venerdì 14 agosto 2009

ah benon, c'e' Piron

mancava il Piron a dir la sua, innovativa, ricetta anticrisi, un po' di demagogia, un po' di superficialita', un po' di cpopiature qua e la' ed ecco il vero ministro ombra, cosi' nell'ombra che solo noi sappiamo ci sia, pur non riconoscendolo neppure se fosse in coda in posta davanti a noi.
ed ecco la ricetta

Venerdì 14 Agosto 2009,
Tre proposte per affrontare la crisi. A formularle è l’assessore Claudio Piron, che sembra quasi voler fare concorrenza... al ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
La prima iniziativa che propone è indirizzata al Governo. «Deve liberalizzare - ha sottolineato - una somma compresa tra i 50 e i 60 miliardi di euro di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubbliche amministrazioni. Tutto ciò è possibile attraverso l’utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti che ha sia le finalità istituzionali, che le risorse per anticipare i crediti stessi. A mio parere deve essere sbloccato il "capestro" costituito dal patto di stabilità, in modo che l amministrazioni comunali possano destreggiarsi con maggiore libertà. Noi, per esempio, abbiamo avuto problemi lo scorso anno quando lo Stato ci ha girato con ritardo i rimborsi pari a 12 milioni di euro per i mancati introiti dell’Ici. Proprio per questo motivo c’erano le ditte che ci hanno fornito i pasti delle mense, o che hanno fatto lavori per noi, che hanno dovuto attendere mesi prima di essere pagate. Una situazione difficile, inoltre, è quella delle scuole materne, alle quali arrivano i finanziamenti da Stato e Regione dopo un anno mezzo. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, ma non basta».
La seconda idea lanciata da Piron è quella di un grande piano per le infrastrutture. «Non si tratta di un libro dei sogni - ha osservato - ma di una lista di opere strategiche da scegliere tra quelle cantierabili per restituire competitività all’intero sistema nazionale. Penso alle cose pratiche, per esempio finalizzate all’approvvigionamento di energia, in modo da non costringerci più ad andare a mendicare il gas dappertutto. Insomma credo che valga la pena di seguire l’esempio di Obama che sta puntando tutto suill’energia».
Infine il terzo punto riguarda gli interventi da effettuare per migliorare gli edifici scolastici. «In Italia ci sono circa 45 mila scuole - ha concluso Piron - e moltissime versano in condizioni disastrose. Per metterle a posto potrebbero essere coinvolte mezzo milione di famiglie. All’interno dei plessi abbiamo otto milioni di persone che rischiano data la possibilità che si verifichino crolli o altri incidenti dovuti alle condizioni di degrado degli stabili. Insomma serve un pino scuola per affrontare la crisi, che dovrebbe procedere di pari passo con un’altra iniziativa: l’anagrafe scolastica per la programmazione degli interventi».
Ni.Co.

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