martedì 20 gennaio 2009

l'unione farebbe la forza

ma se unione non c'e' si rischia solo di dar vantaggio a chi al comando c'e' gia'.
meditate gente, meditate.

dal Gazzettino di Padova

Martedì 20 Gennaio 2009, (M.B.) Lista civica sganciata dai due poli di centro destra e centro sinistra, e primarie. Massimiliano Pellizzari, presidente di Comres – Associazione dei Commercianti e residenti del centro storico -, rompe gli indugi e annuncia il percorso che porterà la “Lista civica dei Comitati di Padova” a scendere nella competizione politica per le prossime elezioni comunali.
«L’obiettivo è quello di creare il “terzo polo” – dichiara Pellizzari -, quello della società civile indipendente da quella politica che continua a rimbalzare tra un toto-candidato e l’altro senza ancora parlare, a meno di cinque mesi dalle elezioni amministrative per il rinnovo della giunta di palazzo Moroni, di programmi e delle esigenze dei cittadini».
E ad accompagnare la futura lista civica “svincolata”, per stabilire la priorità dei temi da inserire nel programma, e per indicare il nome del candidato sindaco “dei comitati” ci saranno le primarie.
«Quelle vere però – assicura il leader di Comres -, fatte quartiere per quartiere, tra la gente. Per ascoltare la voce dei padovani. Quelle primarie insomma, che i partiti né a destra né a sinistra, al di là delle chiacchiere vogliono fare».
Ma la svolta di Pellizzari impone una riflessione sulle scelte degli altri presidenti dei comitati cittadini: Denis Menegazzo, Maurizio Meridi, Paolo Manfrin, Gisella Scanferla, e sembra rompere quell’intesa che già aveva subito un primo duro colpo con l’uscita di Paolo Manfrin e del suo comitato Stanga.
«L’intenzione di muoverci per costruire qualcosa c’è – spiega Menegazzo – dipende cosa farà il centro destra, anche se a questo punto difficilmente lo appoggeremo. Forse è meglio pensare di realizzare un progetto per conto nostro».
«Non possiamo più stare alla finestra – interviene Maurizio Meridi – un progetto comunque lo stiamo predisponendo. Vediamo se sarà oggetto di una lista civica».
A chiudere il cerchio è Manfrin: «Mi sembra che ognuno stia andando per conto proprio. E questo frazionamento non è certo conveniente anche perché dimostriamo alle persone di non essere molto diversi dai politici di professione che reclamano sempre il posto in prima fila».

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