giovedì 8 gennaio 2009

un caso (?)

personalmente non credo in un atto doloso, ma sono di quelle coincidenze che capitano a volte e precedono di poco qualcosa che forse sarebbe capitato meno accidentalmente.
Comunque sia una maggiore presenza di forze dell'ordine non guasterebbe (anche dei vigili che oramai non si vedon piu' in zona).
A proposito, il locale dei contatori aveva la porta sfondata, un caso frequente anche in quello che era il complesso serenissima di via Anelli, e i proprietari degli appartemaneti, tranne uno, sono tutti italiani, pur residenti anche in altre province, come per via Anelli.
Una volta di piu' dobbiamo constatare come ci siano italiani che sfruttano situazioni ambigue (per denaro, ovviamente), arrecoando disagio a chi in quelle zone abita mentre loro magari se ne stanno a decine di km.

dal Gazzettino di Padova
Giovedì 8 Gennaio 2009, Sulle cause che hanno scatenato l’incendio, il presidente del comitato Pescarotto, Denis Menegazzo, non ha dubbi: «Si è tratto sicuramente di un atto doloso compiuto da qualcuno coinvolto nel giro degli spacciatori che gravitano nella nostra zona». Quindi Menegazzo aggiunge: «Forse è stato per dare un segnale al quartiere oppure ai condomini del palazzo che circa un mese e mezzo fa avevano sporto una denuncia-querela contro quei proprietari che continuavano ad affittare i loro appartamenti ad extracomunitari clandestini». Tra cui quello che nel rione è conosciuto con il soprannome di “Tyson”, un maghrebino su cui pende un decreto d’espulsione.
«Tyson – riprende Menegazzo – anche ieri mattina era nel suo appartamento e dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine per evacuare gli alloggi, lo abbiamo visto salire su un furgone della Polizia municipale. Ora speriamo che le sue tracce non si perdano ancora». Infine, sulla difficile situazione del quartiere, sempre più frequentato da pusher maghrebini e dai loro clienti, il presidente del comitato Pescarotto osserva: «Occorrono, soprattutto in via Confalonieri e in via Tonzig, dei check-point “attivi” delle forze dell’ordine che perquisiscano le persone sospette».

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