venerdì 29 ottobre 2010

il sindaco se non e' sceriffo si insceriffera'?

il consigliere Bordin punta il dito su zanonato, sindaco piu' muratore che sceriffo.

da gazzettino.it

«Il vero guaio di Padova è la sicurezza. Zanonato minimizza il problema ma i cittadini lo vivono sulla loro pelle tutti i giorni. È per questo che "Padova della Libertà con Rocco Bordin" andrà nelle piazze con un questionario per sapere come si sentono i cittadini e da lì partirà una petizione per avere finalmente più sicurezza».
È questo il grido di battaglia che il consigliere del Pdl Rocco Bordin, il più votato alle ultime elezioni, ha lanciato ieri con accanto una folta rappresentanza di simpatizzanti e consiglieri di quartiere. Tra di loro c’erano anche due immigrati, Faith Innoyeze e Youssef Trouche che abitano al numero 15b di via Confalonieri. Le loro testimonianze di "regolari" che hanno voglia solo di lavorare e vivere in pace sono particolarmente indicative. «Da quando "via Anelli 1" è chiusa, è cominciata "via Anelli 2" - dice Faith - io lavoro tutto il giorno e ho due bambine. Quando torno a casa alla sera loro mi dicono che hanno paura ad entrare in casa. Ci sono solo brutte facce in giro. E di notte poi non ne parliamo. Ci sono rumori sono continui fino alle 5 di mattina. Che cosa succeda non lo so. Io mi barrico in casa». Yuossef insiste: «Polizia e carabinieri passano in continuazione ma non riescono a fare niente. La mia ragazza quando va al lavoro è molestata continuamente da un gruppo di tunisini. Nei due bar della via succede di tutto, gridano e si accoltellano».
Se questa è la situazione più difficile non è che in altre zone della città vada meglio. Mario Forzan consigliere al Cdq2: «Vorremmo risposte sul campo nomadi. Ce n’è uno di abusivo e il sindaco non lo sposta». Alessandro Andò, consigliere del Quartiere 1, presente con Rosario Patanè: «La zona fra la stazione e piazza de Gasperi è l’esempio di una prevenzione mancata. In piazzetta Conciapelli siamo riusciti noi con un’azione di guardiania in collaborazione coi Vigili ad ottenere risultati. Perché non si fa in tutta la città?». Silvio Rossi è nel consiglio del Quartiere 6 «Da via Lagrange alla parrocchia di Santo Stefano ci sono stati episodi legati a bande di ragazzi dell’est, la parrocchia delle Cave è stata aggredita e alla caserma Romagnoli dismessa continuano le intrusioni». Orazio Marcon del Comitato del Quartiere 2 insiste: «Sui nomadi di via Ferrero perché il sindaco non applica l’ordinanza di sgombero per motivi igienici come ha fatto il suo collega di S. Angelo di Piove? E le prostitute? Milano ha risolto multando anche loro di 500 euro. Sono diminuite di due terzi». Zena Giacomelli parla del Quartiere 5. «I furti sono quotidiani alla Sacra Famiglia. In via Urbino hanno fatto tutti gli appartamenti».
È Rocco Bordin a raccogliere il testimone. «Visto che in consiglio comunale, mero esecutore dei voleri della giunta queste cose non si possono discutere, ne parleremo con la gente. Da sabato sotto il Volto della Corda e poi nei quartieri con un banchetto porremo dieci domande sulla sicurezza alla gente. E faremo le nostre proposte: vigili urbani in strada e meno negli uffici: almeno 15 vigili di quartiere che oggi non ci sono. Presidi multi-forza nelle zone a rischio; controlli mirati nelle serate dello spritz; sgombero delle aree occupate dai nomadi illegalmente».

200 multe

e poi magari ci si domanda come mai la fiera di padova venga piano piano sempre piu' messa da parte a favore della fiera di verona, anche questo aiuta!

da gazzettino.it

Oltre 200 multe. Nonostante il piano parcheggi approntato dal Comune e da PadovaFiere che aveva messo disposizione dei visitatori di Auto e Moto d'Epoca l'area di sosta Nord dietro la Fiera (1200 posti a pagamento), il parcheggio della Cittadella alla Stanga e altri 500 posti al park San Lazzaro di via San Marco, anche domenica non sono mancate le macchine abbandonate un po’ come capita attorno al quartiere fieristico. Una circostanza che ha comportato un super lavoro per la Polizia municipale. In tutto, tra sabato e domenica sono state così elevate 200 ammende. Oltre alle aree di sosta canoniche, palazzo Moroni aveva dato il via libera anche al parcheggio su viale della Pace, ma anche questo evidentemente non è bastato. «Davanti a comportamenti di questo tipo - commenta l'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai - Noi non possiamo fare altro che sanzionare». «Le regole devono valere per tutti - aggiunge - Chi parcheggia la propria auto dove è vietato, deve metter nel conto che può venir sanzionato». Tra venerdì e domenica si calcola che le presenze in fiera abbiano superato quota 60mila.

martedì 19 ottobre 2010

Qualita' della vita

Padova scende andora nelle classifiche del Sole24Ore per la qualita' della vita, soprattutto appare debole dal punto di vista dell'ambiebte.
Strano, nonostante non si faccia niente per le polvere sottili perdiamo solo 8 posizioni.

da gazzettino.it

Otto posizioni in meno rispetto alla precedente classifica "verde". Infatti secondo il "Focus ambientale" pubblicato ieri dal Sole 24Ore Padova chiude al 62° posto nella graduatoria stilata in base ai parametri monitorati da Legambiente e Ambiente Italia. Nel precedente report la nostra città aveva invece chiuso in 54esima posizione. I pochi miglioramenti riguardano in particolare la capacità di depurazione della rete fognaria che passa dal 68 all'87 per cento, e lo sviluppo delle piste ciclabili che passano dai 17 metri per abitante del 2008 agli attuali 19. I passi avanti però si fermano qui.
LE POLVERI. Se si guardasse la speciale graduatoria relativa al Pm 10 in ottica calcistica, Padova rischierebbe la retrocessione relegata all'81esimo posto, ultima città veneta, superata anche da Venezia, Verona, e Vicenza, che comunque non se la passano molto meglio finendo tra la 77. e la 79. posizione.
LE EMISSIONI Pericolose e con il rischio ozono anche in questi due sotto-capitoli, terminiamo sul lato destro della graduatoria al 66. posto per quanto riguarda le emissioni di biossido di azoto, e in 70. posizione per la media del numero dei giorni di superamento dell'ozono. In un anno Padova supera la soglia per ben 54,8 giorni.
L'ESTENSIONE. Con 9,88 metri quadri pro capite, per abitante, siamo al 51esimo posto in Italia per le aree verdi fruibili in città, mentre chiudiamo in 55esima piazza per quanto concerne la superficie delle aree verdi sul totale di quelle comunali
ZTL E ISOLE PEDONALI Due classifiche in cui Padova termina tra le prime venti città italiane. Per l'estensione della superficie stradale pedonalizzata terminiamo al non posto, per l'estensione delle zone a traffico limitato in 17esima posizione e leader nel Veneto. Nessuna delle altre città della Regione infatti può vantare una ztl così estesa
IL FOTOVOLTAICO Per il solare fotovoltaico installato sugli edifici comunali ogni mille abitanti siamo sessantesimi con 0,13 kw. Nella speciale classifica del solare termico invece chiudiamo in 51esima posizione con 0,2 metri quadri di pannelli solari sistemati su immobili di proprietà comunale ogni mille abitanti

venerdì 15 ottobre 2010

zanonato: che brutta figura!

