venerdì 8 agosto 2008

Un'interrogazione sui viaggi in Afghanistan dell'associazione Rahma

Per il centrodestra, nella moschea di via Anelli, ci sono quelli che definiscono terroristi. Il servizio trasmesso ieri mattina da Al Jazeera non ha risparmiato nemmeno l'affaire-moschea, ed è seguito alle dichiarazioni rilasciante, il giorno prima, dal vice direttore del Corriera della Sera,Magdi Allam. Frasi in cui il giornalista egiziano convertito al cristianesimo oltre a porre dei dubbi sulla legittimità dell'imam che gestisce l'associazione Rahma e quindi la comunità islamica di via Anelli, si era anche chiesto cosa sia andato a fare, tempo fa, questo presunto imam in Afghanistan.

Domanda che solleva dubbi pesanti come macigni e che getta ombre inquietanti, alimentate anche dalle dichiarazioni del segretario cittadino della Lega Nord,Leandro Comacchio: «Non siamo assolutamente sorpresi dalle parole di Magdi Allam, perché certe voci in città si rincorrevano da tempo. Da varie fonti, poi, sapevamo anche noi che alcuni rappresentanti dell'associazione Rahma erano stati in Afghanistan o in Pakistan. E proprio per questo stavamo facendo delle verifiche».

Ma il segretario cittadino del Carroccio aggiunge un particolare che affiancato alle affermazioni del vice direttore del Corriere della Sera potrebbe rendere la vicenda ancora più inquietante.

«Da quanto conosciamo continua Comacchio le persone delle quali stiamo parlando si sarebbero recate nei due Paesi dell'Estremo oriente nel 2001. Chi solo per un breve periodo, ritornando in estate. Chi invece, solo alcuni mesi dopo, tra ottobre e novembre, attraverso la frontiera indiana. Ripeto, sono informazioni che stiamo verificando».

E a muoversi è anche il parlamentare leghista, Massimo Bitonci: «Mi stavo già interessando alla questione dopo l'intervista che la giovane donna marocchina, Halima, aveva rilasciato un paio di settimane fa proprio al Gazzettino, ma alla luce di quanto ha dichiarato Magdi Allam, chiederò ulteriori informazioni. E appena riprende l'attività parlamentare promuoverò un'interrogazione al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sull'associazione Rahma, per capire meglio chi sono i suoi rappresentanti e da dove provengono».

Chi rifiuta di scendere sul terreno di quelle che ritiene provocazioni e accuse senza fondamento è invece il vice sindaco,Claudio Sinigaglia: «Adesso credo sia davvero arrivato il momento di smetterla. Basta creare sospetti e alimentare paure. È un atteggiamento che fa male a tutta la città. Se qualcuno sa qualcosa lo denunci alle forze dell'ordine o alla Magistratura. Esca allo scoperto con dei documenti, delle prove, ma non con voci o per sentito dire. Non possiamo seguire e rincorrere tutto questo».

«In questa maniera continua il vice sindaco si alimenta un altro integralismo, che è quello della Lega, e che io rifiuto. E poi vorrei sapere cosa significa affermare, come ha fatto Magdi Allam, che un imam si è auto proclamato tale. Forse doveva seguire il seminario minore? Si sa che ogni religione segue il proprio percorso e ha le proprie regole. L'associazione Rahma sta agendo nella massima trasparenza, perché invece bisogna continuare ad usare certi toni? E comunque credo che Magdi Allam dicendo certe cose, senza portare alcuna prova, sia stato scorretto nei confronti della nostra città».

Contrario è invece il pensiero del consigliere di Forza Italia,Domenico Menorello: «Gli interrogativi di Magdi Allam sulla moschea comunale dimostrano la pericolosità dell'amministrazione padovana di sinistra».

«In Consiglio comunale riprende il consigliere forzista l'opposizione aveva infatti proposto specifici emendamenti che avrebbero imposto verifiche sulla rappresentatività dell'associazione Rahma e sui titoli dei suoi presunti imam. Come, del resto, aveva chiesto la Curia. Ma la maggioranza di sinistra li ha voluti bocciare. Tutti. E ora Padova rischia».

M.B.

Nessun commento: