it

Dopo la neve il ghiaccio. L'assessore alle Manutenzioni Andrea Micalizzi invita chi si mette in strada alla massima prudenza e respinge al mittente le polemiche sulla paralisi del traffico di venerdì, in primis quelle sullo scarso salgemma che sarebbe stato distribuito lungo la rete stradale. «Sono oltre 2600 i quintali di sale già distribuiti. Da giovedì notte hanno lavorato ininterrottamente 10 mezzi spargisale di giorno e 7 di notte. Si è lavorato senza sosta per la salatura delle tangenziali, delle strade di accesso alla città, per quelle secondarie, per le rotonde, per i cavalcavia e i sottopassi». «Ricordo - dice ancora l'esponente del Pd - che a Padova abbiamo oltre 800 chilometri di strade. I rallentamenti del traffico sono fisiologici e dovuti all'andatura che gli automobilisti sono stati costretti a mantenere. Comunque, già dopo le prime ore di nevicata, le strade principali erano agibili».
Dal Pdl fioccano invece le critiche. Stefano Grigoletto: «Vergognosa la gestione della nevicata di venerdì e che Micalizzi non abbia trovato di meglio che suggerire ai padovani di lasciare a casa la macchina. In centro storico non si è visto nessuno a ripulire i marciapiedi».
Per tutta la giornata di ieri sono rimasti in azione 8 mezzi per le operazioni di salatura delle strade e lo continueranno, se ce ne sarà bisogno, nei prossimi giorni. Già dalle prime ore dell'alba tre squadre della protezione civile si sono dedicate alle zone sensibili: ospedale, stazione ferroviaria, edifici pubblici. Aps ha impegnato gli operatori nello spazzamento delle principali fermate di autobus, tram e delle aree vicino alle scuole.
A Pontevigodarzere una raffica di incidenti si è verifica nello stesso punto e cioè all'incrocio tra le vie Correr e Favaretto. Le auto e i camioncini che arrivavano in curva, inevitabilmente sbandavano sul ghiaccio e gli autisti si vedevano il mezzo sfuggire di mano e finire inesorabilmente contro il famigerato paletto. Una scena che si è ripetuta non una, ma almeno sei o sette volte, nell'arco di tre ore circa. Verso sera gli operai del comune hanno tolto di mezzo il palo, tutto storto e ammaccato, responsabile dei danni.
Strade come lastre di ghiaccio a Borgoricco. «È una vergogna - ha detto L.F., una cittadina - nessuno è passato a renderle sicure e impossibile è stato contattare qualcuno dell'amministrazione che intervenisse. L'anno scorso è accaduta la stessa cosa». La situazione ha messo in difficoltà la viabilità.
Una decina le persone che nel Cittadellese tra il venerdì pomeriggio e il sabato sono cadute riportando fratture a braccia e polsi, anche se la neve, abbondantemente preannunciata, non ha preso di sorpresa Cittadella. Già dal mattino gli operai del comune erano al lavoro spargendo sale e ghiaia lungo le strade principali, e hanno continuato per tutta la giornata. Piano neve operativo alla perfezione con vari mezzi impegnati per liberare dalla neve anche strade secondarie.
A Villa del Conte, al passaggio a livello di via Vittorio Veneto, ieri verso le 13 un'auto ha perso il controllo sul fondo scivoloso, finendo lungo il muro che costeggia le sbarre. Lievemente contuso il conducente. Sostanzialemente pronti all'emergenza tutti i comuni anche se con modalità differenti.
(Alberto Rodighiero, Daniela Borgato, Michelangelo Cecchetto, Lorena Levorato)

inaugurata la passerella

l'anno scorso a Natale avevano per alcuni giorni chiuso il traffico in via Venezia per posare la passerella, dopo SOLO UN ANNO INTERO han finito le rampe.
Pare, perche' finche' non ci passo sopra non ci credo, troppi ponti , passerelle o tramvie sono state inaugurate senza entrare in servizio.
complimenti all'amministrazione per le scuse sempre nuove a giustificare ritardi ed inefficienze.

da gazzettino.it

Un ponte sospeso tra un fiume e un parco. Nel bel mezzo del quartiere direzionale. Qualcosa che ci fa somigliare a una città moderna dell’Europa del nord e che immaginiamo d’estate pieno di bambini che guardano le piante rare della Casa di Cristallo e impiegati delle Torri della Stanga che si godono "l’ora d’aria".
Tutto questo da oggi è la nuova passerella su via Venezia che è stata inaugurata dall’assessore Rossi dalla presidente della Provincia Barbara Degani e dal rettore Zaccaria ieri mattina alla presenza dell’assessore provinciale Gilberto Bonetto e della presidente del quartiere Gloria Pagano. Una lunga gestazione per un ponte che è una meraviglia tecnica - rimane sospeso appunto perché è tenuto su da un’"antenna" centrale - che ha richiesto anche grande perizia alla ditta di Agostino Martinelli di Maniago. Lo diciamo perché con il Comune ha ancora i conti in sospeso, ma dall’atmosfera distesa che si respirava ieri probabilmente finiranno per essere regolati intorno ad un tavolo e non davanti al giudice.
La cerimonia si è tenuta con due testimoni d’eccezione, il freddo e il vento polare che proiettavano questo ponte bianco e acciaio in una completa dimensione nordica e, appunto, "sospesa", riportata alla realtà per il vociare allegro di due classi delle elementari che "abitano" nelle due direzioni opposte del ponte, una alla Giovanni XXIII e l’altra alla Luzzatto Dina. Un legame ideale dunque che ne prefigura un altro. «Quando sarà completato il campus biomedico in costruzione il parco sarà allargato di altri 8mila metri quadrati» ha detto Rossi mentre il Rettore Zaccaria assicurava «la fine dei lavori per il 2011».
Sarà facile dal Boschetti o dal Portello anche per gli studenti, passeggiare lungo il fiume e finire nel Parco d’Europa mentre il sistema delle piste ciclabili si arricchirà di nuovi metri, confermando il primato nazionale della città.
«Ci sarebbe piaciuto inaugurarla prima» ha detto Rossi. Ma all’inizio un’impresa è fallita poi ci sono state delle "incomprensioni" con Martinelli che ieri diceva: «Ho dovuto lavorare solo il sabato e la domenica, per questo i tempi si sono allungati». Ma il direttore dei lavori Alessandro Contin ribadiva che «il Comune per completare l’opera ha dovuto rivolgersi ad altre ditte».
Ora, il Comune non può pagare la ditta se questa non paga i subappaltatori. E Martinelli fa una proposta. «Intorno a un tavolo io dò l’assegno al subappaltatore che fornisce la fattura di quietanza al Comune che a sua volta mi gira un bonifico...»

venerdì 3 dicembre 2010

tripletta per carrai

il solerte assessore alla sicurezza (sicurezza della sua poltrona) vede riconosciuto il suo impegno in ben 3 lettere nella stessa edizione del Gazzettino.
Le riporto qui sotto senza aggiungere altro, mi parrebbe di infierire.

da gazzettino.it

Sono Vs. lettore da lunga data e non vi ho mai scritto più per timore e riverenza, forse timidezza, ma questa ulteriore dimostrazione del nostro sindaco di Padova mi ha fatto cambiare idea. Ahi ho detto nostro sbagliando perchè fortunatamente sono della provincia di Padova, mi ha fatto ricredere e mi chiedo se al caro sindaco Zanonato sta più a cuore la situazione di Napoli che non quella della sua città, che ricordo essere Padova. Padova che ultimamente si è distinta a livello nazionale non solo per l'alluvione, ma anche per la ragazza che per uscire alla sera si deve travestire da ragazzo per non subire aggressioni, oppure a chi che è stata derubato in carrozzina. Ma il caro esimio sindaco assieme al suo scudiero Carrai continuano a ripetere la stessa litania che ormai sentiamo da anni "non ci sono problemi di alcuna sorta, non ci sono problemi di sicurezza", se servono gli occhiali andiamoli a chiedere non ad un oculista ma all'ultimo abitante di via Cairoli... Un sindaco si occupi dei problemi della propria città e non si mette in contrapposizione, sopratutto politica, con la decisone della propria regione di non concedere i propri siti per lo stoccaggio o l'incenerimento dei rifiuti, della regione Campania che ha fatto di tutto per portare scompiglio e vergogna a livello europeo e non solo nazionale, i rifiuti al giorno d'oggi devono essere una risorsa e non un ingombro, ci sono tutti i presupposti per creare lavoro ed energia "da na scoassa", ma se interessi economici e politici (vedi Zanonato), non remano verso questo obiettivo, i rifiuti di Napoli rimarrano per sempre nelle strade, quindi una sola parola vergogna e ancora vergogna a chi chiede alle altre regioni di aiutare Napoli, per salvare il decoro del nostro paese, ci vuol solo dignità e coraggio, come molte altri parti del paese sanno fare.
Alberto Chiarentin

CASO PATANE’
PORTELLO, CARRAI
NON RISPONDE
In merito all’aggressione subita dal consigliere di quartiere centro del PD, Giacomo Patanè, cui si deve la massima solidarietà, domenica l’assessore Carrai, rispondendo all’on. Bitonci che denunciava i fenomeni di criminalità che interessano la nostra città, ha dichiarato che “non bisogna creare inutili allarmismi sulla sicurezza”. Faccio presente che l’assessore Carrai, benchè più volte invitato in Quartiere per discutere le varie problematiche che affliggono il Portello, non ha mai dato la propria disponibilità.Ma soprattutto, non ha mai risposto ad un’interrogazione presentata dal Gruppo della Lega Nord il 15.2.2010 ed approvata dal Quartiere nella seduta del consiglio del 15.3.2010 (delibera n. 12), con l’astensione degli esponenti del centro sinistra. Con questa interrogazione, si chiedeva in sostanza all’amministrazione perché non avesse risposto (con fatti concreti) ad una lettera, ancora del marzo del 2009, con cui 840 residenti e commercianti del Portello avevano denunciato quella situazione di degrado che, allora, come oggi evidentemente, interessa questa zona e, soprattutto, quali misure l’amministrazione intendesse porre in essere per far fronte ai fenomeni denunciati. Ebbene, a questa interrogazione la Giunta, ed in specie l'assessore Carrai, avrebbe dovuto rispondere per iscritto ai sensi dell’art. 18 del regolamento delle circoscrizioni di decentramento, ma, a distanza di diversi mesi, stiamo ancora attendendo. Recentemente, una delegazione di residenti si è rivolta al quartiere lamentando nuovamente gli stessi fenomeni di delinquenza già allora denunciati. Non si tratta allora di creare inutili allarmismi, come ha dichiarato l’Assessore Carrai, ma di dare concrete risposte alle legittime aspettative di una quartiere che chiede soltanto di vivere in sicurezza. E fino ad oggi l’amministrazione queste risposte non le ha ancora date, non soltanto al quartiere, ma soprattutto ai cittadini che vivono al Portello (come peraltro in altre zone del centro).
Pierfilippo Pavanini

VIGILI URBANI
LA SICUREZZA?
NO, TANTE MULTE
L’assessore Carrai, in riferimento all’aggressione ai danni di Giacomo Patanè, ha spiegato che il Portello di notte viene sorvegliato da polizia e carabinieri e di giorno dai vigili urbani. Da abitante del quartiere, io i vigili quando li incrocio al Portello li vedo in via Loredan che fanno contravvenzioni alle auto in sosta. E la stessa cosa si vede in giro per la città. I vigili urbani fanno solo multe, altro che sicurezza. Infatti, non mi risulta che i vigili urbani abbiano sventato scippi o rapine.
Lettera firmata

pur di far il bastian contrario zano...

pur di far il bastian contrario zano vuole l'immondizia di napoli, ma secondo lui quanti saranno contenti di questa sciocca decisione, ma lui se ne frega, la spazzatutra tanto non arrivera', perche' berlusconi non l'ha chiamato... ma per forza, prima dice di berlusconi "mettiamolo su una barca con un po' di ragazze e mandiamolo al largo" e poi si stupisce che uno lo giudichi un ignorante maleducato e non lo tenga in considerazione?
lasciamo perdere poi sull'incontro mancato con amroni, ha gia' dimostrato ampiamente zano di non essere in grado di far altro che il muratore per la sicurezza dei cittadini, che cosa potrebbe dire a maroni?

