giovedì 27 settembre 2007

l'immigrato dell'immigrato

Da "Il Gazzettino di Padova" del 27/09/2007

Giovani rom, romeni, assoldati da spacciatori nordafricani per vendere la droga. Ad accorgersi dell'avvento di nuove leve nel mercato degli stupefacenti è stato il comitato Pescarotto , impegnato martedì sera in una ronda in bicicletta.

La massiccia ondata di rom romeni che si è abbattuta nella nostra città ha procurato, la scorsa settimana, una aspra disputa tra il vice sindaco con delega al Sociale, Claudio Sinigaglia, e l'assessore all'Immigrazione, Daniela Ruffini. Sembra, infatti, che nessuno dei due voglia occuparsi del problema dei rom romeni, cittadini stranieri senza fissa dimora e senza lavoro che oramai hanno invaso Padova.

"Siamo partiti con le bici intorno alle 21 da via Tonzig - ha raccontato Denis Menegazzo, presidente del Comitato - e già qui abbiamo incontrato i primi ostacoli. Da quanti spacciatori c'erano non riuscivamo nemmeno a passare. Abbiamo dovuto chiedere permesso. Quindi in via Curiel abbiamo chiaramente visto dei pusher maghrebini, dare delle istruzioni a dei ragazzi rom romeni. E' da qualche settimana che via Curiel è popolata da rom della Romania che spacciano. Del resto sono dei disperati senza lavoro e per guadagnarsi da vivere non possono fare altro che delinquere".

La ronda in bicicletta è proseguita alla Stanga e lungo il Piovego. Due zone frequentate assiduamente da pusher e tossicodipendenti. "Sia alla Stanga che al Piovego - ha proseguito Menegazzo - abbiamo registrato l'imponente presenza di spacciatori e drogati. Non abbiamo avuto paura, ma abbiamo sicuramente provato un certo disagio. Ho chiamato i carabinieri perchè intervenissero, almeno, nelle aree dove addirittura era impossibile passare a causa dell'assembramento di malavitosi. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno. Le istituzioni si sono dimenticate di noi. E' una vergogna. Le forze dell'ordine, compresi i vigili urbani, dovrebbero passeggiare per i quartieri Pescarotto e Stanga, e non effettuare dei veloci sopralluoghi in auto. Tutte le volte che usciamo di casa, comprese le nostri mogli e i nostri figli, veniamo insultati e minacciati dagli spacciatori nordafricani. Siamo così abituati alla loro presenza, che conosciamo a memoria le offese in lingua araba».

Il presidente del comitato Pescarotto spera, poi, che per un paio di palazzine di via Confalonieri occupate da extracomunitari clandestini e venditori di droga, succeda la medesima cosa avvenuta a Verona. Ossia, che un magistrato decida per il sequestro degli immobili e per punire con una forte ammenda i proprietari degli alloggi che hanno affittato a delinquenti. «Non vediamo l'ora - ha terminato Menegazzo - che un giudice padovano segua l'esempio del magistrato veronese. In via Confalonieri per risolvere il problema degli spacciatori basterebbe sequestrare un paio di stabili, chiudere tutto e cacciare per sempre chi delinque sotto le finestre di casa nostra».

Marco Aldighieri

Nessun commento: