mercoledì 30 settembre 2009

ancora sicurezza e carrai

meglio i soldati piuttosto che i vigili pare di capire, in fondo i vigili sono lontani dalle piazze.... mah, dipende da cosa si intende per lontano.
c'e' chi impara e chi e' refrattario all'apprendimento.

da gazzettino.it

Mercoledì 30 Settembre 2009, A suo parere la presenza dei militari nelle Piazze funziona da deterrente. Ma secondo lui al loro posto per allontanare spacciatori e delinquenti dal centro della città sarebbe meglio avere carabinieri, poliziotti e finanzieri. Marco Carrai, assessore alla Polizia Municipale, nonostante sostenga la necessità di avere un numero maggiore di uomini preposti ai controlli, è convinto che a Padova non ci sia una vera e propria emergenza sicurezza.
Assessore, la gente è stanca. Ripete che in centro la sera è rischioso circolare, perché gli spacciatori extracomunitari spuntano da ogni angolo.
«Gli arrivi degli stranieri sono più che raddoppiati, ma non tutti sono delinquenti, anche se la percentuale di questi ultimi è piuttosto significativa. È’ evidente, però, che quelli che vivono di spaccio si distribuiscono nelle città dove c’è maggiore ricchezza, come la nostra».
A Padova, però, la situazione pare piuttosto critica. Sicuramente peggiore di quella di altre realtà vicine, come Treviso.
«Treviso è un paesotto di 50 mila abitanti e non può essere paragonato a Padova. Qui c’è una presenza di stranieri proporzionale a quelle di Verona, o di Brescia, realtà analoghe. La nostra città ha una tipologia più simile a quella di Milano che al capoluogo della Marca».
Come si può intervenire?
«La Lega l’altra sera in consiglio comunale ha chiesto una maggiore attenzione per i problemi della sicurezza. Ma come fa a domandare una cosa del genere, quando come Comune siamo stati costretti a investire risorse per comprare le macchine alla Polizia? Il ministro dell’Interno è un leghista: mi pare che ci sia un cortocircuito tra lui e gli esponenti padovani del Carroccio».
Non è che gli extracomunitari arrivano in massa a Padova perchè trovano un habitat più favorevole? Pasti caldi alle Cucine Popolari e aiuti in via del Carmine?
«Gli spacciatori non vanno certo a mangiare da suor Lia perché, a colpi di banconote, possono permettersi i migliori ristoranti. I pusher si fermano dove ci sono le condizioni ideali per incrementare i loro traffici. A Padova c’è molto benessere vi sono pure tanti giovani che frequentano l’Università, i quali in tasca hanno i soldi per comprarsi la droga. E anche tra i soggetti di mezza età trovano numerosi clienti».
Adesso che è arrivato l’esercito, invece di lasciare gli uomini fermi nelle Piazze, non sarebbe meglio dislocarli in più zone, magari creando un presidio al Duomo?
«È il questore che decide come e dove utilizzarli. Noi durante una recente riunione del Cosp abbiamo condiviso la necessità di concentrare in centro l’attività dell’esercito. Ma le altre decisioni in materia non ci spettano. Al Duomo, comunque, non mi pare che ci sia la necessità di mettere una camionetta, o un presidio fisso».
Ma Padova è in una situazione di emergenza?
«Non enfatizziamo la situazione. Certo, ci sono tanti spacciatori nordafricani e numerosi nullafacenti ubriachi, ma in giro ci sono anche tanti poliziotti, finanzieri e carabinieri. Il territorio è controllato in maniera efficace, soprattutto nei luoghi in cui i cittadini sono maggiormente preoccupati per la sicurezza. Non abbiamo, come in altre città, zone off limits, in cui non possono entrare neppure le forze dell’ordine».
Ma alla fin fine l’esercito serve?
«Funge da deterrente, ma nelle Piazze avrei preferito vedere un numero maggiore di professionisti dei controlli, perché per contrastare lo spaccio servono poliziotti, carabinieri, o finanzieri. Comunque, piuttosto di niente...».
Nicoletta Cozza

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