lunedì 7 settembre 2009

i partiti del no

sul dire no a tutto son sempre stati d'accordo, e0 quando si devob far le proposte che i partiti cugini si dividono ancora, come sempre

da gazzettino.it

PACCHETTO DI SICUREZZA
Rifondazione non vuole le ronde
(d.borg.) No alle ronde, no al reato di immigrazione clandestina, no al Pacchetto sicurezza. A chiamare a raccolta il Consiglio comunale di Padova per un voto contro il recente pacchetto governativo di norme anti immigrazione ed i respingimenti dei profughi e richiedenti asilo è Daniela Ruffini ( Rifondazione Comunista) presidente del Consiglio Comunale che ieri mattina, a Palazzo Moroni, con Leonardo Arnau presidente di Giuristi Democratici e Stefano Cecconi, responsabile enti locali Pdci ha esposto il contenuto dell’ordine del giorno depositato dal gruppo consilare Rifondazione Comunista – Comunisti italiani che potrà essere discusso probabilmente già nel prossimo Consiglio Comunale. «Aumenta la preoccupazione - ha sostenuto Ruffini – per le ripercussione che il Pacchetto sicurezza potrà avere nel territorio padovano. L’introduzione del reato di ingresso irregolare e l’obbligo di denuncia dei reati incombente sui pubblici ufficiali e sui servizi pubblici avrà conseguenze pesantissime. Come la non registrazione di nuovi nati nei registri comunali, l’evasione dall’obbligo scolastico, la presenza di stranieri-ombra che, magari perché hanno perso il lavoro, proprio perché divenuti irregolari, non potranno avvalersi dei servizi sanitari con conseguenze anche per il resto della popolazione». Da qui la richiesta che il Comune di Padova non si avvalga delle ronde, «che creano un corpo parallelo alle forze di polizie, uniche titolari della garanzia dell’ordine pubblico».
DS E RIFONDAZIONE
No al nucleare in Veneto
(d.borg.) «Centrali nucleari in Veneto? No, grazie». Il centrosinistra chiede una politica alternativa a livello regionale. «Il nucleare ha fatto il suo tempo - ha ribadito Giovanni Gallo ((Partito democratico) intervenendo ieri a Padova sulla questione con Petrangelo Pettenò (Rifondazione comunista) –. Meglio adottare un piano energetico regionale per l’utilizzo di energia pulita, il fotovoltaico e della geotermia. Come del resto prescrivono le stesse direttive europee. Meglio cominciare con la sostituzione delle lampade ad incandescenza con l’illuminazione a led che, se estesa a tutto il Paese, permetterebbe di risparmiare la quantità di energia pari a quella prodotta da due centrali nucleari». Le opposizioni hanno presentato sulla questione una risoluzione che sarà discussa nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio regionale. «Il rilancio dell’energia nucleare in Italia - sostengono i due consiglieri - è quantomeno anacronistico e va nella direzione opposta rispetto a quanto accade da molti anni nei principali Paesi industrializzati dove lo sviluppo energetico non è indirizzato verso la costruzione di nuove centrali ma piuttosto incentrato sull’utilizzo di fonti di energia rinnovabile pulita e sicura». Il centrosinistra richiama inoltre la Giunta al dovere di procedere alla più ampia consultazione del cittadini veneti in caso il Governo intenda procedere alla realizzazione di una centrale in regione.

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