lunedì 7 giugno 2010

la rondine che fa primavera

per carrai evidentemente non vale il vecchio adagio : "una rondine non fa primavera", ovvero, pur di dimostrare l'indimostrbile prende un particolare, dimentica il generale, e ne trae le volute dimostrazioni.
Diciamo un ragionamento che ne' in matematica, ne' in logica potrebbe venire accettato.
Leggendo "non accettiamo sacche di degrado" berrebbe spontaneo aggiungere "a meno che non siano troppo difficili per noi da estirpare".
Infatti non si puio' dire che la prostituzione in casa sia una novita' epr Padova, vi pare?

da gazzettino.it
L’ASSESSORE CARRAI

«Non tolleriamo sacche di degrado»

(Al.Rod.) Marco Carrai è visibilmente soddisfatto. Il sequestro dell'appartamento a luci rosse all'Arcella è senza dubbio un ottimo risultato per la Polizia municipale e l'esponente del Partito democratico non esita a sottolinearlo. Assessore, palazzo Moroni sembra aver dichiarato guerra alla prostituzione. Prima le maxi multe ai clienti, ora la chiusura delle case d'appuntamento? «Diciamo che il nostro è un impegno a 360 gradi per il contrasto ad ogni forma di degrado. Gli agenti della Squadra investigativa e giudiziaria stanno lavorando molto bene e in risultati sono sotto gli occhi di tutti. In pochi mesi abbiamo messo sotto sequestro ben tre abitazioni. Quella di Montà e quella dell'Arcella per prostituzione mentre quella di via Mameli è stata requisita per la presenza di clandestini». In casi come questo le segnalazioni dei cittadini possono rivelarsi fondamentali? «Non c'è dubbio, molte di queste operazioni partono proprio dalle segnalazioni dei vicini che notato movimenti sospetti. Nel caso dell'appartamento dell'Arcella preziosa si è rivelata la collaborazione dell'amministratore di condominio Giuseppe Parisi».
Per il futuro dobbiamo aspettarci altri sequestri? «Stiamo lavorando ad altri casi e a breve potrebbero esserci delle novità. Di certo non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia. Lo ripeto sempre: in città non devo esserci sacche di degrado, non siamo disposti a tollerarle».

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