venerdì 10 luglio 2009

et voila'

vecchie facce, vecchi metodi, gente che si trova vicesindaco un gionro si e un giorno no.
ex assessori alla (in)sicurezza spostati, chissa' come mai?, al commercio, tanto peggio non puo' fare, un bailamme democristiano vecchio stampo.

dal Gazzettino di Padova;

Venerdì 10 Luglio 2009, C’è chi è pronto a scommettere che la nuova giunta di Palazzo Moroni alla fine riserverà non poche sorprese. Di certo il travaglio che la sta facendo nascere (oggi salvo ulteriori rinvii e ripensamenti dell’ultima ora dovrebbe essere il fatidico d-day per il varo del nuovo governo comunale) è stato molto più lungo del previsto. Perché all’euforia per la vittoria sul centrodestra post-ballottaggio si è ben presto sostituito un clima teso, che ha portato ad una contrattazione avvelenata da gelosie personali e da interessi di partito per la composizione del futuro esecutivo cittadino.
Il contrasto più forte è stato quello che si è aperto tra il Partito democratico e l’Italia dei Valori. Tanto che ancora ieri sera i dubbi sul nome del vicesindaco e sul numero degli assessori in quota dipietrista era ancora lì, aperto, sul tavolo della riunione del Pd che è iniziata in via Beato Pellegrino poco dopo le 20. Perché il nodo, come abbiamo più volte scritto, riguardava soprattutto il ruolo affidato al partito di Di Pietro nella giunta che verrà. L’Italia dei Valori è sempre stata chiara sulla sua linea: un’adeguata rappresentanza significa due assessori, altrimenti un assessore, che però avesse anche l’incarico di vice sindaco e una presidenza di quartiere. Presidenze che però, nei tre quartieri a maggioranza centrosinistra, sono già state tutte assegnate ad esponenti del Pd. E allora, passi la presidenza di Circoscrizione, ma non altro. Questo in sintesi il pensiero dell’IdV più volte, nelle ultime ore, ribadito.
Ma sulla carica di vicesindaco è sempre stato forte il nome di Ivo Rossi, consolidato anche dalle oltre 1.300 preferenze ricevute. Quindi, che si fa? Una delle ipotesi, in attesa dell’ufficializzazione dei nomi, è che la squadra di giunta, per non scontentare nessuno, contrariamente alle previsioni, possa anche allargarsi e passare da dieci a undici assessori. In questo modo troverebbe spazio un altro nome per l’Italia dei Valori; a Ivo Rossi verrebbe garantito il ruolo di vice sindaco, e la quota rosa, ipotizzando che il nuovo assessore dell’IdV corrispondesse ad un nome femminile, nel governo di Palazzo Moroni si allargherebbe. Perché l’alternativa, per garantire il “secondo uomo” all’IdV, sarebbe quella di togliere dalla lista degli assessori, praticamente già cosa fatta, un democratico, ipotesi però poco plausibile. Sicuri di un posto in giunta infatti dovrebbero essere i riconfermati Marco Carrai (Commercio), Claudio Sinigaglia (Sociale e Sport), Ivo Rossi (Mobilità e Verde), Claudio Piron (Scuola o Urbanistica) e Mauro Bortoli (Bilancio Manutenzioni), tutti in quota Pd, ai quali si affiancherebbero gli altri due democratici: Umberto Zampieri (Politiche giovanili) e Andrea Colasio (Cultura). Con loro, per il quarto mandato Zanonato ci sarebbero Alessandro Zan, Sinistra per Padova (Ambiente), Marta Dalla Vecchia, della civica Padova con Zanonato (Lavori Pubblici), e Antonino Pipitone, Italia dei Valori (Casa).
«La situazione si è sbloccata – ripeteva ieri un esponente del Pd – Nelle prossime ore si dovrebbe chiudere tutto. Adesso le ultime valutazioni spettano solo al sindaco. Infondo la giunta sarà la sua».
Matteo Bernardini

Nessun commento: