venerdì 14 agosto 2009

la via del regresso

come al solito i commercianti se ne fottono di tutti e pensan solo a loro, la gente perde il posto del alvoro ma dovrebbe andare a riempire comunque le loro tasche, e se per risparmiare va alcentroi commerciale o all'IKEA a loro non sta bene e ce lo volgiono impedire.
Si sono arricchiti per anni sempre piangendo il morto e ora che la gente e' in cassa integrazione e risparmi quanto puo' questi vorrebbero pujre impedirci di andare al centro commerciale.

da gazzettino.it

Venerdì 14 Agosto 2009, «La ripresa a settembre si presenta tra le più difficili degli ultimi anni». Ad affermarlo è Nicola Rossi, presidente di Confesercenti che aggiunge: «Il commercio e più in generale il settore dei servizi alla persone, vivrà un autunno di particolare gravità. Secondo le stime del nostro osservatorio il 25% dei commercianti al dettaglio ha pensato di gettare la spugna a fine anno. In termini concreti non meno di 5/600 negozi chiuderanno a fine dicembre. Non è più il tempo di pensare ad aprire nuovi centri commerciali o ad allargare le aperture domenicali. Occorrono strategie innovative per il rilancio dei centri storici e dei quartieri. Guardiamo con fiducia ai provvedimenti della Regione in termini di occupazione, ma occorre anche intervenire in modo rigido per evitare l’apertura di nuove aree di attrazione commerciale».
DOMENICA CHIUSO
Sulla questione delle aperture domenicali e festive, il presidente ha aggiunto: «Siamo convinti che il numero delle aperture domenicali previste dalla Legge Bersani (8 più dicembre) siano più che sufficienti. Vogliamo chiedere alla Regione di rivedere le deroghe per le grandi strutture commerciali: ad esempio l’IKEA, per il fatto di vendere mobili, resta aperta anche la domenica. Ma non possiamo dimenticare, però, che grazie a un emendamento presentato alla finanziaria 2007, vende anche alimenti e bevande».
LOTTA AGLI ABUSIVI
«Siamo contro ogni forma di abusivismo commerciale - ha proseguito -. L'ultima frontiera dello shopping sono i cosiddetti outlet, delle vere e proprie cittadelle dello shopping dove le aziende dovrebbero rimettere in circolo esclusivamente l’invenduto, la produzione in eccesso, la fine serie. Ma chi controlla che gli outlet rispettino la Legge Regionale?».
IL CENTRO
«La valutazione della sperimentazione in atto del Town Center Management saranno al centro della nostra iniziativa autunnale - ha anticipato Rossi -, grazie anche ai risultati ottenuti. Entro ottobre apriremmo un ufficio dedicato alla struttura del TCM tra via Roma e corso Umberto. A settembre ci sarà un viaggio studio presso la realtà di gestione unitaria di centro commerciale naturale a Birmingham, alla quale parteciperanno diversi commercianti per dimostrare anche a chi ancora non è convinto, che il modello è vincente e si può riprodurre con le giuste modifiche legate al nostro territorio.
NO A VENETO CITY
«Ormai sono anni - dice Rossi - che Confesercenti porta avanti un chiaro No a Veneto City , una struttura che se fosse realizzata diverrebbe l’ennesima area verde trasformata in un parco commerciale pieno di ipermercati. Lo vogliono vendere come il polo fieristico del Nord Est, ma bisogna prendere atto dell’impossibilità e della non fattibilità di un polo fieristico nell’area del Veneto Centrale (Casello autostradale di Dolo). Non si possono cavalcare progetti contradditori quali il ruolo delle piccole e medie strutture commerciali e del loro supporto alle economie del vasto territorio veneto, con il “Mostro” che si continua ad identificare come elemento razionalizzatore del nostro territorio».

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