mercoledì 17 giugno 2009

Galan contro zanonato

dal Gazzettino di Padova

«Zanonato? Sembra una mensa dell’Est»
«Grigio e modesto come certi luoghi dell’ex Jugoslavia». Giaretta: «Ha perso la testa»

Mercoledì 17 Giugno 2009,
Fino ad allora il presidente Galan era rimasto nell’alveo. «Ero in Marocco in viaggio di nozze. Ogni tanto aprivo il telefono e godevo immensamente. L’ex funzionario del Pci, quello che doveva vincere facile al primo turno era in difficoltà. E poi Barbara Degani che diventava presidente della Provincia senza problemi. Ah, ma ho la vaga sensazione che lunedì sarò ancora più pacificato».
Straripa quando gli chiediamo che differenza c’è secondo lui tra i due candidati sindaco, Marin e Zanonato, visto che conosce bene entrambi. Galan sbuffa, si agita sulla sedia come una locomotiva in pressione, comincia: «Ma io, cosa volete, adesso...». Poi molla i freni e la locomotiva parte fischiando. «Sa che cosa mi ricorda Zanonato? Il sentore jugoslavo, quel sentore di patate fritte di bassa qualità, di mensa di ultim’ordine, insomma qualcosa di modesto. Del resto la sappiamo tutti la sua storia che nessun giornale scrive mai. Dipendente della Cles, cooperativa comunista. Con le sue vicende... E poi la parabola del comunista che cerca di trasformarsi, ma resta un funzionario grigio». Finita? No. «Me lo ricordo in consiglio regionale, stizzoso, nervoso, incattivito». E oggi? «Preoccupato di apparire ma non di risolvere i problemi». E Marin? «Lui tutto ciò che ha fatto nella sua vita lo ha fatto bene. Tra i due c’è un abisso, come tra Zanonato e Zoggia eh... Questo è un funzionario ma non è cattivo...».
Galan è tornato. Ieri al Pedrocchi per presentare con la Lega i candidati comuni è stato show. C’erano Francesca Zaccariotto, candidata leghista alla presidenza della Provincia di Venezia, presente con Antonello Contiero, in corsa per Rovigo e i coordinatori regionali Zorzato e Giorgetti. Con loro il segretario nazionale della Liga Veneta-Lega Nord, Giampaolo Gobbo. Tutti impegnati nei contorsionismi per giustificare l’alleanza in virtù del "poker d’assi" da portare a casa, come lo ha definito Gobbo (ovvero Rovigo, Belluno, Venezia e Padova) imbarcando pure l’Udc.
Il governatore è riuscito a vedere «il mio alleato che cresce e noi che cresciamo di più, quindi fa bene a tutti stare insieme». Mentre Gobbo ha fatto buon viso a cattivo gioco affermando che sarà Bossi a chiedere la sua parte un giorno, a Berlusconi, senza bisogno di nessun "golpe". Meno tenero è stato il governatore sull’Udc: «Non è uscita bene dalle elezioni» tanto che Zorzato cerca subito dopo di correggere i toni: «Nel ballottaggio sarà con noi perché ora si sceglie sulla qualità delle persone e dei programmi». Ma De Poli replicava secco nel pomeriggio: «Abbiamo raddoppiato i voti, l’11 per cento, e abbiamo mantenuto sindaci da Carmignano a Grantorto a Urbana, e ora siamo determinanti ai ballottaggi. Il nostro partito è presente».
L’ultima è per il voto di scambio, vero o presunto. «Ci accuseranno anche se regalo una scatola di cioccolatini?» conclude Galan. «Pensino invece che loro non esistono più mentre io in 15 anni non mai avuto nessuno scandalo in Giunta e il Veneto ha la miglior sanità d’Italia, la migliore integrazione con gli immigrati, i migliori servizi». Parla anche Marin e a domanda sul tram risponde: «Il mezzo c’è ma non ci sono i servizi complementari. Hanno previsto due parcheggi ai capolinea e pensano che bastino? Poi bisogna completare le altre due linee e farlo presto altrimenti il tram resta monco. E bisogna pensare ad eliminare certe incongruenze come i cordoli alla Guizza che bloccano l’arrivo della clientela dei negozi».
In serata arriva la replia del segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta: «Galan e Marin hanno perso la testa: gettano fango sulla città consapevoli della sconfitta. Di quante badanti ha bisogno il candidato Marin? Nei giorni scorsi due ministri, adesso Galan. Mai per presentare progetti ma per denigrare l'avversario e insieme la nostra città».
Mauro Giacon

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