giovedì 5 febbraio 2009

che bravi ragazzi

ebbene, gli imbelli del pedro si son dimostrati per quello che sono, magari leggetevi quello che il gallo del pollajo pedrino dice non servire al fine della sicurezza.
che gente...

dal Gazzettino di Padova

Giovedì 5 Febbraio 2009,
La maxi-spinellata anti-proibizionista organizzata dal centro Pedro è iniziata da circa mezz’ora quando in piazza delle Erbe fa la sua comparsa l’assessore provinciale alla Cultura (di Forza Italia), Massimo Giorgetti, che prima viene invitato ad andarsene con qualche insulto e spintone, e poi aggredito, tanto che per difenderlo dal gruppetto dei disobbedienti che lo incalzano devono intervenire gli uomini della Digos.
«Non ero in piazza per provocare nessuno - spiega l’assessore -, stavo andando a prendere l’auto dopo che ero uscito da una cena a casa di amici. I ragazzi dei centri sociali, circa una trentina, appena mi hanno visto hanno cominciato a insultarmi e a dirmi che dovevo andarmene perchè la piazza non era un luogo pubblico».
«Ma non si sono fermati alle parole - riprende Massimo Giorgetti - e infatti sono tornati alla carica più agguerriti spintonandomi, dandomi un ceffone sulla testa e alcuni calci. Infine mi hanno aperto una lattina di birra sulla faccia e sul giaccone. A quel punto sono arrivati gli uomini della Digos che mi hanno portato via temendo che la situazione potesse degenerare e avere conseguenze ben peggiori. Valuterò se sporgere denuncia di fronte a un fatto così grave».
La spinellata "disobbediente" era iniziata pochi minuti prima delle 22 quando i militanti del centro Pedro avevano cominciato a stendere alcuni striscioni di protesta contro l’ordinanza "anti-spaccio" firmata dal sindaco Flavio Zanonato.
"La libertà ha sempre un buon profumo", recitava il primo, e poi "Non bisogna chiedere il permesso di essere liberi", e ancora "Multiamo il proibizionismo. Libertà e diritti per un’altra Padova".
«Siamo scesi in piazza - ha commentato il leader del centro Pedro, Max Gallob - per chiedere la revoca dell’ordinanza. E se questo non accadrà ci torneremo a oltranza finché non otterremo il nostro scopo. Il provvedimento firmato da Zanonato è semplicemente folle».
«La sicurezza - ha terminato Gallob - sta dalla parte opposta rispetto a quella del sindaco e soprattutto non si ottiene erigendo muri, togliendo le panchine dai parchi, disseminando la città di telecamere, multando le prostitute e chi si fuma uno spinello».
Matteo Bernardini

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