giovedì 25 agosto 2011

solo a napoli

notizie estive, ricordiamoci che alla fine c'e' chi sta peggio:

da gazzettino.it

Al museo archeologico di Napoli arrivano i "ghostbuster", ossia gli acchiappafantasmi: non ci si crede ma li manda il ministero dei Beni culturali. Tutto dopo che gli operai di una ditta si sono rifiutati di lavorare causa presenze strane. Che un tecnico inviato da Roma ha fotografato, come si vede nell'immagine pubblicata dal quotidiano Il Mattino.

L'allarme fantasmi è arrivato da alcuni operai: «in questo cantiere succedono cose strane» hanno detto al responsabile dei lavori al museo, l'architetto Oreste Albarano, nominato dal ministero per i Beni Culturali. L'architetto, che non crede ai fantasmi, ha fatto alcune foto con il suo cellulare e in una appare la sagoma di una bimba. Da qui il coinvolgimento di alcuni esperti che a settembre dovrebbero arrivare a Napoli a caccia di fantasmi per far luce su una storia che ha parecchi lati oscuri.

Secondo quanto racconta il quotidiano Il Mattino, la vicenda dura già da qualche mese. A raccontarla è stato l'architetto Albarano. Lui, ai fantasmi, dice di non credere. Dopo le sollecitazioni di alcuni operai, si è recato personalmente al Museo. Ha fatto alcune foto con il suo cellulare e, da qui, la "sorpresa": sullo sfondo la sagoma di una bimba che, secondo quanto è stato accertato, non è la figlia di nessuno degli operai.

mercoledì 10 agosto 2011

l'inutilita' del burocrate

anzi, la dannosita' del burocrate, leggete e stupite:

(da gazzettino.it)

Il piano sicurezza del Comune?
Fare le multe ai padovani
di Silvia Rocchini
Martedì 9 Agosto 2011,
Abito al Portello: sulla zona inutile spendere tante parole. Nel mio vicolo è normale trovare cartacce, escrementi umani bottiglie e bicchieri, raramente gli addetti puliscono (limitandosi alle vie principali) e io, una delle poco residenti (molti studenti e stranieri di passaggio) mi ritrovo spesso a raccogliere un po' di tutto.
C'è divieto di sosta in tutto il vicolo, ma le macchine parcheggiate non mancano: lasciate per brevi commissioni, o dagli abitanti che non possono mettere monetine tutto il giorno o non possono chiedere il parcheggio residenti o dagli invitati alle quotidiane feste di laurea in zona. Il divieto di sosta è stato messo circa 10 anni fa a seguito di un esposto contro Lo Spaccone, non riuscendo gli abitanti a entrare fisicamente in casa, a causa della quantità di mezzi accatastati. Ora la situazione è molto cambiata, grazie alla presenza di un circolo assai meglio gestito (Carichi Sospesi), che passa parola ai suoi soci di non parcheggiare. Io abitualmente lascio di solito l'auto negli spazi autorizzati. Agosto: studenti e molti stranieri rincasati per le vacanze. Nessuna festa di laurea. Oggi è perfino passato un operatore ecologico. Portello deserto. Torno dalle spese con un amico che mi ha dato una mano, ognuno con il suo mezzo (uno con il cane in auto, uno con gli scatoloni di spesa). Scarico, do indicazioni ai figli di come riporre gli acquisti. Cinque - dieci minuti e fuori c'è già un solerte agente di polizia municipale che multa i nostri mezzi. A dire la verità un mezzo era già stato multato (niente da dire), l'altro non ancora. Gli chiedo se può evitarlo: non stiamo dando fastidio a nessuno, ho appena scaricato e ho tutta l'intenzione di spostare il mezzo. Esprime dei dubbi sul fatto che stia scaricando (in effetti ho appena finito, ma lo invito a entrare i cucina dove ci sono ancora scatoloni e borse). Continua a scrivere il suo verbale (sbagliando tra l'altro l'indirizzo della rilevazione). Gli faccio presente che non mi sembra che la mia auto sia Il Problema del Portello, ma che nel vicolo si trova molto altro tutti i giorni e tutto passa quasi sempre sotto silenzio. Replica che lo sto accusando di non sapere fare il suo lavoro. Non è proprio così, gli dico che so come deve lavorare (lavoro anch'io nella pubblica amministrazione), gli chiedo solo buon senso, ma ormai si è arrabbiato, mi chiede dove lavoro (segnandoselo su un pezzetto di carta... mi farà licenziare???) e i documenti, minacciando testualmente che se non li esibisco (e perchè non dovrei farlo? E' un suo diritto chiedermeli) "chiama un'altra macchina e mi fa portare dentro". Il tutto sotto gli occhi dei miei ospiti e di un paio di vicini.
Sono una persona corretta, so cosa devo fare, prendo la multa (entrambe le multe, anche quella dell'amico che mi ha portato la spesa) e le pago entro tre quarti d'ora (in posta aspetto mezz'ora, ho due persone davanti). So perfettamente che il dovere di quell'agente era multarci, ha fatto il suo dovere. Se l'obiettivo della nostra amministrazione è far rispettare le regole, tanto di cappello all'agente che è stato così ferreo e rigido. Obiettivo centrato. Anzi, tripli complimenti, perchè mi ha assicurato che prende nota dei nostri mezzi e "ogni volta che sarà al Portello, dato che (ci chiarisce) è il Nostro Poliziotto di Quartiere, verrà a verificare che non siano davanti a casa e nel caso li multerà nuovamente". Se non ha di meglio da fare... Se invece l'obiettivo della nostra amministrazione e dei suoi superiori è far sentire a proprio agio e sicuri i cittadini, ... beh, lascio la conclusione a chi di dovere.
Silvia Rocchini