l'arroganza del sindaco muratore (sedicente sceriffo) non ha piu' confini, smepre piu' isolato nella personale convinzione di essere il deus ex machina di Padova inanella una serie di figuracce dietro la'ltra, l'ultima nell'incontro da lui richiesta, con Maroni e dal sindaco disertato, per, dice, una mancanza di rispetto del ministro.
Andiamo, zano, dai...
ma che figure mi fai?
volente o, soprattutto, nolente, sei anche il mio sindaco e ti offendi perche' uan perosan ben piu' importante di te non ti porta il meritato (solo secondo te pero') rispetto?
e tu che rispetto hai dimostarto?

da gazzettino.it

È un ossimoro perfetto. Arriva il ministro dell’Interno per parlare della sicurezza a Padova e il sindaco-sceriffo, quello delle mille ordinanze, non si fa vedere. Eppure una spiegazione c’è per questo cortocircuito istituzionale che ha fatto perdere una grossa occasione alla città, se non fosse che alcuni onorevoli padovani e la presidente della Provincia erano comunque presenti alla riunione. Che Zanonato, colui che aveva chiesto l’incontro all’indomani dell’omicidio dei due magrebini non ci andasse, nessuno infatti se lo sarebbe aspettato.
Il problema è che anche in politica conta molto il "territorio". Se fosse stato quello del Comune il sindaco avrebbe giocato in casa incassando il sostegno di un’alta carica dello stato a cui appellarsi successivamente per ogni guaio. In Prefettura sarebbe stato semplicemente suo "ospite".
Sembra quasi un romanzo la cronaca, minuto per minuto, del mancato incontro tra il ministero degli Interni con il sindaco.
Maroni ne dà notizia ai giornalisti uscendo dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, poco prima di mezzogiorno. Insieme a lui ci sono il prefetto Ennio Sodano, il presidente della Regione, Luca Zaia e quello della Provincia, Barbara Degani.
Ecco le sue parole: «Accanto a me ci sono i rappresentanti delle forze dell’ordine, della Regione e della Provincia. Non c’è Zanonato in rappresentanza del Comune. Esprimo il mio rammarico per questa assenza polemica di cui non ho ben compreso i motivi. Posso solo dire che incontri di questo tipo ne faccio tanti e li faccio sempre in Prefettura, soprattutto quando sono presenti rappresentanti istituzionali di vari enti. Martedì ho chiamato il sindaco Zanonato per concordare con lui proprio l’incontro in Prefettura alle 10 e lui ha detto: sono d’accordo. Gli ho solo detto vengo qualche minuto prima da te, essendo lui responsabile nazionale Anci per la sicurezza, per un paio di questioni relative ai permessi di soggiorno e che non riguardano Padova ma il nostro rapporto. Poi, venendo qui stamattina ed avendo incontrato traffico, l’ho chiamato per dirgli: arriverò alle dieci e un quarto ci vediamo in prefettura e poi parliamo. E questo ha scatenato una per me incomprensibile reazione, perché avevamo concordato con lui che l’incontro si facesse lì. Per è uno spiacevole incidente, ma è chiuso».
La faccenda però un po’ più complicata. Alle 15.02 di mercoledì un dispaccio Ansa ribattuto su una nota del Viminale informava che: "il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, domani alle 10 sarà in prefettura a Padova per un incontro con le autorità locali, i vertici delle forze dell'ordine e i parlamentari del collegio circoscrizionale".
A quel punto negli ambienti politici era già chiara la situazione. Il ministro non sarebbe passato per il Comune. Qualcosa si era "impadronito" della visita. I primi avvisi del resto li avevamo riportati almeno da una settimana, quando il sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, aveva dichiarato sul Gazzettino che il ministro Maroni non era «a disposizione» del sindaco e che sarebbe venuto quando poteva «e non certo su invito di Zanonato».
Il sindaco però ci spera fino all’ultimo. Alle 9.30 di ieri mattina al Bar Antille, sotto il Municipio, colloquiano fitto fitto Giampiero Beltotto, il consulente per la comunicazione del presidente della Regione Luca Zaia, Ivo Rossi e Flavio Zanonato. Quest’ultimo, al termine esce paonazzo. Cos’è successo? Beltotto ha informato il sindaco che Zaia non avrebbe accompagnato Maroni in Comune. Era il segnale che nemmeno il ministro ci sarebbe passato. Possiamo tentare un’interpretazione: in Comune, per far bello Zanonato? Mai. E poi il ministro dell’Interno da che mondo è mondo arriva in Questura e in Prefettura, la "casa" dello Stato sul territorio. Se il sindaco vuole lo raggiunga lì. Questo si pensa nel retrobottega della politica. Davanti invece c’è il ministro che alle 10.12 in punto esce da una delle cinque macchine di scorta, sale in Prefettura e ci trova tutti meno che Zanonato. Allora lo richiama al telefono, e si sente rispondere in modo piccato che così non si fa. «Ti convoco a Roma» gli dice seccato il ministro. E l’altro: «Non prendo ordini da te». Ne riparleranno senza dubbio, ma la città ha perso un’occasione.

lunedì 11 ottobre 2010

soliti "compagni" di scuola

per "fortuna" certe cose non cambiano mai, in fondo abbaimo bisogno di alcuni punti di riferimento, uno interessante e' la certezza che gli studenti in sciopero a difendere una scuola che non educa, che promuove tutti, che imbarbarisce sono semplicemtne dei casinisti, dei maleducati prepotenti.
Se ci pensate bene e' comunque una cosa buona, almeno si puo' contare su di loro a dimostrare per quanto questa scuola sia un fallimento educativo prima di tutto.
Poi c'e' che studenti e insegnanti siano dalla stessa parte, precari ingiustamente inseriti in organico che pretendono il mantenimento del loro inutile ed ingiusto livello occupativo.
Io protesterei per avere insegnati validi non precari che suggono le mammelle dell'amministrazione senza dar nulla in cambio.
ma tant'e'.
Percio', grazie ragazzi, che ci ricordate quanto incivili siate diventati, sia in massa che singoli (tacciamo di chi approfitta dello sciopero per far eun po' troppa festa e finisce in ospedale con troppoa clo in corpo, alla fine questi alemno non fanno male a nessuno).

da gazzettino.it

Imbrattata di scritte-spray piazza Garibaldi, lordato il listòn, lanciato un fumogeno. È stata tutt'altro che una protesta pacifica quella andata in scena ieri mattina. Per colpa di pochi facinorosi, la manifestazione promossa dalla Rete degli Studenti contro il decreto Gelmini ha travalicato le regole del civile dissenso. Seimila gli studenti scesi in piazza, che hanno lasciato vuoti i banchi nei licei Tito Livio, Cornaro, Curiel, Fermi, Nievo, gli istituti Calvi, Einaudi, Duca d'Aosta, il polo di via Cave, il Marconi, il Belzoni e il Natta. «Rinforzi» sono giunti anche dagli istituti superiori di Piazzola sul Brenta, Camposampiero, Conselve. «Non riusciamo più a sostenere l'indifferenza del Governo - illustrava in apertura del corteo che attraversato il centro storico Margherita Colonnello, portavoce della Rete di Padova - rispetto alla situazione disastrosa che i tagli stanno provocando nelle scuole. Il ministro Gelmini continua ad ostentare sufficienza nei confronti del nostro movimento: ha dichiarato che quelli degli studenti sono soltanto vecchi slogan, sostenendo che il movimento sia pilotato da forze che vogliono usare la didattica come luogo di indottrinamento politico della sinistra. Nulla di più falso: la nostra è una protesta apartitica e trasversale, propositiva e innovativa». Sulle teste dei manifestanti sono spuntati i caschetti gialli, simbolo della volontà di «ricostruire una scuola che deve essere gratuita, laica, multiculturale, con professori motivati, preparati e una didattica innovativa». Accanto agli studenti medi ha manifestato anche una rappresentanza di universitari dell'Udu, nonché dei docenti della Flc e degli operai della Fiom, a dimostrazione che non è solo la scuola superiore che deve essere riformata. «Teniamo a sottolineare che la Rete prende le distanze e condanna fortemente gli atti di vandalismo operati da qualche estremista in fondo al corteo. In quanto sostenitori di una protesta pacifica e legale siamo contrari - puntualizzava Colonnello al termine della manifestazione - a questo modo di protestare che fornisce alla società un'immagine sbagliata del movimento e lo danneggia». Lotta studentesca Padova, l'organizzazione vicina a Forza Nuova, ha affiso al Marconi lo striscione «La Gelmini taglia il nostro futuro, non taglierà i nostri sogni».

