lunedì 14 dicembre 2009

solo propaganda sull'immigrazione

dalla daniela "ruffa" ruffini solo propaganda, solo chiacchiere compiaciute che non vogliono dire nulla.
a dimostrazione lo sperpero ingiustificato dell'altro giorno.
sperpero di denaro e parole.

da gazzettino.it

Pochi i nuovi padovani
che rispondono all ’invito

Lunedì 14 Dicembre 2009,
«Il cuore si riempie di felicità: in un anno a Padova sono stati registrati 9.173 nuovi residenti (1.221 hanno meno di 12 anni): 4.019 italiani e 4.595 stranieri prevenienti da più di 70 Paesi diversi, che hanno portato la popolazione a superare i 213mila abitanti. Questo dimostra - ha osservato Daniela Ruffini, presidente del consiglio comunale, aprendo al Centro Congressi Papa Luciani la festa dell'accoglienza - che la città attira, piace e offre opportunità». E ha invitato i "nuovi padovani" ad essere protagonisti del cambiamento, per rendere la città migliore. Hanno risposto all’appello in pochini però, poco più di 200.
All'ingresso la suggestiva mostra fotografica realizzata dagli studenti dell'Itis Marconi, sul palcoscenico il coro Gospel "Notenere", lo spettacolo di giocoleria ed equilibrismo proposto dalla compagnia "Convivio dei Giullari" e poi fovoice dell'Istituto Einaudi e video del Leonardo da Vinci. A tutti la Costituzione italiana, un dvd su Padova e la pubblicazione "Percorsi... di cittadinanza: pensieri e immagini delle nuove generazioni nella Padova che cambia", a cui hanno collaborato gli studenti dell'Its Commerciale e per il Turismo "Luigi Einaudi", dell'Istituto Professionale di Stato "Leonardo da Vinci" e dell'Itis Gugliemo Marconi di Padova. Propongono immagini e riflessioni - frutto di laboratori sui temi della discriminazione, dei permessi di soggiorno, della cittadinanza, dell'incontro tra culture diverse - di compagni di scuola stranieri: Irina, Estefania, Nadejda, Edona, Sarah, Sonilda e Jolinda, Natascia, Chiara, Gabriele, Daniel, Eduard, Vlad. Le parole di Victoria, che accompagnano l'immagine di un muro molto alto, riassumono il pensiero di tutti i giovani giunti a Padova da Paesi diversi: «Questo è un muro fatto di sassi, se togliamo qualcuno di questi sassi il muro crolla. Così siamo noi, anche se siamo stranieri, facciamo parte di questa società. Grandi o piccoli, fragili o meno, siamo comunque parte di un sistema. Senza uno qualsiasi di noi il muro crolla, per questo siamo tutti uguali e il nostro scopo è comune: sostenerci l'un l'altro, senza mettere in disparte nessuno».

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