lunedì 8 agosto 2011

attenzione all'ambiente

come ogni anno si dimostra nullo l'intervento dell'amministrazione a riguardo dell'inquinamento della nostra aria, la ventata di novita' di zan e zano s'e' ridotta al nulla piu' totale.
si sapeva, ma e' triste comuqnue.

da gazzettino.it

L’ALLARME
Ozono, in città si soffoca:
69 volte fuorilegge in 7 mesi
Legambiente: «I superamenti sono il triplo rispetto al massimo
consentito, servono ecopass e un migliore trasporto pubblico»
Domenica 7 Agosto 2011,
Con l'innalzarsi delle temperature, torna l'allarme ozono e si triplicano gli sforamenti. Ancora una volta ad accendere i riflettori su uno dei tanti "rischi ambientali" a cui sono esposti i padovani, è Legambiente.
«Dall'inizio dell'anno a Padova - denuncia Lucio Passi, portavoce dell'associazione - l'ozono ha totalizzato ben 69 superamenti del nuovo valore per la protezione della salute umana contro i 24 giorni di superamento della soglia consentita per legge. Nel 2010 i superamenti sono stati 52. Nel triennio 2007-2009 a Padova la soglia è stata mediamente di 40 superamenti annui». «Sapevamo - continua Passi - che l'ozono fosse un grave pericolo per la salute di tutti noi ma da quando l’Arpav, grazie all'esplicita richiesta di Legambiente, fornisce le misurazioni dell'ozono in relazione al nuovo limite di legge, il quadro si è fatto ancora più fosco». «Nella nostra città - dice ancora il rappresentante di Legambiente - i giorni di superamento si avviano ad essere il triplo di quelli consentiti dalla legge. È il contraltare dell'inquinamento da polveri sottili dei mesi più freddi. Entrambi sono un problema cronico, causato dal massiccio traffico veicolare». Secondo Passi «le amministrazioni locali e il governo non possono continuare a procrastinare serie misure e politiche di contrasto». «È indispensabile - conclude - intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana, disincentivando seriamente il traffico privato e promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci, a partire dal potenziamento del trasporto pubblico, che, visti i tagli, deve essere sostenuto dal pedaggio urbano, il cosiddetto ecopass. Solo così si potrà davvero combattere l'inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle nostre città». Ma che danni alla salute può provocare l'ozono? Ad elevate concentrazioni questo elemento può rendere più difficile respirare profondamente. Inoltre l'ozono può aggravare l'asma e altre patologie respiratorie, e anche le malattie croniche del polmone, quali enfisemi e bronchiti. Infine l'ozono può provocare l'infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie.

intervista a Marin

dal gazzettino l'intervista a Marin, c'e' molto di condivisibile dal mio punto di vista percio' leggete e vedete voi