il risparmio secondo l'amministrazione

una nostra vecchia e "cara" conoscenza ogni tanto rispunta, il "caro" micalizzi.
La sua concezione di risparmio e' quantomeno singolare.
Come auto di rappresentanza han scelto un'auto media, l'Alfa 159 (!?!), ma di cilindrata "popolare".
Inoltre le noleggiano, spendendo SOLO 11mila euro l'anno per ciascuna, certo il risparmio il primo anno c'e', invece di spendere 30mila euro per macchina, ma dopo 3 anni?
Forse han fatto i conti che non sara' un problema loro, visto che, se Dio vuole, finalmente zano e mica se ne andranno lasciando la patata bollente a chi li seguira'.
da gazzettino.it

(Al.Rod.) Palazzo Moroni sostituisce tre delle quattro auto blu. La parola d'ordine di tutta l'operazione è risparmio. «Come prima cosa abbiamo deciso di optare per il noleggio delle auto invece che per l'acquisto o per il leasing - spiega l'assessore al Provveditorato Andrea Micalizzi - Un'opzione che ci permetterà di ottenere notevoli risparmi».
«Abbiamo poi deciso di puntare su un segmento medio acquistando ancora delle Alfa 159, ma al posto di motori da 2400 metri cubi, abbia preferito scendere a 2000 - aggiunge - Manterremo poi ancora per qualche tempo una delle vecchie auto di rappresentanza che verrà dismessa quando uno degli autisti andrà in pensione». Complessivamente le nuove vetture dovrebbero costare 11 mila euro all'anno ciascuna, circa 775 euro più Iva al mese per ogni mezzo.
«Per le auto di rappresentanza abbiamo messo assieme un piano che dovrebbe consentirci notevoli risparmi - dice ancora l'esponente del Partito democratico - Se nel 2009 si sono spesi complessivamente 69 mila 658 euro, quest'anno dovremmo scendere a 63 mila 471, mentre l'anno prossimo le previsioni parlano di poco più di 49 mila euro».
L'operazione risparmio non ha riguardato naturalmente solo le auto blu. Da oltre un anno infatti il settore Provveditorato ha dato il via libera ad una serie di dismissione di mezzi che ha consentito all'amministrazione di mettere sul mercato (o dismettere) 48 veicoli su un totale di 410. Dismissioni che sono state affiancate da una razionalizzazione complessiva dell'utilizzo del parco auto comunale. Razionalizzazione che contempla anche l'uso da parte dei dipendenti di mezzi pubblici, di biciclette e taxi e l'utilizzo condiviso tra i settori di macchine e furgoncini.
Il progetto prevede poi una diminuzione complessiva dei chilometri percorsi annualmente. L'operazione, oltre ad essere funzionale al recupero di risorse, è anche un provvedimento che rientra a pieno titolo nell'ambito della manovra anti crisi varata dal Governo la scorsa estate.

