lunedì 31 gennaio 2011

ponte EX verde

come tante promesse neppure quella del ponte verde si potra' dire completamente mantenuta, ma, bisogna dire, se riuscissero per una volta a mentenere fede agli impegni sui tempi non sarebbe male, da che mi ricordi siamo un po' in tritardo, ma nulla di grave, vedremo, buon lavoro intanto.

da gazzettino.it

Procede a una "velocità" di dieci metri l’ora. Lentissimo, in teoria. Ma velocissimo, se rapportato alla sua mole. Da ieri, in virtù proprio di questo spostamento, il ponte della Fiera, ha iniziato il percorso che lo porterà alla collocazione definitiva, sopra il fascio di binari ferroviari che corrono paralleli a via Avanzo.
Già in mattinata si poteva vedere che "sporgeva" di una quindicina di metri nella direzione appunto della Fiera: la struttura che si sta varando pesa 1680 tonnellate e per spostarla vengono utilizzati degli speciali martinetti. Il manufatto unirà proprio via Avanzo a via Goldoni, la strada situata dietro la Fiera dove verrà costruito il nuovo parcheggio che l’amministrazione intende collegare alla Stazione con una linea di tram.
I tecnici comunali ieri hanno effettuato un sopralluogo per valutare come procedevano i lavori e stabilire il cronoprogramma delle prossime giornate. Alla fine hanno accertato che al termine della settimana prossima il varo sarà completato, mentre l’inaugurazione del cosiddetto "ponte verde" si può ipotizzare per aprile, una volta conclusi i collaudi e le prove statiche. Serve anche l’okay da parte delle Ferrovie, visto che sotto al manufatto passano i treni
Il nuovo cavalcavia è lungo 102 metri 2 largo 28; le corsie per la auto sono due e in mezzo ci sono sia una fascia dove verranno messe a dimora delle piante a basso fusto e con poche radici, sia la pista ciclopedonale. È formato da due rampe, realizzate su strutture metalliche, una lunga 120 metri e l’altra 130.
Una volta che il ponte sarà sistemato sui piloni di sostegno bisognerà risolvere il problema della discesa della pista per le bici, che deve coprire un dislivello di dieci metri in poco spazio per non invadere l’area destinata appunto al nuovo park. Nei giorni scorsi a Palazzo Moroni era stata ventilata l’ipotesi di realizzare un ascensore proprio per le bici. Ovviamente la costruzione di un ascensore avrebbe costi notevolmente inferiori rispetto all’alternativa costituita da un tortuoso percorso elicoidale. Il "ponte verde", successivamente ribattezzato "ponte Fiera" era partito originariamente come una struttura che avrebbe dovuto essere caratterizzata dalla presenza di alberi, ma strada facendo è emersa l’impossibilità di procedere in questo senso: ospiterà al massimo delle siepi.

venerdì 28 gennaio 2011

carrai fa il punto

carrai fa il punto... e come al solito vengo assalito dalla depressione, pensando che quest'uomo e' il rappresentante delle istanze relative alla sicurezza del comune.
certo multe multe multe, sopratuttto nei giorni di fiera, che i soldi son importanti, a volte sembra piu' dell'improbabile educazione che possono impartire i cari e amati vigili.