«Un anno buttato via
per la nuova Questura»
Marco Marin: «Doveva nascere in stazione, è tutto fermo
Intanto i cittadini raccolgono firme e il sindaco non li ascolta»
Domenica 7 Agosto 2011,
Marco Marin, l’omicidio alla Cucine testimonia la forma di degrado estremo di una parte della città. Dobbiamo alzare bandiera bianca?
«Vede, ci sono migliaia di cittadini della zona stazione che hanno raccolto firme perché non ne possono più. Ma che cosa devono fare se il sindaco non li ascolta? Mi dica che che cosa ha fatto finora mentre i clandestini si affrontano in Largo Europa a colpi di macete, al Portello battagliano gli immigrati e le piazze sono piene di spacciatori. Glielo dico io che cosa ha fatto, niente».
E la nuova Questura in stazione?
«Pensi che cosa avrebbe significato averla. Invece dal 13 ottobre dell’anno scorso, quando è stato firmato l’accordo con le Ferrovie che liberava l’area non si è mossa una paglia. Dico: è passato quasi un anno, ma quanto ci vuole a far partire un progetto? Che cosa dobbiamo pensare a questo punto? Che non si farà mai. Bella prova di efficienza e di interesse per i cittadini. Intanto qui ogni giorno va peggio».
Ma anche il governo, dice il sindaco, non sta facendo la sua parte. Fa entrare chiunque e non espelle chi delinque...
«Il governo ci ha mandato altri 25 militari, che cosa deve fare di più? È il sindaco che ha la responsabilità di creare politiche antidegrado. Senta, 250 residenti di piazza De Gasperi gli hanno chiesto di recintare delle aiuole in una piazzetta per evitare il degrado di gente che alcuni la usino per campeggio o per drogarsi, neanche quello è riuscito a fare. E per uno che ha fatto il muro di via Anelli...».
Che altro bisognerebbe fare?
«Io l’ho detto tante volte. Presidi fissi dei Vigili nei quartieri, squadre speciali come ce n’erano un tempo per fare "pulizia", basta umiliare il Corpo dei Vigili mandandoli solo a multare, c’è gente in gamba che va valorizzata. E infine rivitalizzazione delle zone a rischio con iniziative».
Il modello del sindaco è: fermezza con chi non è in regola e accoglienza per gli altri. È corretto?
«Ma come lo usa? Vediamo l’accoglienza: quando arrivarono i sedicenti profughi scappati da un campo della Puglia e si misero a campeggiare occupando l’ex scuola Gabelli prendendo il posto a quelli che dovevano arrivare che disse allora il sindaco? Niente, li accolse. Così diventiamo un punto di riferimento per tutti coloro che pensano a Padova come l’isola del bengodi ed è questo il buonismo generalizzato che non aiuta chi invece avrebbe voglia di farsi un futuro».

venerdì 5 agosto 2011

siamo arrivati a tanto...

alla fine il sindaco muratore, ex sindaco sedicente sceriffo, marocchino bianco, podesta' di padova ce l'ha fatta.
e' riuscito a esacerbare tanto gli animi che i cittadini si devono difendere da soli.
come nel far west.
vi pare possibile?
l'ondivago sindaco erettore di muri, promotore dell'integrazione parolaia, fautore della separazione e della diluizion edello spaccio e della prostituzione in modo che ciascuno ne abbia un po' e' riuscito a far si che i cittadini padovani debabno armarsi di bastone per difendere la citta'.

se vi par poco...

da gazzettino.it

Un’intera strada si è ribellata agli spacciatori. Sono i residenti di via De Cristoforis alla Stanga che ieri, intorno alle 16.15, hanno reagito. Hanno detto basta alla moltitudine di pusher nordafricani quotidianamente sotto le loro abitazioni. Due abitanti, circa sessantenni, stavano transitando a piedi su via De Cristoforis quando si sono imbattuti in un gruppetto di una decina di spacciatori. «Dovete andarvene da qui, vicino alle nostre case non vi vogliamo. Siamo stanchi» hanno gridato i due residenti all’indirizzo dei maghrebini. I pusher non si sono per nulla impressionati, anzi hanno risposto ai due con offese e minacce. Ma gli anziani invece di battere in ritirata sono saliti in casa e dopo due minuti sono scesi in strada armati di bastoni. Lunghi pali di legno che usano negli orti sociali per coltivare la vite. Le urla si sono propagate per tutto il quartiere. La tensione è salita. I due anziani hanno affrontato senza timore la banda di spacciatori. Ad accorgersi di quanto stava accadendo è stato Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga, insieme a un altro residente. «Sono sceso in strada - racconta Manfrin - e ho subito calmato i due abitanti con in mano i bastoni. Poi, insieme a un altro residente intervenuto con me sono andato a parlare agli spacciatori. Gli abbiamo detto che sotto le nostre case non devono stare. Questo non è il loro territorio, ma il nostro. Devono rispettare chi abita alla Stanga. A spacciare devono andare dove non risiede nessuno. Poi - prosegue Manfrin - ci siamo allontanati. Loro erano tanti e abbiamo avuto un po’ di paura. Ho chiamato il 113 per segnalare l’episodio». La rabbia dei residenti di via De Cristoforis e della Stanga contro i mercanti di droga ha un precedente molto recente. «Domenica mattina - ricorda il presidente del comitato Stanga - abbiamo trovato via De Cristoforis ridotta a un porcile. Per terra c’era di tutto. Siringhe, cartacce, resti di cibo ed escrementi. Il chiaro segnale del passaggio di pusher e tossicodipendenti. É stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Intanto, sempre ieri intorno alle 19 sul parcheggio del Brico center, diverse persone hanno assistito a una rissa tra alcuni nordafricani. In particolare un maghrebino ha scagliato una bicicletta contro un connazionale. Anche in questo caso alla violenza sono seguite urla, offese e minacce. I cittadini allarmati hanno chiamato il 113. Sono intervenuti anche gli uomini della sicurezza del grande magazzino.