da gazzettino.it
Padova tende la mano a Napoli. La città del Santo è pronta ad accogliere la spazzatura che la giunta Zaia vorrebbe lasciar fuori dai confini regionali. Ad annunciarlo è direttamente il sindaco Flavio Zanonato. «Se si tratta di dare una mano, Padova non si tira indietro. Ma non ho ricevuto alcuna telefonata da Berlusconi» ha spiegato venerdì sera il primo cittadino apprendendo dai cronisti che il Premier aveva dichiarato durante una conferenza stampa di aver telefonato «personalmente» ai sindaci di Milano, Torino, Roma, Bologna, Firenze, Genova, Bari ed appunto Padova. «Per chiedere - aveva detto il Presidente del Consiglio - per i prossimi giorni un aiuto di mezzi per il trasporto dei rifiuti». Una circostanza confermata ieri anche l'assessore all'Ambiente Alessandro Zan. «Se una città vive uno stato di emergenza, non darle un mano sarebbe solo un atto di crudeltà - dice il leader di Sinistra per Padova - La disponibilità ad accogliere i rifiuti napoletani è stata già manifestata da Milano, dalla Toscana e dalla Puglia, non si capisce perché noi non dovremo fare la nostra parte». «Le polemiche che in questi giorni ho avuto modo di ascoltare non hanno ragion d'essere - spiega ancora Zan - Per ripulire Napoli dovrebbero bastare 26 camion. In pratica, se tutti facessero la loro parte, ogni città alla fine accoglierebbe appena un carico d'immondizia, una quantità irrilevante per le capacità del nostro sistema di incenerimento». Un ragionamento che non si sente affatto di condividere la capogruppo della Lega Nord Mariella Mazzetto. «Il problema non è quanta spazzatura verrà mandata a Padova - scandisce la pasionaria del Carroccio - Il punto è il messaggio politico che si manda». «Se, ancora una volta, chi amministra quella città avrà un alibi per sottrarsi alle proprie responsabilità, possiamo stare pur certi che tra qualche mese tornerà l'emergenza rifiuti. Non ho alcun dubbio e il governatore Zaia fa benissimo a ad essere irremovibile su questo punto» aggiunge. Più possibilista è invece il capogruppo del Pdl Alberto Salmaso: «Se il sindaco decidesse di accogliere l'invito del presidente del Consiglio, si tratterebbe sicuramente di un atto di responsabilità. La cosa importante però è non far passare il messaggio che Padova è disponibile ad accogliere l'immondizia napoletana a tempo indeterminato». Ieri intanto Zanonato ha annunciato che, assieme ad altri 13 sindaci, domani non parteciperà all'incontro con il ministro dell'Interno Roberto Maroni sul tema della sicurezza urbana in programma a Parma I principali motivi della protesta sono : il mancato confronto con l'Anci, la mancanza di una legge organica e la mancata definizione delle somme a disposizione nei pacchetti sicurezza.

giovedì 25 novembre 2010

manifestanti NON autorizzati

mi chiedo a sto punto se ci saranno conseguenze, ma la domanda e' retorica, perche' la risposta e' certamente no.
sti 4 sbandati possono fare e disfare, tanto paga Pantalone (o al piu' paga papa').
sfaticati rompiscatole.
2 giovani feriti... verrebbe quasi da dire: pchi.
Invece andrebbero fermati, questi arroganti prepotenti ignoranti.

da gazzettino.it

Città bloccata per larga parte della mattina e traffico in tilt. La manifestazione spontanea degli studenti, impegnati in vari presidi di protesta sul Ddl Gelmini, ha complicato non poco la viabilità cittadina fino alle prime ore del pomeriggio di ieri. Dalle 9 erano partite le iniziative in diverse facoltà (Scienze, Lettere e filosofia, Scienze Politiche, Psicologia) in occasione della discussione del decreto di riforma dell'Università alla Camera. Attorno alle 11 oltre 800 studenti si sono mossi spontaneamente verso la stazione ferroviaria, bloccando l'ingresso e il piazzale per circa un'ora. Gli uomini della Digos, coordinati da Lucio Pifferi, hanno denunciato i manifestanti per interruzione di pubblico servizio, manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale.
«Si tratta di un giornata fondamentale per mostrare che una generazione non si arrende - ha sottolineato Sebastian Kohlscheen, tra i leader della protesta - che non si fa imporre un modello di comportamento. Una protesta non organizzata e non prevista, flessibile contro la precarietà che ci vogliono imporre». La manifestazione padovana è stata strettamente collegata con quanto accadeva a Roma, dove era presente una delegazione dei collettivi universitari di Padova e Venezia (che oggi saranno raggiunti anche dai rappresentanti dei ricercatori).
Dopo aver bloccato il piazzale della stazione il corteo si è portato verso cavalcavia Borgomagno, dove è stato fermato il transito del tram nei due sensi di marcia. Poi è stata coinvolta la circonvallazione esterna, via Sarpi, via Bronzetti, corso Milano e il cavalcavia di via Vicenza.
Una volta raggiunta la sommità del cavalcavia la manifestazione è stata fermata dagli uomini del secondo reparto Mobile, per evitare che la protesta, e i conseguenti blocchi, si spostassero nella tangenziale, con ovvi rischi anche per l'incolumità delle persone coinvolte. Qui è partita una carica che ha respinto il corteo. Nell'episodio due studenti sono rimasti feriti.
La manifestazione non si è però dispersa è ha raggiunto la Specola, dove era in corso un presidio dei ricercatori. Nell'ambito dell'iniziativa "Portiamo in alto l'Università" erano stati issati sulle mura dello storico osservatorio, simbolo del metodo scientifico, due striscioni: "Ricerca=Futuro" e "Ddl Gelmini=Macerie". La protesta si è conclusa attorno alle 14.30 davanti al palazzo del Bo dove i manifestanti si sono dati appuntamento nelle facoltà dove oggi proseguiranno le iniziative.

martedì 16 novembre 2010

l'ennesima uscita di zanonato

leggo condivido ed inoltro

da gazzettino.it

ALLUVIONE/1
ZANONATO SMENTITO
DAI FATTI
Non meravigliano più di tanto le “ingenerose” dichiarazioni del solito Sindaco Zanonato sulla stampa cittadina, nel definire le promesse di aiuti alle popolazioni alluvionate del Veneto, circa 300 milioni di euro, quale primo intervento immediato, del Presidente del Consiglio in visita a Padova. Polemica sterile e di stampo “stalinista”, smentita dai fatti in quanto la promessa è stata recepita dal Consiglio dei Ministri e, se il pimpante Fini non farà cadere il Governo, inserita nella Legge di stabilità licenziata dalla commissione competente della Camera dei Deputati. Il Sindaco Zanonato non è nuovo a tali uscite e sdegna il fatto che esprime quasi sempre falsità mista a livore politico e dietrologia. Il Sindaco, invece, in questi momenti delicati, dove tutta la popolazione collabora con vero senso di solidarietà non comune altrove,dovrebbe lui stesso invocare senso di responsabilità. Mi auguro anche che riduca i contributi di “comodo” alle associazioni a lui obbedienti specie se elargite per rappresentazioni “teatrali” da veri teatrini della politica nei vari Quartieri di Padova.
E non sono semplici contributi ma somme importanti.
Per poi tuonare che il Governo taglia fondi per il sociale e per il territorio.
Cominci da questi avvenimenti il Sindaco e poi parli di “chiacchiere” del Presidente del Consiglio.
Michele Russi

Capogruppo PDL C.d.Q. n 3 Est

giovani rampanti, vecchie abitudini

il bambino prodigio micalizzi, pur appena arrivato non perde berlusconianamente occasione per far vanto di meriti non suoi, non so se questo sia il caso ma a me pare tanto....

da gazzettino.it

(D.Borg) «Benvenuti in piazza Azzurri» quella nuova, quella che ha i colori del cielo e del mare declinati nelle più diverse sfumature del blu. Colori intensi (rigorosamente ad acqua) che secondo il progetto di arte sociale di Anna Piratti introducono da via Aspetti, passando per il giardino rinnovato, in piazza Azzurri, verso il mercato, il Palazzetto dello Sport, lo stadio di atletica. Ieri pomeriggio, negozi aperti e festa grande per l'inaugurazione della piazza più importante della Grande Arcella. Tanta gente, tantissime le famiglie e i bambini che hanno assistito con il naso all'insù all'alzarsi in volo delle due mongolfiere e ai quali è spettato il compito, dopo il taglio del nastro del sindaco Flavio Zanonato e della presidente della seconda circoscrizione Luisella Rettore, di completare la sistemazione delle aiuole piantando dei bulbi che porteranno in primavera ancora una nota di colore alla piazza. Alla festa presenti numerosi consiglieri di Quartiere 2 Nord, consiglieri comunali, assessori, in primis Andrea Micalizzi (nella foto con l’artista Anna Piratti, autrice del disegno) che ha voluto fortemente la sistemazione della piazza, rappresentanti della associazioni di categoria, la Protezione civile e l'associazione Atleti olimpici e azzurri d'Italia ai quali appunto la piazza è dedicata.

la legalita' secondo carrai (e salmaso)

leggo, condivido e inoltro

gazzettino.it

Lunedì 15 Novembre 2010, (Al.Rod.) «Evidentemente le regole non sono uguali per tutti». Alberto Salmaso va all'attacco. La notizia che i nomadi di via Ferrero hanno acquistato l'area dove vivono e che per avere l'elettricità si sono allacciati abusivamente con l'illuminazione pubblica, indigna il capogruppo del Popolo della libertà: «La cosa che mi stupisce di più è però un'altra, ovvero la difesa d'ufficio da parte dell'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai. «Nell'area ci vivono tre persone appena e ci stanno qualche giorno al mese. Insomma, mi pare che la situazione sia sotto controllo e non desti particolare apprensione» ha spiegato ieri Carrai. «Il messaggio che arriva dall'amministrazione mi pare chiaro: non c'è problema se questi signori compiono degli abusi edilizi, se di fatto utilizzano illecitamente l'energia elettrica pubblica, se creano degrado nella zona» dice ancora Salmaso. «Se questa è la concezione della legalità che ha questa amministrazione».

cartelli rock

vi ricordate i percorsi rock e letni, ma per andare in ospedale?
lettera sul gazzettino

FISTOMBA
IL CARTELLO
INVISIBILE
Via Ognissanti angolo via Orus. l cartello che indica l’ospedale è sull’estrema destra e non si vede. E gli automobilisti continuano disperati a girare. Già altri cittadini hanno segnalato la stessa cosa, ho visto, ma nessun intervento da parte del Comune. Forse in quella strada il Pd ha raccolto pochi voti?
Lettera firmata

sciocchezze studentesche

mahhh....
manifestazioni pacifiche e polizia violenta, mmmm, mi pare di averla gia' sentita....
se volete la lettera degli studenti "pacifici"


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un punto al comune

una buona notizia, finalmente.
poca cosa ma un bel segno.
se non sbaglio la betella e' quella finita su striscia la notizia, chiedo conferma, in ogni caso secondo me non merita il reintegro, se poi fosse quella di striscia, meno che meno,
da gazzettino.it

(Al.Rod.) Nuovo round in favore di Palazzo Moroni sull'affaire «licenziamento Anna Bettella». Si riducono al lumicino le sperante della sindacalista licenziata quasi due anni fa dall'ammirazione comunale di riavere il suo posto di lavoro. Un licenziamento motivato all'epoca con il fatto che la Bettella, del sindacato Filas, avrebbe usufruito, senza averne titolo, di un distacco sindacale. «Ho il piacere di comunicarVi - ha scritto in una missiva all'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai l'avvocato Francesco Rossi - che il Tribunale di Padova con sentenza del 4 novembre, ha respinto il ricorso della signora Anna Bettella relativo all'impugnazione della sospensione dal lavoro per la durata di mesi 6, condannando la stessa alla refusione delle spese nella misura di 5mila euro, oltre alle spese generali (iva, Cpa) in totale euro 7.020 euro». Spese che si sommerebbero ad altri provvedimenti per un totale di oltre 11mila e 700 euro.
«Per l'amministrazione si tratta sicuramente di una buona notizia - commenta Carrai - Una notizia che conferma la bontà del nostro provvedimento».
«Che i giudici abbiano respinto il ricorso contro la sospensione di 6 mesi dal lavoro, fa ben sperare che possano fare altrettanto contro il ricorso relativo al licenziamento» dice ancora l'esponente del Partito democratico che poi conclude: «In tutti i casi, questa sentenza conferma la strumentalità delle polemiche che hanno fatto da sfondo a tutta questa vicenda. Polemiche funzionali alla lotta politica che, di fatto, non hanno portato da nessuna parte. Alla fine a contare sono solo i fatti e i fatti ci hanno dato ragione».

