mercoledì 30 settembre 2009

consiglio comunale 3

ebbene, tanto chiasso, tanto circo.
comincia, ovviamente, alla grande la ruffa ruffini, presidentessa immeritatamente che, altro che super partes, prende l'inziativa di inserire altre sciocchezze nel suo curriculum.
per fortuna, trattasi infatti di fortuna, non scienza, il pd e zanonato non la seguono, per stavolta, ma, appunto, e' solo culo.
poi l'opposizione ci regala il soltio indegno spettacolo.
altro che resa dei conti, dovrebbero farsi il mazzo e invece lasciano allo zoppicante ex muratore zanonato liberta' di manovra pericolosa.
uno spettacolo miserevole quello dell'opposizione, del pdl in realta', che non riesce a trovare il bandolo della matassa, marin tiri fuori gli attirbuti o si faccia da parte, ma chi guida li'? ognun per se? cos'e' una comune nel comune?
e poi, pero', come leggerete in fondo all'altricolo, sulle cose che contano ebbene li' si' che si trova l'accordo.
ridicoli e basta.

da gazzettino.it

La sensazione al terzo Consiglio comunale è che ci troveremo di fronte a cinque anni perlomeno vivaci. Prima di tutto perché l’aumentata presenza leghista darà del filo da torcere al sindaco e alla sua Giunta sul tema della sicurezza tanto con l’attività politica quanto con manifestazioni plateali in aula. Ieri sera ad esempio, a supporto di due interrogazioni una con Mario Venuleo sugli ultimi fatti di violenza in centro e l’altra di Littamè sull’uso delle telecamere, tra il pubblico si sono aperti cartelli di sfida, indirizzati alla presidente del Consiglio, Daniela Ruffini firmataria di una mozione contro il pacchetto sicurezza del ministro Maroni.
Il secondo aspetto è che scosse telluriche più o meno estese attraverseranno l’intero schieramento. Al momento di approvare l’assestamente di bilancio per il 2009 non è sfuggito infatti come una parte del Pdl che comprendeva anche Marin e Bordin, insieme a Lega e civica (nove in totale) abbiano votato contro e una parte del Pdl a cominciare dal capogruppo Salmaso seguito da Foresta, Grigoletto e Cruciato, si sia astenuta.
Dall’altra parte alla mozione della Ruffini contro l’istituzione del reato di immigrazione clandestina il Partito democratico seguito come un’ombra dalla civica Padova per Zanonato ha posto ben 19 emendamenti, diluendo se non annullando alcuni passaggi come quello sulle ronde che, aveva scritto la presidente "rischiano di assumere un carattere di propaganda politica illegale" o quello che considerava la legge Maroni anticostituzionale. Più o meno sulla stessa linea i dipietristi. Come a dire a Rifondazione, di cui la Ruffini è capogruppo, che qualsiasi tentativo di fuga in avanti sarà ben controllato. La mozione si è cominciata a discutere dopo le 23.
La serata era partita con la commemorazione solenne, coi famigliari in aula e le massime autorità civile e militari presenti, di don Ruggero Ruvoletto da parte del sindaco e di monsignor Paolo Doni. Subito dopo, le interrogazioni, con la piccata risposta del sindaco a Venuleo che lo aveva tirato in ballo ricordandogli come si fosse autocandidato in campagna elettorale a gestire la sicurezza. «Per la Costituzione non sono i sindaci ma lo stato ad occuparsene. Manderò la sua interrogazione al ministro Maroni, leghista, per la risposta». Littamè invece aveva chiesto in modo dettagliato di aver informazioni sul sistema delle telecamere.
Poi il sindaco ha illustrato l’attuazione dei programmi e l’assestamento di bilancio, affermando come il Comune goda di buona salute finanziaria. «Rispettiamo il Patto di Stabilità» ha detto. Il capogruppo del Pdl, Alberto Salmaso gli ha fatto subito due conti affermando che «molto di questo si deve a maggiori trasferimenti regionali per 9milioni e 934mila euro. Mentre l’avanzo di amministrazione sarà impiegato per pagare le bollette e il servizio mensa» fino a circa 700mila euro. «Ricordo che per le utente il Comune paga 12milioni l’anno».
Successivamente è stata trovata l’unanimità sulla mozione proposta da Giuliano Pisani che propone un riconoscimento ufficiale alla città di Padova da parte del presidente della Repubblica per il controbuto si sangue dato nella lotta di liberazione 1943-1945. Mentre la maggioranza ha fatto propria la mozione di Nereo Tiso (Pd) sulla solidarietà alle vittime eritree.

Nessun commento: