lunedì 9 febbraio 2009

l'arte di arrangiarsi

l'arte di arrangiarsi, non intesa come la furbizia meridionale poco sociale di arrabbattarsi, ma come iniziativa personale, a fini sociali, per arrivare dove le multe del sindaco muratore non arrivano, cioe' nella prima periferia della citta', a 10 minuti a piedi dal centro:

dal Gazzettino di Padova

AL PESCAROTTO. I proprietari degli appartamenti di due stabili vogliono precauzioni per evitare che i pusher usino gli androni come "ripostigli"
Lucchetti alle plafoniere dei condomini: erano nascondigli per la droga

Lunedì 9 Febbraio 2009,
E adesso al Pescarotto, ai civici 15/A e 15/B di via Confalonieri, mettono i lucchetti anche alle plafoniere negli androni dei condomini. È l’ultima misura adottata dai residenti, regolari, degli appartamenti dei due edifici per cercare di impedire ai pusher di nascondere la droga. Dopo le cassette delle lettere, sistemate all’ingresso e divelte, e le altre prese elettriche disposte lungo i corridoi e completamente rotte, gli spacciatori avevano infatti tentato di sistemare la loro merce anche all’interno delle plafoniere. Che però l’amministratore condominiale, su richiesta dei residenti, ha cercato di salvare sistemando un lucchetto a chiusura della griglia che ripara le lampadine.
«Ormai – dice il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo – siamo arrivati anche a questo. A dover pensare e predisporre misure estreme per tutelarci dai pusher e dai loro clienti che continuano ad invadere il nostro quartiere, e soprattutto i palazzi ai civici 15/A e B di via Confalonieri».
Dove tra l’altro sono stati compiuti i lavori, pagati dal Comune attraverso una spesa di circa 15 mila euro, per la realizzazione di due grandi cancelli che in teoria dovrebbero servire per chiudere l’accesso agli edifici a tutte le persone che non risiedono negli appartamenti.
«Ma appunto – riprende Menegazzo –, questo dovrebbe accadere solo in teoria, perché in pratica qui nulla è cambiato. Pusher e clienti vanno e vengono come meglio credono, cancelli o non cancelli. Le misure da prendere infatti sarebbero ben altre».
E allora il presidente del "comitato Pescarotto" torna a rilanciare con forza la proposta di un presidio fisso da parte delle forze dell’ordine attraverso il quale monitorare costantemente la situazione del quartiere.
«Un check point permanente – termina Denis Menegazzo – sarebbe l’unica possibilità per avere maggiore sicurezza e per farci vivere più sereni».
Matteo Bernardini

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