mercoledì 16 settembre 2009

in comune tutti comodi

non si puo' biasimare il sig. Andretta.

D'altro canto con lui il comune mantiene solo e sempre il solito atteggiamento del sindaco sceriffo muratore danzerino marinaio.

da gazzettino.it

Francesco Andretta, titolare dell’ex supermercato al civico 25 diventato luogo di culto, è perentorio: «Non scendo più a patti col Comune»
«Nessuna proroga alla moschea in via Anelli»
Il contratto scade il 30 settembre: «Quel giorno rivoglio i locali, finora ho portato anche troppa pazienza»

Mercoledì 16 Settembre 2009,
«Concedere altre proroghe? Eh no, adesso basta. Al 30 settembre rivoglio liberi i miei locali. Non sono più disposto a scendere ad altri patti, né con l’amministrazione comunale, né con nessun altro. Riavere il mio immobile è un mio diritto che voglio sia rispettato. Credo di avere ampiamente dimostrato la mia disponibilità». E così Francesco Andretta, il titolare dell’ex supermercato al civico 25 del complesso Serenissima, oggi trasformato nella sede della moschea dell’associazione Rahma, spazza via ogni possibile nuovo accordo con la giunta di Palazzo Moroni al fine di ottenere una proroga in grado di consentire ai fedeli islamici di rimanere in via Anelli almeno fino alla realizzazione della loro nuova moschea in via Ippodromo a Ponte di Brenta.
«Il mio interlocutore in tutta questa vicenda è stato solo e sempre il Comune – spiega Francesco Andretta, proprietario della ditta Itd di Castelfranco Veneto – Da qualche tempo però nessuno si è più fatto vivo con il sottoscritto. Io ho un'unica certezza, quella legata alla data del 30 settembre, quando scade il contratto siglato con l’amministrazione comunale. Per quel giorno il mio stabile deve essere libero. Non ho altro da aggiungere». Insomma questa volta la posizione del titolare dell’ex supermercato aperto nel ghetto di via Anelli, che nel recente passato ha ceduto a due proroghe consecutive per far rimanere i fedeli dell’associazione Rahma nel complesso Serenissima, sembra essere netta e definitiva.
«Non devo mandare nessuna lettera di sgombero a nessuno – termina Andretta – l’accordo si esaurisce fra pochi giorni. Non c’è quindi bisogno di niente altro, anche perché, ripeto, da parte mia non esiste la volontà di proseguire questo genere di contratto. Punto». E punto sia, ammesso che anche l’amministrazione si rassegni e che l’associazione Rahma trovi una soluzione per i tre mesi che dovrebbero mancare all’apertura della nuova moschea.
«Sono proprio curioso di vedere come finirà la vicenda – interviene il consigliere comunale del Pdl, Antonio Foresta – e se il Comune continuerà a farsi garante per i signori Rahma. E vedremo anche se i rappresentanti dei comitati di zona, nel caso la moschea restasse in via Anelli, faranno davvero l’annunciato sciopero della fame».
Matteo Bernardini

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