venerdì 5 marzo 2010

il solito teatrino

leggo e concordando con Bitonci, inoltro.
Soprattutto concordo quando Bitonci parla degli zano boys pronti a vietare agli altri di parlare se criticati.

da gazzettino.it

Venerdì 5 Marzo 2010,
SICUREZZA/RUZZANTE
«BITONCI NON PARLI
DI PADOVA»
Non si era mai visto un sindaco che attacca l’Amministrazione di un’altra città. Bitonci, evidentemente, non conosce le regole minime della buona educazione istituzionale e continua a parlare di Padova, non conoscendola affatto.
Per quanto riguarda il comportamento di frange estremiste, la mia posizione coincide perfettamente con quella del Sindaco Zanonato: condanna assoluta di ogni forma di violenza e rispetto rigoroso della legalità e dei principi che regolano il confronto democratico. La storia della sinistra democratica padovana è inequivocabile e noi stessi abbiamo subito aggressioni e minacce a causa della nostra fermezza nella condanna di questo tipo di comportamenti.
Per quanto riguarda la questione della sicurezza e dell’immigrazione, i leghisti padovani, che hanno perso sonoramente le ultime elezioni amministrative, non hanno sufficienti argomenti per fare opposizione alla Giunta Zanonato, sono stati smentiti perfino dal loro Ministro, l’On. Roberto Maroni (che si è complimentato con il sindaco di Padova per come sta affrontando i temi dell’integrazione), e sono costretti a chiamare rinforzi da Cittadella.
Bitonci però farebbe bene ad occuparsi dell’Alta padovana, dove - come denuncia la Confesercenti - furti e rapine sono cresciute del 17 per cento nell’ultimo anno, invece che perdere tempo prezioso a Padova.
Il doppio incarico di Sindaco e Parlamentare (ormai un vizio costante della Destra, come dimostrano i casi di Zaia, Ministro e candidato Presidente, e di Brunetta che addirittura vuole fare il Sindaco di Venezia e il Ministro) probabilmente lo sta allontanando sempre di più dal territorio che dovrebbe rappresentare.
Perfino Giancarlo Galan lo ha definito un "fanatico di cui avere paura", a dimostrazione dello sfaldamento della coalizione di Destra, tenuta ormai insieme solo dalla sete di potere, senza nessun progetto credibile per governare il Veneto.
La Lega, anche in questo caso, ha dimostrato di non avere nulla a che fare con la tradizione di apertura, di tolleranza, di rispetto della legalità, di solidarietà che ha sempre caratterizzato la nostra città.
Continuano a fare chiacchiere, senza mai risolvere alcun problema. Governano il Paese dal 2001 (escludendo i 2 anni del Governo Prodi) e la Regione da ben 13 anni e hanno saputo solo tagliare i trasferimenti ai Comuni, sempre più in difficoltà, ridurre drasticamente i fondi alle Forze dell’Ordine e approvare leggi che impediscono ai magistrati di fare il loro mestiere, spianando la strada al dilagare della corruzione.
Piero Ruzzante

Partito Democratico

SICUREZZA/BITONCI
«RUZZANTE, IO SONO
UN PADOVANO»
Caro Ruzzante, noto che, guarda caso, ogni qualvolta viene mossa una critica all’Amministrazione comunale patavina, la tua risposta e quella dei tuoi degni compari contempla o il divieto assoluto di parlare della città Padova e di quanto in essa accade o, addirittura, l’invio immediato al fronte delle truppe di violenti supporters, che non esitano ad attaccare i nostri gazebo, le nostre riunioni, e tutte le libere e democratiche manifestazioni del nostro pensiero. Ciò premesso, caro Ruzzante, ti informo che sono nato proprio a Padova, dove ho vissuto in via Facciolati fino all’età di tre anni. Con la famiglia mi sono trasferito a Cittadella per esigenze di lavoro di mio padre. A Padova vivono tutti i miei parenti; nella casa dei miei nonni, all’Arcella, ho vissuto durante gli anni in cui ho frequentato l’Università di Venezia; ho lavorato a Padova alla Price Waterhouse & Coopers, nota società di revisione di bilancio e controllo legale (non sono un funzionario di partito, io!) Sono cittadellese, padovano e veneto doc, e conosco molto bene Padova ed i suoi problemi. La realtà è che i padovani, a Padova, sono sempre di meno: questo è il grande dramma della Città del Santo, ed il futuro si prospetta ancora peggiore. Caro Ruzzante, con la vostra politica buonista e pro integrazione di tutti e di tutto, avete consegnato le chiavi della città ai pusher, agli islamici con i loro centri di culto, a gestori di phone center e venditori di kebab che - ahimè - molto spesso compiono attività illecite dietro tali coperture, a malavitosi e delinquenti di ogni fatta, che hanno trasformato Padova in una terra di nessuno. I padovani attendono con trepidazione un giro di vite su tutto ciò: nel corso del convegno sulla sicurezza organizzato lunedì scorso in Fornace Carotta, noi Sindaci ed Amministratori della Lega Nord abbiamo dato consigli utili, basati su esperienze personali e supportate da dati concreti, ed i padovani presenti ci hanno manifestato tutta la loro angoscia per la situazione della loro città ed hanno espresso la volontà di un cambiamento radicale nella gestione dei gravi problemi di Padova.
Caro Ruzzante, in tema di sicurezza Cittadella può insegnare molto a Padova: ciò che viene fatto quotidianamente nella città murata (controllo delle residenze, del sovraffollamento degli alloggi, dei requisiti igienico sanitari, lotta all’accattonaggio, al nomadismo, ecc. ecc.), potrebbe essere fatto con successo anche a Padova, se davvero ci fosse la volontà politica di usufruire dei nuovi poteri attribuiti ai sindaci dal decreto sicurezza. Ciò che difetta a Padova rispetto a Cittadella, caro Ruzzante, è il buonsenso nell’amministrare la cosa pubblica, con il massimo riguardo, attenzione e rispetto per la sicurezza dei padovani, che ormai sono arcistufi di vivere costantemente sotto "coprifuoco", come in tempo di guerra.
Massimo Bitonci

Lega Nord Padania

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