domenica 19 settembre 2010

ma quante piste ciclabili a Padova

se ne riempie la bocca il sindaco muratore, il vice rossi, ma chi percorre le piste ciclabili sa di rischiare ogni girono, tratte fatte senza tener conto del traffico, degli incorci e alla fien dopo tanto sbandierare i km fatrti, i sldi spesi arriva il responso, troppo pericolose, mava????? che sorpresona.

gazzettino.it

Legambiente interviene sulla situazione della ciclabilità padovana analizzando il "Bici masterplan 2010-2015" lo strumento licenziato nel maggio scorso dal Settore mobilità e traffico del Comune e che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale.
Sandro Ginestri, coordinatore dell'associazione ambientalista, valuta positivamente il piano che per un importo di quasi 10 milioni di euro prevede il consolidamento e lo sviluppo della rete ciclabile cittadina, ma nello stesso tempo osserva che, per dare una risposta completa alle esigenze della ciclabilità cittadina, ha bisogno di alcune importanti integrazioni.
Interventi immediati. Nonostante il Bici Masterplan già lo preveda, Legambiente sollecita il Comune a completare subito la pista ciclabile di via Facciolati. Con i suoi 4.300 transiti ciclabili al giorno è la strada più percorsa dalle bici all'esterno del quartiere Centro.
Via San Marco-Ponte di Brenta
e via San Marco-San Lazzaro: il collegamento ciclabile tra la città e Ponte di Brenta, lungo la direttrice San Marco, va inserito tra i punti più pericolosi e critici su cui intervenire immediatamente.
In via Tommaseo e via Venezia , ci sono Fiera, tribunale, istituti universitari e zona Stanga: quasi 3.000 ciclisti coraggiosi la percorrono quotidianamente. Il completamento della ciclabile va fatto subito, intervenendo anche su due tratti del percorso non previsti dal piano.
Via San Francesco: qui serve il completamento del doppio senso per le biciclette per mettere in sicurezza i suoi 6 mila transiti quotidiani in bici.
Queste le situazioni che il piano del Comune non ha considerato e Legambiente ritiene invece problematiche:
Sul Cavalcavia Borgomagno il percorso non è sufficiente a svolgere l'importante funzione di collegamento ciclabile tra Arcella e città.
Non è previsto alcun percorso ciclabile per il ponte del Bassanello, nonostante gli elaborati grafici lo considerino "punto pericoloso".
In Via Chiesanuova troppi incidenti anche mortali: bisogna eliminare gli stop per i ciclisti.
Sulla direttrice corso del Popolo-corso Garibaldi non è previsto alcun percorso ciclabile, mentre l’arteria funge da collegamento diretto e naturale tra il centro e la stazione.

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