venerdì 12 novembre 2010

degrado in centro

sempre piu' numerose le osservazioni relative al degrado del centro storico, a due passi dal Comune, da carrai e da zano.

leggo dal gazzettino, condivido e percio' inoltro

CENTRO STORICO
IL DEGRADO
CHE NESSUNO VEDE
Da un paio di settimane si assiste davanti al Palazzo del Bo’ a delle scene inaudite e che nulla hanno a che fare con la tradizione universitaria. Ogni mattina, a partire dalle 9.30, un gruppo di persone (erano 2 ora ben 6), di nazionalità straniera e simil zingari, si posiziona con stabilità talvolta anche bivaccando, sotto i portici del Bo’ fino al tardo pomeriggio aspettando l’uscita dei neolaureati. Questo gruppo oramai diventato orchestrina con 2 trombe e 3 filarmoniche (che abbandona biciclette biciclette e cassette sotto il portico), inizia uno stringato repertorio di musica e canti e continua per tutto il giorno, incurante dei disturbi che arreca. Consapevoli di quello che oramai è diventato il loro "territorio", proprio perchè molto redditizio, queste persone arrivano a rincorrere ed importunare i parenti dei festeggiati per pretendere il prezzo del loro servizio (non richiesto e scurrile), arrivando a minacciare chiunque faccia osservazioni di sorta. La gente che entra nei nostri negozi, ci segnala questo fatto e ci chiede come si possa permettere una tale situazione... L’incasso della giornata è consistente e tutto avviene nella completa illegalità, alla luce del sole, mentre le regolari attività commerciali sono invece soggette a tutto. Malgrado la sede del Comune sia vicinissima, nessuno interviene per scoraggiare tali comportamenti! Queste persone sono prive di qualsiasi autorizzazione e non rientrano fra i mestieri girovaghi! I negozianti della zona assistono con preoccupazione a questo ulteriore degrado del pieno cuore cittadino, che condiziona le attività commerciali ed offre ai numerosi turisti del Liston un’immagine da terzo mondo della nostra città. Ci domandiamo: Possibile che nessuno veda? Possibile che nessuno intervenga? Dove sono i controlli? Dove sono i vigili urbani? Evidentemente qualcuno è garante di questa illegalità diffusa.
Gruppo Esercenti

Attività del Liston

alluvione e polemiche

leggo condivido inoltro.
Aggiungo a zano e rossi anche il giovane fenomeno assessore mantenutentore micalizzi che non avra' avuto ancora tempo di agire, ma di andare sui giornali non perde occasione

da gazzettino.it

Sono trascorsi solo pochi giorni dall’immane disastro causato dalle alluvioni che hanno colpito molti comuni della provincia di Padova, causando ingenti ed irreparabili danni ad abitazioni, fabbriche, negozi e purtroppo causando anche alcune vittime di civili, oltre che minato non si sa per quanto tempo la vita sociale e civile di migliaia di persone. In questi momenti di tensione, preoccupazione e scoramento, ho notato che nei giornali locali ci sono continue interviste ai politici locali, in particolare al Sindaco di Padova Zanonato ed al suo Vice Ivo Rossi, che se vogliamo sono coinvolti in modo marginale dalla tragedia provinciale, i quali non trovano di meglio che continuare con la litania delle critiche a questo Governo nazionale. Zanonato ha governato e governa Padova da quindici anni degli ultimi venti, ed ogni anno, più volte, molte strade di Padova città, sistematicamente e puntualmente in ogni occasione di particolari acquazzoni vanno sotto acqua. Chi, se non il Sindaco decide e programma quali interventi da fare per risolvere questi problemi, per cui prima di criticare ed incolpare altri, sarebbe forse opportuno produrre fatti e non parole inutili oltre che polemiche. Riguardo ad Ivo Rossi è quantomeno chiaro ed evidente che i suoi interventi spesso maldestri, che non hanno mai prodotto forte soluzioni ai problemi cittadini, sono rivolti ad un’esposizione mediatica volta a cercare consensi utili per una sua prossima candidatura a Sindaco di Padova in sostituzione di Zanonato che a sua volta si sta preparando per un possibile prossimo trasferimento nelle sedi romane. Credo che alle popolazioni colpite dall’alluvione interessino meno di niente le sparate di Zanonato e Rossi.
Giuseppe Cagnin

martedì 9 novembre 2010

zano e napolitano sull'alluvione

beh insomma, guardo il tg3 e vedo il sindaco muratore che parla della visita di berlusconi e bossi, una kermesse, l'ha definita, inutile, solo chiacchiere, sara', l'esperto e' lui e se lo dice quasi ci credo.
rimane il dubbio di un duce egocentrico e arrogante che non ha incontrato il ministro dell'interno perche' non gli ha portato il dovuto (?) rispetto.
poi sento napoletano, dice che non puo' bastare un po' di pioggia per mandare sott'acqua mezzo Veneto, dice anche di pompei, anzi lo mete prima, ma si sa... e' napoletano!
oh! Presidente, e' caduta in 3 giorni meta' dell'acqua che cade in un anno, sveglia!
questo per dire che quando le persone si son dimostrate arroganti (o assopite nel caso del Presidente) per lungo tempo e' difficile sperare che cambino.
per fortuna zano il muratore difficilmente rimarra' ancora, certo, ha ancora troppi anni da sindaco avanti a se', ma non e' certo colpa mia.

domenica 7 novembre 2010

quali fini

grande show di fini.
coraggioso, esplicito e chiaro... o no?
a ben vedere, NO!
ma almeno tra i suoi ormai e' tutto chiaro? e invece NO!
allora, fini dice che berlusconi deve dimetersi, ma scusa non esiste uno strumento chiaro e consolidato per mandare a casa un governo? la sfiducia, ebbene, si voti una mozione.
ma c'e' un problema, la sfiducia da nome e cognome a chi sostiene o fa cadere il governo, troppo peso per l'esile fini?
no, ci spega bocchino, deve andare berlusconi a dimettersi perche' e' il popolo che sceglie.
cosa non torna in questa frase? che il popolo ha scelto gia', se si vuole che scelga si vada votare, ma non si dica poi che bisogna fare un governo tecnico, che il popolo non sceglie.
la costituzione da al Presidente della Repubblica il titolo per incaricare un premier o sciogliere le camere, sempre, non nei giorni pari, tantomeno solo nei gionri in cui parla fini, allora se e' il popoolo che sii voti se e' il Napolitano che si sfiduci il governo e ci si affidi a Napolitano, non si puo' fare un po' e un po'.
ma i piu' belli sono i perini, i granati o i ronchi, ebbene questi sono stufi di essere burattini e vogliono essere liberi, ma si sentono liberi solo sotto padrone, infatti seguono fini fuori dal msi, dentro in an, poi dentro il pdl, fuori il pdl, ovunque, con grande o piccolo entusiasmo ma sempre fedeli, come tanti bei cagnolini dietro al pranzo, o meglio, topolini dietro il pifferajo.
[...]

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martedì 2 novembre 2010

piccoli successi, grandi fischi

dallo stesso gazzettino del 30 ottobre.

l'assessore micalizzi inaugura uno spazio verde, il parco delle luci (probabile futuro parco delle lucciole).
allo stesso tempo rimangono chiusi per anni gli spazi a santa croce, beh pero' lui non ha mai detto che santa croce gli sta a cuore...
prendiamo atto pero' di una novita' nella parola di micalizzi, la ztl non risolve i problemi.
dopo averglielo spiegato in tutte le lingue pare l'abbai capito, certo questo non gli impedisce di farne un'altra, ma e' un cambiamento positivo da quando ha chiuso dentro noi del Pescarotto.

SANTA CROCE
I GIARDINI
ANCORA CHIUSI
I giardini di piazzale Santa Croce, rimasti chiusi da più di due anni per lavori di ristrutturazione, pur essendo questi lavori terminati ormai da molti mesi, continuano ad essere ancora sprangati ed inibiti ai cittadini, in particolare frequentatori abituali come anziani, signore con i cani di compagnia, ragazzini etc.
Non mi pare che a Padova vi sia sovrabbondanza di spazi verdi. E mi pare ancora più assurdo che dopo tanti e probabilmente costosi lavori per renderli più gradevoli , continuino a rimanere chiusi.
Mi farebbe piacere di avere a riguardo una risposta da parte degli amministratori competenti.
lettera firmata

IL GIARDINO DELLE LUCI
In attesa del varo, ormai prossimo, della Ztl notturna antilucciole a Borgomagno che i residenti hanno chiesto per scoraggiare la presenza di prostitute e spacciatori, sono stati ultimati i lavori di riqualificazione di un'area verde degradata tra via Avanzo e via Selvatico. Il giardino è stato ridisegnato, sono state sistemate le panchine e soprattutto sono stati installati circa dieci lampioni che vivacizzano l'area prima abbandonata ad un buio inquietante. E ieri pomeriggio l'assessore comunale alle manutenzioni Andrea Micalizzi ha voluto sottolineare l'impegno dell'amministrazione nel risanamento concreto della zona con una semplice cerimonia inaugurale alle quale sono intervenuti diversi abitanti del rione. «Via Avanzo e Piazza Azzurri d'Italia - ha commentato Micalizzi presente con i consiglieri della seconda circoscrizione Andrea Rossi e Dario Gorji - sono le due realtà della grande Arcella che più mi stanno a cuore. La bonifica dell'area verde degradata di via Avanzo - ha sottolineato - è partita la scorsa estate in seguito ad una passeggiata serale durante la quale gli stessi abitanti hanno sottolineato l'urgenza dell'intervento sul fronte della sicurezza e della vivibilità. Ho voluto essere partecipare con loro alla prima accensione dei nuovi lampioni per dimostrare che insieme si possono fare concretamente tante cose». Il prossimo passo per sconfiggere il degrado sarà mettere in campo l'attesa Ztl anche se - ha detto Andrea Rossi - «occorre essere onesti fino in fondo e dire ai cittadini che è illusorio pensare che la Ztl da sola risolverà tutti i problemi; serve maggiore controllo del territorio, auto della Polizia in borghese per prendere le "madame" e gli spacciatori, ma soprattutto la politica deve infondere nei cittadini e nei residenti un sentimento di fiducia reale e sostenere tutte quelle iniziative pacifiche di cittadinza attiva che partono dal basso per far rivivere luoghi e relazioni».

lo scaricabarile

a nessuno e' sfuggito il disagio provocato dalle copiose piogge di questi giorni,
in particolare oggi molti ragazzi stanno a casa da scuola, qualcuno non riesce a raggiungere il posto di lavoro e addirittura qualcuno verra' sfollato.
Oggi un mio collega e' arrivato nel pomeriggio a lavorare, causa le numerose deviazioni dovute alla pioggia.
La questione che m'ha sottoposto e' piuttosto logica:"come faccio io ad avere informazioni per sapere se casa mia andra' sott'acqua o meno?"
Ovviamente il sito del comune non dice nulla, i vigili non gli han detto nulla.
Di conseguenza, giustamente innervosito, ha scritto al nostro caro sindaco, che pero' e' muratore, non idraulico, allora il sindaco l'ha dirottato all'assessore "competente", la nostra vecchia conoscenza micalizzi, e non si scherza, il quale l'ha dirottato ai vigili....
ooops, il mio collega s'e' trovato al punto di partenza.
Tipico.

venerdì 29 ottobre 2010

il sindaco se non e' sceriffo si insceriffera'?

il consigliere Bordin punta il dito su zanonato, sindaco piu' muratore che sceriffo.

