giovedì 26 febbraio 2009

malafede o ignoranza?

leggo il titolo dlla prima pagine de Gazzettino di Padova
"Via crucis anti-ronde".
poi leggo l'articolo e mi chiedo: ma che avrebbe da contrapporsi alle passeggiate serali in quartiere questa via crucis?
alla fine lo scopo e' lo stesso, riappropiarsi del teritorio, la pacificità e' la stessa, molto porbabilmente anche le persone son le stesse, e allora? cos'e' ANTI?

l'articolo:
Giovedì 26 Febbraio 2009,
Verso il bene comune, che risponde a parole come: giustizia, cittadinanza, responsabilità, sensibilità, apertura al sociale, dialogo, legalità. È questo l’orientamento pastorale della Diocesi di Padova per il 2008-9. E in qualche parrocchia, dai consigli formati dai fedeli, sarebbe partita l’idea di “essere più vicini al territorio, ravvivandolo” attraverso la via crucis durante tutti i venerdì di Quaresima, proponendo il coinvolgimento delle famiglie che scenderebbero lungo le strade dei quartieri. Una risposta “sacra” alle ronde “profane” della politica? «Potrebbe essere un momento di aggregazione estremamente importante – risponde il presidente del Comitato Manara, Gisella Scanferla -, soprattutto nei rioni “difficili”. Se questo vuole essere il senso degli orientamenti lanciati dalla Diocesi per il 2008-9, credo abbiano colpito del segno».
      «Far scendere in strada le persone per un momento religioso – continua la “pasionaria” di via Manara che grazie alla sua battaglia è riuscita a riqualificare l’area – potrebbe rappresentare un deterrente contro la microcriminalità che continua ad insistere in determinati quartieri. Alla Stanga, almeno nel periodo quaresimale, la via crucis è servita a portare tante persone nelle vie che altrimenti di sera si evitano: da via Manara a via Maroncelli fino a via Anelli. Invito quindi tutte le parrocchie a seguire questo esempio».
      Alla Stanga la prima via crucis si terrà venerdì 6 marzo.
      «L’abbiamo sempre fatta – spiega don Pietro, il parroco del Pio X – Una volta abbiamo anche attraversato il complesso Serenissima. Quest’anno si è pensato di coinvolgere anche i bambini con le loro famiglie, ma questa decisione non è legata al fatto che il nostro possa essere considerato un quartiere “a rischio”».
      Sarà, ma la scelta religiosa piace specialmente ai residenti che nel quartiere da tempo stanno lottando contro il degrado e che non vogliono riconoscersi nel movimento rondista. «La posizione della Diocesi – interviene il presidente del Comitato Stanga, Paolo Manfrin – ci piace. E la via crucis può essere capace di avvicinare e legare le persone al territorio in cui vivono. Sono sicuramente un momento di grande visibilità che può racchiudere un duplice significato: avvicinarsi alla Chiesa e vivere le strade e gli angoli del rione in cui si abita».
      «Personalmente – conclude Paolo Manfrin – mi trovo totalmente favorevole a questa maniera di vivere il quartiere. Portare una parola di fede in luoghi “difficili” dove spesso le persone si trovano a dover vivere in condizioni disagiate può essere un bene per tutti».
      Matteo Bernardini

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