giovedì 25 giugno 2009

aria nuova?????

convinti loro.
ma esistono ancora?
e quanti sono? 3 pare.
ma quand'e' che si estingueranno?

dal Gazzettino di Padova
Giovedì 25 Giugno 2009, Socialisti
convinti al fianco
di Zanonato
I Socialisti Padovani salutano con grande gioia e sincera partecipazione Flavio Zanonato, riconfermato sindaco della città di Padova. Sin dall’inizio della campagna elettorale, coerente con la propria storia e la propria tradizione, il P.S. si è posto al fianco di Flavio Zanonato per la riconferma del centrosinistra alla guida della città. La vittoria, sofferta fino all’ultimo ed anche per questo ancor più gioiosamente vissuta, premia la serietà, la capacità di fare, la proiezione verso il futuro di una classe dirigente che, guidata da Flavio Zanonato, ha assicurato stabilità, soluzione dei problemi, capacità di ascolto delle istanze dei cittadini. I Socialisti padovani sono orgogliosi di appartenere a questa alleanza che ha visto rinnovata la fiducia da parte dei cittadini padovani.
A quanti della politica che, per sogni solipsistici e misere speculazioni grottescamente fallite, hanno abbandonato la strada del socialismo democratico per imbarcarsi in intraprese di scadente valore politico, è sufficiente il silenzio e il disinteresse dei padovani.
Gaetano Sirone, Salvatore Italiano, Sandro Faleschini, Mario Vio,
Cristiana Zangrossi

mercoledì 24 giugno 2009

resa dei conti

dopo la sconfitta nel PDL inizia la resa dei conti, chissa' che non venga fatta un po' di pulizia:

dal Gazzettino di Padova
Mercoledì 24 Giugno 2009, (M.B.) E adesso all’interno del Pdl, dopo la sconfitta di Marco Marin, si cominciano a fare i conti analizzando tempi, metodi e condotte di una campagna elettorale che il centrodestra ha lanciato solo a poco più di un mese dal voto. Perché Marco Marin, prima di provare a vincere il ballottaggio con Flavio Zanonato ne aveva dovuto superare un altro, estenuante e tutto interno alla sua coalizione, che l’aveva visto opposto a Maurizio Saia. Il senatore ex-An che oggi, a urne chiuse e sconfitta incassata, non si tira indietro nell’indicare i colpevoli della mancata affermazione sul centrosinistra.
«Per vincere sarebbe bastato che i vertici del partito avessero avuto il rispetto per gli uomini del Pdl padovano, per i nostri elettori, per la città – attacca deciso, e con la solita schiettezza, Saia – Trovo semplicemente vergognoso essere arrivati a poche ore dalla chiusura delle liste senza un candidato sindaco. Se si voleva davvero battere Zanonato non si doveva fare così. Poi, se in ballo c’erano altre cose e quindi diverse strategie allora andava bene anche se si fosse deciso di scegliere il candidato estraendolo a sorte, però questo qualcuno deve avere il coraggio di dirlo: a noi e ai nostri elettori».
«Comunque il ritardo con cui è stato nominato Marco Marin non ha giustificazioni – continua il senatore – Abbiamo perso dei mesi senza motivo regalando la vittoria al centrosinistra. E la gente non ne capisce il motivo, perché sarebbe stato sufficiente designare il candidato a Natale per vincere. Invece ci siamo persi in miserie da pollaio. E adesso, però, cominceremo a contare i morti: senatori e deputati compresi».
Perché secondo il parlamentare gli effetti del ritardo con cui è stato indicato il nome di Marin si sono poi negativamente riflessi sull’intera campagna elettorale, sino alla sconfitta di lunedì.
«Marco non ha nemmeno avuto la possibilità di presentarsi alla città con una strategia programmatica di medio termine e queste carenze, anche dal punto di vista dell’immagine, l’elettorato le percepiva – osserva Maurizio Saia – La mancanza di tempo, il dover sempre rincorrere, ha portato a una campagna elettorale lampo in cui doveva essere sempre “buona la prima”. Se infatti un manifesto non era perfetto non lo si poteva modificare, lo si doveva far andar bene così. Mentre davanti si aveva un avversario che da cinque anni stava pianificando la sua riconferma. Gli abbiamo persino lasciato lo spazio politico per traccheggiare, per fingere il dubbio legato alla sua ricandidatura o meno».
E la conclusione dell’analisi politica del senatore non è certo meno forte delle parole che l’hanno introdotta e sviluppata: «Il centrodestra è andato allo sbaraglio. E ne abbiamo pagato il conto, ma qualcuno ora deve assumersene la responsabilità. Resta solo da rendere onore a Marco Marin che ha dimostrato forza e stile anche nel momento della sconfitta, mettendoci sempre la faccia. Come invece non farà chi a Padova non resta e Zanonato non dovrà tenerselo per altri cinque anni».