da gazzettino.it

«Il vero guaio di Padova è la sicurezza. Zanonato minimizza il problema ma i cittadini lo vivono sulla loro pelle tutti i giorni. È per questo che "Padova della Libertà con Rocco Bordin" andrà nelle piazze con un questionario per sapere come si sentono i cittadini e da lì partirà una petizione per avere finalmente più sicurezza».
È questo il grido di battaglia che il consigliere del Pdl Rocco Bordin, il più votato alle ultime elezioni, ha lanciato ieri con accanto una folta rappresentanza di simpatizzanti e consiglieri di quartiere. Tra di loro c’erano anche due immigrati, Faith Innoyeze e Youssef Trouche che abitano al numero 15b di via Confalonieri. Le loro testimonianze di "regolari" che hanno voglia solo di lavorare e vivere in pace sono particolarmente indicative. «Da quando "via Anelli 1" è chiusa, è cominciata "via Anelli 2" - dice Faith - io lavoro tutto il giorno e ho due bambine. Quando torno a casa alla sera loro mi dicono che hanno paura ad entrare in casa. Ci sono solo brutte facce in giro. E di notte poi non ne parliamo. Ci sono rumori sono continui fino alle 5 di mattina. Che cosa succeda non lo so. Io mi barrico in casa». Yuossef insiste: «Polizia e carabinieri passano in continuazione ma non riescono a fare niente. La mia ragazza quando va al lavoro è molestata continuamente da un gruppo di tunisini. Nei due bar della via succede di tutto, gridano e si accoltellano».
Se questa è la situazione più difficile non è che in altre zone della città vada meglio. Mario Forzan consigliere al Cdq2: «Vorremmo risposte sul campo nomadi. Ce n’è uno di abusivo e il sindaco non lo sposta». Alessandro Andò, consigliere del Quartiere 1, presente con Rosario Patanè: «La zona fra la stazione e piazza de Gasperi è l’esempio di una prevenzione mancata. In piazzetta Conciapelli siamo riusciti noi con un’azione di guardiania in collaborazione coi Vigili ad ottenere risultati. Perché non si fa in tutta la città?». Silvio Rossi è nel consiglio del Quartiere 6 «Da via Lagrange alla parrocchia di Santo Stefano ci sono stati episodi legati a bande di ragazzi dell’est, la parrocchia delle Cave è stata aggredita e alla caserma Romagnoli dismessa continuano le intrusioni». Orazio Marcon del Comitato del Quartiere 2 insiste: «Sui nomadi di via Ferrero perché il sindaco non applica l’ordinanza di sgombero per motivi igienici come ha fatto il suo collega di S. Angelo di Piove? E le prostitute? Milano ha risolto multando anche loro di 500 euro. Sono diminuite di due terzi». Zena Giacomelli parla del Quartiere 5. «I furti sono quotidiani alla Sacra Famiglia. In via Urbino hanno fatto tutti gli appartamenti».
È Rocco Bordin a raccogliere il testimone. «Visto che in consiglio comunale, mero esecutore dei voleri della giunta queste cose non si possono discutere, ne parleremo con la gente. Da sabato sotto il Volto della Corda e poi nei quartieri con un banchetto porremo dieci domande sulla sicurezza alla gente. E faremo le nostre proposte: vigili urbani in strada e meno negli uffici: almeno 15 vigili di quartiere che oggi non ci sono. Presidi multi-forza nelle zone a rischio; controlli mirati nelle serate dello spritz; sgombero delle aree occupate dai nomadi illegalmente».

200 multe

e poi magari ci si domanda come mai la fiera di padova venga piano piano sempre piu' messa da parte a favore della fiera di verona, anche questo aiuta!

da gazzettino.it

Oltre 200 multe. Nonostante il piano parcheggi approntato dal Comune e da PadovaFiere che aveva messo disposizione dei visitatori di Auto e Moto d'Epoca l'area di sosta Nord dietro la Fiera (1200 posti a pagamento), il parcheggio della Cittadella alla Stanga e altri 500 posti al park San Lazzaro di via San Marco, anche domenica non sono mancate le macchine abbandonate un po’ come capita attorno al quartiere fieristico. Una circostanza che ha comportato un super lavoro per la Polizia municipale. In tutto, tra sabato e domenica sono state così elevate 200 ammende. Oltre alle aree di sosta canoniche, palazzo Moroni aveva dato il via libera anche al parcheggio su viale della Pace, ma anche questo evidentemente non è bastato. «Davanti a comportamenti di questo tipo - commenta l'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai - Noi non possiamo fare altro che sanzionare». «Le regole devono valere per tutti - aggiunge - Chi parcheggia la propria auto dove è vietato, deve metter nel conto che può venir sanzionato». Tra venerdì e domenica si calcola che le presenze in fiera abbiano superato quota 60mila.

martedì 19 ottobre 2010

Qualita' della vita

Padova scende andora nelle classifiche del Sole24Ore per la qualita' della vita, soprattutto appare debole dal punto di vista dell'ambiebte.
Strano, nonostante non si faccia niente per le polvere sottili perdiamo solo 8 posizioni.

da gazzettino.it

Otto posizioni in meno rispetto alla precedente classifica "verde". Infatti secondo il "Focus ambientale" pubblicato ieri dal Sole 24Ore Padova chiude al 62° posto nella graduatoria stilata in base ai parametri monitorati da Legambiente e Ambiente Italia. Nel precedente report la nostra città aveva invece chiuso in 54esima posizione. I pochi miglioramenti riguardano in particolare la capacità di depurazione della rete fognaria che passa dal 68 all'87 per cento, e lo sviluppo delle piste ciclabili che passano dai 17 metri per abitante del 2008 agli attuali 19. I passi avanti però si fermano qui.
LE POLVERI. Se si guardasse la speciale graduatoria relativa al Pm 10 in ottica calcistica, Padova rischierebbe la retrocessione relegata all'81esimo posto, ultima città veneta, superata anche da Venezia, Verona, e Vicenza, che comunque non se la passano molto meglio finendo tra la 77. e la 79. posizione.
LE EMISSIONI Pericolose e con il rischio ozono anche in questi due sotto-capitoli, terminiamo sul lato destro della graduatoria al 66. posto per quanto riguarda le emissioni di biossido di azoto, e in 70. posizione per la media del numero dei giorni di superamento dell'ozono. In un anno Padova supera la soglia per ben 54,8 giorni.
L'ESTENSIONE. Con 9,88 metri quadri pro capite, per abitante, siamo al 51esimo posto in Italia per le aree verdi fruibili in città, mentre chiudiamo in 55esima piazza per quanto concerne la superficie delle aree verdi sul totale di quelle comunali
ZTL E ISOLE PEDONALI Due classifiche in cui Padova termina tra le prime venti città italiane. Per l'estensione della superficie stradale pedonalizzata terminiamo al non posto, per l'estensione delle zone a traffico limitato in 17esima posizione e leader nel Veneto. Nessuna delle altre città della Regione infatti può vantare una ztl così estesa
IL FOTOVOLTAICO Per il solare fotovoltaico installato sugli edifici comunali ogni mille abitanti siamo sessantesimi con 0,13 kw. Nella speciale classifica del solare termico invece chiudiamo in 51esima posizione con 0,2 metri quadri di pannelli solari sistemati su immobili di proprietà comunale ogni mille abitanti

venerdì 15 ottobre 2010

zanonato: che brutta figura!

l'arroganza del sindaco muratore (sedicente sceriffo) non ha piu' confini, smepre piu' isolato nella personale convinzione di essere il deus ex machina di Padova inanella una serie di figuracce dietro la'ltra, l'ultima nell'incontro da lui richiesta, con Maroni e dal sindaco disertato, per, dice, una mancanza di rispetto del ministro.
Andiamo, zano, dai...
ma che figure mi fai?
volente o, soprattutto, nolente, sei anche il mio sindaco e ti offendi perche' uan perosan ben piu' importante di te non ti porta il meritato (solo secondo te pero') rispetto?
e tu che rispetto hai dimostarto?

da gazzettino.it

È un ossimoro perfetto. Arriva il ministro dell’Interno per parlare della sicurezza a Padova e il sindaco-sceriffo, quello delle mille ordinanze, non si fa vedere. Eppure una spiegazione c’è per questo cortocircuito istituzionale che ha fatto perdere una grossa occasione alla città, se non fosse che alcuni onorevoli padovani e la presidente della Provincia erano comunque presenti alla riunione. Che Zanonato, colui che aveva chiesto l’incontro all’indomani dell’omicidio dei due magrebini non ci andasse, nessuno infatti se lo sarebbe aspettato.
Il problema è che anche in politica conta molto il "territorio". Se fosse stato quello del Comune il sindaco avrebbe giocato in casa incassando il sostegno di un’alta carica dello stato a cui appellarsi successivamente per ogni guaio. In Prefettura sarebbe stato semplicemente suo "ospite".
Sembra quasi un romanzo la cronaca, minuto per minuto, del mancato incontro tra il ministero degli Interni con il sindaco.
Maroni ne dà notizia ai giornalisti uscendo dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, poco prima di mezzogiorno. Insieme a lui ci sono il prefetto Ennio Sodano, il presidente della Regione, Luca Zaia e quello della Provincia, Barbara Degani.
Ecco le sue parole: «Accanto a me ci sono i rappresentanti delle forze dell’ordine, della Regione e della Provincia. Non c’è Zanonato in rappresentanza del Comune. Esprimo il mio rammarico per questa assenza polemica di cui non ho ben compreso i motivi. Posso solo dire che incontri di questo tipo ne faccio tanti e li faccio sempre in Prefettura, soprattutto quando sono presenti rappresentanti istituzionali di vari enti. Martedì ho chiamato il sindaco Zanonato per concordare con lui proprio l’incontro in Prefettura alle 10 e lui ha detto: sono d’accordo. Gli ho solo detto vengo qualche minuto prima da te, essendo lui responsabile nazionale Anci per la sicurezza, per un paio di questioni relative ai permessi di soggiorno e che non riguardano Padova ma il nostro rapporto. Poi, venendo qui stamattina ed avendo incontrato traffico, l’ho chiamato per dirgli: arriverò alle dieci e un quarto ci vediamo in prefettura e poi parliamo. E questo ha scatenato una per me incomprensibile reazione, perché avevamo concordato con lui che l’incontro si facesse lì. Per è uno spiacevole incidente, ma è chiuso».
La faccenda però un po’ più complicata. Alle 15.02 di mercoledì un dispaccio Ansa ribattuto su una nota del Viminale informava che: "il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, domani alle 10 sarà in prefettura a Padova per un incontro con le autorità locali, i vertici delle forze dell'ordine e i parlamentari del collegio circoscrizionale".
A quel punto negli ambienti politici era già chiara la situazione. Il ministro non sarebbe passato per il Comune. Qualcosa si era "impadronito" della visita. I primi avvisi del resto li avevamo riportati almeno da una settimana, quando il sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, aveva dichiarato sul Gazzettino che il ministro Maroni non era «a disposizione» del sindaco e che sarebbe venuto quando poteva «e non certo su invito di Zanonato».
Il sindaco però ci spera fino all’ultimo. Alle 9.30 di ieri mattina al Bar Antille, sotto il Municipio, colloquiano fitto fitto Giampiero Beltotto, il consulente per la comunicazione del presidente della Regione Luca Zaia, Ivo Rossi e Flavio Zanonato. Quest’ultimo, al termine esce paonazzo. Cos’è successo? Beltotto ha informato il sindaco che Zaia non avrebbe accompagnato Maroni in Comune. Era il segnale che nemmeno il ministro ci sarebbe passato. Possiamo tentare un’interpretazione: in Comune, per far bello Zanonato? Mai. E poi il ministro dell’Interno da che mondo è mondo arriva in Questura e in Prefettura, la "casa" dello Stato sul territorio. Se il sindaco vuole lo raggiunga lì. Questo si pensa nel retrobottega della politica. Davanti invece c’è il ministro che alle 10.12 in punto esce da una delle cinque macchine di scorta, sale in Prefettura e ci trova tutti meno che Zanonato. Allora lo richiama al telefono, e si sente rispondere in modo piccato che così non si fa. «Ti convoco a Roma» gli dice seccato il ministro. E l’altro: «Non prendo ordini da te». Ne riparleranno senza dubbio, ma la città ha perso un’occasione.

lunedì 11 ottobre 2010

soliti "compagni" di scuola

per "fortuna" certe cose non cambiano mai, in fondo abbaimo bisogno di alcuni punti di riferimento, uno interessante e' la certezza che gli studenti in sciopero a difendere una scuola che non educa, che promuove tutti, che imbarbarisce sono semplicemtne dei casinisti, dei maleducati prepotenti.
Se ci pensate bene e' comunque una cosa buona, almeno si puo' contare su di loro a dimostrare per quanto questa scuola sia un fallimento educativo prima di tutto.
Poi c'e' che studenti e insegnanti siano dalla stessa parte, precari ingiustamente inseriti in organico che pretendono il mantenimento del loro inutile ed ingiusto livello occupativo.
Io protesterei per avere insegnati validi non precari che suggono le mammelle dell'amministrazione senza dar nulla in cambio.
ma tant'e'.
Percio', grazie ragazzi, che ci ricordate quanto incivili siate diventati, sia in massa che singoli (tacciamo di chi approfitta dello sciopero per far eun po' troppa festa e finisce in ospedale con troppoa clo in corpo, alla fine questi alemno non fanno male a nessuno).

