venerdì 11 dicembre 2009

milioni come noccioline

pare che il comune d Padova sia immune alla crisi, tutti quei soldi che spende (o sperpera) per le infrastrutture siamo sicuri che siano tutti tutti tutti necessari? che non si possa, con un po' di controllo, un po' studio, un po' di competenza (o e' chiedere troppo) supervisionar ei progetti e poi i lavori per evitare che i prezzi triplichino ongi volta?
e siamo arrivati al paradosso che ancor prima di inziare i lavori si sia sforato il budget? ma e' padova o napoli?

da gazzettino.it

Venerdì 11 Dicembre 2009, Perché in un appalto integrato, come quello del Ponte Verde – il viadotto che collegherà la Fiera all’Arcella entro il 2011 – ci sono state tante discrepanze tra progetto definitivo e esecutivo? Perché, ancor prima di cominciare i lavori, è già stato eroso quasi il 75 per cento dello “sconto”, il 33,3 per cento, di cui l’amministrazione comunale aveva usufruito dal ribasso d’asta grazie al quale il Consorzio Stabile Modenese aveva vinto la gara d’appalto? E ancora, perché oltre ai 67 mila metri cubi di terra per realizzare le rampe del cavalcavia nessuno aveva previsto l’inserimento della nuova normativa anti sismica, costata un surplus di un milione di euro, visto che era stata approvata il 14 gennaio 2008 e il progetto definitivo del ponte è stato approvato dalla giunta il 18 marzo, sempre del 2008? Domande che ora arriveranno all’attenzione del Parlamento, visto che il cavalcaferrovia è stato finanziato anche con il contributo di 10,5 milioni di euro (sui complessivi 17 messi a bilancio dal Comune) del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in collaborazione con la Regione.
«Credo sia arrivato il momento di vederci chiaro su tutta l’operazione “Ponte Verde” – spiega il senatore del Pdl, Maurizio Saia –. È bene quindi approfondire in sede istituzionale l’iter della vicenda».
Su cui punta l’indice anche il consigliere comunale del centro destra Stefano Grigoletto: «Credo che quello del Ponte Verde sia il primo caso in Italia in cui un appalto integrato finisce con l’essere re-integrato delle somme praticamente corrispondenti allo sconto con cui è stata vinta la gara d’appalto. Penso sia arrivato il momento che qualcuno cominci ad assumersi le proprie responsabilità: dal progettista alla persona incaricata dall’amministrazione comunale di validare il lavoro». In questo caso l’ingegner Alberto Borghi, che per essere responsabile del procedimento, prima, e direttore dei lavori, poi, ha percepito complessivamente circa 163.990 euro.
«E vorrei ricordare – chiude Stefano Grigoletto – che secondo l’articolo 47 comma della legge sugli appalti, prima dell’approvazione il responsabile del procedimento, in contraddittorio con i progettisti, in caso di appalto integrato, verifica il progetto definitivo anche per quanto riguarda l’esistenza dei computi metrico-estimativi (quindi della terra delle rampe); inoltre avrebbe dovuto sollevare il problema dell’adeguamento normativo riguardo la legge anti sismica».

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