giovedì 18 giugno 2009

Zanonato e Marin a Matrix

un duello finito in sostanziale parita' quello andato in onda jersera e che ha visto contrapporsi i candidati sindaci di Padova.
Andando a guardare meglio pero', diciamo con gli occhi di uno che in citta' ci vive, cosa si potrebbe dire?
Che zanonato ha decisamente una faccia di tolla notevole, che su via anelli han tutti torto, zanonato ha certo il merito d'aver chiuso il complesso La Serenissima, ma ha anche il peccato originale di averlo creato il ghetto di via Anelli.
Peccato non si sia parlato della gestione delle piazze, che zanonato ha trasformato da luogo pubblico a suolo privato di spacciatori tossici e no global.
notevole anche la promessa del sindaco uscente di non costruire centri commerciali nuovi, fatta cosi', in coda, mi ha ricordato molto berlusconi e l'ICI, zanonato che fino all'altro giorno non pareva essere di questa opinione. Oltretutto, immagino, che lui possa dir la sua sul suo comune, come puo' promettere che non ne sorgeranno altri nei comuni limitrofi? ma forse puo', onestamente non lo so, quindi lascio stare.
Bello il colpo di marin sulle corsie preferenziali per le moschee, decisamente un passo falso per il sindaco uscente che, credo, difficilmente avrebbe fatto se non si fosse "arruffinato" in passato per dover di coalizione.
Per chi non avese visto il confronto tra i candidati sindaci di Firenze bisogna dire che il confronto tra i padovani e' stato piuttosto "moscio" e bisogna anche aggiungere che forse questo e' perche' per Padova si presenta la possibilita' di scegliere tra uno che e' li' da 20 anni a fare il sindaco o loppositore del sindaco, che ha 35 anni da burocrate di partito alle spalle, e uno sconosciuto "nuovo" ma non immacolato.
Si vota per nessun cambiamento eun minimo cambiamento (speriamo che i fatti poi, comunque vada, mi smentiscano).
Paradossale che zanonato in questo senso si presenti come il "Nuovo che avanza", come il cambiamento... mah!

mercoledì 17 giugno 2009

Galan contro zanonato

dal Gazzettino di Padova

«Zanonato? Sembra una mensa dell’Est»
«Grigio e modesto come certi luoghi dell’ex Jugoslavia». Giaretta: «Ha perso la testa»

