venerdì 21 agosto 2009

alto tasso di criminalita'

beh... basta dirlo al presidente di quartiere che provvederà' a fare l'ennesima zona a traffico limitato notturna...
insisto, li avete rieletti, ce li teniamo.
e ci teniamo le soluzioni emergenziali palliative e inefficaci di sempre, i soliti discorsi, da anni.
intanto nulla cambia.

Blitz nel dormitorio della disperazione
È la "casa" di clandestini e di spacciatori che d’estate, nelle zone arginali, vendono con più tranquillità
Venerdì 21 Agosto 2009,
Viaggio attraverso i luoghi a più alto tasso di microcriminalità. Dove il vivere quotidiano è rappresentato dallo spaccio, dal “farsi” in vena, il bivaccare in condizioni igienico sanitarie improponibili. In linea d’aria siamo a trecento metri dalla trafficata Stanga. Percorrendo tutta via Vigonovese da Camin in direzione Padova, si supera lo splendido parco di Roncajette, si attraversa il ponte di San Gregorio e poi si fa una curva ad U e si prende via Gino Rocca. Due palazzi fatiscenti sono il biglietto da visita ad un ritrovo di sbandati che hanno trasformato un sottopasso della ferrovia in luoghi dove trascorrere la notte e vivere.
Siamo in compagnia dei militari dell’Esercito e dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Padova guidati dal tenente Luca Bordin. Quello che si può vedere è una sorta di discarica a cielo aperto. Il caldo soffocante e soprattutto l’odore nauseabondo di resti di cibo ed escrementi rendono l’aria irrespirabile. All’interno di cunicoli di cemento stretti ed angusti, tra cartoni, coperte e vestiti, spuntano siringhe, bustine di droga appena consumate, profilattici usati e flaconi vuoti di metadone. Eppure siamo a pochi chilometri dal centro della città. Una zona – ce ne sono parecchie ci sottolinea il tenente Bordin – dove di legale non c’è proprio nulla, dove a ciclo quasi quotidiano le forze dell’ordine passano per verificare la presenza di clandestini e spacciatori. Una zona difficilmente bonificabile, dove l’illegalità ha preso il sopravvento.
I residenti dei due fatiscenti condomini che danno sull’area incriminata sono abituati a vedere passare Carabinieri e mezzi dell’Esercito, ma allo stesso tempo si affrettano a salire in casa ed a chiudere le tende per non avere guai. Lo stato di degrado e di abbandono è così commentato dal tenente Luca Bordin: «Questa è una delle tante zone dell’immediata periferia di Padova che a ciclo continuo teniamo sotto controllo. Qui lo spaccio è frequente, come del resto in tutte le zone arginali nel periodo estivo. Abbiamo infatti riscontrato che nei mesi caldi cambiano le regole dei pusher che preferiscono incontrare ed occultare la loro sostanza in spazi verdi o in sottopassi come questo, piuttosto che in piazze o zone comunque più a rischio controlli. Un esempio è il rinvenimento lungo gli argini del Brenta a Noventa Padovana di tre etti di hashish proprio qualche giorno fa. Nostro compito è quello di controllare e bloccare gli spacciatori. E bonificare tutte quelle zone che col tempo sono diventate terra di nessuno».
Cesare Arcolini

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