venerdì 8 ottobre 2010

non sono stato io

non sono stato io, e' la scusa migliore che riescano a trovare i sinistri amministratori della cosa pubblica padovana, perfino rossi, che spesso si dimostra piu' serio della folla che lo circonda, ci e' caduto.
il parcheggio scambiatore del tram a pagamento, costa poco, quasi nulla, e comunque e' colpa di berlusconi.
andiamo rossi, su...
e comunque costa come un caffe, non tuti possono spendere milioni di euro l'anno in caffe' e tramezzini come fa il comune di padova, con quello che spendono in ordinazioni al bar possono tenere il parcheggio gratuito, e' solo una questione di priorita', evidentemente per il comune di padova il sevizio al cittadino viene dopo la colazione al bar...

da gazzettino.it
L’ASSESSORE La replica alle critiche: «Colpa dei tagli di Berlusconi»
Ivo Rossi: «È il costo di un caffè»
Giovedì 7 Ottobre 2010,
(Al.Rod.) «Sono perfettamente d'accordo con il centrodestra, anch'io avrei preferito non mettere a pagamento i parcheggi del tram». Davanti alla ridda di polemiche che gli stanno piovendo addosso dall'opposizione, Ivo Rossi preferisce giocare di contropiede. «Per mia natura sarei più portato a ricevere applausi piuttosto che a incassare le critiche - ribatte il vice sindaco - Ho sempre trovato poco intelligente mettere il sedere davanti alla pedata». «Purtroppo però provvedimenti di questo tipo si rendono necessari a causa dei tagli pesantissimi che il duo Berlusconi-Tremonti impone agli enti locali. Se posso dare un consiglio a Pdl Lega, è quello di chiedere conto a Silvio di questa situazione» rincara la dose l'esponente del Partito democratico. «Dato che in Regione c'è da tempo immemorabile una maggioranza di centrodestra, potrebbero anche intercedere con la giunta Zaia perché metta mano al portafoglio e stanzi finalmente risorse adeguate per il fondo del trasporto pubblico» continua l'assessore alla Mobilità che contesta anche i toni con cui l'opposizione cerca di metterlo sulla graticola: «Ho come l'impressione che si stia perdendo il senso della misura, qui si sta parlando di una cifra che aggira attorno al costo di un caffè al giorno». Ma come verranno utilizzati i soldi ricavati dalla messa a pagamento dei due parcheggi scambiatori? «In primo luogo verranno spesi per garantire il decoro, la manutenzione e la pulizia delle due aree. Due luoghi molto frequentati da chi arriva in città da fuori» aggiunge. «Soprattutto in questi giorni, si sente parlare moltissimo della necessità di garantire la sicurezza a Padova - spiega - Proprio per questo motivo abbiamo intenzione di dotare i due parcheggi di un moderno sistema di videosorveglianza». «Le nuove telecamere - conclude - permetteranno di accedere alle aree di sosta anche in orari notturni con più tranquillità e questo gioverà anche ad un più massiccio utilizzo dei mezzi pubblici».

lunedì 4 ottobre 2010

ancora ztl (3)

continua la scellerata demagogia di chiedere chiusure.
Chiudiamoci dentro per tener fuori gli pacciatori.
no, e' sbagliato, lasciamo lo spaccio libero in certe zone perche' non lo vediamo?
e quando Padova sara' tutta una ztl e nessuno potra' piu' muoversi perche' rischia di attraversare una ztl e conseguente multa? allora che faremo? guarderemo Padova dalle webcam, chiusi in casa, con gli spacciatori liberi e indisturbati perche' tanto non passa nessuno?
scellerata e sciocca richiesta, inutile, dannosa perfino quella della ztl notturna.
significa spostati da davanti che mi fa schifo vederti, am se ti nascondi o te ne vai dove non vedo allora continua pure.
cosi' si chiude via anelli e vengono al Pescarotto, si chiude il pescarotto e si spostano in via Manar,a si chiude via Manara e si spostano a Mortise (500 metri alla volta se notate), si chiude Mortise e se ne vanno in una laterale di via D'Avanzo, ora si e' chiusa una laterale di via D'Avanzo e tra poco vedremo sdove se ne andranno... probabilmente in via D'?vanzo, per forza, quella non si puo' chiudere, epro' dai, ci son delle zone dove non ci sono abitazioni, allora li' si possono mettere tanto non li vede nessuno e tutti possono dormire sogni tranquilli epr aver debellato, nella propria via, il fenomeno.
ridicoli!!!