Mercoledì 17 Giugno 2009,
Fino ad allora il presidente Galan era rimasto nell’alveo. «Ero in Marocco in viaggio di nozze. Ogni tanto aprivo il telefono e godevo immensamente. L’ex funzionario del Pci, quello che doveva vincere facile al primo turno era in difficoltà. E poi Barbara Degani che diventava presidente della Provincia senza problemi. Ah, ma ho la vaga sensazione che lunedì sarò ancora più pacificato».
Straripa quando gli chiediamo che differenza c’è secondo lui tra i due candidati sindaco, Marin e Zanonato, visto che conosce bene entrambi. Galan sbuffa, si agita sulla sedia come una locomotiva in pressione, comincia: «Ma io, cosa volete, adesso...». Poi molla i freni e la locomotiva parte fischiando. «Sa che cosa mi ricorda Zanonato? Il sentore jugoslavo, quel sentore di patate fritte di bassa qualità, di mensa di ultim’ordine, insomma qualcosa di modesto. Del resto la sappiamo tutti la sua storia che nessun giornale scrive mai. Dipendente della Cles, cooperativa comunista. Con le sue vicende... E poi la parabola del comunista che cerca di trasformarsi, ma resta un funzionario grigio». Finita? No. «Me lo ricordo in consiglio regionale, stizzoso, nervoso, incattivito». E oggi? «Preoccupato di apparire ma non di risolvere i problemi». E Marin? «Lui tutto ciò che ha fatto nella sua vita lo ha fatto bene. Tra i due c’è un abisso, come tra Zanonato e Zoggia eh... Questo è un funzionario ma non è cattivo...».
Galan è tornato. Ieri al Pedrocchi per presentare con la Lega i candidati comuni è stato show. C’erano Francesca Zaccariotto, candidata leghista alla presidenza della Provincia di Venezia, presente con Antonello Contiero, in corsa per Rovigo e i coordinatori regionali Zorzato e Giorgetti. Con loro il segretario nazionale della Liga Veneta-Lega Nord, Giampaolo Gobbo. Tutti impegnati nei contorsionismi per giustificare l’alleanza in virtù del "poker d’assi" da portare a casa, come lo ha definito Gobbo (ovvero Rovigo, Belluno, Venezia e Padova) imbarcando pure l’Udc.
Il governatore è riuscito a vedere «il mio alleato che cresce e noi che cresciamo di più, quindi fa bene a tutti stare insieme». Mentre Gobbo ha fatto buon viso a cattivo gioco affermando che sarà Bossi a chiedere la sua parte un giorno, a Berlusconi, senza bisogno di nessun "golpe". Meno tenero è stato il governatore sull’Udc: «Non è uscita bene dalle elezioni» tanto che Zorzato cerca subito dopo di correggere i toni: «Nel ballottaggio sarà con noi perché ora si sceglie sulla qualità delle persone e dei programmi». Ma De Poli replicava secco nel pomeriggio: «Abbiamo raddoppiato i voti, l’11 per cento, e abbiamo mantenuto sindaci da Carmignano a Grantorto a Urbana, e ora siamo determinanti ai ballottaggi. Il nostro partito è presente».
L’ultima è per il voto di scambio, vero o presunto. «Ci accuseranno anche se regalo una scatola di cioccolatini?» conclude Galan. «Pensino invece che loro non esistono più mentre io in 15 anni non mai avuto nessuno scandalo in Giunta e il Veneto ha la miglior sanità d’Italia, la migliore integrazione con gli immigrati, i migliori servizi». Parla anche Marin e a domanda sul tram risponde: «Il mezzo c’è ma non ci sono i servizi complementari. Hanno previsto due parcheggi ai capolinea e pensano che bastino? Poi bisogna completare le altre due linee e farlo presto altrimenti il tram resta monco. E bisogna pensare ad eliminare certe incongruenze come i cordoli alla Guizza che bloccano l’arrivo della clientela dei negozi».
In serata arriva la replia del segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta: «Galan e Marin hanno perso la testa: gettano fango sulla città consapevoli della sconfitta. Di quante badanti ha bisogno il candidato Marin? Nei giorni scorsi due ministri, adesso Galan. Mai per presentare progetti ma per denigrare l'avversario e insieme la nostra città».
Mauro Giacon

quando si dice raschiare il fondo

qui siam proprio alla frutta, ma non la piazza, della frutta, che forse vedremo finalmente libera da tossici, pedrini e pedrini tossici se ci togliamo dalle scatole l'arrogante sindaco muratore.
no, siamo alla frutta nella comunicazione politica.
Dal Gazzetino di Padova
Un esposto di Naccarato e Ruzzante (Pd): sostenitori di Marin offrono "contributi" per la spesa al market
«Voto di scambio!» Il Pdl: «Ridicolo»
Big a Padova. Il ministro Sacconi ha incontrato al Pedrocchi il mondo dell’economia

