mercoledì 6 gennaio 2010

anno nuovo vecchie abitudini: facilitatori culturali

ebbene si', qualcun altro s'e' accorto del lavoro di facilitatore culturale, me lo son chiesto anch'io spesso che fanno, ma poi li ho visti qualche volta e ho capito, bevono il caffe' al bar, passeggiano, chiacchierano e bevono un altro caffe'.
Leggoe condividendo riporto, da gazzettino.it

Domenica 3 Gennaio 2010, Nel quartiere a più concentrazione di immigrati della città, ovvero l’Arcella, il coordinatore della Commissione sicurezza, Luca Piccoli, leghista, si sta ponendo da settimane una domanda. «Che lavoro stanno facendo i facilitatori culturali in questo quartiere?». Domanda che è sorta spontanea per due motivi. Primo: i facilitatori sono quelle persone, di lingua madre e di diversa provenienza etnica che dovrebbero incontrare gli stranieri sul territorio e aiutarli. E nello stesso tempo segnalarne presenza e difficoltà a chi di dovere.
È proprio questo il punto. «I facilitatori come minimo dovrebbero lavorare in simbiosi con la Polizia Municipale e con il quartiere per segnalare punti critici e situazioni che coinvolgano gli stranieri. Invece chiacchierano coi passanti indossando le pettorine forse per farsi vedere dagli automobilisti ma fanno di tutto fuorché fare il loro lavoro. Ho chiamato anche i vertici della Polizia Municipale ma nessuno mi ha saputo dire qualcosa. A questo punto non abbiamo nessuna riprova della loro efficacia. Nè mi è mai arrivata una relazione. Penso che funzionerebbero meglio se si coordinassero con noi, anche perché mi risulta che poi, alla fine, ciascuno di loro arrivi a prendere una cifra di 700 euro al mese per fare meno di venti ore alla settimana».
«I compiti mi appaiono chiari - continua - ma sono lasciati allo sbando. Vagabondano fermando passanti occasionali invece di lavorare in profondità. Noi dobbiamo sapere che cosa fanno ma se non si relazionano nè con la Polizia Municipale nè col presidente di Quartiere è quasi inutile che si siano. Allora perché paghiamo un servizio che prevede 18 persone che lavorano in strada sei giorni alla settimana? Mi risulta infatti che il ministero lo abbia finanziato per 1 milione e 155 mila euro a cui si sono aggiunti 128mila euro del Comune. Insomma è uno stanziamento importante con il quale si dovrebbero costruire come si diceva "azioni positive a sostegno della convivenza e dell’inclusione sociale". Vorrei quali capire quali».

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