da gazzettino.it

Imbrattata di scritte-spray piazza Garibaldi, lordato il listòn, lanciato un fumogeno. È stata tutt'altro che una protesta pacifica quella andata in scena ieri mattina. Per colpa di pochi facinorosi, la manifestazione promossa dalla Rete degli Studenti contro il decreto Gelmini ha travalicato le regole del civile dissenso. Seimila gli studenti scesi in piazza, che hanno lasciato vuoti i banchi nei licei Tito Livio, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo, gli istituti Calvi, Einaudi, Duca d'Aosta, il polo di via Cave, il Marconi, il Belzoni e il Natta. «Rinforzi» sono giunti anche dagli istituti superiori di Piazzola sul Brenta, Camposampiero, Conselve. «Non riusciamo più a sostenere l'indifferenza del Governo - illustrava in apertura del corteo che attraversato il centro storico Margherita Colonnello, portavoce della Rete di Padova - rispetto alla situazione disastrosa che i tagli stanno provocando nelle scuole. Il ministro Gelmini continua ad ostentare sufficienza nei confronti del nostro movimento: ha dichiarato che quelli degli studenti sono soltanto vecchi slogan, sostenendo che il movimento sia pilotato da forze che vogliono usare la didattica come luogo di indottrinamento politico della sinistra. Nulla di più falso: la nostra è una protesta apartitica e trasversale, propositiva e innovativa». Sulle teste dei manifestanti sono spuntati i caschetti gialli, simbolo della volontà di «ricostruire una scuola che deve essere gratuita, laica, multiculturale, con professori motivati, preparati e una didattica innovativa». Accanto agli studenti medi ha manifestato anche una rappresentanza di universitari dell'Udu, nonché dei docenti della Flc e degli operai della Fiom, a dimostrazione che non è solo la scuola superiore che deve essere riformata. «Teniamo a sottolineare che la Rete prende le distanze e condanna fortemente gli atti di vandalismo operati da qualche estremista in fondo al corteo. In quanto sostenitori di una protesta pacifica e legale siamo contrari - puntualizzava Colonnello al termine della manifestazione - a questo modo di protestare che fornisce alla società un'immagine sbagliata del movimento e lo danneggia». Lotta studentesca Padova, l'organizzazione vicina a Forza Nuova, ha affiso al Marconi lo striscione «La Gelmini taglia il nostro futuro, non taglierà i nostri sogni».

il risparmio secondo l'amministrazione

una nostra vecchia e "cara" conoscenza ogni tanto rispunta, il "caro" micalizzi.
La sua concezione di risparmio e' quantomeno singolare.
Come auto di rappresentanza han scelto un'auto media, l'Alfa 159 (!?!), ma di cilindrata "popolare".
Inoltre le noleggiano, spendendo SOLO 11mila euro l'anno per ciascuna, certo il risparmio il primo anno c'e', invece di spendere 30mila euro per macchina, ma dopo 3 anni?
Forse han fatto i conti che non sara' un problema loro, visto che, se Dio vuole, finalmente zano e mica se ne andranno lasciando la patata bollente a chi li seguira'.
da gazzettino.it

(Al.Rod.) Palazzo Moroni sostituisce tre delle quattro auto blu. La parola d'ordine di tutta l'operazione è risparmio. «Come prima cosa abbiamo deciso di optare per il noleggio delle auto invece che per l'acquisto o per il leasing - spiega l'assessore al Provveditorato Andrea Micalizzi - Un'opzione che ci permetterà di ottenere notevoli risparmi».
«Abbiamo poi deciso di puntare su un segmento medio acquistando ancora delle Alfa 159, ma al posto di motori da 2400 metri cubi, abbia preferito scendere a 2000 - aggiunge - Manterremo poi ancora per qualche tempo una delle vecchie auto di rappresentanza che verrà dismessa quando uno degli autisti andrà in pensione». Complessivamente le nuove vetture dovrebbero costare 11 mila euro all'anno ciascuna, circa 775 euro più Iva al mese per ogni mezzo.
«Per le auto di rappresentanza abbiamo messo assieme un piano che dovrebbe consentirci notevoli risparmi - dice ancora l'esponente del Partito democratico - Se nel 2009 si sono spesi complessivamente 69 mila 658 euro, quest'anno dovremmo scendere a 63 mila 471, mentre l'anno prossimo le previsioni parlano di poco più di 49 mila euro».
L'operazione risparmio non ha riguardato naturalmente solo le auto blu. Da oltre un anno infatti il settore Provveditorato ha dato il via libera ad una serie di dismissione di mezzi che ha consentito all'amministrazione di mettere sul mercato (o dismettere) 48 veicoli su un totale di 410. Dismissioni che sono state affiancate da una razionalizzazione complessiva dell'utilizzo del parco auto comunale. Razionalizzazione che contempla anche l'uso da parte dei dipendenti di mezzi pubblici, di biciclette e taxi e l'utilizzo condiviso tra i settori di macchine e furgoncini.
Il progetto prevede poi una diminuzione complessiva dei chilometri percorsi annualmente. L'operazione, oltre ad essere funzionale al recupero di risorse, è anche un provvedimento che rientra a pieno titolo nell'ambito della manovra anti crisi varata dal Governo la scorsa estate.

venerdì 8 ottobre 2010

non sono stato io

non sono stato io, e' la scusa migliore che riescano a trovare i sinistri amministratori della cosa pubblica padovana, perfino rossi, che spesso si dimostra piu' serio della folla che lo circonda, ci e' caduto.
il parcheggio scambiatore del tram a pagamento, costa poco, quasi nulla, e comunque e' colpa di berlusconi.
andiamo rossi, su...
e comunque costa come un caffe, non tuti possono spendere milioni di euro l'anno in caffe' e tramezzini come fa il comune di padova, con quello che spendono in ordinazioni al bar possono tenere il parcheggio gratuito, e' solo una questione di priorita', evidentemente per il comune di padova il sevizio al cittadino viene dopo la colazione al bar...

da gazzettino.it
L’ASSESSORE La replica alle critiche: «Colpa dei tagli di Berlusconi»
Ivo Rossi: «È il costo di un caffè»
Giovedì 7 Ottobre 2010,
(Al.Rod.) «Sono perfettamente d'accordo con il centrodestra, anch'io avrei preferito non mettere a pagamento i parcheggi del tram». Davanti alla ridda di polemiche che gli stanno piovendo addosso dall'opposizione, Ivo Rossi preferisce giocare di contropiede. «Per mia natura sarei più portato a ricevere applausi piuttosto che a incassare le critiche - ribatte il vice sindaco - Ho sempre trovato poco intelligente mettere il sedere davanti alla pedata». «Purtroppo però provvedimenti di questo tipo si rendono necessari a causa dei tagli pesantissimi che il duo Berlusconi-Tremonti impone agli enti locali. Se posso dare un consiglio a Pdl Lega, è quello di chiedere conto a Silvio di questa situazione» rincara la dose l'esponente del Partito democratico. «Dato che in Regione c'è da tempo immemorabile una maggioranza di centrodestra, potrebbero anche intercedere con la giunta Zaia perché metta mano al portafoglio e stanzi finalmente risorse adeguate per il fondo del trasporto pubblico» continua l'assessore alla Mobilità che contesta anche i toni con cui l'opposizione cerca di metterlo sulla graticola: «Ho come l'impressione che si stia perdendo il senso della misura, qui si sta parlando di una cifra che aggira attorno al costo di un caffè al giorno». Ma come verranno utilizzati i soldi ricavati dalla messa a pagamento dei due parcheggi scambiatori? «In primo luogo verranno spesi per garantire il decoro, la manutenzione e la pulizia delle due aree. Due luoghi molto frequentati da chi arriva in città da fuori» aggiunge. «Soprattutto in questi giorni, si sente parlare moltissimo della necessità di garantire la sicurezza a Padova - spiega - Proprio per questo motivo abbiamo intenzione di dotare i due parcheggi di un moderno sistema di videosorveglianza». «Le nuove telecamere - conclude - permetteranno di accedere alle aree di sosta anche in orari notturni con più tranquillità e questo gioverà anche ad un più massiccio utilizzo dei mezzi pubblici».

lunedì 4 ottobre 2010

ancora ztl (3)

continua la scellerata demagogia di chiedere chiusure.
Chiudiamoci dentro per tener fuori gli pacciatori.
no, e' sbagliato, lasciamo lo spaccio libero in certe zone perche' non lo vediamo?
e quando Padova sara' tutta una ztl e nessuno potra' piu' muoversi perche' rischia di attraversare una ztl e conseguente multa? allora che faremo? guarderemo Padova dalle webcam, chiusi in casa, con gli spacciatori liberi e indisturbati perche' tanto non passa nessuno?
scellerata e sciocca richiesta, inutile, dannosa perfino quella della ztl notturna.
significa spostati da davanti che mi fa schifo vederti, am se ti nascondi o te ne vai dove non vedo allora continua pure.
cosi' si chiude via anelli e vengono al Pescarotto, si chiude il pescarotto e si spostano in via Manar,a si chiude via Manara e si spostano a Mortise (500 metri alla volta se notate), si chiude Mortise e se ne vanno in una laterale di via D'Avanzo, ora si e' chiusa una laterale di via D'Avanzo e tra poco vedremo sdove se ne andranno... probabilmente in via D'?vanzo, per forza, quella non si puo' chiudere, epro' dai, ci son delle zone dove non ci sono abitazioni, allora li' si possono mettere tanto non li vede nessuno e tutti possono dormire sogni tranquilli epr aver debellato, nella propria via, il fenomeno.
ridicoli!!!

Una zona a traffico limitato notturna, contro gli spacciatori, al Portello. È la richiesta che arriva dal Consiglio di quartiere del Centro storico dopo avere ricevuto, ieri mattina, un gruppo di residenti del rione «universitario».
«Chiediamo, ancora una volta, un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine - dicono in coro il presidente della Circoscrizione1, Filippo Frattina, e il coordinatore della Commissione sicurezza, Pierfilippo Pavanini - ma anche l'istituzione di una ztl, dalle 20 alle 8 del mattino, sull'esempio di quanto già avvenuto al Pescorotto, e più recentemente a Mortise per contrastare fenomeni quali spaccio e prostituzione». Nell'incontro di ieri i residenti hanno poi ripresentato ai due responsabili del Cdq la raccolta firme presentata all'Amministrazione comunale lo scorso marzo.
«Gli abitanti del Portello - riprendono Frattina e Pavanini - avevano raccolto 840 firme inviate sia al sindaco Zanonato, sia all'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai. Un documento in cui chiedevano fossero predisposte nuove misure per debellare la situazione di degrado, legata soprattutto allo spaccio di droga, che ormai da troppo tempo insiste nel loro quartiere. La sottoscrizione è però rimasta lettera morta». Ma oltre che sullo spaccio, il presidente del Quartiere centro, del Pdl, e il coordinatore leghista della Commissione sicurezza puntano l'attenzione in particolare sugli esercizi commerciali presenti in zona e gestiti da extracomunitari.
«Vorremmo ci fosse una maggiore responsabilizzazione degli esercenti - concludono - e l'emanazione, per quelli di loro che non rispettano le regole, di ordinanze di chiusura anticipata o, se del caso, di provvedimenti di sospensione o revoca della licenza».

domenica 3 ottobre 2010

passerella ciclabile alla stanga

dopo solo un anno dalla posa della passerella, all'improvviso, inaspettatamente... c'e' ancora da aspettare....

che sorpresona!

