mercoledì 20 luglio 2011

chi si loda...

chi si loda s'imbrioda mi dicevano da piccolo.
leggo il titolo "caro ma di qualita'" ed essendo un lareato del BO' non posso che provare un brivido d'orgoglio.
poi leggo l'articolo.
e non ci trovo nulla di cui gioire.
pochi insegnanti, caro, pochi laureati in tempo (chissa se pero' questo e' un male), pochi riconoscimenti ai professori , scaris investimenti, e un sacco di altre cose che mi vengono a dire, ma di che qualita' stiamo parlando?
allora si fanno i confronti, l'universita' di bari e' la piu economica ma anche quella con piu' cervelloni (leggi la piu' facile, quindi costa poco e ti da 100/100), a napoli invece sono pieni di docenti (leggi un sacco di concorsi), l'unico dato che mi pare interessante e' quello relativo all'occupazione dopo 3 anni d e li' non butta bene (ventottesimo gradino per tasso di occupazione a tre anni dal titolo), allora le domande son 2, perche' fare una classifica cosi' aribitraria? e perche' vantarsene?

da gazzettino.it

Tra le più costose in termini di contribuzione studentesca pro capite, ma alta in classifica per qualità: parola che riassume in sè più fattori a comporre un quadro di tutto rispetto che colloca l'Università di Padova governata dal magnifico rettore Giuseppe Zaccaria al decimo posto tra gli Atenei statali d'Italia, forte di 663,2 punti ottenuti dalla sommatoria di più variabili. È quanto emerge da una ricerca del "Sole 24 Ore".
Ottava nel Belpase per disponibilità di fondi per la ricerca (primo il Politecnico di Torino), quarta per quota docenti che hanno partecipato con successo a bandi Prin (in testa l'Università di Reggio Calabria), diciottesima per la percentuale di fondi derivanti da enti esterni (al vertice il Politecnico di Milano), il Bo si ritaglia il trentacinquesimo posto per rapporto studenti in corso/docenti (prima Napoli Parthenope), siede sul ventottesimo gradino per tasso di occupazione a tre anni dal titolo (primo, ancora una volta, il Politecnico milanese), sul ventunesimo alla voce "talenti", ovvero la quota di immatricolati lo scorso anno accademico con un voto di maturità massimo, 100/100 (sul podio il Politecnico di Bari). Migliorabile il tasso di "attrattività" cioè gli studenti immatricolati da fuori regione o stranieri (36. posto, indice al 14,2% contro il 58,1% dell'Università di Ferrara, prima), ci si consola con una bassissimo tasso di dispersione, dietro agli Atenei di Ferrara, Milano Politecnico, Urbino e Venezia Iuav. Nel 2010 per studiare al Bo ogni studente ha sborsato 1.207 euro (11. posto) contro i 1.726 del Politecnico di Milano (primo), i 1.426 di Bologna (terza), i 1.133 di Urbino (13.), i 940 di Pisa (24.), i 721 di Roma La Sapienza (38.), i 342 del Politecnico di Bari (60.). Lusinghiero il numero dei laureati in corso: Padova si classifica al quarto posto nello Stivale - dietro a Viterbo, Pavia e Modena - con un dignitosissimo 35,9% di studenti che concludono l'iter formativo senza ricorrere ai tempi supplementari. Ciliegina sulla torta: l'Università padovana è ultima in classifica per "inattività", ovvero iscritti che nel 2010/2011 non hanno ottenuto crediti; capovolgendo il senso, è prima d'Italia per studenti che accumulano in curriculum "bonus di sapienza".

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