Martedì 16 Giugno 2009,
L’on. Alessandro Naccarato e il funzionario del Pd Piero Ruzzante hanno annunciato un esposto alla magistratura per un presunto "voto di scambio". Il fatto risale alla scorsa settimana quando una signora, mentre stava terminando di fare la spesa in un supermercato, sarebbe stata avvicinata da due sostenitori del candidato sindaco del centrodestra, Marco Marin, che le avrebbero offerto di farsi carico dell’acquisto dei generi alimentari che aveva nel carrello. «Ridicolo» commenta il Pdl. «E’ il segnale che sono davvero in difficoltà». Intanto ieeri i ministri al Welfare, Sacconi e alla Difesa, La Russa hanno incontrato il candidato sindaco Marin. Importante annuncio di La Russa. «Se vince Marin pronti ad assegnare strutture militari in disuso alla città».

venerdì 12 giugno 2009

risultati elezioni (6)

povera ruffa ruffini, le sue rondinelle e le sue idee di integrare i padovani nella societa' extracomunitaria battute nelle urne:
L’assessore alla Casa e all’Immigrazione Daniela Ruffini, a capo della lista di Rifondazione e Pdci, ha avuto 277 voti.

risultati elezioni (5)

umorismo involontario del Gazzettino:
si assicura solo 393 preferenze. Marco Carrai, ne ha avute 385, nonostante l’impegno a ottimizzare le risorse della Polizia municipale.

ah ah carrai, polizia municipale, ottimizzazione, tutte parole una in contrastro con l'altra, soprattutto carrai

risultati elezioni (4)

peccato.
Chiaro che dopo aver speso tanto tempo (e denaro) per far qualcosa in quartiere per il bene di tutti e non venir riconsociuti adeguatamente nelle urne e' deprimente, ma alla fine lo s'e' fatto per il quartiere e qualcosa s''e ottenuto.
Ovvio che essere nella stanza dei bottoni avrebbe fatto bene a tutta la Stanga ma anche cosi' certi risultati si sono ottenuti, il piu' importante? costringere la'amministrazione attuale a considerare la Stanga come una parte di padova, non lo sgabuzzino da tenere chiuso.
vedremo.

dal Gazzettino di Padova.
Giovedì 11 Giugno 2009, I "cavalieri" sono rimasti senza armatura, e qualcuno ha anche deciso di riporre le armi. I risultati delle elezioni comunali hanno infatti sancito la debacle dei comitati cittadini anti-degrado che dopo l’azione nei loro quartieri di riferimento avevano tentato il grande salto nella politica che conta. Forse la spinta decisiva per quelli che vennero ribattezzati i "magnifici cinque", ovvero Gisella Scanferla del comitato Manara, Paolo Manfrin dello Stanga 6, Denis Menegazzo del Pescarotto, Maurizio Meridi di Sos Padova e Massimiliano Pellizzari di Comres, lo scorso settembre l’aveva data l’onorevole del Pdl Filippo Ascierto quando per loro era arrivato a parlare addirittura di una nomina a Cavalieri della Repubblica per l’impegno civile che avevano profuso nel denunciare le situazioni di degrado, contribuendo a combattere la battaglia per la sicurezza in città. Ma nove mesi dopo il responso delle urne respinge ogni loro velleità.
Paolo Manfrin e Gisella Scanferla, che hanno deciso di sostenere il sindaco uscente Flavio Zanonato fondando la lista Comitati città sicura, escono dalla due-giorni elettorale raccogliendo lo 0,40 per cento e 114 preferenze il primo, 7 la seconda. Denis Menegazzo e Maurizio Meridi, che nel frattempo avevano stretto l’alleanza per fare nascere Padova Sicura in appoggio a Marco Marin hanno chiuso con lo 0,66 per cento frutto di 746 preferenze, 104 per Menegazzo e 81 per Meridi. Infine Massimiliano Pellizzari, che ha deciso la corsa in solitaria candidandosi a sindaco e raccogliendo con la sua lista Padova Rinasce 225 voti e lo 0,2 per cento. E così se l’impegno anti-degrado ne aveva fatto unire forze e intenti, quello politico, come spesso accade quando in ballo ci possono essere prestigio, visibilità personale e il miraggio di raccogliere anche solo una piccola frazione di potere, li ha divisi.
«Non è andata come pensavamo – commenta schietto Menegazzo – La gente non ha gratificato gli sforzi che abbiamo compiuto in questi anni. Per me l’esperienza del comitato Pescarotto quindi si chiude qui. Perché se dopo tutti i problemi che abbiamo segnalato e le soluzioni che abbiamo proposto per risolvere il degrado che attanagliava la nostra area, in risposta ci sono state date 104 preferenze, beh, allora significa che la nostra attività non è stata capita». «Continuo a ricevere incoraggiamenti e pacche sulle spalle – conclude l’ex presidente del comitato Pescarotto -, però adesso non bastano più. Indipendentemente da chi vincerà il ballottaggio io ho chiuso ogni attività. E suggerisco anche agli altri comitati di seguire il mio esempio. Questo quartiere evidentemente merita di vivere nello schifo in cui è stato per cinque anni».
E se Menegazzo passa e chiude, Paolo Manfrin si prende tempo per riflettere prima di prendere una decisione: «Come comitati dovremo fare una riflessione profonda. Purtroppo il risultato elettorale, che per la nostra lista ritengo comunque buono, ha premiato i partiti e la logica bipolare. Gli elettori sono andati a votare come pecore, senza pensare a chi davano il loro voto. Invece delle persone hanno guardato al simbolo politico, e noi comitati non siamo stati riconosciuti come possibili rappresentanti istituzionali della città».
Chi invece si sente ancora protagonista e convinto del proprio ruolo di ago della bilancia nel prossimo ballottaggio è Massimiliano Pellizzari: «Ci sono diverse persone, di entrambi gli schieramenti, che ci stanno contattando. A loro porteremo il nostro programma e in base alle risposte che riceveremo indirizzeremo il nostro elettorato».
Matteo Bernardini

