venerdì 5 marzo 2010

piccola pubblicita'

da gazzettino.it

(F.Cass.) In fondo, Rocco Bordin, l'aveva previsto. «Così – aveva avvertito due mesi fa nel presentare la sua associazione Padova della Libertà – non si va da nessuna parte». E stasera ore 20,45, Fornace Carotta, forte già di 2mila adesioni, lo ripeterà in apertura della campagna elettorale, dove, con Elisabetta Gardini e Vittorio Casarin, formalizzerà il sostegno a Clodovaldo Ruffato.
Bordin, che sta succedendo?
«Che la nostra diagnosi era purtroppo giusta: gli esponenti del Pdl continuano a perdere troppo tempo a litigare con la Lega o in liti interne. Padova della Libertà è nata per superare questa situazione: che si punti sui contenuti, che si torni in mezzo alla gente, che la selezione della classe dirigenti si basi sul consenso, sulle capacità, con un percorso di democrazia e di partecipazione.
Ed invece?
«Invece abbiamo solo dei commissari calati dall'alto, non un partito. Al contrario, la Lega premia i propri amministratori che hanno consenso».
Sembra rassegnato...
«Tutt'altro. Sono per una sana competizione, nell'ambito di una leale alleanza. Zaia è un ottimo candidato, usufruiamone anche noi.
Come?
«Padova della Libertà è il nostro luogo di dibattito di un partito che non c'è. Il nostro impegno elettorale sarà proiettato su questo impegno, a costruire le condizioni affinchè la sicurezza sia legata all'integrazione sociale, che non c'è perchè la sinistra perde tempo sulle commissioni extracomunitari invece di lavorare; parla di operatori culturali e non fa rispettare l'ordine pubblico».
Basterà?
«No. Serve una riqualificazione urbana che aiuti a smantellare zone di degrado in città, in particolare nelle prime periferie come l'Arcella e la Guizza. E naturalmente bisogna mettere nelle condizioni Padova a valorizzare le proprie eccellenze – cultura, università, terziario, logistica – che è la strada principale per uscire dalla crisi».

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