da gazzettino.it

Sono spuntati come i funghi. Se ne vedono un po’ ovunque. E tantissimi hanno in mano il tanto odiato blocchetto delle multe. La gente li invoca, ma chiede loro non contravvenzioni, bensì di garantire la sicurezza. I vigili urbani, dunque, sono più presenti sul territorio, anche se i padovani preferirebbero vederli impegnati nella prevenzione dei reati, piuttosto che nell'individuazione delle infrazioni al Codice della strada. Marco Carrai, che a palazzo Moroni ha la delega proprio alla Polizia Municipale, fa il punto sulla situazione.
Assessore, ha senso multare la mattina la mamma al volante senza cintura di sicurezza, mentre dalle 19 arriva l’invasione degli spacciatori?
«Sì, perché la mamma senza cintura, se batte la testa poi il bimbo non lo porta più a scuola. Le sanzioni servono a educare, ad abituare ai comportamenti corretti».
La sera, però, vedere qualche pattuglia in più sarebbe altrettanto utile...
«La Polizia Municipale deve prestare particolare attenzione ai problemi connessi con la circolazione, fermo restando che continua a contrastare fenomeni come lo spaccio. E lo fa con impegno, anche se i tanti arrestati poi in carcere ci stanno poco. Però, che un’automobilista perda la vita in un incidente perché non aveva la cintura è un fatto di gravità inaudita e quindi gli agenti devono lavorare anche per prevenire tali situazioni».
La gente, però, invoca più sicurezza e meno multe.
«Meglio fare tutto, nell’interesse dell’intera comunità».
Cos’è cambiato con l’arrivo del comandante Zanetti?
«Innanzitutto va detto che non è che prima del suo insediamento la Polizia Municipale non esistesse... Diciamo che abbiamo un nuovo allenatore e che adesso lui sta predisponendo il nuovo modulo. Zanetti è uomo di grande esperienza che conosce perfettamente l’organico del Corpo. Sta individuando le priorità per la città. E sta lavorando per togliere gli agenti dagli uffici e dirottarli sulla strada».
I padovani chiedono di vederli in giro anche la sera...
«La notte i servizi vengono organizzati in modo diverso e a garantire la sicurezza ci sono le altre forze dell’ordine. L’organico dei vigili avrebbe bisogno di... trecento unità in più per una copertura capillare dopo cena. Non è possibile la mattina controllare i negozi, i mercati e la viabilità, e avere anche unità significative da utilizzare pure dopo le 20. Ai cittadini, però, credo che alla fine interessi il risultato e questo è garantito grazie al fatto che ci sono presidi di polizia e centrali operative, fra cui quella della Polizia Municipale, collegate fra loro che lavorano in sinergia per contrastare la criminalità».

martedì 25 gennaio 2011

buon lavoro

buon lavoro al nuovo comandante dei vigili, sicuri che peggio di prima non potra' essere.

a tale proposito leggo e riporto dal gazzettino.it

VIGILI URBANI
LA SICUREZZA
NEI QUARTIERI
Da qualche giorno è ritornato a coprire il ruolo di Comandante della Polizia Municipale di Padovail dott. Zanetti, già responsabile anche a Roma, quindi con una certa esperienza su larga scala in merito al contrasto del crimine, all’ordine pubblico cittadino ed al rispetto dei Regolamenti comunali.
È certo che come cittadini padovani ci aspettiamo concreti e migliori risultati rispetto alla precedente organizzazione e gestione del Corpo, sperando che non si ripeta il solito ritornello in particolare sul contrasto al crimine che dovrebbe secondo vecchie mentalità essere di esclusivo compito delle forze dell’ordine tradizionali, ricordandoci che le azioni criminose in città sono all’ordine del giorno ed anche della notte, alla faccia di chi sbandiera nel palazzo una città tranquilla con uno standard di sicurezza invidiabile.
A questo proposito con doverosa modestia mi permetto di ricordare al nuovo comandante che i controlli preventivi sul territorio dovrebbero concentrarsi sulla periferia nei quartieri per poi proseguire verso il centro città, così la microcriminalità viene isolata e di conseguenza tutta una serie di reati legati a comportamenti irregolari sono convinto cesseranno. Su questo mi sembra che Zanetti si sia espresso confermando che libererà gli uffici amministrativi dal personale di vigilanza recuperando risorse umane da dislocare nel territorio, magari istituendo quei sempre famosi comandi/stazione fissi nelle circoscrizioni cittadine con almeno una ventina di vigili assegnati, di cui molte volte propagandato e promesso dal Sindaco. E non mi si venga a dire che non ci sono risorse, il personale può essere recuperato con una razionale riorganizzazione del Corpo, poi riguardo le sedi si tratta di reperire sei strutture magari tra quelle inutilizzate tipo ex edifici scolastici, attrezzarle con strumenti informatici ed automezzi che agendo su territori di minima espansione sicuramente ridurrebbero gli attuali costi di gestione, creando però una ragnatela di protezione su tutta la città.
Se ciò resta ancora irrealizzabile si dica chiaramente quali sono i motivi ostativi che non consentono tale operazione, evitando però di ripetere che è sempre colpa del Governo centrale, se non viceversa una manifesta volontà od incapacità ad amministrare.
Giuseppe Cagnin