mercoledì 10 giugno 2009

risultati elezioni (3)

La sindrome di Tafazzi colpisce anche il Quartiere 3 e, nonostante la pessima gestione passata del presidente di quartiere, da, pur di misura, la maggioranza agli ex tutto, ex comunisti, ex dc, ex socialisti, ex ex.
Per soli 3% di voti, uno spreco, ma, come si dice, li avete voluti, ve li tenete, vale per il pdq, per lo spaccio e per il degrado, si poteva tentare di cambiare, invece...

dal Gazzettino di Padova

Mercoledì 10 Giugno 2009, Resiste e rimane al centro-sinistra il Quartiere 3-Est, quello della Stanga, di via Anelli, di via Manara e del Pescarotto. La coalizione guidata dal Partito Democratico tiene e vince sul centro-destra per 3,42 punti di percentuale. Il Pd si conferma, come cinque anni fa, il partito più votato, mentre viene vinta da Paolo Manfrin con 81 preferenze contro le 31 ricevute da Denis Menegazzo, la sfida tutta interna ai comitati di quartiere: Manfrin porta bandiera dello Stanga6, Menegazzo del Pescarotto. Risultato che viene ribaltato dai voti ottenuti dalle rispettive liste civiche, visto che Padova Sicura di Menegazzo e Meridi chiude con l’1,54% e Padova nel cuore di Manfrin all’1,31%.
Partito Democratico 6.748 voti, 31,38%; Popolo delle Libertà 5.117, 23,79%; Lega Nord 2.904, 13,50%; Italia dei Valori 1.341, 6,24%; Padova con Marin 1.269, 5,9%; Udc 671, 3,12%; Padova con Zanonato 623, 2,9%; Lista Giovani per il Quartiere 3-Est 530, 2,46%; Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani 512, 2,38%; Lista Civica Beppe Grillo 441, 2,05%; Padova Sicura 331, 1,54%; Sinistra per Padova 319, 1,48%; Padova nel Cuore-Comitati cittadini Padova Sicura 282, 1,31%; Intesa Veneta 208, 0,97%; Padova Città Aperta-Aurora D’Agostino 138, 0,64%; Padova Città Libera-La Destra 73, 0,34%.
Il re delle preferenze è Andrea Micalizzi del Partito Democratico, presidente uscente della Circoscrizione che quindi si candida prepotente alla suo secondo mandato. Micalizzi ha chiuso infatti toccando quota 791 voti personali. Staccatissimo, sempre nel Pd, il secondo classificato, Fernando Cantarello, mentre Mauro Feltini, anche lui democratico, chiude il podio fermandosi a 199 preferenze. Anche nel Pdl c’è una riconferma, quella di Michele Russi che arriva a 209 preferenze, 198 invece sono quelle ottenute da Bruno Cappellari. Tra il popolo leghista spopola Mariella Mazzetto con 75 preferenze contro le 57 di Maria Grazia Sarto. Buono in termini di preferenze è anche il risultato raggiunto da Antonio Bressa della lista Giovani per il Quartiere che arriva a 112 voti personali. Basso invece il termometro in fatto di voti ad-personam per Emanuele Naruti del comitato solidale di via Manara che si presentava con Rifondazione comunista e che ha racimolato solo 14 preferenze.

