mercoledì 29 luglio 2009

cose mal fatte

al solito, fretta nel ritardo, impreparazione nela fretta, improvvisazione nell'impreparazione.
dal gazzettino.it

Martedì 28 Luglio 2009, Borgomagno dimezzato e traffico in tilt. La previsione non era poi così difficile da azzeccare e infatti si è puntualmente avverata. La decisione di chiudere metà del cavalcavia al traffico dei mezzi privati è stata presa dal settore Mobilità del Comune per consentire il passaggio del tram lungo il tratto Stazione ferroviaria-Fornace Morandi, ovvero la parte che permette di completare il collegamento tra i capolinea Guizza e Arcella.
Un servizio, quello che ha portato alla chiusura parziale del Borgomagno, che vedrà il tram transitare lungo via Aspetti in via sperimentale fino al 6 settembre, con una sospensione durante la settimana compresa tra il 10 e il 16 agosto. Poi, in attesa dell’apertura del cavalcaferrovia Sarpi-Dalmazia, le corse del tram verso l’Arcella verranno sospese e il Borgomagno riaperto in versione originale.
Intanto però il cambiamento ieri, specialmente durante le ore di punta, ha portato in alcuni momenti la circolazione stradale al collasso. Con lunghi incolonnamenti, nelle prime ore del mattino soprattutto, su tutte le strade che convergevano sul cavalcavia dimezzato, da via Avanzo a via Annibale da Bassano fino a via Tiziano Aspetti.
«Vorremmo sapere – ripetevano stizziti alcuni automobilisti in colonna ieri mattina – se il ritardo con cui arriveremo al lavoro ce lo pagherà il Comune. E comunque è davvero incredibile che lungo la strada non sia stato messo nemmeno un avviso che indicasse la possibilità di incolonnamenti per chi doveva recarsi all’Arcella o in centro transitando sul Borgomagno».
Ma la replica dell’assessore alla Mobilità, Ivo Rossi, non si è fatta attendere: «C’è stato un intuibile problema legato alla capienza del cavalcavia, a cui è stata ridotta la sede stradale, di ricevere le auto. Però non si poteva fare in altra maniera perché ci serviva testare il tram». Che, come ha spiegato il vicesindaco, non sembra avere fatto registrare alcun problema, nemmeno sul delicato passaggio lungo la rampa che dalla stazione ferroviaria deve condurre il tram alla sommità del Borgomagno: «Possiamo dire che è andato tutto bene e che non abbiamo registrato nessun problema particolare. Anche i semafori, governati dal gps, hanno funzionato in maniera perfetta». «Per gli automobilisti – ha proseguito Ivo Rossi – credo il problema sia legato soprattutto a un cambio di mentalità, dovendo ora trovare percorsi alternativi per arrivare alle loro destinazioni. Capisco il "disorientamento" e, anzi, sarebbe stato strano se non si fosse registrato».
Quindi l’assessore ha risposto anche ai ciclisti che chiedono la realizzazione di un innesto ciclabile sul cavalcavia della stazione per le biciclette che provengono da viale Codalunga: «Mi spiace ma non è possibile realizzarlo. L’unica soluzione per chi va in bici è quella di attraversare dopo il negozio di autoradio ai piedi del Borgomagno dopo via Cairoli, quindi di salire sulla rampa».
Il provvisorio riordino stradale durerà sino al 6 settembre. «Poi potremmo tornare indietro – termina Ivo Rossi - perché quello che dovrebbe essere un vantaggio, il tram appunto, non possiamo trasformarlo in un problema». Tutto questo in attesa della definitiva apertura del Sarpi-Dalmazia a ottobre, quando è prevista, tra l’altro, la riorganizzazione degli autobus lungo via Aspetti e la presenza del tram a pieno regime sulla tratta Guizza-Fornace Morandi con una corsa ogni sei minuti.
Matteo Bernardini

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