da gazzettino.it
Ivo Rossi: «Entro
due settimane
passerella aperta»
Sabato 2 Ottobre 2010,
(Al.Rod.) «Entro una quindicina di giorni dovremo essere in grado di aprire la passerella della Stanga». Risponde così Ivo Rossi alla polemica del capogruppo del Pdl Alberto Salmaso sui ritardi al'apertura del «ponte ciclabile» che andrà ad unire l'argine del Piovego con il Parco d'Europa. «Sulla questione sono piuttosto ottimista, la struttura praticamente è pronta e potrebbe essere inaugurata già tra qualche giorno» aggiunge il vice sindaco. E allora perché attendere una ancora un paio di settimane? «Diciamo che l'impresa che ha realizzato i lavori sta passando un momento di difficoltà» aggiunge l'assessore alla Mobilità. L'azienda è la Martinelli di Maniago con la quale l'amministrazione comunale avrebbe in atto un contenzioso. «Ho già avuto dei contatti con la proprietà e credo non sarà difficile arrivare ad un accordo - continua - se a prevalere sarà il buon senso, si potrà arrivare ad un onorevole compromesso, soddisfacente per tutte e due le parti». Potrebbe dunque essere aperta ai pedoni e ai ciclisti entro la fine del mese un'opera su cui molto ha scommesso negli ultimi anni l'amministrazione Zanonato per la bonifica della Stanga.

sabato 25 settembre 2010

l'integrazione secondo zanonato

il sindaco muratore zano va in tv e dice la sua versione, per fortuna qualcuno se ne accorge e lo scrive in una letera al gazzettino:

NOMADI
NESSUN CONTROLLO,
SOLTANTO SOLDI
Da alcuni giorni il nostro sindaco Zanonato appare in ogni angolo dell a tv per dire qual è la ricetta per affrontare la questione nomadi. Dice che bisogna fare in modo che i loro figli vadano a scuola. Ma a quale scuola si riferisce? Perchè, leggendo anche dell’ennesima zingarella sorpresa a rubare in una casa, viene da pensare che forse quel mondo che il sindaco ci mostra lo vede solo lui. Certo, se poi RaiTre di via Bassette non inquadra la recinzione e non chiede ai residenti cosa ne pensino... Forse servirebbero più controlli. E non solo aiuti.

domenica 19 settembre 2010

ma quante piste ciclabili a Padova

se ne riempie la bocca il sindaco muratore, il vice rossi, ma chi percorre le piste ciclabili sa di rischiare ogni girono, tratte fatte senza tener conto del traffico, degli incorci e alla fien dopo tanto sbandierare i km fatrti, i sldi spesi arriva il responso, troppo pericolose, mava????? che sorpresona.

gazzettino.it

Legambiente interviene sulla situazione della ciclabilità padovana analizzando il "Bici masterplan 2010-2015" lo strumento licenziato nel maggio scorso dal Settore mobilità e traffico del Comune e che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale.
Sandro Ginestri, coordinatore dell'associazione ambientalista, valuta positivamente il piano che per un importo di quasi 10 milioni di euro prevede il consolidamento e lo sviluppo della rete ciclabile cittadina, ma nello stesso tempo osserva che, per dare una risposta completa alle esigenze della ciclabilità cittadina, ha bisogno di alcune importanti integrazioni.
Interventi immediati. Nonostante il Bici Masterplan già lo preveda, Legambiente sollecita il Comune a completare subito la pista ciclabile di via Facciolati. Con i suoi 4.300 transiti ciclabili al giorno è la strada più percorsa dalle bici all'esterno del quartiere Centro.
Via San Marco-Ponte di Brenta
e via San Marco-San Lazzaro: il collegamento ciclabile tra la città e Ponte di Brenta, lungo la direttrice San Marco, va inserito tra i punti più pericolosi e critici su cui intervenire immediatamente.
In via Tommaseo e via Venezia , ci sono Fiera, tribunale, istituti universitari e zona Stanga: quasi 3.000 ciclisti coraggiosi la percorrono quotidianamente. Il completamento della ciclabile va fatto subito, intervenendo anche su due tratti del percorso non previsti dal piano.
Via San Francesco: qui serve il completamento del doppio senso per le biciclette per mettere in sicurezza i suoi 6 mila transiti quotidiani in bici.
Queste le situazioni che il piano del Comune non ha considerato e Legambiente ritiene invece problematiche:
Sul Cavalcavia Borgomagno il percorso non è sufficiente a svolgere l'importante funzione di collegamento ciclabile tra Arcella e città.
Non è previsto alcun percorso ciclabile per il ponte del Bassanello, nonostante gli elaborati grafici lo considerino "punto pericoloso".
In Via Chiesanuova troppi incidenti anche mortali: bisogna eliminare gli stop per i ciclisti.
Sulla direttrice corso del Popolo-corso Garibaldi non è previsto alcun percorso ciclabile, mentre l’arteria funge da collegamento diretto e naturale tra il centro e la stazione.

notizie di repertorio?

no, solo che come si diceva in precedenza, non cambia nulla, gli sforzi dell'amministrazionem e del quartiere rimangono come sempre solo sui giornali.

da gazzettino.it
(m.a.) Scoperto in via Manara 37 un ristorante abusivo. Una donna nigeriana ha adibito un appartamento a trattoria. Ogni giorno preparava zuppe per i connazionali. Il tutto innaffiato da birra in bottiglia. A porre fine al business sono intervenuti gli agenti della sezione "Volanti". La straniera è stata raggiunta da una multa. Secondo i suoi clienti le zuppe, oltre a costare poco, erano veramente squisite. Esultano invece i residenti di via Manara, che non dovranno più sopportare il forte odore di cibo.

giovedì 9 settembre 2010

sorpresa, non cambia nulla

fanno quasi tenerezza, poverini, rileggendo questo breve articolo sulla stanga di oggi mi vengono in mente quelli dell'anno scorso, dell'annno prima, dell'anno prima, dell'anno prima (e via cosi', a piacere).
fanno tenerzza ma anche arrabbiare, e' come vedere uno che commette sempre gli stessi errori e poi non impara e si dibatte e si muove ma ormai e' nella rete.
Si son schierati con Zano il muratore?
e cosa si aspettavano dalla sua risicata vittoria?
se si vuole cambiare bisogna aver coraggio e non affidarsi al cavallo vecchio.
tant'e'.
ci teniamo il sindaco sceriffo (???), muratore (!!!) e non cambia nulla, che sorpresa, anzi che sorpresona!!!
in questo blog son raccolti gli altri articoli, identici, con gli stessi incontri ( a diversi prefetti, questori, candidati sindaco), ma il contenuto non cambia mai.
eh... ci sono ancora sacche di dgrado, che vuol dire? che si sta come prima.
non vogliamo che cali l'attenzione sul quartiere, che vuol dire? ci state lasciando da soli come tutti gli altri anni.
l'unica novita' vera di questi anni son stati i militari, che poverini, anche loro fan quello che possono, come polizia e carabinieri, ma non si puo' tappare la falla con un dito, prima lo capiscono questi rappresentanti di comitati che si son venduti alla politica pe run piatto di lenticchie (da divider ein due oltretutto) e meglio sara'.

da gazzettino.it
(che tristezza same old story - solit avecchia storia)

(M.B.) I presidenti del comitato Stanga, Paolo Manfrin, e del comitato Manara, Gisella Scanferla, accompagnati da alcuni residenti del quartiere sono stati ricevuti martedì dal questore, Luigi Savina. Al centro dell'incontro i problemi di spaccio, prostituzione e degrado che ancora insistono nella zona, soprattutto lungo le vie Manara e Grassi, davanti alla chiesa del Pio X, e in via De Cristoforis, la prosecuzione di via Anelli. «Purtroppo abbiamo vissuto un'altra estate difficile - racconta Paolo Manfrin - in cui molte zone del nostro quartiere sono tornate a dover fare i conti con fenomeni quali lo spaccio e la prostituzione». Che evidentemente nonostante la chiusura di via Anelli non sono stati ancora debellati. «Ci sono sacche di degrado che resistono - continua il presidente del comitato Stanga - ed è per questo motivo che ci siamo rivolti al Questore, perché non vogliamo si abbassi la guardia sulle tante problematiche presenti in quartiere». E allora nei prossimi giorni i rappresentanti dei comitati stileranno, proprio su invito del Questore, delle relazioni dettagliate segnalando le situazioni di particolare difficoltà. «Inoltre - termina Paolo Manfrin - abbiamo chiesto rassicurazioni in merito alla presenza del commissariato Stanga».

squadrismo e contestazione

riflessione (attenzione per il contenuto si consiglia la lettura ad un solo pubblico adulto)

autisti aps

colgo lo spunto dalla vicenda incresciosa dell'avviso agli autisti aps di non bere perche' li controlleranno (non perche' e' vietato e pericoloso) per ricordare che non sarebbe la prima volta che un autista viene beccato a lavorare brillo e che basta fermarsi alla curva via del pescarotto / via orlandini per verificare quanto incoscienti siano certi autisti che affrontano la curva come una sfida da superare alla maggiore velocita' possibile, ogni volta che vedo uno di questi "piloti" spero sempre che non arrivi nessuno dall'alta parte, l'incidente sarebbe inevitabile, finora i miei desideri son stati esauditi, speriamo continui cosi'.

bolle di sapone

certamente l'assessore al verde micalizzi ne sa di bolle di sapone, in fondo certe promesse che mi ha fatto avevan la stessa consistenza.
faccio una previsione che mi auguro si dimostri errata, che si basa anche sullo sciocco orario della manifestazione: la festa delle bolle si risolvera' in una bola di sapone!
fatela il sabato, fatela la domenica, no, venerdi pomeriggio, ma non c'e' problema perche' vedrete che secondo il mattino sara' un successo, debellera' la prostituzione e lo spaccio, risolvera' il degrado della zona e udite udite, pulira' le strade.

da gazzettino.it

(M.Zi.) Saranno le bolle di sapone a rilanciare l'area verde Samara, tra via Manara e via Mamiani, in zona Stanga. Venerdì dalle 16.30 la "Festa delle bolle", promossa da un comitato nato dalla collaborazione tra residenti e commercianti della zona, animerà un'area che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe tornare ad essere centrale nel quartiere.
«A maggio c'è stato un primo incontro - spiega Riccardo Varotto, del comitato - per rilanciare la zona. Il Comune ha compiuto subito alcuni interventi, come la potatura degli alberi, che sono stati apprezzati dalla gente. Da qui abbiamo visto l'esigenza di rivitalizzare ancor più l'area verde e così tutto il rione». La festa è rivolta soprattutto ai più piccoli: «Oggi i bambini giocano in strada, attorno al parco - spiega Rosa Mantovani, coordinatrice della festa - Noi vorremmo che si riappropriassero della zona. Dalle 16.30 ci sarà l'accoglienza con animazione e giocoleria, poi una partita di street soccer ed esibizioni di fresbee, quindi dalle 17.30 un contest di espressione artistica aperto a tutti: unico filo conduttore, l'uso delle bolle di sapone. Ai vincitori delle ceste offerte dai commercianti». Alla presentazione della Festa delle bolle erano presenti anche l'assessore al verde Andrea Micalizzi. «Questa iniziativa va a valorizzare uno spazio come tanti grazie all'attenzione dei cittadini. Una forma di collaborazione attiva con l'amministrazione non nuova alla Stanga». Gloria Pagano, presidente del Quartiere 3, ha invece sottolineato il carattere progettuale delle iniziative che prendono il via. L'intenzione del comitato organizzatore infatti è quella di rendere gli appuntamenti frequenti e regolari, soprattutto in primavera.

venerdì 3 settembre 2010

una volta che son d'accordo con la Fiamma

una volta che son d'accordo con la Fiamma mi tocca pubblicare l'intervento sul gazzettino di oggi.

