mercoledì 31 dicembre 2008

padova sicura (?)

checche ne dicano ruffini zanonato carrai e altri ameni sinistri personaggi ci son delle cose che viste da una distanza maggiore, quindi leggermente piu' obiettive, son quelle che a volte pajono.
Solo qualcuno che ha piu' paraocchi dei cavalli che trainano i turisti puo' dissentire, e ce n'e', cari i miei due lettori.
ebbene a volte qualcuno dice delle cose, ma poi, il sindaco tanto non ci crede, ne' quando ne parlan bene, ne quando, pou' spesso, ne parlan male, cosi' almeno dice l'interessato sindaco, ebbene, dicevo, a volte capita che qualcuno osservi le cose con un punto di vista piu' oggettivo e dica cose che ruffini carrai e co neghino con forza, ma loro lo faran sempre, se la Ruffini per esempio fosse venuta la Pescarotto recentemente, dopo essersi fatta fotografare alla serenissima (ma solo dopo che e' stata bonificata), forse avrebbe visto gli spacciatori, il degrado che si denuncia da anni, se carrai tenesse un occhio veramente sui vigili osserverebbe che son completamente assenti in zona, che e' ZTL, da presidiar da parte dei vigili.
insomma, ce n'e' per tutti, marocchini bianchi che tiran su muri peggio di un muratore bergamasco, ex leghisti convertiti e che riescon facilmente a negare l'evidenza, ex comunisti, o ridicolmente attualmente comunisti, che si fregian del danno recato alla zona, ce n'e' proprio per tutti, per rimanere all'attualita' del Pescarotto mi piace farvi notare questo:

dal gazzettino di Padova

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

Martedì 30 Dicembre 2008,
La provincia di Padova risulta essere una delle più insicure d’Italia? La causa per il segretario provinciale della Lega Nord, Maurizio Conte, ha un responsabile ben preciso: il sindaco Flavio Zanonato. «È chiaro che sui dati pubblicati dal Sole24ore in riferimento ai problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza – attacca Conte – pesa in maniera determinante il ruolo della città, che con i suoi oltre 200 mila abitanti rappresenta un quarto dell’intero territorio provinciale. La provincia quindi risulta essere insicura perché lo è il suo capoluogo». E allora l’attacco al sindaco è frontale: «Nonostante i proclami dello sceriffo-Zanonato restano allarmanti i problemi legati allo spaccio e alla prostituzione. E ora a confermare che quello della Lega non era certo allarmismo quando parlavamo di emergenza-sicurezza in città, arrivano i dati e i numeri che grazie alla fallimentare politica del centro-sinistra si riflettono su tutta la Provincia».
Che però adesso, secondo il segretario leghista, dovrebbe rispondere a tono: «Sulla sicurezza il ruolo dell’amministrazione provinciale dovrà essere più incisivo. E bisognerà anche chiarire le competenze e le funzioni di enti come le Prefetture. Servono solo per accogliere il Presidente della Repubblica o anche per azioni di prevenzione contro la criminalità?». «Va detto subito il Sole 24 Ore - dichiara il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - fotografa una situazione pregressa che, in qualche misura, è già superata. L’impegno delle forze dell’ordine, negli ultimi mesi, ha dato ottimi risultati che, con ogni probabilità, troveremo certificati nella ricerca del prossimo anno. In ogni caso, borseggi furti e rapine fanno di Padova una città penalizzata, al pari dei grandi centri urbani, pur non avendone le dimensioni, dai reati. Pertanto è su questo fronte che dovremo continuare a concentrare la nostra attenzione in modo tale da ridurre l’impatto negativo che una criminalità diffusa genera non solo nei cittadini, ma soprattutto nei turisti che dovrebbero rappresentare una variabile importante sotto il profilo economico. A ben guardare - aggiunge Zilio - questo significa che non è il caso di drammatizzare. Le classifiche di questo tipo trovano il tempo che trovano proprio perché analizzano indici che si presentano a letture diverse e non sempre univoche. Resta però il fatto che una criminalità diffusa, una presenza costante ed insistente di questuanti, un’insicurezza in parte alimentata dai clandestini, contribuiscono a limitare le potenzialità di una città e di una provincia che, per contro, potrebbero competere ai massimi livelli».

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