venerdì 25 giugno 2010

pensavamo di essercene liberati...

...invece come la gramigna fa fatica a sparire.
La solita piazzata per due righe sul giornale, forse in attesa di poter fare qualche altro muro o canzonare un po' di cittadini, ritorna il nostro mai troppo amato mica(lizzi).
Che gli orti facciano la fine dei mercatini e manifestazioni lanciate per le altre zone del quartiere 3 e mai realizzate e' abbastanza probabile, vedremo, intanto mi rassegno a dover ascoltare ancora mica parlare del quartiere che ha non governato per anni.
da gazzettino.it

(Al.Rod.) La riqualificazione di via Manara potrebbe passare anche per gli orti sociali. A lanciare l'idea è Andrea Micalizzi. L'assessore alle Manutenzioni questa sera alle 18 incontrerà così i residenti della zona e, assieme a loro, affronterà la questione del recupero dell'area verde che si trova proprio ai margini della via assurta agli onori della cronaca come sinonimo di degrado, spaccio e prostituzione.
«L'idea, che potrebbe poi essere estesa anche ad altre realtà, è quella di coinvolgere i privati nella gestione delle aree comunali - spiega Micalizzi - Nello specifico, nello spazio verde in questione, si potrebbero realizzare degli orti che poi potrebbero essere dati in gestione a chi abita in zona».
«In questo modo si potrebbe dar vita ad una vera e propria «riappropriazione dal basso» di un territorio che, per troppo tempo è stato identificato come una realtà marginale e problematica» dice ancora l'esponente del Partito democratico. L'esperimento potrebbe poi essere esportato anche un altre zone della città. «Un'ipotesi su cui stiamo lavorando è anche quella di coinvolgere alcune attività commerciali. In alcune aree verdi cittadine si potrebbe per esempio affidare la cura di alberi e piante ad alcuni chioschi o gelaterie che, in cambio, potrebbero ottenere l'uso del plateatico. Tutto questo naturalmente non comporterebbe la privatizzazione degli spazi pubblici che rimarrebbero comunque accessibili a tutti» continua l'assessore alle Manutenzioni. «Dal momento che le risorse economiche sono sempre più esigue - conclude - si rende necessario pensare a forme diverse di gestione degli spazi pubblici. Una gestione che responsabilizzi e renda sempre più protagonisti i cittadini» .

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