SICUREZZA
CARRAI E ZANONATO
DOVE VIVONO?
Quando qualcuno , qualche mese fa, si era "permesso" di confutare i trionfali dati che venivano pontificati dal ministero degli interni e dalle sue ramificazioni locali (questure e prefetture) relativi alla situazione della criminalità nel Veneto,definita nettamente in calo rispetto al passato, era stato additato come un irresponsabile catastrofista, un populista manipolatore di informazioni, un falso distorsore di verità perfettamente accertabili e testimoniate dalle più affidabili agenzia di ricerca.
Noi della Fiamma Tricolore, in effetti ,qualche dubbio l’avevamo espresso, dettato non da pregiudiziali alchimie dissacratorie a prescindere, ma da un’attento esame del contesto in qualità di cittadini che vivono nel territorio e che monitorano , con la loro azione politica, la quotidiana vivibilità dello stesso. Se in alcune province, come Treviso e Belluno , nell’ultimo anno è migliorato il senso di sicurezza dei cittadini, non altrettanto si può dire di Verona e Padova, nelle quali si registrano ancora frustranti contraddizioni.
In particolare nella città del Santo, il dato fornito dall’istituto Panel Data, osserva che più del 52% dei padovani si ritiene poco o niente sicuro nella zona in cui vive. Tra spaccio di droga in continuo aumento, aggressioni sessuali anche in pieno giorno, taccheggi, furti negli appartamenti, scippi e rapine ai piccoli esercizi commerciali, la misura è veramente colma.
Quando poi l’assessore alla polizia municipale Carrai ha la faccia tosta di affermare che l’aumento dell’insicurezza è legato al massiccio afflusso di stranieri in città, con la conseguente difficoltà di inserimento sociale e la prospettiva di non lavoro per larghi strati di immigrati, vorremmo chiedergli a chi dovrebbero rendere conto i padovani di queste insidie se non a lui, responsabile del settore sicurezza da più di 6 anni o ai suoi colleghi Zanonato e Ruffini,principali assertori di una forzata integrazione e del facile ed indiscriminato accesso a tutte le strutture cittadine, a scapito dei cittadini locali ed in barba ai loro più elementari diritti.
Permetteci di concludere questa riflessione commentando, con amara ironia, d’altronde non ci resta altro da fare, le parole del questore Savina, in una recente intervista apparso orgoglioso di risultati che, bontà sua, vede solo lui e del capo dei vigili urbani che giura sulla presenza capillare dei suoi uomini in tutte le zone comunali, quando noi e tutti i padovani li vediamo solo, numerosi e solerti, pronti ad infliggere multe nella Ztl e negli angoli più remoti della città, senza garantire un minimo di presenza nel pattugliamento delle periferie e nell’intervento a sostegno delle categorie a rischio, specie in questo periodo estivo.
Una parola la lasciamo anche all’assessore alla scuola Piron (anche se non capiamo la sua competenza in merito): "Padova non è il Bronx, anche se , per le sue problematiche, sta assumendo le caratteristiche delle metropoli con le più gravi criticità"... E se lo dice lui, c’è ben motivo di credergli e trarne le dovute riflessioni.

il medico a san lazzaro... non c'e'

leggo e riporto

da gazzettino.it

SAN LAZZARO
PENDOLARI
PER IL MEDICO
Gli "ammalati" di San Lazzaro, popoloso rione cittadino, dovranno raggiungere l’ambulatorio medico in via Del Santo e via Zabarella-Riviera del Ponti Romani per curare la propria salute.
Il fatto è tanto più grave in quanto la maggior parte di questi cittadini sono anziani.
I mezzi di trasporto pubblico sono inadeguati e non rispondono alle condizioni degli stessi residenti, ammalati che non possono strapazzarsi più di tanto privi come sono di mezzi di trasporto personali.
Nel recente passato avevo proposto soluzioni alternative perché il medico conservasse lo studio nel rione, non essendovi locali privati idonei allo scopo.
Nelle nuove costruzioni adiacenti, quelle che ospitano alcuni esercizi commerciali, in attesa della costruzione del nuovo centro civico, previsto dal piano di costruzione appena approvato, con un accordo fra Comune, proprietario privato dell’eventuale stabile, Usl e medico di base per il pagamento dell’affitto dei locali potrebbe trovarsi una soluzione transitoria.
Gli abitanti di San Lazzaro al pari degli altri della città, hanno diritto al Servizio Sanitario di assistenza medica.
La protesta dei cittadini oltre ad essere sacrosanta é legittima e mette in risalto la poca attenzione del Comune al problema che non è solo di questi giorni ma si procrastina da svariati anni.
Michele Russi
Capo gruppo Pdl CdQ 3 Est

lunedì 30 agosto 2010

sempre il solito micalizzi

come sapete per ragioni affettive seguiamo con particolare interesse l'ascesa verso l'olimpo del centrosinistra padovano (e chissa'... magari mondiale) del nostro assessore micalizzi, in fondo l'abbiamo visto crescere e fare la faccia di bronzo molto prima degli altri, l'abbiamo visto stringere mani e poi pulirsele (metaforicamente) sui pantaloni.
insomma, lo si conosce (purtroppo) da un po' da queste parti, per cui quando e' possibile, quando ce lo consente, e ce lo consente spesso, lo prendiamo amabilmente in giro.
allora vien fuori che grazie al suo vulcanico gulliver spendrfemo solo 45 mila eruo l'anno per 3 auto blu a noleggio, cioe' in 3 anni l'equivalente di acqusitare 5 fiat croma, un affare... per chi noleggia.

da gazzettino.it
«L'unico motivo per cui abbiamo speso di più l'anno scorso per le auto blu è perché si tratta di mezzi con molti anni che richiedono tanta manutenzione» dice l'assessore al Provveditorato Andrea Micalizzi. «Proprio per questo - aggiunge - l'anno prossimo sostituiremo queste vetture con tre macchine a noleggio. Un'operazione che, pur mantenendo per un pòdi tempo una delle attuali auto blu, ci permetterà di spendere appena 45 mila euro all'anno». L'assessore ricorda poi che già quest'anno il parco auto del comune è diminuito di 45 vetture.

giovedì 19 agosto 2010

piove sul bagnato

chi non riesce a lasciar la Stanga (diverso da chi non vuole), abbandonato dall'amministrazione muratoria padovana, circondato dai tossici, dagli spacciatori e dalla feccia che ormai stabile frequenta queste zone massacrate e snobbate dal sindaco, si ritrova a far i conti anche con la sfortuna, per esempio:
(da gazzettino.it)
Incendio nella notte in via Pucchetti 2. Alle 22.47 è arrivata la segnalazione ai vigili del fuoco. Le fiamme si sono propagate da un appartamento al primo piano, dove alloggiano cittadini tunisini. Ancora al vaglio degli inquirenti la natura dell'incendio. È trapelato che tutto sia nato da un televisore difettoso. I dubbi rimangono. Quasi tutti i dodici appartamenti della palazzina della Stanga sono disabitati. Sul posto anche gli agenti della sezione «volanti». Non ci sono stati feriti. Tra i residenti abita, con la compagna, Stefano Maggiolo, 37 anni, autista alla ditta Bartolini. «Le fiamme hanno danneggiato anche la struttura del mio appartamento al secondo piano, i vigili del fuoco l'hanno dichiarato inagibile, vivremo fino a riparazioni ultimate a casa di parenti». Le sue parole sono cariche di rabbia: «Dopo un periodo in cui sembrava che le cose andassero meglio, il quartiere è nuovamente degradato. Lo spaccio, la presenza di tossici e altri traffici illeciti sono una costante». Sugli inquilini dell'appartamento andato distrutto, non si è dilungato: «È da una settimana che non li vedo. A volte sono in due, altre volte in cinque. Sicuramente tunisini. Cosa facciano nella vita non lo so e neppure mi interessa. Di fatto dopo l'inendio, qui non si è visto più nessuno». Alcuni giorni fa è trapelato che gli agenti della Squadra mobile sono andati al civico 2 di via Pucchetti a fare dei controlli. Sembrerebbe esserci un collegamento tra i residenti della casa andata a fuoco e quelli trovati in via Damiano Chiesa 14 e denunciati per ricettazione. Ha concluso Maggiolo: «Andrei via anche domani da qui, ma il mio appartamento non lo vuole comprare nessuno. Purtroppo viene fatto troppo poco dalle istituzioni per riqualificare la zona». Il presidente del Comitato Stanga, Paolo Manfrin punta il dito sui titolari degli immobili: «Dovrebbero responsabilizzarsi, garantire l'efficienza degli impianti e il decoro degli spazi prima di affittare le case».

sabato 14 agosto 2010

la situazione della prostituzione

secondo il gazzettino

Il fenomeno della prostituzione a Padova nell’ultimo decennio è stato in forte espansione. Si è sviluppato soprattutto a nord della città, nei quartieri Arcella, Mortise, Pescarotto e Stanga. Sono centinaia le "lucciole" romene, nigeriane e sudamericane che tutte le sere, con qualsiasi tipo di clima, si posizionano sui marciapiedi, vicino ai distributori di benzina e alle rotonde. All’Arcella nelle vie Avanzo, Aspetti e Guido Reni, fino ad arrivare a Pontevigodarzere, a partire dalle 21 marcano il territorio le prostitute dell’Est Europa. In zona Mortise, via del Plebiscito, non più tardi della settimana scorsa c’erano le "lucciole" brasiliane e colombiane. Poi un blitz della polizia municipale ha portato al sequestro di un intero stabile in via Durer, dove le sudamericane portavano i clienti per consumare la prestazione sessuale. Al Pescarotto e alla Stanga non c’è una vera e propria divisione del marciapiede. Sulla strada vanno sia le romene e sia le nigeriane. Le prostitute africane però prediligono la zona industriale. In alcuni mesi dell’anno è possibile, soprattutto vicino alla stazione ferroviaria, incontrare delle "lucciole" cinesi. I prezzi delle asiatiche sono tra i più bassi. Chiedono 20 euro per una prestazione, mentre le prostitute di altre nazionalità vogliono dai 30 ai 100 euro. Fuori mercato le poche italiane rimaste, che ricevono solo in appartamento e con prenotazione. L’amministrazione comunale, nel tentativo di risolvere il problema, ha usato diversi strumenti di dissuasione sia per le "lucciole" e sia per i clienti. Nel 2006 al Pescarotto è stata installata la Ztl (zona a traffico limitato) dalle 22 alle 5 del mattino. Il provvedimento è servito a ridurre il fenomeno. A metà luglio la medesima soluzione è stata apportata nel quartiere Mortise. Attualmente molti residenti dell’Arcella vorrebbero che la Ztl venisse applicata anche in via Avanzo, dietro la stazione ferroviaria. Sarà difficile però che il Comune consenta in questo caso una zona a traffico limitato, considerando che via Avanzo è un’arteria della circolazione. La Giunta Zanonato ha poi approvato un’ordinanza che consente agli agenti municipali di multare fino a 500 euro le prostitute trovate in abiti troppo succinti e i clienti che per contrattare il prezzo della prestazione fermano l’auto creando intoppi al traffico. A queste restrizioni si devono aggiungere i continui controlli attuati da polizia e carabinieri, che vengono organizzati almeno un paio di volte a settimana.

giovedì 12 agosto 2010

ztl a Mortise: effetti

incredibili risultati dalla nuova innovativa rivoluzionaria ingegnosa ztl notturna a Mortise, tutte le signorine che prima frequentavano la via ora vietata al traffico si son spostate nella molto piu' esposta, accessibile, agevole, praticabile, ma soprattutto non limitabile al traffico via adiacente, quella che porta alla Corte per intenderci.
Ma perche' si puo' essere grati all'amministrazione geniale di questa mossa?
Beh... facilita' di parcheggio in zone private (dove non e' possibile per i vigili elevare contravenzioni) o addirittura in parcheggi segnati cosi' da non incorrere in ricorsibili multe per intralcio al traffico, milgiore illuminazione per scegliere con piu' cura la compagnia, starde larghe, niente ingorghi, niente code.
Insomma, grazie sindaco, della pervicacia con cui continui per questa strada, testardo e cocciuto te ne vai per la tua via senza badare alle voci che distraggono, senza guardare indietro ai risultati pari a zero ottenuti con le stesse operazioni innovitative, vai cosi', e' per questo che ci "piaci".

in pochi ma in ferie

zelanti e pignoli non rinunciano alle ferie d'obbligo i n ostri cari vigili

da gazzettino.it

Polizia municipale sotto organico, ma non rinuncia alle ferie
Giovedì 12 Agosto 2010,
(M.D.)Tra i dati messi a disposizione del ministero della Pubblica amministrazione, figura anche il tasso di assenza per ferie e festività godute. Le prime, in particolare, come noto vengono in parte concordate con il datore di lavoro (nel nostro caso il Comune) compatibilmente con le esigenze di servizio. Appare quindi anomalo che a registrare uno dei livelli maggiori è proprio quel settore che da più tempo lamenta e denuncia la carenza di organico: la Polizia municipale. I suoi 287 dipendenti sono passati da un livello di presenza del 67,72 % (giugno 2009) al 91,91% (giugno 2010). Hanno comunque goduto di un tasso di assenza per ferie del 21,16%, secondi solo al settore Servizi demografici (21,17) e ben distante dalla media degli altri settori, che oscilla tra l’11 -15%.