martedì 9 giugno 2009

risultati elezioni (2)

dal sito del corriere

si contano i voti e vediamo che nonostante la grande fanfara a disposizione del comitato Stanga questo con la lista "copia" Citta' sicura raccoglie meno voti della lista originale "Padova Sicura".
Che forse tanto baccano per poi accodarsi al sindaco muratore non abbia pagato?

risultati elezioni (1)

dal sito del corriere

a Marin e' chiaramente mancato l'appoggio della Lega, chissa' cosa si prova ad essere preda della sindrome di Tafazzi?
Peccato, un'occasione persa per farsi un dispetto? sì, come tagliarsi i gioielli per far dispetto alla moglie.

sabato 6 giugno 2009

le minacce di zanonato

i padovani dovranno capire ed integrarsi con i clandestini, apprenderne usi e costumi e integrarsi.

dal gazzettino del 5 giugno

Zanonato: «Al primo posto
giovani e integrazione»

martedì 2 giugno 2009

zanonato al Pescarotto

ricevo ed inoltro:

il blocco delle serrature della sala polivalente di via Tonzig, dove
era previsto un comizio del sindaco Zanonato, non può essere liquidato come
fanno i Sig.ri Micalizzi e Zampieri in modo semplicistico e riduttivo, ai
competitors della campagna elettorale, a corto di argomenti da contrapporre.

Purtroppo di argomenti contro Zanonato ve ne sono, e fin troppi, come
possiamo testimoniare noi della Lista Comitati Cittadini "PADOVA SICURA",
che abbiamo passato cinque anni con la gente sul territorio, di giorno e
spesso anche di notte.

L'episodio, se pure spiacevole, può essere interpretato in più modi:

a) come atto di ribellione da parte dei residenti nei confronti di una
amministrazione comunale troppo assente e di un sindaco che finalmente
scende tra i suoi "amati concittadini" solo quando è ora di chiedere il
voto;

b) come gesto di sfida degli spacciatori e dei papponi delle prostitute
(fenomeni che Micalizzi dice, sognando, di aver "debellato dalla zona"), che
purtroppo trovano facile rifugio, se non fosse per le forze di polizia, nei
mini appartamenti dei troppi palazzoni esistenti.

Il tentativo, quindi, di dare un significato politico ad un gesto di
protesta, che comunque è da condannare, rientra nella mera speculazione
politica propria di chi è a corto di validi argomenti.

D'altra parte la scarsa presenza di residenti al comizio (supportato
addirittura da chi dice di gestire ben 10 comitati), molto meno della metà
propagandata, testimonia la disaffezione dei cittadini nei confronti di una
amministrazione comunale che si è caratterizzata, più che altro, per le
gesta di un assessore (Ruffini) famosissima tra la gente del terzo mondo.

E pensare che la Stanga / Pescarotto una volta era considerata "Zona rossa"
!!!

Meditate !

MENEGAZZO DENIS
Lista Comitati Cittadini "PADOVA SICURA"+