Una zona a traffico limitato notturna, contro gli spacciatori, al Portello. È la richiesta che arriva dal Consiglio di quartiere del Centro storico dopo avere ricevuto, ieri mattina, un gruppo di residenti del rione «universitario».
«Chiediamo, ancora una volta, un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine - dicono in coro il presidente della Circoscrizione1, Filippo Frattina, e il coordinatore della Commissione sicurezza, Pierfilippo Pavanini - ma anche l'istituzione di una ztl, dalle 20 alle 8 del mattino, sull'esempio di quanto già avvenuto al Pescorotto, e più recentemente a Mortise per contrastare fenomeni quali spaccio e prostituzione». Nell'incontro di ieri i residenti hanno poi ripresentato ai due responsabili del Cdq la raccolta firme presentata all'Amministrazione comunale lo scorso marzo.
«Gli abitanti del Portello - riprendono Frattina e Pavanini - avevano raccolto 840 firme inviate sia al sindaco Zanonato, sia all'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai. Un documento in cui chiedevano fossero predisposte nuove misure per debellare la situazione di degrado, legata soprattutto allo spaccio di droga, che ormai da troppo tempo insiste nel loro quartiere. La sottoscrizione è però rimasta lettera morta». Ma oltre che sullo spaccio, il presidente del Quartiere centro, del Pdl, e il coordinatore leghista della Commissione sicurezza puntano l'attenzione in particolare sugli esercizi commerciali presenti in zona e gestiti da extracomunitari.
«Vorremmo ci fosse una maggiore responsabilizzazione degli esercenti - concludono - e l'emanazione, per quelli di loro che non rispettano le regole, di ordinanze di chiusura anticipata o, se del caso, di provvedimenti di sospensione o revoca della licenza».

domenica 3 ottobre 2010

passerella ciclabile alla stanga

dopo solo un anno dalla posa della passerella, all'improvviso, inaspettatamente... c'e' ancora da aspettare....

che sorpresona!

da gazzettino.it
Ivo Rossi: «Entro
due settimane
passerella aperta»
Sabato 2 Ottobre 2010,
(Al.Rod.) «Entro una quindicina di giorni dovremo essere in grado di aprire la passerella della Stanga». Risponde così Ivo Rossi alla polemica del capogruppo del Pdl Alberto Salmaso sui ritardi al'apertura del «ponte ciclabile» che andrà ad unire l'argine del Piovego con il Parco d'Europa. «Sulla questione sono piuttosto ottimista, la struttura praticamente è pronta e potrebbe essere inaugurata già tra qualche giorno» aggiunge il vice sindaco. E allora perché attendere una ancora un paio di settimane? «Diciamo che l'impresa che ha realizzato i lavori sta passando un momento di difficoltà» aggiunge l'assessore alla Mobilità. L'azienda è la Martinelli di Maniago con la quale l'amministrazione comunale avrebbe in atto un contenzioso. «Ho già avuto dei contatti con la proprietà e credo non sarà difficile arrivare ad un accordo - continua - se a prevalere sarà il buon senso, si potrà arrivare ad un onorevole compromesso, soddisfacente per tutte e due le parti». Potrebbe dunque essere aperta ai pedoni e ai ciclisti entro la fine del mese un'opera su cui molto ha scommesso negli ultimi anni l'amministrazione Zanonato per la bonifica della Stanga.