giovedì 5 agosto 2010

lo sfratto morbido

sfrattati, ma non per strada.
le case ERP devono essere riassegnate, ma le riassegneranno a chi verra' sfrattato?
boh...
da gazzettino.it

(M.B.) I contratti d'affitto degli ex residenti di via Anelli stanno ormai scadendo tutti. E gli ultimi reduci del ghetto, chiuso definitivamente nel luglio del 2007, devono lasciare gli alloggi in cui erano stati trasferiti dal Comune. La stessa amministrazione di Palazzo Moroni sta infatti inviando in questi giorni le lettere di sfratto agli ex inquilini del Serenissima sistemati negli alloggi Erp. I contratti, per le famiglie sgomberate da via Anelli, avevano durata quadriennale, mentre per i single di due anni.
«Le case devono tornare all'Ater - dice l'assessore comunale alla Casa, dell'Italia dei Valori, Gianni Di Masi - e quindi siamo impegnati in questa operazione». Che secondo i piani del Comune dovrebbe concludersi il prossimo gennaio.
«Per quella data contiamo di terminare il trasferimento delle famiglie, e soprattutto quello dei single - conferma l'assessore - Al momento mancano all'appello due terzi degli alloggi. In ogni caso è bene sottolineare che l'amministrazione non lascerà nessuno per strada, trovando una soluzione per tutte le varie situazioni». Intanto il Comune ha deliberato la proroga, fino al prossimo 31 dicembre, del termine per l'accreditamento proprio degli ex residenti di via Anelli, ancora ospitati in case Erp, per la ricerca di un alloggio e la mediazione sociale e immobiliare garantita dal progetto "Oltre il ghetto" del ministero per le Politiche sociali.

lunedì 2 agosto 2010

martedì 27 luglio 2010

che notizia imprevista

ma guarda un po'...
multe, ztl notturne e altre inutili amenita' per combattere la prostituzione e nulla accede.
le multe funzionano solo sul giornale, la ztl sposta il fenomeno 2 vie piu' in la'.
eppure carrai e il muratore millantano incredibili successi nella loro azione, convincono solo coloro i quali non escono la sera e non vedono quello che invece e' sotto gli occhi di tutti.
l0'amministrazione dimostra una perniciosa indolenza e supponenza.
chi l'avrebbe detto che il sindaco muratore avrebbe ottenuto simili risultati, con tutto quel che si e' dannato era lecito attendersi qualcosa di piu'?
no!
si sapeva, era ovvio.
d'altro canto lui ha sempre derto di voler "diluire" il fenomeno della porstituzione in citta'.
e c'e' riuscito, quindi ha otenuto quello che aveva promesso.
allora ascoltando bene zano non possiamo negare che sia riuscito nell'intento di portare la prostituzione in giro per tutta padova.
ognuno ha il servizo sotto casa, contenti?

da gazzettino.it
Le prostitute arrivano anche a Brusegana. Le maxi multe nei confronti degli amanti del sesso a pagamento non scoraggiano le lucciole che ampliano il loro raggio d'azione. Non solo l'Arcella e la zona industriale. Dopo aver fatto capolino qualche settimana fa in via Goito, le "belle di notte" si spingono anche in altri quartieri cittadini considerati fino a qualche anno fa "non a rischio". Da qualche sera infatti alcune prostitute hanno eletto come loro "luogo di lavoro" i marciapiedi di via dei Colli. In particolare alcune lucciole avrebbero eletto la rotonda ai piedi del cavalcavia, proprio in prossimità al park scambiatore di via dei Colli come "sito" per adescare i potenziali clienti. «Non ho avuto segnalazioni in questo senso, ma nei prossimi giorni verranno effettuati dei controlli», annuncia l'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai che poi aggiunge: «Questa amministrazione ormai da anni è impegnata nel contrasto alla prostituzione, un impegno che non siamo intenzionati a far venir meno. Proprio per questo non possiamo permetterci che il fenomeno prenda piede anche in altre zone della città», conclude l'esponente del Partito democratico. Rassicurazioni che non convincono però Rocco Bordin. «Mi pare che ancora una volta le politiche di contrasto al degrado urbano messe in campo dalla giunta Zanonato mostrino tutti i loro limiti», attacca il consigliere del Popolo della libertà che poi rincara la dose: «Aldilà dei proclami non si riesce ad andare. Molto semplicemente le prostitute si spostano da una parte all'altra della città a seconda dei controlli dei vigili. Questa giunta è riuscita solamente a moltiplicare i quartieri dove le lucciole esercitano, un risultato tutt'altro che incoraggiante. Invece di farsi paladino della tolleranza zero solo a parole - conclude l'esponente pidiellino - Zanonato farebbe meglio a prendere esempio da città come Treviso o Verona dove il contrasto alla prostituzione e alla droga è stato portato avanti con mezzi più efficaci e i risultati non sono certo mancati. Padova in compenso è diventata il punto di riferimento regionale tanto per lo spaccio, quanto per il sesso a pagamento».

martedì 20 luglio 2010

dejavu

questa l'ho gia' sentita, ma piu' volte, chissa'...

da gazzettino.it

Tempo scaduto, l'associazione Rahma, entro pochi giorni deve lasciare la moschea di via Anelli. La comunicazione è stata data ieri sera ai fedeli islamici direttamente dal sindaco Zanonato a Palazzo Moroni sollecitato dal Comitato Stanga di Paolo Manfrin per discutere del futuro della moschea, attualmente ospitata nell'ex supermercato del Serenissima dove l'associazione Rahma, dopo aver usufruito di un comodato d'uso gratuito, ora paga un canone d'affitto. Contratto che però, dopo aver già concesso numerose proroghe negli anni scorsi, il proprietario titolare dell'impresa Itd di Castelfranco Veneto, non vuole più rinnovare. Chiedendo quindi all'associazione Rahma di lasciare l'immobile.
Richiesta ribadita ieri sera dal sindaco ai fedeli musulmani, invitati poi a trovare al più presto una soluzione alternativa a via Anelli. Ma proprio qui nasce il problema. Perché se è vero che la nuova moschea dovrebbe sorgere in via Ippodromo, all'interno di un’ex officina, è altrettanto vero che le operazioni di trasloco non sono così semplici, specie dal punto di vista economico, e che i fedeli islamici in questo momento tutto potevano prevedere, ma non l'aut-aut ricevuto ieri, davanti anche al presidente del Quartiere3 e all'assessore Micalizzi.
«Sì, siamo rimasti un pò sorpresi dalle parole del sindaco - dice il responsabile di Rahma, Malek Abderrahim - Purtroppo per noi non è un momento semplice dal punto di vista finanziario. Infatti oltre alla seconda rata per l'acquisto dell'immobile in via Ippodromo, dobbiamo far fronte a dei lavori imprevisti, come le nuove fognature».
«Però - riprende Malek - il 50 per cento dei fedeli che frequenta la moschea è attualmente senza lavoro a causa della crisi economica e quindi le offerte sono diminuite».
(((bernardinim)))

niente vacanze per le malparate

in vacanza solo i consigliori di maggioranza, ma le figuracce rimangono

da gazzettino.it

(Al.Rod.) La stagione estiva non sembra portar bene al parlamentino di palazzo Moroni. Dopo i due consigli comunali saltati a giugno per «problemi procedurali» che hanno scatenato il fuoco di fila del centrodestra nei confronti della presidente dell'assemblea Daniela Ruffini (il Pdl ne chiede le dimissioni), ieri sera l'assemblea è stata rinviata per la mancanza de numero legale. Al momento della «conta» dei presenti da parte della Ruffini erano presenti in aula 20 consiglieri. Luca Littamé e Mario Venuleo della Lega: «È un altro sintomo che la maggioranza si è squagliata. Del resto lo vediamo anche nelle Commissioni dove consiglieri e addirittura presidenti sul Rabin e sull’auditorium si schierano contro». In concomitanza del Consiglio, in piazza Delle Erbe l'associazione Agenda Rossa e l'Italia dei Valori (presente tra gli altri il consigliere regionale Antonio Pipitone) hanno dato vita ad una manifestazione per commemorare il diciottesimo anniversario dell'attentato in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino. Questa mattina poi nell'ufficio del vice sindaco Ivo Rossi si riuniranno tutti gli assessori alla Mobilità dei capoluoghi di provincia del Veneto che, assieme ai presidenti delle «municipalizzate» del trasporto pubblico, faranno il punto sui tagli della manovra del Governo. Tagli che solo per Aps Holding potrebbero pesare per 3,5 milioni di euro.

martedì 13 luglio 2010

l'indolenza al potere

ebbene che altro dire?
ci han chiuso nella ZTL notturna, e solo grazie ai giornali e a qualche litigio siamo riusciti a concedere l'accesso anche ai domiciliati, a parenti e amici dei residenti.
Ricordo che quando venne annunciata, senza alcun dibattito, senza alcuna richiesta da parte dei residenti, che veniva istituita d'imperio una ztl notturna ci facemmo subito porta voce di chi sarebbe stato impedito ad entrare in casa sua o impedito dal poter essere visitato da amici e parenti, ci volle un anno per far scrivere qualcosa di concreto.
Quindi cari miei, non fidatevi se vi dicono che basta l'autocertificazione, non sara' cosi'.
Aggiungo la solita annotazione:
han chiuso il Pescarotto, le prostitute hanno attraversato via Grassi, han messo i cancelli, le prostitute han passato la rotonda del cavalcavia e ora mettono un'altra ZTL, allora che accadra'?
Che le prostitute attraverseranno la strada per finire magari in via Perosi e poi? speriamo non conitnui cosi' questa amministrazione incapace di provvedimenti incisivi.
Solite frasi, solite risposte inutili, stanche, melmose, arroganti.

da gazzettino.it

I residenti la invocavano da almeno due anni, stanchi di dover convivere con le prostitute che invadevano la loro strada, e di assistere impotenti all'andirivieni notturno dei clienti. Ora l'attesa è finita: da mercoledì prossimo infatti in via Mortise, all'incrocio con il civico 57 di via Plebiscito, verrà istituita una Ztl - zona a traffico limitato - anti prostituzione attiva dalle 22 alle 5 del mattino. In quelle ore, lungo i circa 300 metri di strada interessati dall'ordinanza emessa dall'Amministrazione comunale, potranno transitare e sostare solamente i residenti. Per i loro amici o parenti invece è prevista un'autocertificazione da esibire, in caso di controllo, all'ufficiale di Polizia municipale dichiarando la "motivata necessità di accedere alla Ztl". Che sarà attiva, in via sperimentale, per sei mesi, e che in caso di violazione prevede una sanzione di 70 euro alla quale potrebbe aggiungersi la multa di 500 euro se la prostituta fosse a bordo dell'auto. Al termine del periodo di sperimentazione, il Comune e il Consiglio di quartiere organizzeranno un incontro con i residenti per stabilire se mantenere il provvedimento.
«Questa nuova Ztl arriva al termine di un percorso che parte da lontano - ricorda l'assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai - e cominciato con la realizzazione della zona a traffico limitato nel quartiere Pescarotto. Ecco, possiamo tranquillamente dire che questo nuovo provvedimento rappresenta l'estensione del precedente». Realizzato nel 2006 nella strada dietro la Fiera diventata una sorta di Amsterdam padovana con le prostitute che attiravano i clienti dalle finestre dei loro appartamenti.
«Per l'entrata in funzione della Ztl di Mortise - spiega Andrea Micalizzi, ex presidente del quartiere Stanga e ora assessore alle Manutenzioni - abbiamo aspettato fosse attivo il nuovo sistema di illuminazione. Stiamo cercando di combattere il fenomeno della prostituzione mettendo a frutto le "armi" amministrative su cui possiamo fare affidamento». Ad esprimere soddisfazione per la Ztl in via Mortise è anche il presidente del quartiere Stanga, Gloria Pagano: «È un provvedimento che rappresenta una risposta concreta alle richieste dei cittadini. Non pensiamo di risolvere il problema della prostituzione, ma limitare i danni lamentati dai residenti». E sul punto torna anche l'assessore Carrai: «Vorrei precisare che non possiamo istituire Ztl a tappeto su tutto il territorio cittadino. Questa infatti è una misura che va soppesata e valutata con molta attenzione. Il provvedimento in via Mortise arriva dopo un percorso durato due anni. Inoltre in alcune strade il fenomeno della prostituzione può anche essere passeggero».