giovedì 10 dicembre 2009

qualita' della vita

leggo e riporto, da gazzettino.it

LE CLASSIFICHE
PADOVANE
CHE PIANGONO
di Giuseppe Iori
Giovedì 10 Dicembre 2009,
Siamo alle solite: quando si tratta di qualità della vita, la nostra provincia si distingue nettamente per la sua latitanza, o meglio è inutile cercarla tra i primi posti. L’unico ambito in cui Patavium si distingue ancora è l’Università, che riesce ancora a coniugare in modo eccellente la sua grande tradizione storica che risale ancora all’epoca della sua fondazione, il 1222, con la qualità del suo insegnamento e della sua ricerca in campo scientifico.
Per il resto, il piatto piange. Lo conferma, se ce ne fosse bisogno, una recentissima inchiesta tesa a stabilire una graduatoria dei paesi "in cui si vive meglio", secondo precisi parametri decisamente credibili.
Benessere economico, istruzione, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, insicurezza, ambiente, attività personale e salute. All’interno di ogni categoria sono considerate fino a nove voci, che vanno dai mezzi pubblici di trasporto per abitante alle donne straniere residenti, dalla percentuale di abitanti che leggono i giornali agli indici di vecchiaia e così via, incrociando i relativi dati.
Bene, o meglio male: tra le top 100 per vedere apparire la nostra provincia (la ricerca non prevedeva i comuni capoluogo) bisogna arrivare al numero 48 con Piazzola sul Brenta, seguita da Este con il posto 61 e da Piove di Sacco che occupa il 67°. Poi, il vuoto: per trovare un altro comune padovano bisogna scendere ben oltre il numero 100. Bel risultato, con c’è che dire.
È vero che ogni ricerca può essere discussa, ma mi sembra che negli ultimi lustri Padova brilli da tutti i punti di vista in chiave "oscura". Allora siamo alle solite: perché gli abitanti del nostro "Palazzo" non smettono di discutere sul nulla e non si chiedono se non è il caso di "scendere in terra"?
Giuseppe Iori

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