lunedì 17 maggio 2010

il degrado c'e' ma quando serve

incredibile.
leggo questo articolo e basisco.
come?, per anni carrai e la sua cricca ci han detto che era tutto sotto controllo, e io non gli credevo, invece, si', era tutto sotto controllo, nel senso che il comune, sa , controlla, nel senso di supervisiona, ma non fa nulla, ovvero usa questa competenza derivante dalla supervisione per fermare un ricorso dei bar contro la chiusura anticipata, ma non fa nulla per migliorare la vita nelle piazze.
A me questo pare incredibile.
io pensavo che carrai vivese in una Padova sua, senza tossici, immigrati spacciatori e consumatori autoctoni, invece le vede anche lui le cose, per me e' una rivelazione.
allora e' ancor piu' grave che non faccia nulla, vi pare?
ancor piu' incredibile se leggerete l'articolo qui sottod el gazzettino.it

Il degrado di piazze e Ghetto confermato e analizzato dall’avvocatura civica. Già perchè sei legali rappresentanti di palazzo Moroni, nella difesa al Tar contro il ricorso di tre bar del centro raggiunti dall’ordinanza di chiusura anticipata, hanno prodotto ventidue pagine di documento dove descrivono nei minimi dettagli quello che viene comunemente etichettato come fenomeno spritz. Documentano senza indugio l’esistenza di attività illegali e il conseguente degrado urbano che ne deriva. In particolare per quanto riguarda la memoria difensiva nei confronti del bar "Munerato" di piazza delle Erbe. L’atto a pagine cinque riporta l’affermazione "...la presenza di soggetti disagiati e tossicodipendenti non giova né all’economia né all’immagine della città patavina...". A pagina otto i legali del Comune, in riferimento agli extracomunitari che stazionano davanti al locale, scrivono che "...i cittadini extracomunitari senza alcun permesso di soggiorno, senza domicilio e senza svolgere attività lavorativa, non possono fare altro che trarre sostentamento dalla cessione illecita di sostanze stupefacenti...". Non solo a pagina 12, sempre del medesimo documento, descrivono nei particolari come avviene lo spaccio. "Il modus operandi generico dell’extracee, che spaccia in piazza delle Erbe, è quello di avvicinare il suo cliente con il gesto delle due dita che porta alla bocca, in questo modo va ad avvicinare non solo chi si reca nella piazza con l’intenzione di acquistare lo stupefacente, quindi il tossicodipendente abituale, ma anche altri giovani che si recano nella piazza per bere il classico spritz. Difatti in alcune circostanze veniva sequestrato lo stupefacente anche ai minori di anni diciotto...". I legali a pagina 15 spiegano perchè il sindaco ha adottato il provvedimento di chiusura anticipata. "...Se è vero che spetta alle autorità di polizia assicurare l’ordine e la quiete pubblica, è altrettanto vero che la molteplicità dei compiti ad esse demandati rende irrealistica la pretesa di veder presidiato in modo pressochè continuativo l’ingresso del locale durante la notte. Il provvedimento, proprio per il contenuto atipico che lo connota, ha inteso fronteggiare una situazione d’urgenza ritenendo a tal fine rimedio più idoneo - tra i suoi possibili oggetti di disciplina - quello di limitare l’orario del servizio di ristorazione notturna...". Gli avvocati di palazzo Moroni infine spiegano le telefonate effettuate dalla gestrice del locale alle forze dell’ordine, per segnalare la presenza di spacciatori davanti al suo locale. "...Quanto alle richieste telefoniche di intervento, fatte alle forze dell’ordine dalla signora V.M., esse rappresentano la conferma di extracomunitari, dediti allo spaccio di stupefacenti, davanti all’esercizio in questione...".

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